Arnaldo Sertoli

politico italiano

Arnaldo Sertoli (Napoli, 10 dicembre 1892Sondrio, 31 ottobre 1981) è stato un politico e sindacalista italiano.

Arnaldo Sertoli

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato20 aprile 1929 –
2 marzo 1939
LegislaturaXXVIII, XXIX
Gruppo
parlamentare
PNF
Sito istituzionale

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
Durata mandato23 marzo 1939 –
2 luglio 1943
LegislaturaXXX
Gruppo
parlamentare
Corporazione di Zootecnia e pesca

Podestà di Aosta
Durata mandato1943 –
1944
PredecessoreLuigi Ramallini
SuccessoreCarlo Torrione

Preside del Rettorato della Provincia di Sondrio
Durata mandato1929 - 1931
PredecessoreEmilio Bosatta
SuccessoreGerolamo Morelli

Dati generali
Titolo di studiodottore in scienze agrarie
ProfessioneSindacalista

Biografia modifica

I primi anni modifica

Discendente dal ramo di Delebio della dinastia nobiliare dei Sertoli, è stato sindaco e poi podestà della stessa città,[1][2] Già volontario di guerra, nel 1918 fu promosso tenente. Iscritto fin dal 1920 ai Fasci italiani di combattimento, nel marzo 1921 Sertoli fu tra i fondatori del Fascio di Morbegno[3], di cui Sertoli nel 1921 scala rapidamente i vertici diventando vice-federale della Provincia di Sondrio nonché principale esponente di Morbegno e della bassa Valtellina[4] Ben presto scoppiò il contrasto tra il sondriese Mario Lucchetti, federale e capofila della componente di sinistra legata all'anima populista, e Sertoli esponente di punta dell'ala di destra.[5] Entrato in contrasto col federale, Sertoli fu per breve tempo espulso dal partito nel 1923 insieme a diversi iscritti di Morbegno per essere poi reintegrato a seguito del commissariamento del PNF da parte del generale Attilio Terruzzi.[6] Uscito vincitore dallo scontro con Lucchetti, Sertoli divenne la figura di spicco del Fascio di Sondrio.[6] Nel 1923, fin dalla fondazione, Sertoli era entrato a far parte della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

L'Associazione Nazionale Alpini "Sezione Valtellinese" modifica

 
1932 Sondrio il presidente nazionale dell'ANA Angelo Manaresi e Arnaldo Sertoli)

Nel 1928 Sertoli fu eletto presidente Associazione Nazionale Alpini della Valtellina che aveva sede a Sondrio, carica che conservò fino al 1936.[7] Sertoli assunse la guida dell'ANA valtellinese che negli anni precedenti era andata incontro ad una crisi che aveva portato allo scioglimento di alcune sezioni tra cui quella del capoluogo.[7] Il Presidente Nazionale dell'ANA Angelo Manaresi cercò di infondere un nuovo impulso all'associazione e in Valtellina Arnaldo Sertoli, nel frattempo eletto deputato, serrò le file degli iscritti ricomponendo la sezione di Sondrio. Nel 1930 a Schilpario, La sezione della Valtellina vinse il campionato ANA di sci del 1930 a Schilpario, del 1931 ad Asiago e del 1934 a Limone Piemonte. Nel 1936 ai IV Giochi olimpici invernali di Garmisch la squadra alpina guidata del capitano Enrico Silvestri e composta da Luigi Perenni, Sisto Scilligo e Stefano Sertorelli, ottennero l’oro olimpico nella disciplina Pattuglia militare. Mentre la sezione di Bormio ottennero ottimi risultati ai campionati di Bormio e l'anno seguente di Madesimo.[7]

Il sindacalismo modifica

Sertoli guidò i sindacati fascisti della provincia di Sondrio come Segretario Generale occupandosi di migliorare le condizioni di vita dei contadini attraverso la Federazione degli Enti Autarchici[4] e fu membro della Commissione reale per l'amministrazione straordinaria della provincia, già vice preside del rettorato provinciale di Sondrio fu chiamato a presiederlo direttamente a seguito delle dimissioni di Emilio Bosatta dal 1929 al 1931.[2] Diventato deputato grazie all'attività sindacale, insieme a Eugenio Morelli (senatore della provincia di Sondrio) diede un forte impulso alla legislazione sociale creando degli organi mutualistici centrali per sviluppare della politica assistenziale e previdenziale.[4] Fu inoltre promotore di una provvedimento legislazione speciale che ridusse l’estimo catastale nella zone agrarie di montagna della Valtellina.[1]

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu nominato podestà della città di Aosta.[1] Colonnello degli alpini, ha combattuto in entrambe le guerre mondiali.[2]

Onorificenze modifica

Promozione per merito di guerra al grado di capitano
«Ha partecipato lodevolmente alla grande guerra; tenente dal 1918. Fascista dal 1920. Nella vita civile , ha dimostrato qualità organizzative e direttive specialmente nel campo economico e corporativo. Deputato al Parlamento.»
— (Regio Decreto, 16 10 1934)[8]

Note modifica

Bibliografia modifica