Aquila d'Arroscia

comune italiano
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Aquila d'Arroscia (Aquila d'Areuscia in ligure[4]) è un comune italiano di 140 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria. La sede comunale è ubicata presso la borgata di Piazza.

Aquila d'Arroscia
comune
Aquila d'Arroscia – Stemma
Aquila d'Arroscia – Bandiera
Aquila d'Arroscia – Veduta
Aquila d'Arroscia – Veduta
Panorama di Aquila d'Arroscia
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia Imperia
Amministrazione
SindacoTullio Cha (lista civica "Uniti per Aquila") dal 1-6-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Data di istituzione1947
Territorio
Coordinate44°05′00.76″N 8°00′19.54″E
Altitudine495 m s.l.m.
Superficie10,06 km²
Abitanti140[1] (31-3-2024)
Densità13,92 ab./km²
Comuni confinantiAlto (CN), Borghetto d'Arroscia, Caprauna (CN), Nasino (SV), Onzo (SV), Ranzo
Altre informazioni
Cod. postale18020
Prefisso0183
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT008003
Cod. catastaleA344
TargaIM
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 329 GG[3]
Nome abitantiaquilotti
Patronosanta Reparata
Giorno festivo8 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aquila d'Arroscia
Aquila d'Arroscia
Aquila d'Arroscia – Mappa
Aquila d'Arroscia – Mappa
Posizione del comune di Aquila d'Arroscia nella provincia di Imperia
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il paese di Aquila d'Arroscia è situato in valle Arroscia, poco sotto la displuviale della Rocca del Bozzaro (948 m) e ai confini con le valli Pennavaira e Ferraia. Altre vette del territorio comunale sono il monte Torretta (852 m).

Uno dei pochi laghi presenti nel territorio provinciale imperiese è il lago artificiale della Ferraia, presso il rio omonimo e alla quota di 780 m s.l.m., immerso tra boschi di betulle e faggi. La diga è alta 10 metri ed è stata costruita nel 1998 per l'opera di irrigazione dei comuni di Aquila d'Arroscia, Borghetto d'Arroscia e Ranzo.

Più a valle del lago vi è la presenza di una cascata, il cui punto massimo di salto verticale è di circa 25 metri, che nel periodo estivo, o comunque di maggior siccità, rimane a secco in quanto l'acqua viene raccolta nelle condotte del piccolo bacino artificiale. Resti umani e di animali preistorici sono stati altresì trovati nei pressi di questa cascata, all'interno di una grotta denominata in loco come "Arma do Cüppà" e avente un'altezza di 13 metri per una larghezza di 32 metri.

 
I ruderi del castello dei Clavesana su una collina a ridosso del paese di Aquila d'Arroscia

Le prime testimonianze della presenza umana nel territorio aquilotto risalirebbero al Paleolitico Superiore[5] dove i primitivi usavano le grotte della zona, specialmente in val Pennavaira[5], quale luogo di ricoveri temporanei dei prodotti e di macellazione. Tale frequentazione perdurò anche nel Neolitico[5] e nell'età dei metalli[5]; la vicina val Ferraia divenne la principale fonte di produzione del carbone[5].

Seguì la dominazione dei Romani[5] – che stando alle fonti storiche introdussero la coltivazione dell'oliva detta colombaira[5], poi superata dalla varietà taggiasca introdotta dai monaci benedettini dall'XI secolo[5] – e quindi sotto il controllo dei Longobardi nel 653[5], dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente.

Il borgo di Aquila e altri luoghi della valle Arroscia entrarono dal 1202 a far parte del Marchesato di Clavesana[5] – alleato della Repubblica di Genova[5] – e furono i marchesi ad erigere, intorno all'XI secolo, il locale castello[5] su una sommità rocciosa di una collina e a ridosso del paese. E collegato al maniero deriverebbe, secondo alcune supposizioni, il toponimo[5] Aquila: una leggenda popolare farebbe infatti riferimento a questo rapace che usualmente si stanziava nei pressi della collina, detta poi "dell'Aquila". Un'altra versione[5] dell'origine toponomastica, considerata più verosimile, si collegherebbe invece ad un'importante famiglia del luogo – i Cha – che nel proprio stemma araldico aveva la raffigurazione di due aquile sormontate da una corona imperiale.

 
Scorcio della parrocchiale di Santa Riparata ad Aquila d'Arroscia

Nel 1328[6] il borgo e il castello furono occupati dal marchese Giorgio Del Carretto, che rilevò il possedimento dal vassallo dei Clavesana Oberto Cepolla[6], salvo poi in epoca successiva ritornare tra i territori del marchesato. Nel 1386[5] il territorio di Aquila e parte della valle Arroscia passarono sotto il controllo diretto della repubblica genovese, che inserì Aquila nel vicariato di Ranzo[6] e poi nel capitaneato di Pieve di Teco[6]. Fu questo un periodo fortunato per l'economia del paese e del territorio per l'intensificarsi dei traffici commerciali tra la valle, il Piemonte e la costa ligure.

Seguì, quindi, le sorti del marchesato di Zuccarello e con esso rientrò, dopo la guerra tra Genovesi e Sabaudi nel 1624, tra i possedimenti della Repubblica di Genova, che sottopose Aquila alla giurisdizione del commissariato zuccarellese[5].

Con la dominazione francese il territorio di Aquila rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798[5] fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del III cantone di Pieve nella Giurisdizione degli Ulivi[5]; nel 1804 aggregò il territorio del soppresso comune di Gavenola[7]. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte[5].

Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna[5], così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861[5]. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1862[7][8] assume la denominazione de Aquila d'Arroscia.

Nel 1928[9] il comune di Aquila d'Arroscia fu soppresso e aggregato al territorio comunale di Borghetto d'Arroscia, poi ricostituito nel 1947[10]; al 1949[11] risalgono gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi con la cessione a Borghetto d'Arroscia della frazione di Gavenola.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Valle Arroscia e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[12], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana dell'Olivo e Alta Valle Arroscia.

Simboli

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Stemma

«Lo stemma raffigura, simbolicamente, il castello dei Clavesana, oggi ridotto a rudere con due aquile, una in volo e una posata[13]»

Gonfalone

«Drappo partito di azzurro e di bianco...[13]»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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  • Chiesa parrocchiale di Santa Reparata nel capoluogo. I lavori per la sua edificazione avvennero tra il 1582 e il 1589, mentre all'8 ottobre 1597 risalirebbe la consacrazione dell'edificio. La facciata, in stile barocco, fu portata a termine nel corso del 1625. Il coro ligneo presente proviene dal convento degli Agostiniani di Pieve di Teco.
  • Oratorio di San Sebastiano, risalente al 1732, è in stile barocco.
  • Cappella di San Giacomo, eretta sul colle a cavallo tra la valli Arroscia e Pennavaira.

Architetture militari

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  • Castello dei marchesi di Clavesana. Del precedente castello, costruito intorno al 1090, rimangono ad oggi solo i ruderi, però sono ancora visibili le vecchie mura merlate e i quattro lati della torre poligonale mozzata.

Società

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La chiesa parrocchiale di Santa Reparata

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[14]

Qualità della vita

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Il comune di Aquila d'Arroscia ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[15]

Cultura

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L'oratorio di Santa Caterina e museo del Territorio

Istruzione

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  • Museo del Territorio, allestito in alcuni locali annessi all'oratorio di Santa Caterina ad Aquila d'Arroscia.

Geografia antropica

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Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle borgate di Affredore, Aira, Canto, Ferraia, Loga, Maglioreto, Montà, Mugno, Piazza (sede comunale) e Salino per una superficie territoriale di 10,06 km²[16].

Confina a nord con i comuni di Caprauna (CN) e Alto (CN), a sud con Ranzo, ad ovest con Caprauna, Borghetto d'Arroscia e ad est con Nasino (SV), Onzo (SV) e Ranzo.

Economia

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Come altri comuni imperiesi basa la sua economia sulla coltivazione della vite e alla produzione di olio di oliva. Dalla vite vengono ricavati due prodotti vinicoli, l'Ormeasco e il Pigato. Rientra tra gli 11 comuni di produzione dell'aglio di Vessalico. È praticata anche l'orticoltura e la pastorizia.

Infrastrutture e trasporti

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Il territorio di Aquila di Arroscia è attraversato principalmente dalla strada provinciale 78 che permette il collegamento stradale con Ranzo, a sud, e Borghetto d'Arroscia ad ovest innestandosi con la provinciale 14.

Amministrazione

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Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 giugno 1985 13 novembre 1989 Giuseppe Cha Democrazia Cristiana Sindaco [17]
13 novembre 1989 29 maggio 1990 Ottavio Cha Democrazia Cristiana Sindaco
29 maggio 1990 24 aprile 1995 Ottavio Cha Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Ottavio Cha lista civica Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Roberto Marini lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Roberto Marini lista civica Sindaco
8 giugno 2009 28 maggio 2014 Piero Claveri Per Aquila
(lista civica)
Sindaco
28 maggio 2014 1º giugno 2015 Fernando Colangelo Comm. straord. [18]
1º giugno 2015 22 settembre 2020 Tullio Cha Uniti per Aquila
(lista civica)
Sindaco
22 settembre 2020 in carica Tullio Cha Uniti per Aquila
(lista civica)
Sindaco

Altre informazioni amministrative

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Aquila d'Arroscia fa parte dell'Unione dei comuni dell'Alta Valle Arroscia.

  1. ^ a b Dato Istat. - Popolazione residente al 31 marzo 2024 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v Fonte dal sito istituzionale del comune di Aquila d'Arroscia-Storia, su aquilacomune.it. URL consultato il 6 novembre 2014.
  6. ^ a b c d Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.
  7. ^ a b Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 6 novembre 2014.
  8. ^ Regio decreto 26 ottobre 1862, n. 942
  9. ^ Regio decreto 13 settembre 1928, n. 2272
  10. ^ 21 gennaio 1947, n. 70
  11. ^ Regio decreto 7 aprile 1949, n. 243
  12. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008.
  13. ^ a b Aquila d'Arroscia, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 7 novembre 2021.
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Fonte dal sito Ambiente in Liguria (PDF) (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2011).
  16. ^ Fonte dallo statuto comunale di Aquila d'Arroscia, su aquilacomune.it. URL consultato il 5 novembre 2014.
  17. ^ Deceduto durante la carica amministrativa
  18. ^ Dopo la mancata candidatura o candidature nel rinnovo delle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014, il Comune viene commissariato e retto da un commissario straordinario sino a nuova elezione così come previsto dall'art. 85 c. 3 del DPR 16 maggio 1960 n. 570

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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