Origine dei toponimi italiani

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In Italia esistono circa 8.000 comuni, cui si aggiungono moltissime altre località minori. Lo studio dei loro nomi, toponimi, è un mezzo fondamentale per altre discipline come la storia, la glottologia e l'antropologia. Di seguito l'analisi delle principali categorie di toponimi.

Toponimi per suffisso

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Suffisso in -ano o -ana

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Di origine latina, i suffissi -ano e -ana sono diffusi in tutta Italia. Si tratta di un tipico modo di formare l'aggettivo a partire da un sostantivo, ed era molto usato nelle zone della centuriazione per indicare i poderi o in generale i possedimenti di qualcuno (antroponimo), spesso ottenuti dopo il congedo militare (praedium, da cui l'aggettivo prediale). Ad esempio Settignano era [il podere] "di Septimius", Caiano "di Caius", ecc. Altre volte l'aggettivo nasceva da altri sostantivi, come Favignana, "isola del vento favonio".

Il suffisso fu molto usato anche nel Medioevo, per dare nomi a castra e castelli, a partire da vari sostantivi.

Da non confondere con il suffisso -planum o -lanum all'origine di toponimi come Mediolanum (Milano).

Suffisso in -ate

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I toponimi con suffisso in -ate sono numerosi soprattutto in Lombardia centro-occidentale, nel Piemonte orientale e nel Canton Ticino meridionale, si riferiscono a circa centoventi comuni, ma vanno menzionate alcune eccezioni geografiche, l'esempio più eclatante è riferito a una città del centro-sud Italia, di grandi dimensioni e capoluogo di provincia, ossia l'antica Teate (oggi Chieti), in Abruzzo. Inoltre sono da menzionare alcuni centri minori nel sud Italia, quali Balestrate (Sicilia) e Roiate (Lazio): si tratta per lo più di comuni medio-piccoli e talvolta anche di frazioni.

Il suffisso in -ate ha valore aggettivale e di solito indica appartenenza a una persona o una famiglia o ad un elemento geografico (Lambrate, Brembate, Seriate), l'appartenenza a una persona è ad esempio valida per comuni come Galbiate, Gallarate, Tradate, Linate, Teate, che rimandano a un Galbius (Galbio), Galerius (Galerio), Theodorus (Teodoro), Linus (Lino), Teti (la dea Teti), però questa regola non è sempre valida; ad esempio Segrate deriva dal Latino secalis (segale), Vimercate da mercato, Acquate da aqua (acqua, riferito all'irrigazione dei campi) e Vignate da vigna.

Il glottologo Gerhard Rohlfs[1] studiò 245 toponimi in -ate in Italia settentrionale.

Suffisso in -ago o -aco

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I comuni con suffisso in -ago o -aco sono diffusi soprattutto nelle regioni originariamente abitate da popolazioni celtiche, come la Liguria e la Lombardia (es. Zignago). Questi suffissi derivano infatti dalle antiche denominazioni celtiche.

Suffisso in -asco o -asca

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Le località con suffisso in -asco o -asca sono concentrate nelle zone popolate dagli antichi Liguri,[2] cioè:

Nell'antica lingua ligure il suffisso segnalava la presenza di un corso d'acqua. Alcuni esempi sono Carasco, Bogliasco, Borzonasca e Langasco.

Suffisso in -eta o -eto

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Passati dal latino fino all'italiano moderno, i suffissi -eta ed -eto indicano i gruppi arborei (come pineta, da pinus). Si riconoscono in toponimi come Farneta (bosco di faggi) o Rovereto (bosco di rovere), ecc.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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