Robert Johnson

cantante e chitarrista statunitense
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Robert Leroy Johnson (Hazlehurst, 8 maggio 1911Greenwood, 16 agosto 1938) è stato un cantautore e chitarrista statunitense.

Robert Johnson
La tomba di Robert Johnson
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereDelta blues[1]
Periodo di attività musicale1929 – 1938
Strumentovoce, chitarra, armonica a bocca
EtichettaVocalion Records, Sony-Columbia

Tra le massime leggende della musica blues[2], è considerato uno dei più grandi e influenti musicisti del ventesimo secolo[3][4][5][6][7].

Fece parte della scena blues sorta nella zona del delta del Mississippi (Delta Blues) nei primi decenni del Novecento: la sua oscura biografia, scarsamente documentata, e la sua morte misteriosa all'età di soli ventisette anni hanno contribuito notevolmente ad alimentare le fosche leggende sulla sua figura già circolanti in vita[8].

La sorprendente combinazione di tecnica chitarristica, canto e improvvisazione caratterizzante le sue ventinove storiche registrazioni, effettuate tra il 23 novembre 1936 e il 20 giugno 1937, ha costituito una base imprescindibile per intere generazioni di musicisti a venire tra cui Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, gli Allman Brothers, Johnny Winter, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led Zeppelin[9]. Fa parte del cosiddetto Club 27, il gruppo di grandi artisti morti a 27 anni.[10] Johnson è infatti morto a tale età il 16 agosto 1938 in circostanze misteriose.

Il 23 gennaio 1986 è stato tra i primi musicisti a essere introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame[11], segnatamente nella categoria Early Influences, mentre la rivista Rolling Stone l'ha collocato alla settantunesima posizione nella lista dei cento migliori chitarristi della storia[12].

Biografia modifica

Poche sono le notizie attendibili sulla sua vita privata: nasce l'8 maggio 1911 ad Hazlehurst, nel Mississippi, da una relazione extraconiugale della madre Julia Dodds con Noah Johnson, dopo che il marito di Julia, Charles Dodds Jr., l'aveva abbandonata per un'altra donna.

Sin da bambino si appassiona alla musica e il suo fratellastro gli insegna a suonare l'armonica a bocca, per poi passare alla chitarra. Dopo un periodo trascorso a Memphis, si sposa nel 1929 con Virginia Travis e si trasferisce a Robinsonville. L'anno successivo la moglie sedicenne muore nel dare alla luce una bambina, morta a sua volta durante il parto; sconvolto dal fatto, Johnson comincia a vagare fra le città del Mississippi, divenendo un donnaiolo e un forte bevitore. Nel 1931 incontra e sposa Calletta Craft e decide di trasferirsi nel villaggio di Copiah County, ma la crescente passione per la musica porta Robert sempre più distante dalla moglie e anche questa unione coniugale finisce.

Il patto con il Diavolo modifica

(EN)

«Robert Johnson to me is the most important blues musician who ever lived. [...] I have never found anything more deeply soulful than Robert Johnson. His music remains the most powerful cry that I think you can find in the human voice.»

(IT)

«Per me Robert Johnson è il più importante musicista blues mai vissuto. [...] Non ho mai trovato nulla di più profondamente intenso. La sua musica rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare nella voce umana.»

Narra la leggenda, alimentata anche dallo stesso Johnson, che questi avesse stretto un patto col Diavolo vendendogli la sua anima in cambio della capacità di suonare la chitarra come nessun altro; tale diceria è sorta e si è consolidata negli anni a seguito di diversi fatti: la sua stupefacente tecnica chitarristica, basata sul fingerpicking e tuttora considerata come una delle massime espressioni del delta blues, le evocazioni generate dalla sua voce e dalle complesse strutture chitarristiche che ha elaborato e il sinistro contenuto dei suoi testi che, seppur largamente improvvisati come era ovvio per il genere all'epoca, spesso narravano di spettri e demoni quando non si riferivano esplicitamente al suo diabolico accordo. A dare adito alla storia contribuirono inoltre i racconti dei vari musicisti che lo conobbero e che riferiscono della sua iniziale goffaggine nel suonare la chitarra: in base a questi racconti, peraltro tutti concordanti, Johnson scomparve dopo la morte della moglie per poi riapparire, l'anno successivo, dotato di una bravura e di un'espressività tali da lasciare tutti allibiti.

Voci dell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo scoccare della mezzanotte presso un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo in nero, il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile talento chitarristico in cambio della sua anima. In realtà la versione "ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia incontrato un misterioso bluesman di nome Ike Zimmerman, il quale ebbe a fargli da maestro. La sinistra figura di Zimmerman risulta comunque celata da un fitto velo di mistero: l'unica certezza, nel completo oblìo sui suoi dati biografici, riguarda la sua abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe, nota al punto da venire additato quale emissario del demonio.

Altri aneddoti tramandano di come Johnson fosse capace di riprodurre nota per nota qualsiasi melodia ascoltasse, fosse per radio come in un locale affollato, e senza porvi la benché minima attenzione.

La morte modifica

«Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera

 
La lapide di Robert Johnson

Muore improvvisamente il 16 agosto 1938, all'età di 27 anni, a Greenwood, nel suo Mississippi. Non è possibile definire con certezza quali furono le ragioni del decesso: il certificato di morte[15], registrato all'Ufficio di Stato Civile di Jackson il 18 agosto, non attribuisce il decesso ad alcuna causa specifica e segnala oltretutto che la ragione della sua dipartita sia da ricercarsi anche nel fatto che nessun medico abbia avuto modo (non si sa per quale motivo) di prestargli cure nella fase dell'agonia.

Le testimonianze di Sonny Boy Williamson II e David Honeyboy Edwards attestano che la notte del 13 agosto Robert Johnson si trovava a suonare con loro al Three Forks, un locale a quindici miglia da Greenwood, nel quale i tre suonavano ogni sabato sera a seguito di un ingaggio che durava da alcune settimane. Era apparso subito evidente come Johnson avesse una storia con la moglie del gestore del locale, il quale era consapevole del fatto pur continuando a contattarlo lo stesso. Racconta Sonny Boy che durante la serata, complici l'alcol e l'atmosfera di grande eccitazione, gli atteggiamenti dei due furono talmente spudorati da risultare persino imbarazzanti. Altrettanto chiara era la rabbia dipinta sul volto del barman.

Quando, durante una pausa, venne passata a Robert una bottiglia da mezza pinta di whisky senza tappo, Sonny Boy gliela fece cadere di mano, avvertendolo che non era prudente bere da una bottiglia aperta; nondimeno proprio Johnson si infuriò e bevve con stizza la successiva bottiglia, ugualmente passatagli già stappata. Poco dopo risultò evidente che Johnson non era più in condizione di suonare, al punto che lasciò la chitarra e si alzò per andare via in stato confusionale. Fu accompagnato a casa di un amico, dove dopo poche ore iniziò a delirare, mostrando i primi segni di avvelenamento, che lo portò poi alla morte il martedì successivo nella casa dove viveva, dopo due giorni di intensa agonia.

La tomba modifica

La vera tomba di Robert Johnson non è stata ancora ufficialmente identificata. Nei dintorni di Greenwood ci sono infatti ben tre pietre tombali con il nome dell'artista inciso sopra:

  • nel cimitero della Chiesa Missionaria Battista di Mount Zion a Morgan City, poco distante da Greenwood, c'è un grande obelisco, posto nel 1990 su una lapide preesistente, con incisi tutti i titoli dei blues di Robert Johnson. L'opera è stata pagata dalla Columbia Records e da privati del Mont Zion Memorial Fund. Secondo gli ultimi studi, è da considerarsi il sito più attendibile per la sua tomba.
  • Resting in the Blues è la frase scritta su una piccola lapide intestata a Robert Johnson nel cimitero di Payne Chapel vicino a Quito.
  • La Sony Music ha restaurato la lapide sul terzo sito, sotto un enorme albero nel cimitero della Little Zion Church a nord di Greenwood lungo la Money Road.

Stile musicale modifica

Robert Johnson è oggi considerato uno dei più grandi maestri del blues, in particolare dello stile del Delta; Keith Richards annunciò, nel 1990, riferendosi a Johnson, che per capire quanto fosse fenomenale la musica blues uno dei modi migliori era ascoltare le sue canzoni[16]. Johnson è molto rispettato per l'abilità che aveva di fondere vari stili musicali provenienti da differenti zone dell'America e per la sua capacità di reinterpretare con la chitarra una melodia appena udita[17].

La sua prima canzone, Kind Hearted Woman Blues, in contrasto con la prevalenza dei brani di Delta Blues dell'epoca, aveva una melodia che richiamava alla mente lo stile del blues di Chicago o di Saint Louis, con un arrangiamento pieno di variazioni[18]. Molte sue canzoni fondevano elementi presi da altre correnti del blues come, ad esempio, il Texas Blues. Per questo oggi alcuni considerano Johnson il primo vero musicista del Delta blues a mostrare interesse per stili di blues provenienti da altre zone, inserendoli nei suoi brani e venendo da essi influenzato per la composizione delle sue canzoni[19].

Voce modifica

«Quando Johnson ha iniziato a cantare, sembrava un ragazzo che sarebbe potuto balzare dalla testa di Zeus in armatura completa. Ho subito notato le differenze tra lui e chiunque altro avessi mai sentito. Le canzoni non erano le solite canzoni blues. Erano assolutamente fluide. All'inizio passavano veloci, troppo veloci per essere comprese. Saltavano da tutte le parti per gamma e argomento, versi brevi e incisivi che sfociavano in alcune storie panoramiche sull'umanità che esplodevano dalla superficie di questo pezzo di plastica che girava.»

Una importante particolarità dello stile interpretativo di Johnson era la sua voce molto acuta, in contrasto con lo stile tipico del canto blues dell'epoca[21]; questo rendeva i suoi brani particolarmente emotivi. Eric Clapton descrisse il canto di Johnson come "il più potente pianto che penso possa trovarsi nella voce umana" ("the most powerful cry that I think you can find in the human voice.").

Strumento modifica

«Per quanto riguarda la sua tecnica chitarristica, è educatamente esile ma ambiziosamente eclettico - si muove senza sforzo da grimaldelli e diapositive a collo di bottiglia a un mazzo completo di figure ritmiche chucka-chucka.»

Johnson viene oggi considerato uno dei più grandi chitarristi blues di tutti i tempi. Il suo approccio alla chitarra era estremamente avanzato e complesso per l'epoca. Quando Keith Richards ascoltò per la prima volta una canzone di Johnson, grazie a Brian Jones che gli fece ascoltare un disco del bluesman, replicò: "Chi è l'altro tipo che suona con lui?", non rendendosi conto che Johnson stesse suonando la chitarra da solo[23]. In seguito disse che Johnson da solo suonava come un'intera orchestra[22].

I testi modifica

(EN)

«I got to keep movin', blues falling down like hail. And the day keeps on worryin' me... there's a hell hound on my trail.»

(IT)

«Devo continuare a correre, il blues cade come grandine. E il giorno continua a tormentarmi... c'è un segugio infernale sulle mie tracce.»

«Robert Johnson. Penso allo stesso modo in cui penso ai poeti romantici britannici, Keats e Shelley, che si sono esauriti presto, che erano dei geni nella creazione di parole poetiche.»

I testi delle canzoni di Johnson sono considerati estremamente evocativi, nonché vero esempio di poesia nella musica blues. A proposito di ciò, nel programma The story with Dick Gordon[24], Bill Ferris paragonò Johnson ad un poeta romantico britannico, dicendo inoltre che Jonhson meriterebbe di essere sepolto assieme a Keats o Shelley. Il critico musicale italiano Piero Scaruffi giudicò Johnson come "il più grande poeta-cantante della solitudine nella storia del blues"[25].

Le incisioni modifica

 
Etichetta di I Believe I'll Dust My Broom

Complice la sua prematura scomparsa, le incisioni effettuate da Robert Johnson risultano essere limitate a sole 29 tracce; per 13 di esse è stato possibile rinvenire anche le rispettive alternate take – all'epoca scartate in quanto giudicate meno brillanti delle versioni poi pubblicate su 78 giri – per un totale di 42 registrazioni complessivamente note.

Un certo H.C. Speirs, negoziante di dischi di Jackson, presentò Robert Johnson ad Ernie Oertle, un famoso scopritore di talenti; quest'ultimo organizzò per lui alcune sedute di registrazione in una stanza d'albergo (sul cui nome non vi sono certezze) a Dallas. In sole cinque sessioni fra il novembre del 1936 ed il giugno del 1937 vennero incise le 29 canzoni che rappresentano l'intera discografia di Robert Johnson.

Negli ultimi anni tra le cerchie di appassionati hanno preso sempre maggior piede dubbi sulle reali tonalità e velocità di esecuzione di Robert Johnson: secondo i sostenitori di questa teoria le registrazioni dei pezzi del bluesman sarebbero state velocizzate, deliberatamente o meno, di circa il 20% in fase di stampa. Se ciò fosse vero, questo significherebbe che la reale voce di Johnson sarebbe molto meno acuta di come la ascoltiamo oggi.

La teoria si basa su un'analisi dello stile strumentale di Jonhson: per eseguire i brani esattamente come li sentiamo oggi dalle sue registrazioni, il bluesman avrebbe dovuto utilizzare in diversi pezzi un capotasto al quarto tasto, spingendosi durante l'esecuzione in posizioni chitarristicamente scomode, in particolar modo sui modelli di chitarra che si suppone egli suonasse.[26]

Effettivamente il consorzio OKeh/Vocalion, che pubblicò originariamente il materiale, era noto per la sua prassi di aumentare il numero di giri al minuto delle sue incisioni (dai 78 agli 81) per fare suonare i brani maggiormente moderni e aggressivi. Essendo oggigiorno le fonti originali delle registrazioni andate perdute, non è possibile verificare se effettivamente ci sia stato un intervento di questo tipo da parte dei tecnici del suono.

Le 29 tracce modifica

La seguente tabella elenca le 29 tracce incise da Johnson nell'arco della propria carriera.[27] Da notare che per alcune di esse esistono ancora delle alternate take, ossia delle registrazioni alternative di uno stesso brano, effettuate per permettere di scegliere la versione migliore. Le sessioni di registrazione furono cinque: le prime tre (tracce 1-16) effettuate a San Antonio, in Texas nel novembre del 1936: le ultime due (tracce 17-29) effettuate a Dallas, sempre in Texas, nel giugno del 1937.

Traccia Titolo Take Data di registrazione Luogo di registrazione
1 Kind Hearted Woman Blues 2 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
2 I Believe I'll Dust My Broom 1 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
3 Sweet Home Chicago 1 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
4 Ramblin' on My Mind 2 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
5 When You Got a Good Friend 2 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
6 Come On in My Kitchen 2 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
7 Terraplane Blues 1 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
8 Phonograph Blues 2 Lunedì 23 novembre 1936 San Antonio, Texas
9 32-20 Blues 1 Giovedì 26 novembre 1936 San Antonio, Texas
10 They're Red Hot 1 Venerdì 27 novembre 1936 San Antonio, Texas
11 Dead Shrimp Blues 1 Venerdì 27 novembre 1936 San Antonio, Texas
12 Cross Road Blues 2 Venerdì 27 novembre 1936 San Antonio, Texas
13 Walkin' Blues 1 Venerdì 27 novembre 1936 San Antonio, Texas
14 Last Fair Deal Gone Down (Robert Johnson) 1 Venerdì 27 novembre 1936 San Antonio, Texas
15 Preachin' Blues (Up Jumped the Devil) 1 Venerdì 27 novembre 1936 San Antonio, Texas
16 If I Had Possession Over Judgement Day   1 Venerdì 27 novembre 1936   San Antonio, Texas  
17 Stones in My Passway 1 Sabato 19 giugno 1937 Dallas, Texas
18 I'm a Steady Rollin' Man 1 Sabato 19 giugno 1937 Dallas, Texas
19 From Four Till Late 1 Sabato 19 giugno 1937 Dallas, Texas
20 Hellhound on My Trail 1 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
21 Little Queen of Spades 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
22 Malted Milk 1 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
23 Drunken Hearted Man Take 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
24 Me and the Devil Blues 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
25 Stop Breakin' Down Blues 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
26 Traveling Riverside Blues 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
27 Honeymoon Blues 1 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
28 Love In Vain Blues 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas
29 Milkcow's Calf Blues Take 2 Domenica 20 giugno 1937 Dallas, Texas

Discografia su CD modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Robert Johnson.

Viene qui riportata la sola discografia essenziale delle riedizioni in CD, omettendo i 78 giri singolarmente pubblicati negli anni '30 e i successivi compendi in vinile.

Cover modifica

Molti artisti hanno realizzato cover delle canzoni di Johnson, tra cui:

Premi e riconoscimenti modifica

Grammy Awards modifica

Year Category Title Genre Label Results
1990 Best Historical Album The Complete Studio Recordings (Robert Johnson) Blues Sony/Columbia Legacy Winner

Grammy Hall of Fame modifica

Year Recorded Title Genre Label Year Inducted
1936 Cross Road Blues Blues (Single) Vocalion 1998

National Recording Registry modifica

The Complete Studio Recordings (Robert Johnson) di Robert Johnson (1936–1937) fu incluso nella National Recording Preservation Board della Library of Congress' National Recording Registry nel 2003.[28] Qui vengono preservate le opere considerate "culturalmente, storicamente, o esteticamente significative."

Rock and Roll Hall of Fame modifica

La Rock and Roll Hall of Fame incluse quattro canzoni di Robert Johnson nella lista delle 500 canzoni significative per la nascita del rock and roll,[29] con un memoriale per Johnson che recitava:

"Robert Johnson stands at the crossroads of American music, much as a popular folk legend has it he once stood at Mississippi crossroads and sold his soul to the devil in exchange for guitar-playing prowess."[30]

Year Recorded Title
1936 Sweet Home Chicago
1936 Cross Road Blues
1937 Hellhound on My Trail
1937 Love in Vain

The Blues Foundation Awards modifica

Robert Johnson: Blues Music Awards[31]
Year Category Title Result
1991 Vintage or Reissue Album The Complete Studio Recordings (Robert Johnson) Winner

Onori e introduzioni modifica

Il 17 settembre 1994, la U.S. Post Office dedicò a Robert Johnson un francobollo commemorativo da 29 centesimi.[32]

Year Title Results Notes
2006 Grammy Lifetime Achievement Award Winner accepted by son Claud Johnson[33]
2000 Mississippi Musicians Hall of Fame[34] Inducted
1986 Rock and Roll Hall of Fame Inducted Early Influences
1980 Blues Hall of Fame Inducted

Album tributo modifica

Di seguito, la lista degli album tributo a Robert Johnson:

Artist Album Year
Rory Block The Lady and Mr Johnson 2006 (2007 Acoustic Blues Album of the Year)
Eric Clapton Me and Mr. Johnson 2004
Eric Clapton Session for Robert J. 2004
Peter Green Splinter Group The Robert Johnson Songbook 1998
Peter Green Splinter Group Hot Foot Powder 2000
Peter Green Splinter Group Me and the Devil 2001 (A 3-CD set consisting of The Robert Johnson Songbook and Hot Foot Powder with 1 CD of original Robert Johnson recordings)
John Hammond At the Crossroads 2003
Todd Rundgren Todd Rundgren's Johnson 2010
Big Head Blues Club 100 Years of Robert Johnson 2011
Thunder Robert Johnson's Tombstone 2006
Paul Williams In Memory of Robert Johnson recorded in 1970, released in 1973

Filmografia modifica

Documentari su Johnson modifica

  • Hellhounds On My Trail: The Afterlife of Robert Johnson (2000)
  • Sessions for Robert J. (2004)
  • ReMastered: Devil at the Crossroads (2019)

Film su Johnson modifica

  • Mississippi Adventure (Crossroads, 1986) - Film di Walter Hill, con Ralph Macchio. La storia narra di un ragazzo che cerca di trovare la trentesima traccia mai incisa da Robert Johnson. A questo film partecipano anche i musicisti Steve Vai e Ry Cooder.
  • Can't You Hear the Wind Howl? (1998) - Film documentario sulla vita di Robert Johnson.

Serie TV su Johnson modifica

Appare in un episodio di Supernatural e in uno di Timeless, in cui è protagonista.

Note modifica

  1. ^ allmusic ((( Robert Johnson > Overview )))
  2. ^ Biografia di Robert Johnson sul sito Allmusic.com
  3. ^ "www.ondarock.it/songwriter/robertjohnson.htm"
  4. ^ "The 50 albums that changed music". The Observer (UK). July 16, 2006. Retrieved November 1, 2008
  5. ^ Buncombe, Andrew. (2006-07-26). "The grandfather of rock'n'roll: The devil's instrument" The Independent
  6. ^ "pensieri-parole.max.gazzetta.it/2011/05/08/il-bluesman-che-vendette-lanima-al-diavolo/"
  7. ^ 35 Guitar Gods", August 1990, SPIN magazine
  8. ^ The History of Rock Music. Robert Johnson: biography, discography, reviews, links
  9. ^ a b (EN) The Guardian: i 50 album che hanno cambiato la musica - posizione n. 5 - Robert Johnson "King of the Delta Blues Singers" (1961)
  10. ^ (EN) Robert Johnson Founds the '27 Club' With Devil Pact -- Twisted Tales - Spinner, su spinner.com. URL consultato il 17 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).
  11. ^ Robert Johnson, su rockhall.com. URL consultato il 27 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2010).
  12. ^ (EN) 100 greatest guitarist of all time, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 18 agosto 2011.
  13. ^ Intervista a Eric Clapton contenuta nel booklet del cofanetto Robert Johnson - The Complete Recordings, pag. 26.
  14. ^ Greil Marcus. Mystery Train. Dutton, 1975.
  15. ^ Robert Johnson Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. - Certificato di morte
  16. ^ "The salt of the earth: 1930s–1940s—Pre-electric non-Chicago blues" from liner notes to Johnson's The Complete Recordings, released on Columbia in 1990.
  17. ^ Wald (2004), p. 127
  18. ^ Wald (2004), p. 133
  19. ^ Dal Mali al Mississippi - Martin Scorsese
  20. ^ Chronicles: Volume One, p. 282
  21. ^ Rivista "Blues vol.2, Le Origini"
  22. ^ a b "Still Standing at the Crossroads" by Marc Myers, Wall Street Journal, April 22, 2011.
  23. ^ Buncombe, Andrew. (2006-07-26). "The grandfather of rock'n'roll: The devil's instrument" The Independent.
  24. ^ "From The Diddy Bow To Bo Diddley" Bill Ferris in interview on 'The Story' with Dick Gordon; November 04 2011.
  25. ^ sito: "www.scaruffi.com/vol1/johnson.html"
  26. ^ (EN) Steady Rollin' Man - A Revolutionary Critique of Robert Johnson
  27. ^ Robert Johnson - musica e liriche
  28. ^ The National Recording Registry 2003. Library of Congress.
  29. ^ The 500 Songs That Shape Rock And Roll G-J, su rockhall.com, The Rock and Roll Hall of Fame and Museum, Inc., 500 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2008).
  30. ^ "Robert Johnson Inducted at: The 1986 Induction Ceremony". Rock and Roll Hall of Fame and Museum Inc.
  31. ^ Awards Search, su blues.org, The Blues Foundation. (JavaScript required.)
  32. ^ US Stamp Gallery >> Robert Johnson
  33. ^ "robertjohnsonbluesfoundation2006"
  34. ^ Mississippi Hall of Fame inducts trio of famed Gibson artists, su gibson.com, Gibson Musical Instruments, 4 aprile 2000 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2000).

Bibliografia modifica

  • Tom Graves, "Robert Johnson. Crossroads Il blues, il mito", ShaKe, Milano 2011, ISBN 978-88-97109-10-5
  • Joe R. Lansdale, "Notizie dalle tenebre: Ombre e Sangue", Einaudi.
  • Antonio Ciarletta, Un blues per il diavolo, Ondarock
  • Peter Guralnick, Robert Johnson. In cerca del re del blues (Searching for Robert Johnson: The Life and Legend of the "King of the Delta Blues Singers"). Roma, Arcana, 1991 (ISBN 88-85859-73-9)
  • Alan Lomax, La terra del Blues (The land Where the Blues Began), traduzione di Chiara Midolo. Milano, Il Saggiatore, 2005. ISBN 88-428-1148-3
  • Carlo Lucarelli, Dee Giallo (Radio DeeJay) del 10/11/2008, Prima parte / Seconda parte
  • Luigi Monge, Robert Johnson. I got the blues (Testi commentati). Roma, Arcana, luglio 2008.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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