Castel Guelfo di Bologna

comune italiano
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Castel Guelfo di Bologna (Castèl Guêlf[4] in dialetto bolognese cittadino o Castelghèif[5] in dialetto bolognese orientale) è un comune italiano di 4 505 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. Fa parte del Nuovo Circondario Imolese.

Castel Guelfo di Bologna
comune
Castel Guelfo di Bologna – Stemma
Castel Guelfo di Bologna – Bandiera
Castel Guelfo di Bologna – Veduta
Castel Guelfo di Bologna – Veduta
La chiesa parrocchiale, dedicata al Sacro Cuore di Gesù e a San Giovanni Battista
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoClaudio Franceschi (PD) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°26′N 11°41′E / 44.433333°N 11.683333°E44.433333; 11.683333 (Castel Guelfo di Bologna)
Altitudine32 m s.l.m.
Superficie28,61 km²
Abitanti4 505[1] (30-11-2023)
Densità157,46 ab./km²
FrazioniCrocetta, Poggio Piccolo, Poggio Grande, San Martino, Via Larga
Comuni confinantiCastel San Pietro Terme, Dozza, Imola, Medicina
Altre informazioni
Cod. postale40023
Prefisso0542 / 051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037016
Cod. catastaleC121
TargaBO
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 271 GG[3]
Nome abitantiguelfesi
Patronosant'Agnese
Giorno festivo21 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castel Guelfo di Bologna
Castel Guelfo di Bologna
Castel Guelfo di Bologna – Mappa
Castel Guelfo di Bologna – Mappa
Posizione del comune di Castel Guelfo di Bologna nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Origini del nome modifica

Il toponimo del paese ha origine da Castrum guelfum, fortificazione guelfa da cui prende il nome edificata a partire dal 1309, anno in cui il Comune di Bologna commissionò all'architetto Romeo Pepoli la costruzione di un castello che difendesse gli abitanti del luogo dagli attacchi di Imola, città rivale.

Storia modifica

Età antica e medioevo modifica

La città non è quasi mai menzionata nelle fonti prima delle incursioni longobarde (VI secolo). Sin dall'XI secolo il territorio era compreso nella diocesi di Bologna e corrispondeva alla massa Meticiano. Nel 1218 il comune era governato da Bologna. A causa della forte conflittualità tra Imola (ghibellina) e Bologna (guelfa), nel 1296 i proprietari terrieri chiesero alla municipalità bolognese la costruzione di un castrum (o di un fortilicium). Nel 1309 il comune bolognese diede pieni poteri a Romeo Pepoli per l'edificazione del Castrum Guelfum.[6]

Il territorio passò poi all'imolese Ludovico Alidosi, che lo tenne dal 1404 al 1424; successivamente papa Pio II lo cedette alla famiglia Malvezzi e lo elevò a contea.[6]

Età moderna e contemporanea modifica

Alla metà del XIX secolo il territorio di Castel Guelfo fu insanguinato dalla feroce banda del Passatore. La sera del 28 gennaio 1850, dopo una rapina effettuata in una casa colonica nel territorio imolese, la banda entrò in paese, uccise due Veliti Pontifici e tentò di rapinare la casa di un possidente locale avendo preso in ostaggio una trentina di abitanti. Fallito il tentativo di furto, i briganti si ubriacano e abbandonano il paese[7].

Nel 1865 il titolo di conte di Castel Guelfo passa alla Signoria Hercolani.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  • Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista. Nell'edificio, inaugurato nel 1802 e restaurato negli anni 2010-11, è conservato un prezioso dipinto (olio su tela) del pittore bolognese Pietro Fancelli (1764-1850). L'opera, che raffigura i misteri del santo rosario (253 x 174 cm), è stata anch'essa sottoposta a un recente restauro.
  • Palazzo Malvezzi-Hercolani: voluto da Virgilio Malvezzi nel 1448, oggi ospita il Municipio. Sulla facciata presenta un portale ogivale, sul lato retrostante finestre a sesto acuto murate e una torre di epoca successiva. Il cortile interno è circondato da due loggiati in stile rinascimentale.
  • Palazzo del Podestà: anticamente seconda sede dell'amministrazione locale, anch'esso ha un ingresso sovrastato da un arco ogivale e una torre simile a quella di Palazzo Malvezzi.
  • Mura del XIV secolo: racchiudono il piccolo centro storico e sono munite di quattro torrioni angolari di forma circolare. Il Cassero, un tempo unica porta della cinta, venne abbellito tra XVIII e XIX secolo dopo aver perso le sue funzioni militari.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Cultura modifica

Cucina modifica

A Castel Guelfo di Bologna si prepara da oltre 700 anni la brazadela, una ciambella tradizionale[9].

Eventi e ricorrenze modifica

  • Sagra del vino e della ciambella (ultima fine settimana di giugno)
  • Festa bella (ultima settimana di settembre ogni cinque anni)
  • Festa Medievale (seconda domenica di maggio)

Economia modifica

L'economia di Castel Guelfo è stata, fino alla metà del XX secolo, quella tipica di un paese rurale. Successivamente, l'industrializzazione ha soppiantanto l'agricoltura. Il tessuto produttivo era composto da piccole imprese, spesso a conduzione familiare, con una buona quota di imprese artigiane. In linea con lo sviluppo industriale regionale, si insediano anche imprese di tipo metalmeccanico, soprattutto meccanica di precisione.
Negli anni novanta è stato realizzato un polo industriale e commerciale sito in località Poggio Piccolo, che comprende dal 2004 un outlet con 110 negozi, per una superficie di 24.266 m2. Costruito vicino al casello dell'autostrada A 14, è diventato in pochi anni il fattore trainante dell'economia guelfese.[10]

Sport modifica

Manifestazioni modifica

  • «Miglio nel Tiglio»: corsa podistica caratteristica. Si svolge lungo un viale delimitato da 224 tigli, per una lunghezza complessiva di 1.609 metri, pari a un miglio, tutti in rettilineo. Nata nel 2010, la competizione è inserita nel calendario UISP[11].

Società sportive modifica

  • Polisportiva GITO a.s.d. (pallavolo, ginnastica, arti marziali, calcio a cinque)
  • Guelfo Basket a.s.d. (pallacanestro)
  • Sporting Castel Guelfo (calcio)
  • Amaranto Castel Guelfo (calcio)

Amministrazione modifica

 
Il gonfalone comunale

Sindaci dal 1986 modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 dicembre 1986 4 marzo 1993 Valter Sarti Partito Socialista Italiano Sindaco [12]
26 aprile 1993 14 giugno 1999 Luciano Olivieri Partito Democratico della Sinistra Sindaco [12]
14 giugno 1999 8 giugno 2009 Dino Landi lista civica di centro-sinistra Sindaco [12]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Cristina Carpeggiani lista civica di centro-sinistra Sindaco [12]
26 maggio 2014 26 marzo 2019 Cristina Carpeggiani lista civica di centro-sinistra Sindaco [12]
26 marzo 2019 in carica Claudio Franceschi lista civica di centro-sinistra Sindaco [12]

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 193.
  6. ^ a b c Informazioni dal Comune di Castel Guelfo.
  7. ^ L. Costa, Il rovescio della medaglia. Storia inedita del brigante Stefano Pelloni detto il Passatore, Faenza: Lega Editori, 1974, p. 175
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Castel Guelfo di Bologna, su Emilia Romagna Turismo – Sito ufficiale di informazione turistica. URL consultato l'8 aprile 2024.
  10. ^ Giorgia Callegari, Analisi dello sviluppo del comune grazie al polo industriale e commerciale di Poggio Piccolo, in Il nuovo Diario-Messaggero, Imola, 21 settembre, p. 24.
  11. ^ Club del Miglio.it. Risultati edizione 2018, su clubdelmiglio.it. URL consultato il 31 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2020).
  12. ^ a b c d e f http://amministratori.interno.it/

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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