Commissione von der Leyen II

futuro esecutivo dell'Unione europea

La Commissione von der Leyen II è la Commissione europea in formazione, prevista in carica dal 1º dicembre 2024, succedendo alla Commissione von der Leyen I. È presieduta dalla tedesca Ursula von der Leyen, esponente del Partito Popolare Europeo ed eletta dal Parlamento europeo il 18 luglio 2024[1], dopo essere stata nominata dal Consiglio europeo il 27 giugno precedente, a seguito dei risultati delle elezioni europee del 2024.[2][3]

Commissione von der Leyen II
Commissione europea
OrganizzazioneBandiera dell'Unione europea Unione europea
PresidenteBandiera della Germania Ursula von der Leyen
(PPE)
CoalizionePPE, PSE, RE, Verdi/ALE
LegislaturaX legislatura
In caricadal 1º dicembre 2024

Diversamente dalla precedente commissione, in questo caso von der Leyen è stata scelta tra i candidati proposti dalle famiglie politiche europee prima del voto, noti con l'espressione tedesca Spitzenkandidat. Agisce secondo le regole dettate dal Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009.

Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea

Presidente

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Presidente della Commissione uscente, membro della Unione Cristiano Democratica (CDU), ha fatto parte di tutti i governi presieduti da Angela Merkel, prima come Ministro della Famiglia, Anziani, Donne e Gioventù, poi come Ministro del lavoro e degli affari sociali; dal 17 dicembre 2013 fino alla sua elezione in sede europea è stata Ministro della difesa.

Il 27 giugno 2024, dopo una riunione e a seguito di un negoziato finale protrattosi per due giorni, è stata ridesignata dal Consiglio europeo alla carica di presidente della Commissione europea[2][3]. Il Parlamento europeo ha dato seguito a tale nomina il 18 luglio, eleggendola con 401 voti favorevoli, 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede nulle[4], dopo che ella ha presentato le sue linee guida con un discorso che ha convinto diversi europarlamentari indecisi[5], tra cui i Verdi che sono stati convinti dalle parole di Von der Leyen sul Green deal.

Composizione della Commissione

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Composizione politica

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La composizione politica della nuova commissione corrisponde a quanto riassunto dalla seguente tabella:

Partito europeo Numero di commissari
Partito Popolare Europeo (PPE)
1 / 27
Partito del Socialismo Europeo (PSE)
0 / 27
Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa (ALDE)
1 / 27
Indipendenti
0 / 27

Componenti

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Commissario Immagine Incarico e competenze Stato Partito politico europeo Partito politico nazionale
von der LeyenUrsula von der Leyen   Presidente della Commissione europea   Germania PPE CDU
KallasKaja Kallas   Vicepresidente della Commissione europea
Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
  Estonia ALDE ER

Formazione della Commissione

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Nella stessa riunione, tenutasi dal 27 al 28 giugno, in cui è stata candidata von der Leyen, il Consiglio europeo ha proposto anche le altre nomine ai vertici delle istituzioni europee, trovando non facilmente un accordo sul pacchetto di nomine complessivo, proponendo Kaja Kallas (ALDE) come Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (che sarà anche vice-presidente della Commissione) ed eleggendo António Costa (PSE) a Presidente del Consiglio europeo[2][3].

Dopo l'elezione da parte del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen manderà una lettera a ciascun governo degli Stati membri per richiedere la presentazione di due candidati di genere diverso al ruolo di commissario europeo, tra cui la presidente dovrebbe poter scegliere a seguito di un colloquio personale[6][7][8].

Al momento dell'elezione di von der Leyen alcuni governi avevano già annunciato i loro candidati: sarebbero riconfermati Valdis Dombrovskis per la Lettonia[9] e Maroš Šefčovič per la Slovacchia[10], mentre i nuovi commissari proposti sono Michael McGrath per l'Irlanda[6], Tomaž Vesel per la Slovenia[11], Teresa Ribera per la Spagna[12], Henna Virkkunen per la Finlandia e Jessika Rosswall per la Svezia[13].

Approvazione della Commissione

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Audizioni dei commissari candidati

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Gruppi di lavoro

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  1. ^ Ursula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione Europea, su Il Post, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  2. ^ a b c Il Consiglio Europeo ha approvato la nomina di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Europea, su Il Post, 27 giugno 2024. URL consultato il 27 giugno 2024.
  3. ^ a b c Via libera del Consiglio europeo ai top jobs: passano von der Leyen, Costa e Kallas, su ansa.it, ANSA, 27 giugno 2024. URL consultato il 27 giugno 2024.
  4. ^ Ursula Von der Leyen rieletta alla Commissione Ue con 401 voti, su ansa.it, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  5. ^ (EN) Statement at the European Parliament Plenary by President Ursula von der Leyen, candidate for a second mandate 2024-2029, su ec.europa.eu, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  6. ^ a b (EN) Barbara Moens, Von der Leyen is in! Let the fighting over the next European Commission begin, su politico.eu, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  7. ^ (EN) Kate Abnett, Von der Leyen reelected as EU Commission president. What happens now?, su reuters.com, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  8. ^ Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue. Decisivo l'appoggio dei Verdi, su rainews.it, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  9. ^ (EN) Federico Baccini, Dombrovskis opens commissioner candidates’ waltz on von der Leyen-bis stage to be built, su eunews.it, 11 giugno 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  10. ^ (EN) Federico Baccini, After Dombrovskis, it’s time for Šefčovič. Slovakia reconfirms its EU Commissioner candidate, su eunews.it, 17 giugno 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  11. ^ Federico Baccini, Popolari, socialdemocratici, liberali e Verdi confermano Ursula von der Leyen a capo della Commissione Ue per altri 5 anni, su eunews.it, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  12. ^ (EN) Kate Abnett, Europe must catch up in green tech race, Spain's climate minister says, su reuters.com, 18 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.
  13. ^ La nuova Commissione Ue, Fitto in pole per Pnrr-Bilancio, su rainews.it, 17 luglio 2024. URL consultato il 18 luglio 2024.

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Collegamenti esterni

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