Corrado di Lorena

re dei Romani e re d'Italia e duca della Bassa Lotaringia

Corrado di Lorena, o Corrado di Franconia o Corrado d'Italia (Bad Hersfeld, 12 febbraio 1074Firenze, 27 luglio 1101), fu duca della Bassa Lorena (Lotaringia), dal 1076 al 1087, re dei Romani assieme al padre dal 1087 al 1098 e re d'Italia assieme al padre dal 1093 al 1098.

Corrado
Duca della Bassa Lorena (Lotaringia)[1]
Stemma
Stemma
In carica1076 –
1087
PredecessoreGoffredo IV il Gobbo
SuccessoreGoffredo di Buglione
Re dei Romani
Assieme al padre Enrico IV
In carica1087 –
1098
PredecessoreEnrico IV
SuccessoreEnrico V
Re d'Italia
Assieme al padre Enrico IV
In carica1093 –
1098
PredecessoreEnrico IV
SuccessoreEnrico V
Nome completoCorrado di Franconia
Altri titoliMargravio di Torino
NascitaBad Hersfeld, 12 febbraio 1074
MorteFirenze, 27 luglio 1101 (27 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di Santa Reparata
DinastiaSalica
PadreEnrico IV di Franconia
MadreBerta di Savoia
ConsorteCostanza di Sicilia
Corrado nella Chronica sancti Pantaleonis

Origine modifica

Corrado era il figlio maschio secondogenito del rex romanorum e futuro imperatore dei Romani, Enrico IV, sia secondo gli Annales Diibodi (Cuonradus filius imperatoris)[2] sia secondo il Bernoldi Chronicon (Chonradus rex filius Heinrici),[3] e della prima moglie, Berta di Savoia, come ci viene confermato dagli Annales Diibodi (Bertha imperatrix quando ne ricordano la morte)[4] e dall'Annalista Saxo,[5] che ci conferma altresì che era figlia del conte di Savoia e conte d'Aosta e Moriana, Oddone di Savoia e della marchesa di Torino, Adelaide[5]. Sempre secondo l'Annalista Saxo , Enrico IV di Franconia (Heinrico inperatori filius quartus Heinricus) era il quarto figlio (maschio primogenito) del rex Romanorum ed imperatore dei Romani, Enrico III[6] e di Agnese di Poitou.[7]

Biografia modifica

Corrado nacque nell'abbazia di Hersfeld nel 1074, quando suo fratello maggiore Enrico, il maschio primogenito, era già morto nell'agosto del 1071 (poco dopo la nascita), come viene ricordato dal padre in una donazione, anche in suffragio dell'anima del figlio, Enrico (filii nostri Heinrici), nel documento nº 474 dei Heinrici IV Diplomata, datato 15 febbraio 1102.[8]

All'età di circa due anni suo padre lo designò come suo erede e a Goslar. Nel Natale del 1075 i nobili che si trovavano presso Enrico IV gli giurarono fedeltà.[9]

L'anno seguente, dopo che nel febbraio 1076 era stato assassinato il duca della Bassa Lorena (Lotaringia), conte di Verdun, e margravio reggente di Toscana, Goffredo il Gobbo, come viene riportato dagli Lamberti Annales, che suppongono che avvenne su mandato di Roberto I delle Fiandre,[10] Corrado venne nominato duca della Bassa Lorena (Lotaringia), mentre all'erede designato, Goffredo di Buglione, venne concessa la marca di Anversa.[11] In quello stesso anno, all'età di appena due anni, Corrado divenne margravio di Torino e poi, assieme alla madre, Berta, accompagnò il padre nel suo viaggio in Italia, attraversando il Colle del Moncenisio,[12] Corrado venne affidato alle cure del vescovo Tedaldo di Milano, e rimase in Italia.

Nel 1087 venne eletto re dei Romani assieme al padre ed incoronato[13] ad Aquisgrana, il 30 maggio, cosa che lo rendeva ufficialmente erede di suo padre. Secondo lo storico Georges Poull nel suo libro La Maison souveraine et ducale de Bar, Corrado allora rinunciò al ducato della Bassa Lorena, che fu assegnato al legittimo erede Goffredo di Buglione.[14]

Sotto l'influenza della marchesa Matilde di Canossa,[15] nel 1093 Corrado si rivoltò contro il padre, che era in perenne conflitto con il papato.[16] Subito dopo, con l'appoggio di papa Urbano II, fu incoronato re d'Italia[16] a Milano dall'arcivescovo Anselmo III,[17] mentre suo padre si trovava bloccato a Verona.[16] Secondo Landolfo Iuniore, cronista di Milano, venne incoronato anche a Monza, dove si trovava la Corona ferrea;[16] secondo lo storico tedesco, Hubert Houben, nel suo Roger II of Sicily: A Ruler Between East and West, Corrado si autoincoronò.[18]

Nel 1095, poco dopo il concilio di Piacenza, dimostrò la propria lealtà a papa Urbano II offrendogli il giuramento di fedeltà nell'incontro di Cremona[19] e servì come strator, guidando personalmente il cavallo del papa a piedi come gesto di umiltà. In cambio, Urbano gli promise la corona imperiale.[19] Sempre nello stesso anno, il papa aveva benedetto il suo matrimonio con Costanza di Sicilia, figlia del conte Ruggero I di Sicilia.[19]

Suo padre ritrattò le proprie posizioni con il Reichstag di Magonza nell'aprile del 1098, deponendo Corrado e designando il suo figlio più giovane Enrico come suo successore: i principi tedeschi lo elessero re dei Romani (correggente assieme al padre).[15] Dopo questo, a Corrado riuscì estremamente difficile reggere ancora lo scettro del comando in Italia e, nel 1101 del resto, egli morì,[19] a soli ventisette anni, a Firenze.[14] Fu sepolto nella chiesa di Santa Reparata,[14] su cui oggi sorge il duomo di Santa Maria del Fiore.

Matrimonio e discendenza modifica

Secondo il Bernoldi Chronicon, Corrado (Chonradus rex) a Pisa (in Tusciam Pisas) sposò la figlia del conte di Sicilia Ruggero I (filiam Rogerii ducis de Sicilia),[20] aggiungendo che era ancora molto giovane (adhuc admodum parvulam) ed aveva una cospicua dote (cum inaudita pecunia).[21] Il nome della sposa non è menzionato, ma la maggior parte degli storici ritiene trattarsi di Costanza di Sicilia (1082 - post 1135), figlia di Ruggero I e della sua seconda moglie, Eremburga di Mortain,[17] mentre, secondo Hubert Houben, fu Maximilla († post 1137),[18] figlia di Ruggero I e della sua terza moglie, Adelasia del Vasto. Corrado e sua moglie non ebbero figli.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Corrado II il Salico Enrico di Spira  
 
Adelaide d'Alsazia  
Enrico III il Nero  
Gisella di Svevia Ermanno II di Svevia  
 
Gerberga di Borgogna  
Enrico IV di Franconia  
Guglielmo V di Aquitania Guglielmo IV di Aquitania  
 
Emma di Blois  
Agnese di Poitou  
Agnese di Borgogna Ottone I Guglielmo di Borgogna  
 
Ermentrude di Reims  
Corrado di Lorena  
Umberto I Biancamano  
 
 
Oddone di Savoia  
Ancilla d'Aosta  
 
 
Berta di Savoia  
Olderico Manfredi II Olderico Manfredi I  
 
Prangarda di Canossa  
Adelaide di Susa  
Berta di Milano Oberto II  
 
Railinda di Como  
 

Note modifica

  1. ^ Ridotta alla contea di Liegi.
  2. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XVII: Annales Diibodi, anno 1101, pag. 19 Archiviato il 10 dicembre 2015 in Internet Archive.
  3. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus V: Bernoldi Chronicon, anno 1095, pag. 463, riga 10 Archiviato il 10 dicembre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XVII: Annales Diibodi, anno 1087, pag. 9 Archiviato il 10 dicembre 2015 in Internet Archive.
  5. ^ a b (LA) Annalista Saxo, anno 1067, pag. 695
  6. ^ (LA) Annalista Saxo, anno 1048, pag. 688
  7. ^ Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag.422
  8. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Diplomatum Regum et Imperatorum Germaniae, tomus VI, pars II, Heinrici IV Diplomata nº 474, pag. 644 Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
  9. ^ Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag. 446
  10. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus V, Lamberti Annales, anno 1076, pag 243 Archiviato il 30 novembre 2015 in Internet Archive.
  11. ^ Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag. 447
  12. ^ Z.N. Brooke, Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato, pag. 373
  13. ^ Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag. 457
  14. ^ a b c (EN) Foundation for Medieval Genealogy: nobiltà lotaringia - KONRAD
  15. ^ a b Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag. 458
  16. ^ a b c d Z.N. Brooke, Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato, pag. 398
  17. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Re di Germania - KONRAD
  18. ^ a b (EN) Roger II of Sicily: A Ruler Between East and West, pag 23
  19. ^ a b c d Z.N. Brooke, Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato, pag. 401
  20. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus V: Bernoldi Chronicon, anno 1095, pag. 463, riga 22 Archiviato il 10 dicembre 2015 in Internet Archive.
  21. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus V: Bernoldi Chronicon, anno 1095, pag. 463, riga 23 Archiviato il 10 dicembre 2015 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

Letteratura storiografica modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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