Oreste Benzi

presbitero italiano (1925-2007)

«Un infaticabile apostolo della carità a favore degli ultimi e degli indifesi, che si è fatto carico di tanti gravi problemi sociali che affliggono il mondo contemporaneo»

Oreste Benzi (San Clemente, 7 settembre 1925Rimini, 2 novembre 2007) è stato un presbitero e educatore italiano, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Oreste Benzi

Biografia modifica

Vocazione sacerdotale e impegno tra i giovani modifica

Nasce in un paesino dell'allora provincia di Forlì, nell'entroterra collinare a 20 km da Rimini, da una povera famiglia di operai, sesto di nove figli. All'età di 12 anni (nel 1937) entra in seminario a Urbino per passare dopo tre anni a quello di Rimini. Viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1949. Il 5 luglio dello stesso anno viene nominato cappellano della parrocchia di San Nicolò al Porto a Rimini.

Nell'ottobre 1950 viene chiamato in seminario a Rimini quale insegnante e nominato vice-assistente della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) di Rimini (ne sarà poi assistente nel 1952)[1]. È in questo periodo che matura in lui la convinzione dell'importanza di essere presenti ai giovani adolescenti, in particolare alla fascia fra i 13 e i 15 anni, ai quali nell'Azione Cattolica veniva dato il nome di pre-ju, periodo nel quale si formano i metri di misura definitivi dei valori di vita. Riteneva fondamentale, infatti, realizzare una serie di attività che favorissero un «incontro simpatico con Cristo» per coinvolgere gli adolescenti ad avere incontri decisivi con Cristo. In funzione di questo progetto realizzò anche una casa per ferie, la «Casa Madonna delle Vette», ad Alba di Canazei, costruita dal 1958 al 1961[1].

Mantenendo l'impegno fra gli adolescenti, nel 1953 è diventato direttore spirituale nel seminario di Rimini per i giovani nella fascia di età dai 12 ai 17 anni. Attraverso tale compito (protrattosi fino al 1969) ha potuto approfondire la conoscenza dell'animo giovanile. Nel frattempo, dal 1953, oltre al seminario, ha insegnato religione in una scuola media, la Scuola agraria «San Giovanni Bosco» di Rimini, frequentata dagli adolescenti nei tre anni dopo le elementari. Questo impegno ha costituito per lui un ulteriore punto di osservazione e campo di azione nel mondo degli adolescenti.

La Parrocchia e la nascita della Comunità Papa Giovanni XXIII modifica

Nel 1959, continuando l'ufficio di padre spirituale in seminario, è stato trasferito al Liceo Ginnasio Statale "Giulio Cesare" di Rimini, poi nel 1963 al Liceo Scientifico "Alessandro Serpieri" di Rimini, ed infine nel 1969 al Liceo Scientifico "Alessandro Volta" di Riccione. In tutti questi anni, dal 1956 in poi, ha gestito nella Diocesi di Rimini l'ufficio Pre-ju attraverso il quale sacerdoti e giovani delegati animavano attività nelle parrocchie e nella casa alpina. Nel 1968, con un gruppo di giovani e con alcuni altri sacerdoti ha dato vita al primo soggiorno estivo per ragazzi disabili. Il soggiorno non è rimasto un episodio isolato e a questo, e alla vita insieme ai disabili sviluppatasi subito dopo, si fa risalire la nascita dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Nello stesso anno e fino al 2000 diventa Parroco della Parrocchia "La Resurrezione" in un quartiere della periferia di Rimini[2] che divenne la sua casa fino a un mese dalla morte, quando andò a vivere alla "Capanna di Betlemme", una struttura di accoglienza per senza dimora.[3]

Dall'incontro con persone sole ed emarginate, Benzi matura l'idea della prima casa-famiglia dell'Associazione a Coriano, aiutato dalla disponibilità a tempo pieno di alcuni giovani; la casa viene inaugurata il 3 luglio 1973. In quegli anni la sua azione è volta a estendere il campo di azione della Comunità e a precisarne la natura e gli scopi. In particolare la Comunità, seguendo il suo stile, ha scelto, come caratteristica visibile, la "condivisione di vita con gli ultimi", ossia andare oltre l'assistenza e lasciare che la presenza degli ultimi modifichi la propria vita, anche vivendo sotto lo stesso tetto, senza tenere per sé alcun privilegio[4]. Negli anni successivi l'associazione si espande in più di venti paesi nel mondo. Benzi, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, dedica tutto il resto della sua vita a quest'opera.

Morte modifica

Da lungo tempo don Benzi accarezzava il desiderio di poter vivere in un «“centro di accoglienze alla rinfusa”, cioè un luogo dove c’è posto per tutti»[5]. Finalmente alla fine del settembre 2007 corona questo desiderio, trasferendosi alla "Capanna di Betlemme" di Rimini, la casa della Comunità Papa Giovanni XXIII che accoglie i senza fissa dimora. Lo stile di vita fatto di giornate intense, di viaggi e di incontri continua, ma ormai "il corpo non risponde più".

Di ritorno dall'ennesimo viaggio che quel giorno lo aveva portato prima in Puglia e poi a Roma, la sera del 31 ottobre 2007 all’aeroporto di Fiumicino Benzi viene colpito da un principio di infarto. Rifiuta però di ricoverarsi perché è atteso in una discoteca di Mercatino Conca per una festa alternativa ad Halloween organizzata dai giovani della diocesi di San Marino-Montefeltro, presente anche il vescovo, Luigi Negri. Il giorno seguente però è costretto a cancellare tutti gli impegni già presi. Viene visitato dal suo cardiologo che conferma la necessità del ricovero programmato per il giorno seguente.[6]

Oreste Benzi muore il 2 novembre 2007 alle 2.22 in seguito a un attacco cardiaco nella stanza della canonica della sua parrocchia di Rimini, all'età di 82 anni.[7] Le parole da lui scritte a commento della prima lettura di quel giorno, riportate sul messalino Pane Quotidiano, suonano davvero profetiche:

«Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio»

Su richiesta della Comunità Papa Giovanni XXIII i funerali, officiati da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, si sono svolti al Palacongressi di Rimini[8] per consentire la partecipazione di quegli "ultimi" che Oreste Benzi amava. Erano presenti più di diecimila persone[9].

Con il suo carisma, il suo sorriso e il suo coerente impegno è stato uno degli uomini di Dio più amati, rispettati e seguiti del nostro tempo. In tantissimi hanno invocato per lui subito la Santità.[10][11]

Dopo la sua morte la Comunità Papa Giovanni XXIII prosegue l'impegno nella sua opera quotidiana di carità e accoglienza verso i più deboli secondo le indicazioni date da Benzi. I settori in cui opera sono[12]: tossicodipendenza, sfruttamento della prostituzione, accoglienza di minori, disabilità, aborto, emarginazione delle classi sociali più deboli, con un'attività che tende alla rimozione stessa delle cause che creano le povertà.

Processo di beatificazione modifica

Il 27 ottobre 2012, a cinque anni dalla morte, come richiede la legge canonica in vigore, al termine del convegno “Don Oreste Benzi, testimone e profeta per le sfide del nostro tempo”, il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda, consegna al vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, la richiesta di avvio della Causa di canonizzazione di don Oreste Benzi.[13][14]

L’8 aprile 2014 mons. Lambiasi, dopo aver ottenuto il nihil obstat a procedere dalla Congregazione delle cause dei santi, nonché parere positivo dalla Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, promulga il decreto di introduzione della causa del sacerdote Oreste Benzi, Servo di Dio.[15]

Il 27 settembre 2014 viene celebrata la prima sessione pubblica del Tribunale ecclesiastico, svolta nella Chiesa de “La Resurrezione” a Rimini.[16][17] In totale saranno 151 le sessioni svolte, con oltre 130 testimoni ascoltati. Tantissimi i documenti esaminati dalla commissione teologica e da quella storica coinvolte: lettere, articoli, libri, meditazioni, scritti interni alla Comunità.[18]

Il 23 novembre 2019 con la sessione pubblica svolta nella Basilica Cattedrale di Rimini, presieduta da Mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, dopo cinque anni di lavoro si conclude la prima fase, quella diocesana, della causa di beatificazione di don Oreste Benzi. Tutti i documenti raccolti sono stati inviati alla Congregazione delle cause dei santi presso la Santa Sede.[19]

Nell’ottobre 2017 si è costituita a Rimini la “Fondazione don Oreste Benzi”[20] con lo scopo di promuovere, approfondire e favorire lo studio del pensiero, della testimonianza di vita e delle opere promosse e attuate da don Benzi, a lui riconducibili o da lui ispirate. La Fondazione promuove studi e ricerche, luoghi permanenti di analisi e confronto, sui bisogni dell’uomo sofferente, emarginato, svantaggiato, così come vissuti, visti ed affrontati da don Benzi.

Il suo pensiero modifica

Come sacerdote si è sempre distinto per l'attenzione prestata ai più emarginati, a quelli che chiamava "gli ultimi" definendoli "coloro ai quali nessuno pensa. E se ci pensa, pensa male.". Così si esprimeva riguardo alla vocazione della Comunità da lui fondata:

«La nostra vocazione consiste allora nel lasciarci conformare a Cristo povero, a Cristo servo, a Cristo che espia il peccato del mondo, a Cristo, l'Uomo Dio incarnato che vive in mezzo a noi in una forma di condivisione diretta a partire dagli ultimi.»

Un altro tratto caratteristico della sua azione è stata la costante ricerca di soluzioni concrete per le persone alle quali rivolge le sue attenzioni. In questo non si è mai limitato ai bisogni immediati, ma ha sempre esteso la sua opera alla rimozione delle cause che provocano l'emarginazione, facendosi anche promotore di iniziative di riforma delle leggi.

«Ma dobbiamo veder i fatti, la gente si sente tradita tutte le volte che ripetiamo le parole di speranza, ma non c’è l’azione. Cos’hanno lasciato i cattolici, permettetemelo? Hanno lasciato la devozione. Devozione che è unione con Dio-Amore, che è validissima, ma la devozione senza la rivoluzione non basta, non basta.»

Le sue fonti di ispirazione erano Massimiliano Kolbe, l'Abbé Pierre, Madre Teresa, Helder Camara il cardinal Martini e gli scritti di Henri-Marie de Lubac, Antoine Chevrier, Don Calabria, il Cardinale Suhard, Giovanni della Croce e Teresa d'Avila.[21]

«Ma devo dire che le cose più importanti non le ho imparate dai libri, ma dalla vita, dal contatto con la gente, coi poveri. I poveri sono davvero i miei migliori maestri.»

Aveva una grande disponibilità ad ascoltare e farsi carico dei bisogni delle persone. Il suo modo di agire era diretto e immediato, con azioni che a volte apparvero spregiudicate, come scendere in piazza coi senza casa, incontrare i giovani in discoteca o andare a cercare le prostitute sulla strada.

Egli considerava l'esistenza della prostituzione una forma di violenza sulle donne, di cui i principali responsabili sono i clienti:

«Se non ci fosse la domanda, non ci sarebbe l’offerta. Se gli italiani non chiedessero prestazioni sessuali a pagamento, non ci sarebbe la tratta delle donne che vengono schiavizzate e forzate, da criminali singoli o associati, a dare le prestazioni sessuali richieste.
Questa ingente quantità di persone colpite dalla schiavitù, dalla disoccupazione, dalla fame, dalla guerra, sono le vittime di una società disumana, di una società in cui l'uomo è una "cosa" accanto alle altre.»

Tuttavia indicò anche altri moventi che spingono alla violenza sulle donne:

«Oggi aumentano sempre più gli stupri di donne e bambine. La disinibizione di ogni regola morale di comportamento ha gravi conseguenze, fra le quali l'eccitazione sessuale dei maschi fin da adolescenti. È orrore ciò che i maschi fanno, ma un po’ di colpa, forse molta, l’hanno anche le donne che scoprendosi invitano sempre più il maschio ad approfittare del sesso femminile; non solo invitano, ma eccitano il maschio ad approfittare dell'occasione.»

L'opera di assistenza e riscatto di innumerevoli prostitute immigrate dalla vita di strada ha un precedente storico meno noto nell'Opera per il riscatto delle morette del religioso Biagio Verri (1819-1884).

Sull'omosessualità

«C’è tutta una cultura, purtroppo, che ha caratterizzato l’omosessuale come un qualcosa, qualcuno di strano, di diverso. Parlando a tu per tu scopri che l’omosessuale desidera superare la carnalità ed entrare nella visione più ampia, più vasta, in un infinito d’amore. Anche l’omosessuale ha bisogno di amare all’infinito»[22].

Opere modifica

Inoltre, nel 1984 don Oreste cura personalmente la prima edizione del "Diario di Sandra" con gli scritti e le testimonianze della vita della venerabile Sandra Sabattini, giovane riminese facente parte della Comunità Papa Giovanni XXIII, morta prematuramente e per la quale è in corso il processo di canonizzazione per le cause dei santi.

Oltre ai libri, ha lasciato un immenso patrimonio fatto di lettere, pubblicazioni, video di incontri pubblici e partecipazioni a trasmissioni televisive che l'hanno visto ospite nei più importanti talk-show: voce sempre fuori dal coro che non esitava mai, "tuonando" per le battaglie in difesa dei poveri, della vita e, spesso, contro i potenti.

Opere postume modifica

  • Nel cuore della famiglia, (2008), Sempre Comunicazione (uscita postuma) ISBN 8889807075.
  • Novena Di Natale. Meditazioni di don Oreste Benzi, (2008), Testi di don Oreste Benzi tratti da “Pane Quotidiano” (a cura di Ruccia Antonio e Scalera Mimma), Messaggero di S. Antonio, ISBN 9788825021752.
  • Gesù è vivo. Vuoi incontrarlo?, (2009), Sempre Comunicazione, ISBN 9788889807149.
  • Signore, io e te, sempre insieme! L'esperienza della preghiera, (2012), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807347.
  • Attirati da Gesù. La preghiera continua, (2012), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807354.
  • Signore, voglio vedere il tuo volto. Desiderio di Dio, (2013), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807378.
  • Non spegnete lo Spirito. Abitati dall'amore di Dio, (2013), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807460.
  • L’unione mistica con Cristo, (2013), Sempre Comunicazione, ISBN 9788889807446.
  • Contemplativi nel mondo. Tra gli uomini col cuore di Dio, (2014), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807514.
  • Un matrimonio a tre. Lui, lei e… l’Altro, (2014), Sempre Comunicazione, ISBN 9788889807552.
  • Appuntamento d’amore. Vi aspetto alla Messa, (2015), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807613.
  • Amare del tutto. Con tutto il cuore, l’anima, la mente, le forze, (2015), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807729.
  • La sua croce, la nostra guarigione. Il mistero dell’espiazione, (2016), Sempre Comunicazione, (Collana “Vivere in Gesù”), ISBN 9788889807811.
  • Seguire Gesù povero e servo. La bellezza di una vocazione, (2017), Sempre Comunicazione, ISBN 9788889807927.
  • Con questa tonaca lisa. Intervista di Valerio Lessi, (2017), San Paolo (Collana “Dimensioni dello Spirito”), (nuova edizione aggiornata con un'Introduzione), ISBN 9788892212633.
  • Con questa tonaca lisa. Intervista di Valerio Lessi, (2017), San Paolo (Collana “La Chiesa del grembiule”), (edizione ridotta), ISBN 9788892218161.

Note modifica

  1. ^ a b dal libro "Un incontro simpatico" di Riccardo Ghinelli, Rimini, Sempre, 2011, ISBN 978-88-89807-31-6
  2. ^ dal libro "Don Oreste Benzi - Parroco, cioè padre" di Valerio Lessi, Milano, Paoline, 2011, ISBN 978-88-315-3987-6
  3. ^ Enea Abati Da un mese viveva coi barboni alla Capanna da "Corriere Romagna" del 3 novembre 2007
  4. ^ la nostra identità, su apg23.org. URL consultato il 5 febbraio 2022.
  5. ^ Nicoletta Pasqualini - Alessio Zamboni, Don Oreste Benzi: "I miei primi 50 anni da sacerdote", in Sempre N. 6 del giugno 1999
  6. ^ Valerio Lessi, Don Oreste Benzi. Un infaticabile apostolo della carità, (2009), San Paolo ISBN 9788821563829.
  7. ^ È morto don Benzi, oggi la camera ardente.. Corriere della Sera, 2 novembre 2007.
  8. ^ Marco Letta Il Duomo non basta per don Oreste da "Corriere Romagna" del 4 novembre 2007
  9. ^ Pino Ciociola Don Oreste, l'addio diventa festa da Avvenire del 6 novembre 2007
  10. ^ Loriano Zannoni I fedeli: Santo subito da "Corriere di Romagna" del 3 novembre 2007
  11. ^ Claudio Monti "È morto un Santo" da "La voce di Romagna" del 3 novembre 2007
  12. ^ la vita della comunità - APG23
  13. ^ Lucia Bellaspiga Don Benzi, profezia che cambia la società da "Avvenire" del 29 ottobre 2012.
  14. ^ Alessio Zamboni, Don Benzi: iniziato il processo (PDF), in Sempre, p. 3. URL consultato il 17 luglio 2019 (archiviato il 17 luglio 2019).
  15. ^ Rimini. Promulgato il decreto: parte la causa di beatificazione di don Oreste Benzi, su libertas.sm, Libertas (RSM), 16 aprile 2014. URL consultato il 25 settembre 2020.
  16. ^ Alessio Zamboni, , Don Benzi. Iniziato il processo,, in Sempre N. 11, novembre 2014, pp. 12–17.
  17. ^ Lucia Bellaspiga, Rimini. Don Benzi, inizia la causa di beatificazione, su avvenire.it, Avvenire, 27 novembre 2014. URL consultato il 27 novembre 2014.
  18. ^ Beatificazione di Don Oreste Benzi, chiusa la fase diocesana, su semprenews.it, 25 novembre 2019. URL consultato il 25 settembre 2020.
  19. ^ Paolo Guiducci, Causa di beatificazione. Don Oreste Benzi verso gli altari, chiusa la fase diocesana, su Avvenire, 23 novembre 2019. URL consultato il 25 settembre 2020.
  20. ^ Dal sito della Fondazione "don Oreste Benzi", su fondazionedonorestebenzi.org.
  21. ^ dal libro "Con questa tonaca lisa" a cura di Valerio Lessi, Rimini, Guaraldi, 1991, ISBN 88-86025-05--X
  22. ^ Nicoletta Pasqualini e Alessio Zamboni, Anche l'omosessuale ha bisogno di amare all'infinito, in Ribellatevi, Sempre editore, 2019, p. 81.

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