Bermudo I delle Asturie
Bermudo I delle Asturie | |
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Ritratto immaginario di Bermudo I del XIX secolo (Museo del Prado) | |
Re delle Asturie | |
In carica | 788 - 791 |
Predecessore | Mauregato |
Successore | Alfonso II |
Nome completo | Bermudo Froilaz |
Nascita | 750 |
Morte | Oviedo, 797 |
Padre | Fruela di Cantabria |
Consorte | Ozenda |
Figli | Ramiro I |
Religione | Cristianesimo |
Bermudo Froilaz detto "il Monaco", o anche "il Diacono" (el Diácono) (Bermudo anche in spagnolo, in asturiano e in portoghese, Beremud, in catalano e Veremudo, in galiziano; 750 – Oviedo, 797) fu re delle Asturie dal 788 al 791.
Origine[1]Modifica
Era figlio di Fruela (figlio del duca di Cantabria Pietro) e quindi fratello del re delle Asturie, Aurelio, mentre i due predecessori di Aurelio, sul trono delle Asturie, Alfonso I e Fruela I, erano rispettivamente lo zio ed il cugino di Bermudo.
BiografiaModifica
In gioventù Bermudo seguì la vocazione religiosa, divenendo monaco, da cui il soprannome.
Secondo la cronaca di Alfonso III[2] Bermudo fu eletto re, alla morte del cugino Mauregato, nel 788, Allora Bermudo lasciò lo stato monacale e si sposò con Ozenda[3], per dare continuità alla dinastia.
Durante il suo regno continuò a svilupparsi la dottrina adozionista.
Nel 788, in al-Andalus, era asceso al potere Hisham I, che dopo aver sconfitto, nel 789, in una guerra civile i fratelli, il primogenito, Sulaymān e un altro fratello ʿAbd Allāh, che si erano asserragliati a Toledo, dal 790, iniziò pesanti razzie nel regno delle Asturie in Álava e Galizia. Dopo aver subito diverse sconfitte, da parte delle truppe di al-Andalus, Bermudo, nel 791, subì una disfatta da parte delle truppe musulmane, in Galizia, nei pressi di Villafranca del Bierzo, sulle rive del fiume Burbia, nella regione del Bierzo (oggi nella comarca di Ponferrada). Allora Bermudo abdicò a favore del figlio di suo cugino, Fruela I, Alfonso il Casto, con cui, dopo essere tornato al suo antico stato clericale, visse in buona armonia per il resto della sua vita.
Bermudo morì, in convento, verso il 797 e fu inumato a Oviedo, assieme alla moglie Ozenda[4].
Bermudo viene considerato un re generoso, magnanimo e illustre per l'epoca.
Discendenza[1]Modifica
Dalla moglie Ozenda o Numila o Imila ebbe due o tre figli:
- Ramiro (791-850), re delle Asturie dall'842 all'850, da cui discesero vari re delle Asturie, León, Navarra, Castiglia e Aragona, che daranno poi origine ai re di Spagna e Portogallo
- Cristina, il cui nome, assieme a quello dei genitori, si trova in un epitaffio del monastero di san Giovanni Battista di Corias nei pressi di Cangas del Narcea
- Garcia, il cui nome si trova in un documento dell'844, considerato però falso da alcuni storici, di una donazione del fratello Ramiro, che cita il nome di Garcia.
Probabilmente un figlio naturale:
- Pietro Theón, padre di Vímara Peres, primo conte del Portogallo.
NoteModifica
- ^ a b (EN) Dinastie reali di Asturie e Leon
- ^ La cronaca di Alfonso III riguarda il regno dei Visigoti ed i primi due secoli del regno delle Asturie, scritta, per ordine del re, Alfonso III, nel 911.
- ^ Il nome, in latino, Usenda, si trova in un epitaffio del monastero di san Giovanni Battista di Corias nei pressi di Cangas del Narcea.
- ^ Il vescovo e cronista Rodrigo Jiménez de Rada ed il chierico e cronista, Lucas de Tuy, nel XIII secolo, la citano coi nomi di Numila o di Imila.
BibliografiaModifica
- Rafael Altamira, il califfato occidentale, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 477-515
- Alexander Hamilton Thompson, La dottrina medioevale al concilio lateranense del 1215, in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 496-567
Voci correlateModifica
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