Stars (album Simply Red)

album dei Simply Red del 1991

Stars è il quarto album in studio del gruppo musicale britannico Simply Red, pubblicato il 23 settembre 1991.

Stars
album in studio
ArtistaSimply Red
Pubblicazione23 settembre 1991 Bandiera degli Stati Uniti
30 settembre 1991 Bandiera del Regno Unito
Durata41:17
Dischi1
Tracce10
GenerePop
Soul bianco
EtichettaEast West Records
ProduttoreStewart Levine
Registrazione1990-1991
Condulmer Studios, Venezia, Italia
FormatiCD, LP, MC, 2 CD+DVD, download digitale
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Argentina Argentina[1]
(vendite: 30 000+)
Bandiera del Canada Canada[2]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Finlandia Finlandia[3]
(vendite: 34 401+)
Bandiera della Germania Germania (5)[4]
(vendite: 1 250 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[5]
(vendite: 500 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (2)[6]
(vendite: 140 000+)
Bandiera dell'Austria Austria (2)[7]
(vendite: 100 000+)
Bandiera del Brasile Brasile[8]
(vendite: 250 000+)
Bandiera della Francia Francia[9]
(vendite: 300 000+)
Bandiera dell'Italia Italia (2)[10]
(vendite: 400 000+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi (2)[11]
(vendite: 200 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito (12)[12]
(vendite: 3 450 000+[13])
Bandiera della Spagna Spagna[14]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera (2)[15]
(vendite: 100 000+)
Simply Red - cronologia
Album precedente
(1989)
Album successivo
(1995)
Singoli
  1. Something Got Me Started
    Pubblicato: 9 settembre 1991
  2. Stars
    Pubblicato: 18 novembre 1991
  3. For Your Babies
    Pubblicato: 27 gennaio 1992
  4. Thrill Me
    Pubblicato: 21 aprile 1992
  5. Your Mirror
    Pubblicato: 13 luglio 1992

Rappresenta il loro lavoro di maggior successo commerciale, grazie a cinque singoli molto trasmessi in radio e televisione. Nel giro di pochi anni vendette oltre nove milioni di copie nel mondo,[16] con particolari riscontri nel Regno Unito, dove secondo dati aggiornati al 2018, risulta l'undicesimo album più venduto di sempre con quasi 3 milioni e mezzo di copie.[13]

È il primo album del gruppo composto interamente da materiale originale senza cover, oltre che il primo a vedere il contributo vocale del tastierista Fritz McIntyre, nelle tracce Something Got Me Started e Wonderland. È anche l'ultima collaborazione della band con Tim Kellett, che lascerà i Simply Red per formare gli Olive dopo il tour legato all'album.

Nel 2008 l'album è stato ristampato in edizione da collezione con 2 CD e un DVD bonus.

Composizione e registrazione modifica

Le registrazioni dell'album erano originariamente cominciate a Parigi nell'agosto 1990, ma le prime sessioni non si rivelarono soddisfacenti; inoltre con lo scoppio della guerra del Golfo, che aveva appena iniziato a dominare i notiziari televisivi, la band trovò l'atmosfera in studio oppressiva e poco propensa per fare musica. Il gruppo si trasferì nei dintorni più rilassati di Venezia per riprendere le registrazioni nei Condulmer Studios.[17]

Il leader del gruppo Mick Hucknall voleva che l'album avesse un suono meno elettronico e più profondo del precedente lavoro, A New Flame, motivo per cui reclutò il programmatore Gota Yashiki dopo averlo sentito lavorare per la band Soul II Soul. La maggior parte delle canzoni avevano preso forma durante l'ultimo tour, comprese Something Got Me Started e Stars. Hucknall ha definito la traccia conclusiva del disco, Wonderland, come "probabilmente la canzone più politica che abbia scritto", esplicitando la sua insoddisfazione di allora nei confronti del governo britannico a guida del Partito Conservatore.[18]

Copertina modifica

La copertina dell'album presenta una fotografia di Mick Hucknall nel deserto californiano, con indosso un mantello dipinto dei nativi americani che aveva acquistato in Spagna. Il cantante aveva insistito che nello scatto avrebbe indossato il mantello e nient'altro, mostrando le sue gambe nude. Tuttavia, quando la fotografia venne presentata alla East West Records, la casa discografica era preoccupata che le gambe nude di Hucknall avrebbero offeso la sensibilità negli Stati Uniti, dovette così ritoccare digitalmente l'immagine usando una fotografia di prova in cui le gambe erano coperte da jeans.[19]

Tracce modifica

Testi e musiche di Mick Hucknall, eccetto dove indicato.

  1. Something Got Me Started – 4:01 (Mick Hucknall, Fritz McIntyre)
  2. Stars – 4:08
  3. Thrill Me – 5:04 (Mick Hucknall, Fritz McIntyre)
  4. Your Mirror – 3:59
  5. She's Got It Bad – 3:33
  6. For Your Babies – 4:17
  7. Model – 3:46
  8. How Could I Fall – 4:45
  9. Freedom – 3:52
  10. Wonderland – 3:49

Edizione speciale del 2008 modifica

CD 1 modifica

  1. Something Got Me Started – 4:01
  2. Stars – 4:08
  3. Thrill Me – 5:04
  4. Your Mirror – 3:59
  5. She 's Got It Bad – 3:33
  6. For Your Babies – 4:17
  7. Model – 3:46
  8. How Could I Fall – 4:45
  9. Freedom – 3:52
  10. Wonderland – 3:49
Sessioni in studio delle cover di Robert Johnson
  1. Come On in My Kitchen – 1:32
  2. Ramblin' on My Mind – 2:11
  3. Me and the Devil Blues – 2:03
  4. When You've Got A Good Friend – 2:00
Live ad Amburgo (23 febbraio 1992)
  1. Sad Old Red – 5:58
  2. More – 4:14
  3. Something Got Me Started – 4:12
  4. Thrill Me – 5:09
  5. Your Mirror – 3:57
  6. She's Got It Bad – 3:45

CD 2 modifica

  1. Stars (PM-ized Mix) – 4:10
  2. For Your Babies (Edition français) – 4:06
  3. Something Got Me Started (Esmoove's Late Night Mix) – 8:00
  4. Thrill Me (Steppin' Razor Mix) – 6:37
  5. Freedom (Perfecto Mix) – 6:24
  6. Stars (Comprende Mix) – 6:38
  7. Something Got Me Started (Hurley's 7" Mix) – 3:56
  8. Thrill Me (Connoisseurs Mix) – 5:56
  9. Freedom (How Long Mix) – 4:09
  10. Something Got Me Started (Perfecto Mix) – 5:10
  11. Thrill Me (Nellee Hooper's Dub Mix) – 4:28
  12. Thrill Me (Stewart Levine's Club Mix) – 6:56 – disponibile solo su iTunes

DVD modifica

Live al Montreux Jazz Festival (8 luglio 1992)
  1. Love for Sale (Cole Porter)
  2. Drowning in My Own Tears (Henry Glover)
  3. Ev'ry Time We Say Goodbye (Cole Porter)
  4. Sad Old Red (Mick Hucknall)
  5. Grandma's Hands (Bill Withers)
  6. Enough (Mick Hucknall, Joe Sample)
  7. If You Don't Know Me by Now (Kenny Gamble, Leon Duff)
  8. How Could I Fall (Mick Hucknall)
  9. Lady Godiva's Room (Mick Hucknall)
  10. A New Flame (Mick Hucknall)
  11. Your Mirror (Mick Hucknall)
  12. She's Got It Bad (Mick Hucknall)
  13. Model (Mick Hucknall)
  14. It's Only Love (Jimmy Cameron, Vella Cameron)
  15. Joy and Pain (Frankie Beverly)
  16. Come to My Aid (Mick Hucknall, Fritz McIntyre)
  17. Infidelity (Mick Hucknall, Lamont Dozier)
  18. The Right Thing (Mick Hucknall)
  19. Holding Back the Years (Mick Hucknall, Neil Moss)
  20. Stars (Mick Hucknall)
  21. Open Up the Red Box (Mick Hucknall)
  22. Thrill Me (Mick Hucknall, Fritz McIntyre)
  23. Money's Too Tight (to Mention) (John Valentine, William Valentine)
  24. For Your Babies (Mick Hucknall)
  25. Something Got Me Started (Mick Hucknall, Fritz McIntyre)
Video musicali
  1. Something Got Me Started
  2. Stars
  3. For Your Babies
  4. Thrill Me
  5. Your Mirror

Formazione modifica

Simply Red
Altri musicisti
  • Jess Bailey – programmazione tastiere
  • Rowetta – cori (traccia 9)

Accoglienza modifica

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[20]     
Chicago Tribune[21]    
Entertainment Weekly[22]B+
NME[23]4/10
Q[24]     
Uncut     

L'album venne accolto con recensioni contrastanti nel Regno Unito. Le riviste di musica alternativa furono decisamente fredde: il New Musical Express liquidò Stars come "un esercizio senza stile privo di contenuto",[23] mentre Melody Maker affermò semplicemente che "è un album piacevole, la copertina è carina, e ora, almeno, avete un regalo di Natale per la nonna."[25]

Tuttavia, le recensioni di giornali e altre riviste furono più positive. Il The Guardian scrisse che "le nuove canzoni suonano rilassate, rinfrescate e soddisfacentemente coerenti... Facile da ascoltare ma non easy listening, Stars continua a splendere."[26] The Independent rimase ugualmente colpito, osservando che "in semplici evocazioni d'amore come Thrill Me o For Your Babies, la scintilla dell'onestà le pone al di sopra delle proteste amorose superficiali e insincere che dominano la musica soul moderna."[27] Su Q venne invece etichettato "il lavoro dei Simply Red fino ad oggi più accessibile e ballabile."[24]

In una recensione retrospettiva, Stephen Thomas Erlewine di AllMusic ha definito Stars "il miglior album dei Simply Red dal loro debutto. Più scorrevole e raffinato dei precedenti lavori, eppure Mick Hucknall canta meglio che mai e sta maturando come autore... Dopo aver assorbito le influenze pop, soul e reggae, Hucknall sta ora componendo con successo canzoni nel proprio stile, qualcosa che, con l'eccezione di Holding Back the Years, non aveva mai compiuto in precedenza."[20] Il portale italiano Ondarock aggiunge che nella discografia del gruppo "Stars è senza dubbio il loro disco più sbarazzino, vario e pop nel senso più puro del termine."[28]

Successo commerciale modifica

Stars debuttò in vetta alla classifica britannica degli album, trascorrendo dodici settimane non consecutive al primo posto, con una permanenza di oltre un anno nella top ten. Risultò il disco più venduto nel Regno Unito sia nel 1991 che nel 1992;[29] l'unico album a riuscirci per due anni consecutivi dopo Bridge over Troubled Water di Simon & Garfunkel nel biennio 1970-71. Fu inoltre il secondo disco più venduto negli anni novanta dietro (What's the Story) Morning Glory? degli Oasis.[29]

Classifiche modifica

Classifiche di fine anno modifica

Classifica (1991) Posizione
Francia[39] 22
Italia[35] 7
Regno Unito[29] 1
Classifica (1992) Posizione
Australia[40] 20
Austria[41] 4
Germania[42] 6
Nuova Zelanda[43] 10
Regno Unito[29] 1
Svizzera[44] 9

Classifiche di fine decennio modifica

Classifica (1990–1999) Posizione
Regno Unito[29] 2

Note modifica

  1. ^ (ES) Discos de Oro y Platino, su capif.org.ar, Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 13 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  2. ^ (EN) Simply Red - Stars – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 13 maggio 2015.
  3. ^ (FI) Simply Red, su ifpi.fi, Musiikkituottajat. URL consultato il 13 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2015).
  4. ^ (DE) Simply Red – Stars – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 13 maggio 2015.
  5. ^ (EN) Simply Red - Stars – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 13 maggio 2015.
  6. ^ (EN) Gavin Ryan, Australia's Music Charts 1988-2010, Mt. Martha, VIC, Australia, Moonlight Publishing, 2011.
  7. ^ (DE) Simply Red - Stars – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 13 maggio 2015.
  8. ^ (PT) Simply Red – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 13 maggio 2015.
  9. ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 13 maggio 2015. Selezionare "SIMPLY RED" e premere "OK".
  10. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Simply Red, fuochi artificiali sul pop, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 17 marzo 1992, p. 33. URL consultato il 13 maggio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2015).
  11. ^ (NL) Goud/Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2018).
  12. ^ (EN) Stars, su British Phonographic Industry. URL consultato il 13 maggio 2015.
  13. ^ a b (EN) Rob Copsey, The UK's biggest studio albums of all time, su officialcharts.com, Official Charts Company, 13 ottobre 2018. URL consultato il 16 febbraio 2019.
  14. ^ (ES) Productores de Música de España, Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano: Certificados 1991–1995, 1ª ed., ISBN 84-8048-639-2.
  15. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 13 maggio 2015.
  16. ^ (EN) Paul Sexton, Simply Red Comes Back to ‘Life’, in Billboard, 16 settembre 1995. URL consultato il 25 agosto 2018.
  17. ^ (EN) Brian Southall e Mick Hucknall, Simply Red: The Official Story, Carlton Books, 2010, p. 73, ISBN 978-1-84732-599-0.
  18. ^ (EN) Southall, Hucknall (2010). pp. 72–73.
  19. ^ (EN) Southall, Hucknall (2010). p. 80.
  20. ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Stars, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 marzo 2015.
  21. ^ (EN) Jan DeKnock, Simply Red: Stars, in Chicago Tribune, 14 novembre 1991. URL consultato il 28 novembre 2018.
  22. ^ (EN) Dave DiMartino, Stars, in Entertainment Weekly, 11 ottobre 1991. URL consultato il 28 novembre 2018.
  23. ^ a b (EN) Andrew Collins, Review: Simply Red – Stars, in NME, 12 ottobre 1991, p. 34.
  24. ^ a b (EN) Ian Cranna, Review: Simply Red – Stars, in Q, n. 62, novembre 1991, p. 131.
  25. ^ (EN) Caroline Sullivan, Review: Simply Red – Stars, in Melody Maker, 12 ottobre 1991, p. 38.
  26. ^ (EN) Adam Sweeting, Review: Simply Red – Stars, in The Guardian, 10 ottobre 1991, p. 32.
  27. ^ (EN) Andy Gill, Review: Simply Red – Stars, in The Independent, 3 ottobre 1991, p. 22.
  28. ^ Stefano Fiori, Simply Red: Semplicemente pop, su ondarock.it, OndaRock. URL consultato il 29 agosto 2016.
  29. ^ a b c d e (EN) Chart Archive - 1990s Albums, su everyhit.com. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  30. ^ a b c d e f g h (NL) Simply Red - Stars, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  31. ^ (EN) Top Albums - November 16, 1991, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  32. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  33. ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 10 febbraio 2019. Selezionare "SIMPLY RED" e premere "OK".
  34. ^ (EN) Official IFPI Charts - Top-75 Albums Sales Chart (Combined) - Week: 3/2022, su IFPI Greece. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).
  35. ^ a b Gli album più venduti del 1991, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  36. ^ (EN) Official Albums Chart Top 75: 06 October 1991 - 12 October 1991, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  37. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  38. ^ (EN) Simply Red – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 10 febbraio 2019. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  39. ^ (FR) Les Albums (CD) de 1991 par InfoDisc, su infodisc.fr. URL consultato il 10 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2012).
  40. ^ (EN) ARIA Charts - End Of Year Charts - Top 50 Albums 1992, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  41. ^ (DE) Jahreshitparade 1992, su austriancharts.at. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  42. ^ (DE) Album – Jahrescharts 1992, su offiziellecharts.de. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  43. ^ (EN) Top Selling Albums of 1992, su nztop40.co.nz, The Official New Zealand Music Chart. URL consultato il 10 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
  44. ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 1992, su hitparade.ch, Schweizer Hitparade. URL consultato il 10 febbraio 2019.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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