I ragazzi venuti dal Brasile (film)

film del 1978 diretto da Franklin J. Schaffner

I ragazzi venuti dal Brasile (The Boys from Brazil) è un film del 1978 diretto da Franklin J. Schaffner, tratto dal romanzo omonimo di Ira Levin.

I ragazzi venuti dal Brasile
Gregory Peck e Laurence Olivier in una scena del film
Titolo originaleThe Boys from Brazil
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1978
Durata125 min
Generethriller, fantascienza
RegiaFranklin J. Schaffner
SoggettoIra Levin
SceneggiaturaHeywood Gould
ProduttoreStanley O'Toole, Martin Richards
Produttore esecutivoRobert Fryer
FotografiaHenri Decaë
MontaggioRobert Swink
Effetti specialiRoy Whybrow
MusicheJerry Goldsmith
ScenografiaPeter Lamont
CostumiAnthony Mendleson
TruccoBill Lodge
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

TramaModifica

Sfuggito alla cattura e latitante in Brasile, Josef Mengele, autore di atroci pratiche nei lager nazisti, in gran segreto e sotto falsa identità, elabora una grandiosa quanto folle operazione di "pulizia della razza ariana", che consiste nel clonare Adolf Hitler utilizzando il sangue e i tessuti da lui stesso prelevati al dittatore prima della sua morte. Il piano di Mengele, a cui egli lavora da 20 anni, è quello di fare nascere 94 bambini geneticamente identici a Hitler, affidandoli tramite adozione a ignare famiglie accuratamente selezionate in vari Paesi del mondo e cercando di riprodurre le esatte condizioni familiari e sociali dell'infanzia e dell'adolescenza dello stesso Hitler, dove ad esempio all'età di 14 anni è prevista la morte del padre, come effettivamente accadde al futuro führer tedesco.

Mengele assolda una squadra composta da ex nazisti e giovani fanatici, per compiere i 94 omicidi in quella che lui considera "una missione sacra in senso letale". Nonostante il successo dei primi delitti, l'ebreo Ezra Lieberman, il più famoso e accanito cacciatore di nazisti, messo in allerta da una telefonata dal Paraguay di un giovane giornalista americano che sta conducendo un'inchiesta sui nazisti rifugiatisi in Sudamerica, comincia a studiare e a indagare in proprio. Lieberman viene a scoprire, durante un interrogatorio in carcere a Frieda Maloney, una ex guardiana di lager incaricata di gestire le adozioni dei cloni di Hitler, che esiste una lista delle famiglie adottive di cui ella ignorava completamente lo scopo.

Venuti a sapere dell'operato di Lieberman, i capi della Kameradenwerk, l'organizzazione dei nazisti fuggiaschi, prima uccidono il giornalista americano e poi sospendono ogni operazione, spingendo un furente Mengele a proseguire da solo. Sulla sua strada troverà ancora Lieberman che lo braccherà fino alla sua morte. Mengele muore per mano di uno dei giovani Hitler da lui stesso creati, dato in adozione a una famiglia americana: dopo aver scoperto che Mengele aveva ucciso suo padre, lo fa sbranare vivo dai suoi feroci dobermann. Mentre gli agenti israeliani vorrebbero eliminare tutti i giovani cloni di Hitler sparsi per il mondo, Liebermann brucia la lista per non rendersi complice di così tanti omicidi.

ProduzioneModifica

RipreseModifica

Le riprese del film, svoltesi dal 1º ottobre 1977 al 14 marzo 1978, sono state effettuate in varie località dell'Austria, compresa Vienna, in Inghilterra, negli Shepperton Studios, a Lisbona, in Portogallo, e negli Stati Uniti, in Pennsylvania, a Lancaster, con riprese anche allo Zook's Mill Covered Bridge[1].

AccoglienzaModifica

IncassiModifica

Il film, girato con un budget di 12 milioni di dollari, incassò negli Stati Uniti 19 milioni di dollari[1].

RiconoscimentiModifica

NoteModifica

  1. ^ a b I ragazzi venuti dal Brasile, su movieplayer.it. URL consultato il 7 giugno 2015.

Voci correlateModifica

Collegamenti esterniModifica