Discussione:Veneto/Archivio

Ultimo commento: 8 anni fa, lasciato da Davide D'Angelo 88 in merito all'argomento Capitolo "Annessione al Regno d'Italia"

Citazione modifica

Ma che razza di citazione avete messo? Quella di uno sconosciuto intellettualoide da strapazzo degli anni '80 anziché le centinaia di citazioni possibili nel corso di secoli. Viva l'Italia e viva il Veneto in quanto regione italiana, altro che patria veneta. E sul Piave si vinceva o si rimaneva tutti accoppati in nome d'Italia.

Modifiche tendenti a deprezzare la storica Repubblica di Venezia e il Popolo Veneto modifica

Ho rimosso il seguente paragrafo:

A tutt'ora comunque il Veneto è una delle due regioni d'Italia i cui abitanti sono riconosciuti ufficialmente come «popolo» dal Parlamento Italiano (tramite legge costituzionale di approvazione dello statuto regionale). Non ha tuttavia statuto speciale.

Il popolo veneto sarebbe riconosciuto dall'art.2 L.n. 340/1971. L'unico sito che ne parla è questo. Mi piacerebbe leggere il testo della legge.

--Snowdog 16:43, Dic 21, 2004 (UTC)

La legge n. 340/1971 è la legge Costituzionale approvata dal Parlamento con la quale si istituisce lo statuto regionale del Veneto. (http://www.consiglioveneto.it/leggi/1971/71ls0340.html#Heading3)

E' legge della Repubblica Italiana. Dovrebbe essere NPOV

L'articolo due recita: «L'autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni della sua storia. La Regione concorre alla valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico delle singole comunità.»

Si tratta di una legge regionale e non di una legge dello Stato, tanto meno costituzionale. Solo gli statuti speciali sono approvati con leggi costituzionali; quelli ordinari con leggi regionali non soggette all'approvazione del parlamento. Inoltre una legge costituzionale non avrebbe mai come numero il 340 poiché ne sono state approvate una ventina in tutta la storia della Repubblica.
--84.222.234.33 (msg) 11:09, 15 set 2008 (CEST)Rispondi

Ho modificato la frase sottoriportata: Alla fine del XVIII secolo la Repubblica Serenissima Veneta, ormai in declino, fu conquistata da Napoleone Bonaparte e da questi ceduta poi all'Austria in cambio del Belgio. Sostituendola con: Alla fine del XVIII secolo la Repubblica Serenissima Veneta, politicamente neutrale fu invasa e soggiogata da Napoleone Bonaparte e da questi ceduta poi all'Austria in cambio del Belgio.

Scrivere oramai in declino è come giustificare la barbara invasione di Napoleone; fu un'invasione e non una conquista. Rubare, rapinare e uccidere è un crimine e un reato. Napoleone non è diverso dagli altri.

Si prega di non cancellare il fatto che i Veneti odierni discendano in buona parte dai veneti antichi, negare questo legame è un falso ideologico razzista. Si prega di rispettare i veneti e la loro storia. Tanto quanto quella degli Ebrei e di ogni altro popolo.--Paolo sarpi II 10:40, 22 gen 2006 (CET)Rispondi

Ho eliminato l'affermazione secondo la quale gran parte dei veneti odierni sarebbe discendente diretta degli antichi Veneti, perchè per poterla fare nei termini da te espressi, bisognerebbe informare il pubblico in merito alle ricerche scientifiche genetiche che lo proverebbero. Esistono tali ricerche? Se sì, devi indicarle in modo che si possa verificare una teoria che ai più appare piuttosto ardita, e a ragione, fino a prova contraria. Se no, ripeto per la millesima volta, scrivere queste cose non rende un servizio all'attendibilità tua e, soprattutto, di Wikipedia. Ciao. --Piero Montesacro 18:47, 22 gen 2006 (CET)Rispondi

Nella prima guerra mondiale mio nonno fu ferito per difendere i confini dell'Italia che sono i confini di tutti anche del Veneto, quindi per difendere le popolazioni del posto dalle rappresaglie nemiche senza distinzione di sorta, centire certe cose mi sento offeso come italiano... ENZO - NAPOLI

Modifiche modifica

Ecco cosa accade quando qualcuno esagera: si rende inattendibile anche ciò che è pacifico e vero. Napoleone invase senza provocazione la Repubblica di Venezia, la saccheggiò e ne fece merce di scambio con l'Austria. Questo è vero e non dovrebbe essere ignorato. --Piero Montesacro 22:52, 24 gen 2006 (CET)Rispondi

Continuità tra Paleoveneti e Veneti - tra l'evidenza e la negazione modifica

La voce della pagina Paleoveneti così inizia:

Gli Heneti, Veneti o Paleoveneti o Venetici sono stati un antico popolo dell’Italia settentrionale.....

Questa proposizione quindi indirettamente afferma (sottende), che tale popolo non esiste piú, in altre parole che si sarebbe estinto senza lasciare discendenti e che quindi i veneti attuali non sarebbero i discendenti dei Paleoveneti.

Se è vero, come è vero, che, ogni affermazione, di per sé non evidente, per essere valida si deve dimostrare, allora l’affermazione sopra riportata è falsa o non vera perché finora indimostrata (e indimostrabile ?).

Nessuno ha prodotto alcunché a sostegno della veridicità di tale proposizione, oltretutto nessuno ha mai indicato il momento temporale della soluzione di continuità, in cui scomparvero i Paleoveneti e comparvero i Veneti. (Ciò nonostante su Wikipedia l’errore ancora non è stato corretto...perché?)


D’altro canto, l’affermazione che tale popolo antico è il progenitore dei veneti odierni o che i veneti di oggi sono i discendenti dei veneti di ieri o Paleoveneti è di per sè evidente e non ha bisogno di ulteriori dimostrazioni.

L’evidenza più oggettiva almeno per i Veneti è data dalla intima coscienza di sé e per gli altri si forniscono i seguenti elementi:

1)La continuità del nome etnico storico del popolo veneto che sarebbe cambiato se fosse cambiato il popolo; documentato fin dalla protostoria (nella letteratura classica), inoltre la voce stessa Paleoveneti o venetici implica il legame di continuità con i Veneti.

A meno ché non si cambi anche il nome, per estirpare del tutto l’anima veneta, come se ne sono cambiati altri (da quelli dei cognomi a quelli dei paesi, delle strade e delle piazze), ma finora nessuno ha avuto l’ardire feroce di giungere a tanto, non gli intellettuali veneti – storici e studiosi dell’antichità veneta- organici, un tempo al potere romano e oggi a quello italiano (come si conviene a tutti i ceti egemoni dei popoli condizionati da poteri foresti), da Tito Livio a Prosdocimi a Giulia Fogolari, né tantomeno ieri il potere imperiale di Roma né oggi quello statuale italiano. Che non han potuto che limitarsi ad alterare il racconto storico e a celarne le radici identitarie venetiche e venete (senza peraltro riuscire a non farle trasparire del tutto) sotto una coltre di retorica tutta protesa a esaltare la romanità e l'italianità e a negare/rinnegare la veneticità.


2)La continuità culturale (vedasi gli approfondimenti storici, antropologici, etnologici e archeologici, ecc.), leggende e miti riguardanti la sua storia e il suo insediamento in questa terra divenuta la sua Patria da millenni; vedasi le cronache antiche in epoca, pre e post Cristo, che trattano dei veneti e non accennano ad alcun evento catastrofico tale da aver cancellato i Paleoveneti e quindi interrotto la continuità etnostorica.

a)le invasioni barbariche (dai vari racconti leggendari e scritti) non sono stati eventi catastrofici radicali, infatti le minoranze di invasori etnicamente diversi insediatesi in area veneta, nei secoli finali dell’impero romano d’occidente e integratisi con le popolazioni autoctone venete dell’entroterra come ceti egemoni, sono state nei secoli successivi, per opera dei veneti delle lagune e con il sostegno delle popolazioni venete dell’entroterra, assorbite (anche se non integralmente) nella Nazione Veneta ricostituitasi nell’unità della Repubblica Serenissima Veneta con ordinamenti/patti federali e con capitale Venezia.

b)Il copricapo tipico del Doxe o Doge, la mantella (zendal) della Dogaressa sono identici a quelli in dosso ai sacerdoti e alle sacerdotesse raffigurati in una situla Paleoveneta trovata a Vace (terra storica veneta oggi Slovenia) e data al V secolo a.C. (ritrovamento archelogico del xx secolo).

c)L’anello dello sposalizio con il mare che il Doge veneto offriva all'acqua della laguna, era identico agli anelli paleoveneti ritrovati dagli archeologi presso i protostorici templi accanto alle fonti sacre dei veneti antichi. Il rito stesso dello sposalizio del mare è di antichissima origine pagana e paleoveneta, costume religioso che la chiesa cattolica romana non è mai riuscita ad estirpare.

d)Il dono dell’oca raffigurato in taluni reperti archeologici e mantenuto nelle oselle offerte dal Doge ai patrizi.

e)La continuità della figura leonina nelle antiche monete paleovenete e nei simboli della Serenissima Repubblica Veneta.

f)La continuità della sacralità femminile nei culti dall‘epoca matriarcale sino ai giorni nostri, la gran considerazione che sempre ha goduto la donna veneta nella società veneta. Usanze matriarcali nelle questioni patrimoniali sino a pochi secoli or sono in quel di Venezia dove non vì è stata alcuna influenza barbarico-patriarcale come nell’entroterra dovuta ai ceti egemoni invasori. Le feste, i riti, i miti, le leggende.

g)La continuità millenaria del livello sociale-economico-civile sempre ai massimi livelli fin dalle epoche remote, interrotto soltanto dalle fasi delle varie invasioni antiche e moderne e dalle guerre altrui.

3)La società paleoveneta aveva una struttura sociale classista ma il tenore dei rapporti era improntato a un 'ugualianza di fatto della dignità umana, che si è conserva anche in epoca romana (come ci ricordano Polibio e Cassiodoro), spirito veneto che prontamente ha accolto la pacifica ed egualitaria parola cristiana, e poi è continuata nella Repubblica Veneta in modo cosí evidente e ben documentato, com’è evidente la continuità nell’indole laboriosa e pacifica dei Paleoveneti e dei Veneti.

4)Il fatto che in 3.000 anni di storia non vi siano mai state sanguinose guerre sociali, tra le classi venete, come invece è accaduto piú volte a Roma. Il fatto che le guerre in veneto siano state portate soltanto dai non veneti: a)da Cleonimo il pirata greco che secondo la leggenda, dopo essere penetrato con le sue navi, lungo il Medoaco (fiume la Brenta) fin su quel di Padoa, fu prontamene cacciato dalla gioventu patavina in armi; b)dai romani con il loro espansionismo militare e con le loro lotte intestine per il dominio del seggio imperiale; c)dalle invasioni barbariche succedutesi nei secoli; d)dalle agressioni delle potenze europee variamente coalizzate; e)dall’impero ottomano; f)dall’opposizione armata che il patriziato di terraferma, non di origine veneta e discendente dagli invasori barbarici, fece alle riconquista dell’egemonia sulla loro terra storica da parte dei veneti delle lagune, quando Venezia divenne forte; g)dall’invasione dei francesi, poi degli austriaci, poi dai savoiardi; e poi le mostruose guerre europee del novecento.

h)La storica neutralità militare veneta fin dai tempi delle guerre tra Roma e Cartagine sino alla barbara invasione Napoleonica e seguenti. I Paleoveneti come i Veneti di oggi erano e sono gente dedita al lavoro, cioè a guadagnarsi il pane con il sacro sudore della fronte, piú che alla guerra di rapina e coloniale.

i)La continuità della struttura socio-urbana distribuita sul territorio fin dai tempi antichi.

l)Il senso di responsabilità ambientale e sociale dei ceti dirigenti, delle classi venete egemoni, sia politiche che economiche, sino all’arrivo di Napoleone. Quel senso di responsabilità sociale, di onestà, di esemplarità che oggi tanto si invoca per le imprese e il ceto politico.

5)La mancanza di altre ipotesi possibili e sensate, sulla origine dei veneti attuali intesi come popolo (così definito nella storia e in epoca odierna anche dallo statuto o costituzione della Regione Veneto e successivamente confermato dal Parlamento italiano) e non tanto e solo come meri abitanti o residenti o cittadini dello stato italiano situati nella regione veneta.

6)Dall’assenza di argomentazioni contrarie.

Tralascio di considerare gli aspetti genetici e linguistici (in ciò che viene normalmente indicato come mero substrato).

Tralascio anche le nuove scoperte archeologiche in corso di studio: strati paleoveneti sotto l' Aquileia d'epoca romana; centuriazioni del territorio veneto precedenti all'epoca romana; e tanto altro ancora.

Tutto ciò costituisce il fondamento principale della complessa realtà etnica e storica delle voci regionali Veneto e Friuli-Venezia Giulia; dove oltre ai veneti etnici e storici si sono aggiunti altri, che assieme costituiscono gli attuali cittadini veneto-italiani della Regione Veneto, suddivisione amministrativa dello stato italiano.


La bibliografia specialistica, riguardo a quanto da me sinteticamente scritto è vastissima, basta la voglia di documentarsi.

--Paolo sarpi II 20:27, 25 gen 2006 (CET)

Ricavato da "http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Paleoveneti"

L'incipit è giusto. I Paleoveneti non esistono come non esistono più gli Oschi, i Sanniti, gli Illiri, i Liguri, gli Etruschi e i Celti. Come non esistono gli antichi Romani. Se al Vaticano parlano latino (e dico latino non una qualsiasi lingua romanza) questo non vuol dire che il Papa è un discendente diretto dagli imperatori romani e ci porta a dire che "gli Antichi Romani esistono ancora perché c'è il Papa"! Non stiamo parlando di popoli ma di culture. La tua mi sembra una forzatura "nazionalistica", la ricerca "delle radici" ad ogni costo ha questi scopi. -- Ilario (0-0) - msg 10:40, 27 gen 2006

(CET)

Non intendo infierire chiedendoti direttamente e crudamente: ma da dove vengono gli uomini e i popoli di oggi? Qui si tratta di popoli non di culture, e comunque le culture sono fatte di umanità e l'umanità è fatta oltre che di spirito universale, anche da carne e sangue particolari, da etnie senza delle quali non c'è cultura né subcultura. Al contrario di tanti altri nazionalismi come per esempio quello italiano la cui retorica politica ancor oggi tratta gli altri paesi europei come "stranieri"-"paesi esteri" e il popolo veneto come un non popolo; lo storico nazionalismo veneto, naturale-cristiano e laico, ha prodotto sempre e solo bene per tutti. I veneti non hanno mai invaso e aggredito, non hanno mai trattato le altrui culture e gli altri popoli come inferiori; il primo stato occidentale che abbia abolito per legge il commercio degli schiavi e vietato alle flotte mercantili dei suoi mercanti e stata la Repubblica Serenissima Veneta, vari secoli prima degli altri.--Paolo sarpi II 11:56, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Anche la Repubblica di San Marino (che mi risulta essere la più antica repubblica) ha abolito lo schiavismo, anzi non lo ha mai avuto, non ha mai conquistato nessuno, ha solo operato per la libertà, ma non ci vedo nessun nesso tra questo stato e i Piceni o la bontà "etnica" del sangue piceno o sammarinese. -- Ilario (0-0) - msg 13:54, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Sono felice che S. Marino possa vantare questo primato. Personalmente al mio sangue ci tengo e molto. Mi risulta anche che i Veneti abbiano buon sangue e che siano tra i primi nelle donazioni di organi e di sangue per la solidarietà umana.--Paolo sarpi II 14:50, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Anche la furbesca trasformazione di massa delle operaie tessili - su consiglio degli imprenditori - in titolari di partita IVA (al fine di abolire la voce oneri sociali e lucrare sulla partita di giro IVA innescata dalla sostituzione del salario con la fatturazione), fregandosene del destino di queste imprenditrici, mollate a sé stesse senza ammortizzatori sociali e poi abbandonate in favore dello sfruttamento della mano d'opera nel terzo mondo, si spiega con il primato mondiale umanistico dei Veneti e con la particolare qualità del loro sangue?
O lo consideri una degenarazione dello stesso? E in tal caso: come spiegarsela? Certi imprenditori Veneti avranno avuto forse il sangue inquinato da geni Piemontesi o Calabresi? O hanno solo rappresentato una deviazione standard nell'ambito di una popolazione veneta da sempre ai primi posti in Italia in quanto a solidarietà, volontariato, accoglienza?
Tutto questo per dirti: usando questi sinistri riferimenti al sangue non fai che far male al Veneto e mal rappresentarlo... --Piero Montesacro 15:15, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Caro Piero se ci rifletti, senza volerlo mi avresti dato una palla con la quale farei centro, di sicuro anche bendato. Ma non ne aprofitto poiché si andrebbe troppo fuori tema e non amo infierire. Io non mi son mai permesso di parlar male degli altri, se non di chi ha fatto e fa del male a me e al mio Veneto. Non ho alcun problema ad ammettere l'umanità imperfetta dei veneti e le loro miserie senza cercare di nasconderle elencando quelle altrui. Per quanto riguarda il sangue ti rammento che in questi giorni si ricorda la Shoah e con questa tutte le stragi dei popoli compiuti all'uomo sull'uomo. Spero ti basti!--Paolo sarpi II 18:30, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Non so bene di che palla e che centro parli: ti invito anche a moderare i termini e l'arrogante quanto vacua minaccia d'infierire, che non ha né senso, né luogo (e potrebbe ritorcersi contro chi la brandisce).
Io con il mio intervento volevo solo ricordare che fare distinzioni di sangue e di stirpe tra popoli ha poco senso e porta ad inevitabili contraddizioni (se non peggio), come quelle che ho esposto e che tu sai certamente quanto siano vere.
Forse non ti sei accorto che ho tessuto un - sincero - elogio dell'umanità della gente veneta, anche - e forse soprattutto - di quella più "umile" e non per questo meno degna o geniale dei suoi celebrati capitani d'industria, i quali, con il loro egoismo - assolutamente indistinguibile a mezzo del sangue e delle stirpe da altri consimili - hanno, per primi, sfruttato ed ingannato decine di migliaia di famiglie venete, contribuendo (secondo me assai più di altri fattori che tu sembri paventare) a porre le basi di quello che, credo, tu avverti con disagio come uno snaturamento delle tradizioni civili e culturali della tua terra (e che non riguarda solo essa).
Cosa c'entri poi la Shoà in tutto questo non è per nulla chiaro, se non che è frutto della più feroce delle forme che ha assunto nella storia recente la mala pianta, guarda un po', del nazionalismo e la pretesa di qualcuno d'avere un sangue più degno e puro dell'altrui. --Piero Montesacro 19:19, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Non rispondo alle tue provocazioni e non ti seguo più in queste aree fuori tema però ti ricordo per ultimo che negare i Veneti alle radici è come negare agli Ebrei il loro legame storico. Ho notato invece che tutti i vari intervenuti non sono mai entrati nel merito della proposta di riflessione da me sviluppata se non con argomentazioni improduttive a ragionevolmente chiarire e ad approfondire la questione esaminandola sotto i vari aspetti. Ti saluto.--Paolo sarpi II 19:34, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Mi son dimenticato una cosa importante e poi chiudo con questa polemica che non entra nel merito della questione, tu sei libero di continuarla da solo o con altri. Ti ricordo che i veneti a cui accenni sono veneti-italiani non veneti-veneti e in Italia di gente così ce n'è tanta più che in Veneto.--Paolo sarpi II 19:49, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Ti invito a non menare il can per l'aia attribuendo ad altri la tua continua provocazione (anti-italiana assia più che pro-veneta) e, soprattutto, a non appropriarti di termini come la Shoà finendo, spero senza rendertene conto, per offendere il popolo ebraico che l'ha sofferta, nell'accostarla - del tutto impropriamente ed abusivamente - alle vicende del Veneto e dei Veneti che nessuna persona dotata di onestà intellettuale e di buon senso dovrebbe paragonare a quelle che condussero ad uno sterminio che neanche lontanamente e con la più fervida fantasia le popolazioni venete hanno mai subito.
Le persone cui accenno io sono bottegai come ne esistono in qualsiasi nazione, essendo la disonestà equamente diffusa tra il genere umano e non essendo essa determinata né dal sangue, né dai geni, come tu vai insinuando in maniera del tutto ascientifica e francamente razzistica ed insultante quando distingui tra veneti-italiani e veneti-veneti. Questa è una faccenda seria, e come tale non può essere tollerata in silenzio. --Piero Montesacro 20:09, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

PERLASCA era un veneto.--Paolo sarpi II 20:38, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Forse Giorgio Perlasca si sentiva (e quindi era) veneto ma non paleoveneto, in quanto di stirpe, sangue e lignaggio altolombardo, nonche' nato a Como. Era quindi, nel caso, un veneto-italiano e non un veneto-veneto (o veneto al quadrato). ILLO

Atteggiamento degli storici e degli studiosi veneti nei confronti della storia e dell’identità veneta. modifica

Un caso attuale e tipico :

Loredana Capuis

(archeologa e storica all’università di Padova e docente di civiltà italica preromana, e membro dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici)

che nel suo libro divulgativo intitolato “I Veneti” e sottotitolato “società e cultura di un popolo dell’Italia preromana”, nella pagina introduttiva , dopo qualche paragrafo per dare un inquadramento storico geografico generale della penisola italica, arrivando al veneto cosí scrive:

......X regio divenne l’ampio territorio dell’Italia nordorientale e, con nome piú completo codificato a partire dall’età di Diocleziano, X regio Venetia et Histria. Seppur comprendente anche minoranze etniche etrusche, retiche, carniche, istriane, è certo che il nucleo preponderante era costituito da quei Veneti che, già al volgere del II millennio a.C. per tutti il I, qui svilupparono la loro civiltà cui corrispose tra l’altro, a partire dal VI secolo a.C., una specifica tradizione scrittoria, eco di una precisa unità linguistica.

“Paleoveneta” è stata convenzionalmente definita questa civiltà e, “Paleoveneti” gli artefici, per non creare equivoci con i Veneti attuali, ma sembra piuttosto giusto recuperare la storicità del nome. Le fonti classiche offrono infatti indicazioni precise e compatte per Veneti: un veneto tra l’altro. Tito Livio nativo di Padova, narrando le vicende di Antenore, dei Troiani e degli Eneti che con lui giungono nelle terre adriatiche – in intimun maris Hadriatici sinum – dice espressamente che qui il nuovo popolo ricevette il nome di Veneti – gens universa Veneti appellati - . Restituiamo dunque al “popolo” ed alle sue manifestazioni culturali la denominazione storica.

E nella pagina finale del suo libro cosí termina:

E piace concludere con le parole di Giulia Fogolari: “Ostiala Gallenia, donna veneta andata sposa a un romano [...] sta lí ritta sul carro, riccamente abbigliata da signora paleoveneta per il viaggio ultraterreno, a dirci, con piena dignità, sulla soglia dell’era volgare, che la civiltà paleoveneta è tramontata di fronte alla superiore realtà di Roma”.


Leggendo queste righe

è lampante come il materiale storico ed etnico trattato, sia confezionato in una cornice ideologica, tipica di tutte le opere analoghe, ancorché meno divulgative e piú specialistiche prodotte dai tecnici delle università statali italiane a partire dalla fondazione del Regno d’Italia. Infatti nei testi antichi come per esempio negli scritti del veneto Tito Livio e di altri, non si fa mai alcun accenno alla scomparsa o alla discontinuità dei Paleoveneti-Veneti in epoca romana pre e post Cristo.

È evidente come non sia indicata in alcun modo la fine di questo popolo, infatti si parla di civiltà paleoveneta che avrebbe lasciato il posto alla superiore civiltà romana, ma non si dice affatto che i veneti si sono estinti per essere sostituiti con i romani. Si racconta della veneta Ostiala Gallenia andata in sposa a un romano, ma non si sa se questo romano fosse un veneto oppure altro, poiché la romanità era per le genti italiche di quel tempo una condizione generale di cittadinanza che non si può confondere con l’etnia, anche se il legame di cittadinanza romana era inquadrato nelle gens. Si parla di questa donna (patrizia paleoveneta) ma non si dice alcunché degli uomini paleoveneti, non si dice se essi siano tutti morti o se siano finiti in schiavitú dispersi nell’impero, né se tutt’ad un tratto, per una strana mutazione genetica improvvisa e generalizzata, siano divenuti tutti omosessuali e si siano trasformati in eunuchi vogliosi di offrire la loro corolla al pistillo romano, come in gioventú fece il Caio Giulio Cesare con Nicomede IV Re di Betinia, al quale ardeva d’offrire la sua rosea morbida corolla romana e che i suoi legionari amorevolmente e scherzosamente chiamavano Bithynica Regina. Non ci dice nemmeno se questa signora veneta “Ostiala Gallenia”, fosse l’ultima dei Veneti antichi. Non ci dice alcunché di tutto il resto. Non ci dice alcunché della maggioranza del popolo paleoveneto limitandosi a trattare del suo minoritario ceto patrizio. Confonde l’etnie romana e veneta con la cittadinanza romana, eleva la civiltà romana annientando quella veneta, cosí con un semplice schiocco di penna per pura ideologia di casta, di stato e di conveniente opportunismo. Ma noi sappiamo da dove arriva la grandezza e la ineguagliata civiltà del Veneto di oggi, delle sue città a misura d’uomo, della sua gloriosa capitale e regina dei mari Venezia, della felicissima Repubblica Serenissima e dello Spirito Veneto che ci anima e ci sostiene ancora oggi e nella dispora e nell’oppressione.....

Il libro "I Veneti" di Loredana Capuis è l'edizione Longanesi del 1993.--Paolo sarpi II 11:34, 27 gen 2006 (CET


Per la cronaca: ti ho risposto in Discussione:Paleoveneti. --MM (msg) 11:48, 28 gen 2006 (CET)Rispondi

Qualcuno opera nell'ombra e sabota gli interventi, che non risultano in cronologia modifica

Ho aggiunto alla voce, la sezione preistoria e storia. Non ho fatto in tempo a contare sino a 10, che la sezione era già sparita. Qualcuno non gradisce che il Veneto abbia la sezione preistoria e protostoria. Incredibile! Addirittura il sabotatore non appare in cronologia. Chiedo che l'amministrazione intervenga a verificare che nessuno abusi dei sui privilegi in Wikipedia. Riaggiunta alle 23,57, stiamo a vedere.--Paolo Sarpi II 23:54, 8 mar 2006 (CET)Rispondi


Spostamento modifica

Ho spostato nella Discussione:Provincia di Belluno il cassetto con l'elenco dei siti protetti, da riformattare MM (msg) 20:30, 14 gen 2007 (CET)Rispondi

mi sono trovata bene con questo sito bravi ti amo nicola!!!!!!!!!!!!!!!!!

So d'acordo co Parise modifica

Solo questo, ecco.


Articolo curatissimo, scritto da chi ama il Veneto,ma da certe espressioni, a volte un pò troppo a scapito dell'Italia? Bixio.

Lingua Veneta modifica

so che non è questa la pagina giusta, ma l'altra non ha una pagina di discussione. Alla voce Lingua Veneta, nel riquadro a destra, viene classificata come lingua galloromanza, ma alla voce Lingua galloromanze non è inserito il Veneto, che anzi in altre voci viene sempre definito una lingua a sè stante.

cedo sia il caso di cambiare quel riquadro. --Gatto0999 11:20, 14 feb 2008 (CET)Rispondi


la legge regionale citata non stabilisce alcuna ufficialità nell'uso della lingua veneta, nè potrebbe, visto che la lingua italiana è lingua ufficiale della repubblica per dettato costituzionale. Piuttosto, e in questo senso è la mia modifica, sancisce una serie di principi volti alla sua tutela e valorizzazione come patrimonio culturale dei veneti. Dottorcatrame (msg) 17:36, 1 apr 2008 (CEST)Rispondi

Io trovo pleonastico (e un po' ridicolo) l'inciso "Veneto (in veneto, Vèneto)": lasciando perdere ogni discussione sulla dignità di lingua del veneto, trovo che la cosa somigli molto ad uno sketch che faceva Boldi tanti anni fa: "come dite pentola a pressione in Toscana, perché noi in Veneto diciamo pentola a pressione...". Ho capito che la "e" deve essere pronunciata aperta e non chiusa, ma allora perché non inserire tra parentesi la trascrizione fonetica? Così com'è, la voce sembra una battuta di spirito. L'inciso non appare in nessun altra voce di Regione. Mi sembra più una velata rivendicazione politica che altro.--Hamletnico (msg) 16:01, 6 apr 2008 (CEST)Rispondi

Citazioni modifica

16/04/2008

Ciao! ma avete notato che è sparita la parte iniziale dove un intellettuale veneto parlava del veneto come la sua patria (e non l'italia)??..qualche rigurgito nazionalista italiano?? tra l'altro non vi è traccia dell'ampio e trasversale movimento venetista di riscoperta della cultura e dell'identità veneta nato nel corso degli ultimi decenni...cosi come non vi è traccia dei movimenti politici che hanno portato avanti istanze autonomiste (se non sbaglio già negli anni 20). Queste sono cose di cui tra l'altro in wikipedia in lingua inglese e francese si parla!! e in italiano no...questa io la chiamo censura.. Luke

Ho rispristinato la citazione di Goffredo Parise. È triste constatare che chi l'ha rimossa aveva liquidato l'autore de Il prete bello come un "un tale Parise". C'è da interrogarsi sullo spessore culturale di chi si atteggia a censore.

--Bragadin (msg) 00:27, 12 mag 2008 (CEST)Rispondi
Ci si sta interrogando sull'opportunità di inserire citazioni prima dell'incipit della voce: andrebbero evitate, specie se lunghe e se riconducibili, come in questo caso, ad un punto di vista parziale (inevitabilmente, quello di chi le ha pronunciate). Per questo tipo di contributi è più opportuna una diversa collocazione (ad es. Wikiquote).
Suggerisco peraltro un atteggiamento diverso rispetto alle modifiche altrui: tacciare di "censura" una modifica non gradita è scarsamente compatibile con lo spirito che anima un progetto collaborativo come Wikipedia, e andare a sindacare sulla cultura altrui è in genere considerato un attacco personale da evitare. --MarcoK (msg) 00:50, 12 mag 2008 (CEST)Rispondi
Faccio notare che qualsiasi citazione è di per se parziale, dato che esprime il punto di vista di chi l'ha formulata. Ciò non toglie che moltissime voci di wikipedia utilizzino citazioni senza che questo sia considerato NPOV. Ricordo inoltre che la citazione di Parise è rimasta al suo posto per diversi mesi (se non anni), passando indenne attraverso un numero elevatissimo di interventi, senza che nessuno degli utenti sentisse il bisogno di eliminarla! Da ultimo un commento sulla cultura altrui: se io scrivessi a proposito di Alessandro Manzoni "un tal Manzoni", non mi stupirei se qualcuno mettesse in dubbio la mia cultura; credo sia un fatto oggettivo.
--Bragadin (msg) 12:47, 12 mag 2008 (CEST)Rispondi
Ho bloccato la voce a causa dell'edit war insorta. Se devo entrare nel merito, il fatto che ci siano citazioni POV su altre voci non giustifica il POV anche su questa. Questo è un argomento veramente debole. Come ho già spiegato sopra, è in atto la tendenza di togliere le citazioni iniziali e ricollocarle in una sede più opportuna, un po' come è già avvenuto su en.wiki. Questo non solo perché ci si è resi conto che in genere la scelta delle citazioni è arbitraria e frutto del gusto e/o delle opinioni personali, ma anche perché una voce per essere immediatamente fruibile dovrebbe iniziare con una sintetica definizione (l'incipit), senza alcun elemento "ornamentale". Visto che qui è in atto una edit war sulla scelta della citazione suggerisco una soluzione semplice: nessuna citazione. --MarcoK (msg) 17:42, 12 mag 2008 (CEST)Rispondi
Difficile capire tanta agitazione per una cosa ovvia: bastava controllare prima la pagina di aiuto sul POV per leggere in grassetto, e quindi sapere, come, e cito, "chiunque" possa "rimuovere un contenuto non neutrale". Sarebbe sufficiente non cercare di utilizzare citazioni erudite nel tentativo d'ammantare d'una patina di cultura punti di vista fortemente partigiani -censurando così la libertà di pensiero di tutti (perché i fatti sono indiscutibili, le opinioni no: quelle sono discutibilissime), imponendo la propria personale intelligenza del mondo- per evitare di vederseli modificati o cancellati. Comunque concordo con MarcoK: se non si è in grado di accettare citazioni NPOV, allora meglio niente citazioni. TizioX 09:33, 14 mag 2008 (CEST)Rispondi

Demografia modifica

Visto che la pagina è stata bloccata, qualcuno in grado di farlo può aggiungere questo template?

Abitanti censiti (migliaia)

Foflynn (discussioni) 13:10, 20 mag 2008 (CEST)Rispondi

NNPOV emigrazione modifica

La tesi sostenuta nel paragrafo presenta le seguenti "qualità":

a) sposa acriticamente le tesi di una parte politica;
b) si sostiene su fonti che non sono nè accademiche nè strutturate su basi in qualsivoglia modo scientifiche e che dunque NON sono fonti;
c) ignora dati e fatti storici, come la condizione in cui versava il Veneto sotto il dominio austriaco e le condizioni del resto del paese;
d) tratta argomenti comunque già descritti nella sezione storica e di conseguenza appare inutile;
e) la sua condizione di non neutralità, indipendentemente dalle opinioni di ciascuno e dalle tesi che sposa, è comunque fin troppo palese.

TizioX 14:11, 13 lug 2008 (CEST)Rispondi

Attualmente la sezione della voce dedicata alla immigrazione così dice:
Il Veneto è stato, sino agli anni Settanta, una terra di emigrazione (oltre 3 milioni di partenze tra il 1870 e il 1970) per via della povera economia contadina, non affiancata da impianti industriali di rilievo.
Credo che sia necessario specificare da quando è iniziata l'emigrazione biblica e anche il perché.
L'impoverimento del Veneto è iniziato con l'invasione di Napoleone, ha proseguito con l'Austria ed è precipitato con il Regno d'Italia; credo che valga la pena ricordare come la I guerra mondiale (combattuta prevalentemente nella Venetia, Veneto e Friuli allora parte della Venezia ) abbia pressoché raso al suolo la terra veneta, immiserendola alle radici. Gli impianti industriali esistevano fin dal 1700, per non parlare dell'Arsenale veneziano, per secoli la più grande ed esemplare industria europea. E' da ricordare come con Napoleone prima e poi con la politica del Regno d'Italia, i capitali veneti siano stati fatti orientare (drenati) allo sviluppo del cosidetto triangolo industriale (Milano, Torino, Genova) a discapito dello sviluppo del Veneto.--Paolo Sarpi II (msg) 16:08, 15 lug 2008 (CEST)Rispondi

Basi etno-preistoriche delle genti venete modifica

Ho notato che nel corso della storia della voce Veneto si è accennato e si accenna quasi soltanto alle genti euganee e a quelle venete (paleovenete); credo che sia ormai giunta l'ora di prendere in considerazione l'apporto rilevante e determinante delle genti retiche e celtiche che non è da meno di quello delle genti euganee e paleovenete. Verona è reto-celto-veneta; Belluno e il Cadore sono celto-veneti; la Carnia e Aquileia sono celto-istro-venete, con l'aggiunta in area aquilense di un consistente apporto di coloni latini (non romani). Tutta la pedemontana veneta è caratterizzata da i reto-celto-veneti. Anche l'apporto degli euganei dovrebbe essere valorizzato e chiarito; la cultura delle palafitte è preveneta (euganea e celtica, in età del rame, terremare, Villanova, la Tene, ecc.) prima che paleoveneta (intendendo per paleoveneti i migranti dal sud-est europeo (Paflagonia e leggende varie in età del bronzo, primo ferro, Halstatt, ecc.). Anche l'apporto germanico (prelatino e in epoca romana)specialmente in aree montane e valligiane e poi goto-longobardo (post romano) in pianura e sui colli, non è da trascurare. Gran parte della Toponomastica dell'area veneta si chiarisce in un ampio orizzonte preistorico e paleolitico e poi in ambito protostorico celto-germanico-istro-dalmatico e in certa misura in ambito italico e latino. Anche i Cimbri (medioevali) hanno influenzato moltissimo l'area etno-veneta (Verona, Vicenza, Treviso). Personalmente ho adottato la visione della Teoria della Continuità dal Paleolitico e dò più peso ai contributi dell'archeologia (anche linguistica) che ai testi classici degli autori in greco e in latino. E' importante anche maneggiare con la massima attenzione "categorie etniche" (culturali e politiche)come : celti-reti-germani-latini-romani-euganei-paleoveneti-ecc. poiché in esse si radicano le ideologie nazionaliste con le loro miserie e falsità. L'area veneta fin dal Paleolitico è al "centro" dell'Europa,(nord-sud, est-ovest), la via paleolitica delle pietre da lavoro e dell'ambra, la via neolitica dell'agricoltura e della pastorizia, la via dei metalli, prima ancora dell'apporto di varie genti mediterranee (fenici, micenei, greci, ecc.) via mare con gli spostamenti lungo le coste prima a remi e poi anche a vela.

Scusate se nelle mie parole trovate alquante imprecisioni e contraddizioni ma non è materia facile da districare e le zone oscure (non chiare) sono molte, più ci si allontana nel passato. Spero che possiate trovare, almeno qualche spunto di riflessione, utile.--Paolo Sarpi II (msg) 13:29, 15 lug 2008 (CEST)Rispondi

In merito a quanto afferma il Sig. Paolo SARPI sulla fondazione di Verona, lo invito a prendere atto degli ultimi scavi effettuati che dimostrano che l'origine di Verona è Venetica (Veneta) e non Celto-Retica. Al proposito si è tenuto un convegno e redatto un libro (si può documentare). Ossia nel momento di massimo irradiamento delle genti Venetiche, si era arrivati ad occupare oltre a Verona parte della provincia di Brescia e Mantova, per poi retrocedere di fronte alla marea entrante Celtica (nel Bresciano e Veronese) ed Etrusca (nel Mantovano). Comunque sono evidenti dagli scavi il mantenimento di confine nel Veronese di "Oppida" Veneti, nel contempo della colonizzazione Reto-Celtica. Siamo consapevoli: - dell'orizzonte Retico nella parte montagnosa e relitta del Veneto (Euganei) - dell'orizzonte Celtico (prima dell'accordo con i Romani il modo di vestire, i nomi delle persone nel territorio dei Veneti tendevano al...Celtico); - Illirico (con gli Istri, etc..) - del forte impatto delle centuriazioni latine. - dei vari popoli migratori germanici giunti alla fine dell'impero ma queste sovrapposizioni si sono inserite in un sostrato venetico, in un orizzonte venetico. La differenza dei veneti di oggi rispetto ai loro compatrioti gallo-italici del Nord-Ovest e del Centro-Nord Italiano sono evidenti partendo dalla lingua (oggi chiamato dialetto) ed il sistema di valori e tradizioni di riferimento. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Sauro.sanchini (discussioni · contributi) 14:33, 4 nov 2008 (CET).Rispondi

Gentile Sauro Sanchini, perdoni la mia ignoranza, però mi pare che il "sostrato venetico o orizzonte venetico" a cui lei si riferisce, sia configurabile o concepibile soltanto a partire dalla fine del bronzo recente e inizio del ferro (ossia dalla fine del II millennio e inizio del I millennio a.C.) quando questo termine "venetico" acquista un senso anche attraverso la prospettiva culturale detta venetica (delle sue iscrizioni) di provenienza archeologica (facies di Este e Hallstatt) nonchè attraverso quella delle fonti letterarie e relative leggende dalla Paflagonia. Prima di tali date si dovrebbero usare altre "denominazioni etniche" come quelle di "liguri e euganei e ... (?)" o denominazioni più generiche nella prospettiva archeologica come "palafitticoli" per indicare l'inizio e la continuità stratigrafica degli insediamenti in area di Verona città o dell'area veronese (provincia) data anche l'estensione della cultura delle palafitte nella più vasta area alpina (italica, svizzera, austriaca, slovena, ecc. lungo l'Adige, lungo la Drava e il Danubio,...), a partire dai primi insediamenti stabili del neolitico e dell'età del rame. Mi aiuti lei a fare un pò più di luce in questa nebulosa un po' oscura. Sulle centuriazioni v'è da dire che si tratta di poche decine di miliaia di persone (coloni e veterani) e che gran parte erano comunque di etnia locale "celtica e veneta" (ad esclusione dei sanniti e latini di Aquileia), su un'area centuriata che in ogni caso non superava il 4/5% del territorio della X Regio (Venetia et Istria, andando ad occupare il più delle volte territori paludosi, incolti e senza proprietari autoctoni.--Paolo Sarpi II (msg) 09:52, 7 gen 2009 (CET)Rispondi

tolto screenshot sito modifica

ho ritenuto opportuno toglierlo era un pugno nell'occhio alla voce, se si vuol rimetterlo, anche se io lo reputo decisamente inutile, meglio ridimensionarlo e metterlo in una posizione migliore nella voce, non all'inizio. --Pava (msg) 15:24, 22 lug 2008 (CEST)Rispondi

  Fatto by Vajo (msg) 19:52, 22 lug 2008 (CEST) Ho provveduto ad inserire nuovamente lo screenshot del sito in una nuova sezione ma l'ho ridimensionato parecchio.Rispondi

Politica del Veneto modifica

Salve, volevo sapere se eravate a conoscenza di quanto è scritto nell'articolo en:Politics_of_Veneto e se siete d'accordo su come viene presentata la politica regionale. La stessa cosa credo sia stata fatta per tutte le altre regioni. In particolare, mi riferisco al fatto che li sembra che il federalismo sia cosa stata fatta chissà da quanto tempo. --Cantalamessa 00:01, 1 set 2008 (CEST)Rispondi

Territori modifica

Ho rimosso dai territorio di Treviso la Marca Trevigiana: questa espressione ha una valenza storica ed oggi viene utilizzata per indicare l'intera provincia.--Frassionsistematiche(msg) 16:33, 30 ott 2008 (CET)Rispondi

Veneto nazione indipendente per secoli? Quali? modifica

Non mi sembra corretto confondere, come fa questa voce, Repubblica di Venezia e Veneto. La Repubblica è stata indipendente per circa undici secoli: per quasi sette si è essenzialmente disinteressata della terraferma. Successivamente, a partire dalla fine del XIV secolo, ha conquistato un territorio pluriregionale, che oltre al Veneto comprendeva il Friuli, la Lombardia orientale, parte del Trentino e della Romagna, Ancona e i porti pugliesi. Non è esistito uno Stato 'veneto' ma uno Stato di Venezia, non per niente chiamata in terraferma 'la dominante', che per un certo tempo, fino alla sconfitta di Agnadello, ha coltivato anche un progetto 'nazionale' italiano. La Repubblica di Venezia rappresenta la piú luminosa realizzazione politica medievale in Italia: e forse non a caso, visto che Venezia è anche il solo lembo d'Italia che per tutto il Medioevo è rimasto libero da dominazioni straniere. 91.97.17.178 (msg) 22:18, 9 feb 2009 (CET)Rispondi

Nessuna confusione tra Veneto e Repubblica di Venezia. Però è anche vero che se oggi esiste una regione Veneto e questa regione ha addirittura riconosciuto i suoi abitanti come popolo ciò è dovuto in gran parte alla storia della Repubblica di Venezia, i cui influssi politici e culturali si sono fatti sentire sulla terraferma già ben prima dell'effettiva occupazione territoriale. Dalla fine del XIV secolo alla fine del XVIII secolo sono comunque 400 anni, non certo pochi. In ogni caso, nell'incipit non è specificata la quantità di secoli, non è certo questo il dato importante. Così come non è importante il fatto che la Repubblica di Venezia si estendesse oltre gli attuali confini del Veneto. Del resto che senso ha parlare di territorio "pluriregionale"? Questo concetto ha senso solo se riferito alla situazione attuale. Piuttosto, ciò che conta e che l'affermazione dell'incipit vuole sottolineare è che il Veneto ha una propria specifica identità, in quanto prima di essere italiano è stato parte di uno stato indipendente, ossia la Repubblica di Venezia, al quale deve questa sua identità, un'identità testimoniata dalla lingua, dalla cultura, dal paesaggio urbano, dalle tradizioni culinarie, dagli stessi simboli, come ad esempio il Leone di San Marco. Una serie di elementi, insomma, ben riconoscibili in ogni città veneta e diversi da quelli di altre regioni italiane, la cui presenza non si spiega se non con il fatto di essere appartenute in passato a una nazione comune diversa da quella attuale. Un ragionamento che può essere fatto ovviamente anche per altre regioni italiane, a cominciare dalla Liguria o dalla Toscana. --Daviboz (msg) 01:11, 10 feb 2009 (CET)Rispondi

Che scoperta! Ogni regione ha elementi ben riconoscibili, altrimenti che regione è? Il Veneto e il suo popolo poi ne hanno da vendere. Questo succede in tutti i paesi: la Baviera ha elementi ben riconoscibili, la Provenza ha elementi ben riconoscibili, l'Andalusia pure e cosí la Dalmazia o la Cornovaglia, l'Algarve o il Tirolo. Per una trattazione equilibrata bisognerebbe evidenziare due cose: 1) la Repubblica di Venezia ha storicamente rappresentato solo e soltanto Venezia, non i veneti in quanto tali; peraltro il suo territorio non ha mai corrisposto a quello abitato da veneti (o nettamente piú piccolo o nettamente piú grande); 2) il Veneto ha elementi ben riconoscibili che ne determinano la specificità, ma naturalmente anche elementi comuni con le altre regioni d'Italia: geografici, storici, linguistici, culturali (anche deteriori, per esempio una dissennata gestione del territorio), antichi e moderni. Non ce ne dimentichiamo. 82.113.106.8 (msg) 18:55, 17 feb 2009 (CET)Rispondi

Sezione Folklore modifica

Non vi sembra che nella sezione folklore ci sia un eccesso di localismi (festa della zucca di Visnadello, festa della birra di Ramon...)? --Fras.Sist. (msg) 13:42, 7 mar 2009 (CET)Rispondi

E po a Ciosa i bussolai no i xe biscoti da pociare in t'el tè, ma pan biscoto circolare!!!--79.54.182.111 (msg) 21:27, 5 ago 2009 (CEST)Rispondi

Anche a Vicenza i bussolà sono grossi biscotti a ciambella e non si servono col te, ma a fine pasto... correggiamo.--Xaura (msg) 14:19, 6 ago 2009 (CEST)Rispondi
Sui localismi: no, se riguardano prodotti riconosciuti ufficialmente come tipici o possono effettivamente vantare tradizioni storiche. Il problema semmai è che mancano le fonti e, gratta gratta, la maggior parte di queste "tradizioni" potrebbero avere origini recenti (alcune decine di anni fa al massimo). Gli unici eventi davvero "tradizionali" possono risalire alla Serenissima. Semmai va sfoltita la sezione "eventi", decidendo quali eventi sono abbastanza importanti a livello regionale per essere tenuti. --MarcoK (msg) 15:35, 6 ago 2009 (CEST)Rispondi

Pesca nel Po modifica

Ho creato la sezione Fauna ittica nella voce Po ma manca qualunque accenno alla pesca professionale in detto fiume che mi risulta esista ancora e che sia stata molto fiorente nel passato. Qualunque contributo costruttivo è ben accetto!--Etrusko25 (msg) 11:10, 9 mar 2009 (CET)Rispondi

Brasile. modifica

Questa voce non fa' nessun riferemento al paese dove abita la maggior parte del popolo Veneto. --Santista2 (msg) 19:15, 24 apr 2009 (CEST)Rispondi

Mi sembra sia stata dimenticata la SS16 Adriatica ( http://it.wikipedia.org/wiki/Strada_statale_16_Adriatica ) tra quelle elncate per il Veneto: non mi sembra una cosa secondaria. Filippo, 02:20, 17 agosto 2009

Uso smodato di tabelle modifica

Non vi pare di aver un po' esagerato con le tabelle? capisco che le nuove generazioni abbiano una scarsa dimestichezza con la discorsività e l'aspetto descrittivo del sapere, ma la conoscenza non è fatta solo di dati e tabelle. Sono state tagliate molte cose importanti ma, ahimé, scritte in linguaggio naturale e non schematizzate in simboli. Invito i "tabellomani" wikipediani a sedarsi un po' ... --Massariol (msg) 15:00, 8 ott 2009 (CEST)Rispondi

Le tabelle permettono di inserire all'interno della voce molte cose che altrimenti rischierebbero di venire eliminate dal discorso. Un esempio lampante potrebbe essere quello delle autostrade: ora come ora sono impostate sotto forma di tabella (anche se ancora da completare), nella quale sono riportati tutti i dati principali; comprese le mappe dei tracciati ed i simboli di ogni autostrada. Prima, invece, c'erano solamente poche righe per ogni autostrada che non davano assolutamente l'idea di cosa si stesse parlando. Se poi a te non piacciono le tabelle e le vuoi eliminare, dovrai però anche provvedere alla loro sostituzione con paragrafi testuali adatti. --Vajotwo (msg) 15:24, 8 ott 2009 (CEST)Rispondi

Citazioni modifica

Tempo fa si era parlato della inopportunità delle citazioni ed erano state rimosse. Adesso sono ricomparse e una è stata addirittura tradotta in veneto (quando l'originale è in italiano)! Oltretutto, non mi sembrano assolutamente rappresentativa. A mio avviso, qui si rischia di sfiorare il campanilismo, quindi le rimuovo. --Fras.Sist. (msg) 18:26, 26 gen 2010 (CET)Rispondi

Hai fatto benissimo a rimuoverla. Ocia87 (msg) 01:56, 27 gen 2010 (CET)Rispondi

Fatto bene ;) LoScaligero 09:48, 27 gen 2010 (CET)Rispondi

Incipit controverso modifica

Nell'incipit leggo "Il Veneto è una delle due regioni italiane che vedono i loro abitanti riconosciuti ufficialmente come «popolo»": che rilevanza ha questa notazione? Forse che comporta un trattamento diverso dei veneti rispetto ai cittadini laziali, lombardi, ...? Mi pare proprio di no. Anzi mi pare offensiva per ciò che suppone, cioè che le altre regioni non riconoscano i loro abitanti come veri cittadini. E scusate se è poco. Tolgo la notazione, perchè inutile, mera curiosità e potenzialmente offensiva e fuorviante. --AndreaFox (msg) 00:09, 1 apr 2010 (CEST)Rispondi

approvo, ma era solo un'enfasi contenuta nello statuto, una frase ad effetto non sufficiente ai nostri fini nemmeno per le curiosità. --Fantasma (msg) 02:02, 1 apr 2010 (CEST)Rispondi

Citazione spostata modifica

--MarcoK (msg) 01:29, 9 apr 2010 (CEST)Rispondi

«El Veneto el xe la me Patria. Anca se esiste na Republica Italiana, sta espression astrata no la xe la me Patria. Noaltri veneti gavemo zirà el mondo, ma la nostra Patria, quela par cui, se ghe fusse da conbàtar, conbatarèssine, la xe solo che el Veneto. Co vedo scrito a l'inboco dei ponti sul Piave fiume sacro a la Patria, me commuovo, ma no parché penso a l'Italia, ma parché a penso al Veneto.»

«Il Veneto è la mia Patria. Sebbene esista una Repubblica Italiana, questa espressione astratta non è la mia Patria. Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto. Quando vedo scritto all'imbocco dei ponti sul Piave fiume sacro alla Patria, mi commuovo, ma non perché penso all'Italia, bensì perché penso al Veneto.»

VARIAZIONE GEOPOLITICA ITALIANA, RICHIESTE modifica

Non capisco il rollback. Il veneto A TUTTI GLI EFFETTI non è più italiano. Lo sarà il giorno in cui per decreto d'urgenza verrà riannessa all'Italia. Quindi fino ad allora, salvo vogliate falsificare la storia, la pagina va modificata.

VARIAZIONE GEOPOLITICA ITALIANA, CONCORDO modifica

Tristemente concordo con chi richiede che venga aggiornato lo stato geopolitico della ex regione Veneto

VARIAZIONE GEOPOLITICA ITALIANA, CONCORDO 3 modifica

La legge dice che il Veneto è libero, ergo la pagina va modificata. Tristemente o meno. PADANIA LIBERA.

Concordo con moderazione modifica

L'Italia ha cancellato l'annessione delle attuali province di (da W verso E): Mantova (metà orientale), Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Belluno (eccetto i 3 comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia, annessi all'Italia nel 1919), Treviso, Venezia, Pordenone ed Udine (eccetto il Tarvisiano, annesso all'Italia nel 1919). L'unica opinione non solo politica ma anche giuridica finora pervenuta, cioè quella dell'ex procuratore generale di Venezia Ennio Fortuna (non propriamente un indipendentista), data in un intervista ieri al TG di Rete Veneta, riferisce che correttamente la Costituzione Italiana non fissa alcun confine (contrariamente a quanto suggerito sia da Roma, che da alcuni politici veneti, che anche dal Corriere del Veneto), e dunque la strada è aperta per ogni tipo di ricorso. Aggiungo io, che comunque l'Italia non potrebbe annettersi territori che legalmente non le appartengono, e credo che eventuali ricorsi potranno vertere su questi punti. Per concludere, la questione aperta da ieri è...il Veneto (con il Friuli e Mantova) è ancora da considerarsi giuridicamente italiano?

Filippo83, h11:30, 9 febbraio 2011

Imprecisioni modifica

Faccio notare che stranamente le percentuali per le macroaree economiche venete ( http://it.wikipedia.org/wiki/Veneto#Economia ) e toscane ( http://it.wikipedia.org/wiki/Toscana#Economia ) presentano le stesse percentuali per quanto riguarda l'incidenza sul pil nazionale. Ho riportato questa medesima nota nella discussione sulla pagina della toscana. PS pure quelle di lombardia, lazio e piemonte. non scommetterei sulle altre regioni a questo punto...

Bibliografia modifica

Salve, ho notato che diversi link nelle Referenze sono broken. Si possono rimuovere? Grazie e buona giornata

Paragrafo emendato modifica

salve volevo sapere quando il friuli si è staccato dal veneto.. guardando la storia della banca cattolica del veneto... "L'istituto arrivò alla fine degli anni venti del XX secolo ad essere considerato il migliore tra le molte banche confessionali del triveneto e l'unico in grado di aiutare (mediante acquisizioni) altre piccole banche cattoliche locali messe in difficoltà dalla crisi del 1929. Incorporò quindi nel 1930 la Banca Cadorina di Pieve di Cadore, la Banca Cattolica Atestina di Este e la Banca Cattolica di Udine, raggiungendo una dimensione regionale (al tempo l'attuale Friuli faceva parte del Veneto), cosa che venne rispecchiata con il cambio di denominazione sociale in "Banca Cattolica del Veneto", in sigla B.C.V.."...da wikipedia..

http://www.bancaditalia.it/media/fotogallery/altro/arch_sto_doc/doc44/44.jpg


Ho modificato un'affermazione sensibile e la sposto qui:

Nel 1971, approvando con legge ordinaria lo Statuto della Regione Veneto, il Parlamento italiano ha riconosciuto agli abitanti della regione la definizione di «popolo» (|l'unica altra regione con questa peculiarità è la Sardegna).

La fonte a supporto cita semplicemente lo Statuto del Veneto. Il riferimento al Parlamento, e a una sorta di riconoscimento da parte del legislatore nazionale, è quanto meno incongruo: come se l'approvazione dello Statuto abbia fatto assurgere giuridicamente i veneti a popolo in questo senso (con tanto di wikilink). Come conseguenza non sta né in cielo né in terra, al punto che il paragrafo era costretto a parlare ambiguamente di «definizione» (e non di «qualità», «status» o simili). Riconoscere una «definizione» non significa niente. In altre parole, passaggio allusivo e non neutrale. Manca ancora la fonte richiesta per la Sardegna, anche se temo che per allegarla occorrerà spulciarsi tutti e venti gli statuti, così com'è scritto. --Erinaceus (msg) 08:26, 14 lug 2011 (CEST)Rispondi

Vero ciò che dici. A questo punto, io credo però che sia anche da citare il fatto che oramai da anni i veneti stanno cercando di "forzare" la situazione, vuoi proponendo definizioni in qualche modo ambigue come quella sopraindicata (che oggi i leghisti ed altri considerano invece sufficienti per dire che i veneti hanno diritto all'autodeterminazione), vuoi chiedendo in vari modi l'istituzione di una regione speciale, vuoi con mille cerimonie e dichiarazioni di vario tipo. Tu saprai che la regione Veneto ha istituito nel 2007 la festa del popolo veneto, simbolicamente celebrata il 25 marzo di ogni anno: esattamente la stessa data in cui si celebrava la nascita di Venezia ai tempi della Serenissima, capodanno per il calendario ufficiale della Repubblica, che cambiava l'anno non al 1 gennaio, ma - appunto - al 25 marzo.--Presbite (msg) 08:49, 14 lug 2011 (CEST)Rispondi
Più che da citare la festa è da mettere in evidenza, essendo già citata tra le feste tradizionali (anche se in effetti la «tradizione» è un po' striminzita). Per me va bene anche nella stessa sottosezione che ho editato, ma non so cosa dicono le linee guida. Concordo comunque sulla/e modifica/che, sempre stando attenti a pesare le parole (il pov è in agguato). Non so come potremmo scrivere, tu hai qualche idea? --Erinaceus (msg) 09:09, 14 lug 2011 (CEST)Rispondi
Ho notato - un po' sorpreso - che né qui né nella voce storia del Veneto esiste il minimo accenno alle tendenze autonomiste, separatiste o indipendentiste che da trent'anni si sono imposte nel panorama veneto. Queste tendenze - già presenti sotto traccia in passato - passano attraverso il riconoscimento di un'identità autonoma esemplificato dall'assunto dello statuto (giacché anche se guiridicamente non ha valore, quel "popolo veneto" viene così inteso in regione), la riscoperta di una tradizione legata alla lunga storia di indipendenza della Repubblica di Venezia, il tentativo di valorizzazione del dialetto, l'istituzione della festa del popolo veneto, più la nascita di vari gruppi più "estremisti" - per così dire - che rivendicano la libertà dei veneti dallo stato italiano, l'assalto al campanile, alcune affermazioni elettorali abbastanza clamorose come quella del Progetto Nord Est. Il tutto nel quadro più generale, che vede la Lega Nord / Liga Veneta primo partito in regione. Come dicevo, incredibilmente di tutto ciò non c'è praticamente nulla qui dentro.--Presbite (msg) 15:29, 14 lug 2011 (CEST)Rispondi
Ho aggiunto una fonte in riferimento a Popolo Sardo. Statuto speciale Sardegna Art.15 e Art.28 approvato con legge costituzionale [1].--87.18.90.237 (msg) 00:35, 29 ott 2011 (CEST)Rispondi

Citazione prima dell'incipit modifica

«Il Veneto è la mia Patria. Sebbene esista una Repubblica Italiana, questa espressione astratta non è la mia Patria. Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto. Quando vedo scritto all'imbocco dei ponti sul Piave fiume sacro alla Patria, mi commuovo, ma non perché penso all'Italia, bensì perché penso al Veneto.»

Sposto qui citazione prima dell'incipit. - --Klaudio (parla) - Felice 2012 22:53, 27 dic 2011 (CET)Rispondi

differenze tra pil e pil in potere d'acquisto modifica

Vorrei sapere chi e' che continua a modificare la voce pil, se si indica il pil si indica al LORDO non al netto (POTERE D'ACQUISTO) CHIARO?

Se è vero che il Veneto non è stato condannato (su questo se è vero mi scuso) modifica

Se è vero che il Veneto non è stato condannato (su questo se è vero mi scuso) è possibile almeno mettere le migliaia di vittime e le deroghe che chiedono per violare le leggi? È possibile scrivere che il Veneto è stato deferito alla corte europea? È possibile scrivere che dal 2005 andiamo avanti con questo tira e molla?Vuvueffino (msg) 02:30, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

Creiamo un capitolo sullo smog? modifica

Creiamo un capitolo sullo smog? A parte il fatto che sono proprio le agenzie di meteorologia regionali che si occupano di smog, oltre a rari istituti specifici, loro non fanno distinzione, è pur sempre aria.Vuvueffino (msg) 02:43, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

Ti prego di voler considerare che stiamo scrivendo un'enciclopedia. Questo non è un blog di notizie piazzate lì a tambur battente. Grazie.--Presbite (msg) 03:49, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi
Io sono favorevole, anche perché credo che Wikipedia possa benissimo ospitare informazioni di tale rilevanza ambientale nonché sanitaria. Certe cose è sempre meglio farle sapere a chi ci legge. --Vajotwo (posta) 10:21, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

Ma allora le fonti che ho messo e lo scritto vanno bene o no? Su certe cose non si può essere omertosi, sono troppo gravi e ci sono troppe fonti autorevoli che ne parlano, tipo io dei medici della ULSS20 mi fido come dei Carabinieri del NOE. Ho aperto una discussione nel bar di wikipedia --Vuvueffino (msg) 12:38, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

Calma con le parole: qui nessuno ha intenzioni omertose. Il punto è sempre lo stesso: stiamo scrivendo una voce enciclopedica. Le cose che avevi inserito prima erano in parte false (il fatto che il Veneto fosse stato multato di 700 milioni di Euro all'anno) e in parte delle news da blog. Ripeto: questo non è un quotidiano, ma un'enciclopedia.--Presbite (msg) 13:02, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

-- Anche togliendo quelle parti che non vanno (per me non è un problema) non capisco perché tutto si debba togliere, hai visto quante pagine ci sono dove citano i pm10 in Italia e nelle pagine inglesi addirittura dedicate? È un problema che dobbiamo mettere, non possiamo fare finta di niente, o io o altre persone non è importante, l'informazione ci deve essere ed i documenti ci sono anche quelli istituzionali di cui ne ho citato alcuni, se neppure quelli vanno bene allora quale fonte potrebbe essere adatta? Lo sai anche tu che di solito sono poco comprensibili, quindi i commenti della stampa possono essere utili e visto che non si può copiare, ovviamente bisogna creare qualcosa di nuovo... qui comunque bar di wikipedia (spero che vada bene) ho aperto una discussione apposta --Vuvueffino (msg) 13:13, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

Ripeto per l'ultima volta: questo non è un blog. Se non hai ancora capito bene come funziona l'enciclopedia, ti prego di leggere qui, e soprattutto qui. Per cortesia, leggi questa pagine prima di fare ulteriori inserimenti nelle voci (te ne dico un'altra: hai inserito Mario Salazzari nella pagina sulla storia della scultura. Si tratta - ahimè - di un artista poco conosciuto anche in Italia, figurarsi nel quadro della storia della scultura mondiale!--Presbite (msg) 13:33, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

CONFINI Non è vero, come si dice nel paragrafo "Confini", che questi a nord siano quelli del 1866. Cortina d'Ampezzo e zone limitrofe sono state austriache fino alla prima guerra mondiale.

Festa del grande Federico Frehner? modifica

Premetto che sono veneto ma non bellunese. A Belluno ho vissuto però per un anno e ci torno molto spesso (l'ultima volta pochi giorni fa). Il 4 maggio 2008 un IP ha inserito nella voce la notizia secondo la quale a Belluno si celebra ogni 21 giugno la festa per "il grande Federico Frehner". Mai sentita nominare né questa festa né questo Federico Frehner. Per carità: potrebbe trattarsi di mia ignoranza, però a googolare Federico Frehner io trovo solo notizie di rimbalzo da Wikipedia. Se googolo lo stesso termine nelle immagini, non ricavo nulla. Eppure in questa festa si brucerebbero delle vigne: ci sarà pure una foto di questo fantomatico evento in giro! E invece no. Io temo ci troviamo di fronte a una burla, che incredibilmente è rimasta nella nostra voce per quattro anni e mezzo abbondanti. Ripeto: potrei essere semplicemente in fallo io a non aver mai sentito nominare né la festa né il personaggio, ma vorrei cortesemente conoscere il vostro parere.--Presbite (msg) 21:21, 6 gen 2013 (CET)Rispondi

Io direi di chiedere agli stessi contadini bellunesi (che ne dovrebbero sapere più di noi) prima di rimuovere questa festa, comunque se sei assolutamente certo la puoi rimuovere anche subito, per me nessun problema. Ciao --Vajotwo (posta) 21:35, 6 gen 2013 (CET)Rispondi
Guarda qui: googolando "Federico Frehner Belluno -wiki" (quindi escludendo Wikipedia) vengono fuori otto siti, che riprendono tutti quanti questo articolo, addirittura copiato/tradotto in inglese! Su Google libri questo fantomatico Federico Frehner non risulta. L'IP che ha fatto la modifica pochi minuti prima di questa "notizia" ha infilato nella voce una frase sgrammaticata sulle squadre di calcio venete. Se fai un whois, troverai che questo IP scrive dalla Svizzera tedesca. Secondo me è una sonora presa per i fondelli. Adesso cancello.--Presbite (msg) 21:45, 6 gen 2013 (CET)Rispondi

Nella voce trovo scritto: modifica

Le terre venete appartenenti al nuovo regno longobardo vennero divise tra i ducati, di Vicenza, Verona e Ceneda. Il tessuto sociale della Terraferma conobbe un rapido declino;... come si fà a scrivere afermazioni di questa natura senza citare alcuna fonte storica e archeologica a loro sostegno e spiegazione ? Alberto Pento

Monti/Colli Berici modifica

Salve, non sarebbe possibile aggiungere la voce Monti/Colli Berici?

Se si riferisce alla voce Colli Berici, essa esiste già. Se, invece, vuole ampliare l'attuale voce Veneto con ulteriori informazioni è liberissimo di farlo. --Vajotwo (posta) 19:44, 5 feb 2013 (CET)Rispondi

dialetto veneto modifica

ancora ste troiate sulla "lingua " veneta ? mettetevelo bene in testa che il veneto non è niente altro che un normalissimo dialetto galloitalico, ne più ne meno del lombardo o del romagnolo. non c'è nessun motivo perché il veneto debba meritare un trattamento diverso. propongo di ridimensionare quanto scritto su quella che vi ostinate a definire lingua veneta.oltretutto il veneto, come gli altri dialetti, non ha nesuna caratteristica per essere meritevole di tutela. e non citatemi l'unesco. 1 per chi dice che l'unesco dice che il veneto è una lingua rispondo che l'unesco dice anche che il lombardo e il napoletano e tutti i dialetti italiani ( salvo i mediani) sono lingue. il veneto non ha nulla di diverso da questi. 2 per l'unesco anche tutti i dialetti francesi sono lingue. 3 l'unesco non è una organizzazione linguistica. P.S sono veneto. e parlo italiano.--151.95.62.71 (msg) 23:38, 2 giu 2013 (CEST)Rispondi

Non entro nel merito di ciò che hai scritto. Mi limito a segnalare che sarai anche veneto, ma il tuo IP ci dice che non scrivi dal Veneto.--Presbite (msg) 22:50, 2 giu 2013 (CEST)Rispondi

no, scrovp dal veneto. il fatto è che non mi ero firmato. dici per questo?--151.95.62.71 (msg) 23:38, 2 giu 2013 (CEST)Rispondi

Forse non sai cos'è un IP...--Presbite (msg) 08:58, 3 giu 2013 (CEST)Rispondi

Il Veneto è una lingua, perché grammatica e letteratura propria, cosa che molti dialetti italiani non hanno.

anche gli altri dialetti italiani hanno una propria grammatica , ne più ne meno del veneto , ed una propria letteratura , così come il veneto. anche gli altri dialetti italiani , così come il veneto (ed a differenza delle lingue minoritarie) sono stati riguardati dalla questione della lingua. il dialetto veneto NON ha nulla di diverso dai dialetti del nord. le uniche poche differenze (come la presenza in molti casi delle vocali maschili) lo rendono più simile all'italiano. gli altri dialetti del nord sono più diversi dall'italiano. il veneto è , a parte i dialetti mediani , uno tra quelli con il maggior grado di mutua intellegibilità con l'italiano.--151.95.27.211 (msg) 19:29, 4 apr 2015 (CEST)Rispondi

Povertà del Veneto post-unità d'Italia ed emigrazione modifica

La povertà di cui si parla nell'articolo non è dovuta alla decadenza della Repubblica nei due secoli precedenti, che nonostante ciò godeva ancora di cifre monetarie immense. La povertà è dovuta al fatto che Napoleone derubò l'allora Repubblica di Venezia di moltissimi patrimoni (anche l'intera marina, che era grande come quella Inglese) e costrinse la zecca a pagargli 40 milioni di ducati, che sono una cifra che oggi potrebbe pagare dalle tre alle quattro volte il debito pubblico italiano. Questo immenso furto causò la successiva povertà generalizzata e l'emigrazione di milioni di Veneti. Chiedo se è possibile modificare l'articoloQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 151.51.185.149 (discussioni · contributi).

vedi WP:Fonti affidabili prima di tutto--Shivanarayana (msg) 19:52, 10 giu 2013 (CEST)Rispondi

Colonizzazione Italiana modifica

Non è vero che i veneti emigrarono a causa di due secoli di mal governo della Serenissima repubblica, altrimenti l'emigrazione non partiva dalla fini del 1800, ma molto prima.

Referendum modifica

È vero che il referendum sull'indipendenza non è ufficiale, però è anche vero che se la maggioranza della popolazione è favorevole vuol dire che una qualche rilevanza ce l'ha (per i diretti interessati, almeno). Non mi sembra enciclopedico nascondere e negare l'evidenza, perché comunque qualsiasi informazione, se scritta in modo corretto, può risultare utile e adatta per l'enciclopedia. Altrimenti non dovrebbe nemmeno esserci l'articolo sul nazismo . --Tn4196 (diskutoj) 14:38, 3 apr 2014 (CEST)Rispondi

Già definirlo "referendum" è impropio, visto che il referendum è un preciso istituto giuridico con regole prestabilite e codificate, regole che in questo caso non sono state seguite (anche perché impossibili da applicare, visto che l'oggetto della consultazione era incostituzionale). A parte questo, se lo si definisce già in partenza come "non ufficiale" si ammette che esso non ha alcun effetto (legale, e direi anche concreto), quindi almeno io non ne evinco la rilevanza enciclopedica; quanto al fatto che la maggioranza della popolazione sia favorevole, faccio notare che vi sono fonti che contestano tale dato (e anche qui, essendo la consultazione "non ufficiale", non esiste certezza alcuna sulla correttezza o meno dei suoi risultati). --Franz van Lanzee (msg) 18:35, 3 apr 2014 (CEST)Rispondi
Quoto Franz van Lanzee. Molte fonti autorevoli (quotidiani di rilevanza nazionale) mettono in dubbio la validità della consultazione (si veda ad esempio quest'articolo del Corriere della Sera). Dal punto di vista giuridico, direi che è molto interessante la pronuncia della corte costituzionale spagnola riguardo al referendum per l'indipendenza della Catalogna. Questo articolo ne parla imho esaurientemente. --Paperoastro (msg) 00:55, 4 apr 2014 (CEST)Rispondi
Vabbè, se la convinzione è questa non c'è tanto da fare. Comunque se lo spirito è davvero quello dell'indipendenza i veneti si rifaranno sentire e tutto sarà legale, concreto e quello che volete. --Tn4196 (diskutoj) 20:03, 9 apr 2014 (CEST)Rispondi

Sagre modifica

Faccio riferimento a questa sezione, che oramai è diventata un'accozzaglia di eventi senza capo né coda, compresa la fantomatica "sagra della pizza di Bertipaglia", quattro sagre della polenta, quattro sagre dei marroni (più una delle castagne) e via andare. Adesso - tanto per dirne una - voi immaginate la "pizza" come piatto tipico veneto! Personalmente sono per l'eliminazione in toto del capitolo. Pareri?--Presbite (msg) 01:08, 15 apr 2014 (CEST)Rispondi

Siccome ogni parrocchia fa la sua brava sagra estiva, non vedo perché la voce debba avere un elenco con soltanto alcune di esse. Per me quindi la lista può essere tranquillamente cancellata. Forse, ma non ne sono sicuro, si potrebbe mettere un paragrafo in cui si parla del "fenomeno", ma penso che la cosa sia comune a tutte le regioni. --Paperoastro (msg) 19:27, 15 apr 2014 (CEST)Rispondi
Ritorno dopo quasi un anno sulla questione. Adesso siamo al punto per cui l'accozzaglia di eventi è diventata un monstre. Eventi come l'Antica Sagra del Susino di Bovolone non hanno nemmeno un sito di riferimento. Ci sono quattro sagre dei marroni e in più una sagra delle castagne, feste della zucca, la sempiterna sagra della pizza di Bertipaglia (la pizza: tipico piatto veneto!) e via andare con le robe più assurde. Adesso elimino l'intero paragrafo. Casomai lo si potrà sostituire con qualcosa di diverso da un elenco anodino e francamente incredibile.--Presbite (msg) 19:16, 3 feb 2015 (CET)Rispondi
Concordo al 100% con Presbite: la voce è piena di elenchi che andrebbero sfoltiti o eliminati. Io vi ho già provveduto eliminando un elenco di proverbi (sic!), materiale da Wikiquote e non da Wikipedia (purtroppo ho dimenticato di citare questa cancellazione nel campo oggetto!). Voci "arricchite" (si fa per dire) da un coacervo d'informazioni di ogni tipo non fanno che abbassare il livello enciclopedico di WP.--K.Weise (msg) 20:52, 3 feb 2015 (CET)Rispondi

Capitolo "Annessione al Regno d'Italia" modifica

Buongiorno a tutti, cerco di portare qui il mio contributo con il massimo rispetto per la vostra opera e il vostro lavoro, che apprezzo molto.

Riguardo al capitolo "Annessione al Regno d'Italia", il taglio generale del capitolo mi sembra tenda a essere "revisionista" rispetto all'analisi del Risorgimento comunemente accettata dalla gran maggioranza della storiografia moderna e che viene comunemente insegnata sui banchi di storia.

Menzionare alcune critiche portate da una ristretta minoranza della storiografia riguardo al plebiscito del 1866 può essere condivisibile, e credo possa essere citata in una nota a piè di pagina, assieme alla fonte cui fa capo (Ettore Beggiato, «1866: la grande truffa. Il plebiscito di annessione del Veneto all'Italia.» Editoria Universitaria Venezia").

Tuttavia, costruire l'intero paragrafo di fatto orientandolo a una lettura "complottistica" di quel capitolo del Risorgimento e ignorando fatti, avvenimenti, personaggi e opere risalenti a quel periodo e concordanti con l'effettiva partecipazione di gran parte della popolazione veneta e della quasi totalità dell'elitè culturale al processo di unificazione italiana mi sembra non corretto.

In quanto "Enciclopedia", Wikipedia dovrebbe dar spazio primariamente alla lettura ufficiale e maggioritaria della storia, e non a versioni revisionistiche portate avanti da una minoranza di autori e che di fatto non trova spazio nell'ambiente accademico ufficiale.

Lo stesso Ettore Beggiato, seppur autore di varie opere sul tema, senza minimamente voler entrare sul tema delle qualità storica delle opere - non mi giudico in grado -, non credo sia uno storico. Egli è un politico (lo dico in accezione assolutamente neutra, senza caricarla di alcuna accezione negativa o positiva) che da molti anni porta avanti una propria posizione "separatista" del Veneto e quindi non credo possa considerarsi una fonte su cui far poggiare l'intero capitolo poiché, oltre a rappresentare appunto una posizione assolutamente minoritaria negli ambienti storici ufficiali - se non di fatto assente, viene a mancare il requisito essenziale della neutralità.

Per supportare in parte la mia tesi sulla mancanza di neutralità della fonte citata va considerata la sua prolungata e attuale partecipazione alla vita politica in un ben determinato filone politico - e ciò in generale mal si concilia con un'analisi neutra dei fatti - e all'assenza di titoli accademici o riconoscimenti dalla storiografia ufficiale.

Volendo citare un'altra sua opera, il sopracitato autore ha scritto il volume" "Lissa: ultima vittora della Serenissima (20 Luglio 1866)". Ho visionato rapidamente il volume e non essendo uno storico non mi sento in grado di commentarlo ma, oltre a far notare, sempre riguardo all'oggettività, che la prefazione è stata scritta da Eva Klotz, politica italiana altoatesina di madrelingua tedesca che da sempre manifesta apertamente sentimenti anti-italiani ed è figlia di George Klotz (https://it.wikipedia.org/wiki/Georg_Klotz), attentatore condannato nel 1969 dal tribunale di Milano "per tentato omicidio, attentati contro l'integrità dello Stato e cospirazione politica mediante associazione", risulta difficile pensare ai forti legami di immedesimazione dei marinai italiani di provenienza veneta con la marina austriaca, se si pensa che solo 18 anni prima, nel 1848, Venezia e varie città venete si erano fortemente ribellate contro gli austriaci. La caduta della repubblica di venezia, culmine della protesta, fondata nel 1848 e con a capo Daniele Manin fu dovuta anche alla sconfitta del Regno di Sardegna durante la 1° guerra di indipendenza sempre nel 1848 contro l'Autria. Lo stesso Daniele Manin fu tra i soci fondatori della Società nazionale italiana, nata a Torino in quegli anni e volta a supportare il processo di unificazione italiana. (http://it.wikipedia.org/wiki/Daniele_Manin) - (http://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_nazionale_italiana) Vi sono innumerevoli altri fatti ed accadimenti he vanno a favore di una sincera partecipazione della popolazione veneta e soprattutto della sua classe dirigente, politica e culturale all'Unità d'Italia.

Pur essendo solo una lettera a un giornale - e quindi non è una fonte storica, e non va considerata come tale nè le informazioni in essa raccontate vanno considerate come storiograficamente fondate - cito la risposta del Sig. Sergio Romano del Corriere della Sera nel 2005 - risposta che ho apprezzato per sinteticità e oggettività -, a un lettore che chiedeva lumi sulla "truffa" del plebiscito del 1866. (http://archiviostorico.corriere.it/2005/dicembre/07/plebiscito_del_1866_come_Veneto_co_9_051207098.shtml)

In conclusione, credo che riscrivere il presente capitolo semplicemente descrivendo i fatti come sono avvenuti e come sono raccontati in uno dei vari libri di scuola da tutti studiati o dei volumi storici che trattano il Risorgimento e che sono quindi riconosciuti dalla storiografia ufficiale, magari mantenendo l'accenno alle posizioni revisioniste sorte negli ultimi anni al limite in una nota a piè di pagina, sia assai più corretto per una corretta informazione che sia scevra da qualsivoglia taglio o colore politico.

Nella formulazione attuale, pur cercando di includere i vari punti di vista, il capitolo così scritto mi sembra lasci trasparire una lettura "revisionista".

Anche la conclusione, che sembra far discendere l'emigrazione dal Veneto (assolutamente vera) come effetto dovuto all'unificazione al Regno d'Italia, risulta senza alcun fondamento e l'informazione data dovrebbe essere rimodulata per evitare fraintendimenti. Se ritenete, posso proporvi io una bozza del capitolo da sottoporvi a giudizio.

Sperando di aver dato un contributo utile alla discussione (è il mio primo contributo su wikipedia che, però, consulto da anni), vi porgo i miei più Cordiali Saluti.

Davide D'Angelo Davide D'Angelo 88 (msg) 14:46, 7 gen 2016 (CET)Rispondi


Una minoranza? Per favore, dia un'occhiata al link: http://blog.plebiscito.eu/news/referendum-di-indipendenza-del-veneto-i-risultati/
E comunque i movimenti indipendentisti veneti si sono originati sin dall'annessione al'Italia, anche se è vero che hanno assunto una certa rilevanza solo negli ultimi anni.

Il referendum online citato dall'anonimo sopra di me ha anche meno valore dimostrativo del ridicolo testo di Ettore Beggiato. Quando si fa una ricerca per sostenere una testi, il risultato non potrà essere altro che quello che si era già stabilito dall'inizio della ricerca. Tornando al referendum online, io ti cito questo: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2014/26-marzo-2014/indipendenza-numeri-sono-falsi-2224268533592.shtml

Johnny.

Dialetto modifica

Togliere la parte sul dialetto. Non è rilevante. Sembra quasi dare al veneto una qualche specificità inesistente rispetto agli altri dialetti italiani. --151.95.43.139 (msg) 18:03, 23 apr 2015 (CEST)Rispondi

Il motivo lo trovi qua --Ombra 01:00, 21 ago 2015 (CEST)Rispondi

Regione Veneto e Friuli modifica

Ho trovato scritto, anche su wikipedia alla voce banca cattolica del veneto, che la regione veneto o perlomeno quanto di antecendente al 1948, quindi in età monarchica, comprendeva anche il friuli o la patria del friuli come meglio si vuol chiamare. Tedda macro regione non comprendeva la venezia giulia, volevo saperne di più, so per certo che negli anni 1920-1930 esisteva questa "regione" e in tale regione si andava anche a votare, avevo trovato una mappa. Qualcuno ne sa di più? E' molto probabile che il friuli sia stato scorporato dopo la II WW ...

Le Regioni così come le conosciamo in quanto enti pubblici territoriali esistono solo dal secondo dopoguerra. Precedentemente se ne parlava soprattutto nei testi di geografia, che ovviamente non avevano alcuna valenza giuridico-amministrativa. I loro confini non erano definiti chiaramente. O - meglio - i geografi ne discutevano. Trovi maggiori info nelle voci Friuli e Venezia Giulia.--Presbite (msg) 10:24, 23 giu 2015 (CEST)Rispondi
    http://www.oldmapsonline.org/map/rumsey/4730.025 1936.
   http://www.davidrumsey.com/luna/servlet/workspace/handleMediaPlayer?lunaMediaId=RUMSEY~8~1~206283~3002873 1948
   thanks to : http://www.oldmapsonline.org/map/rumsey/4730.025 1936

Carenze nella voce modifica

Secondo me la voce è deficitaria o carente nella storia dell'entroterra veneto o Veneto di terra, altro dal Veneto lagunare o Venezia marittima, relativamente ai lunghi secoli che vanno a partire dalla fine dell'impero romano d'occidente alla nascita dei comuni, sono oltre 5/6 secoli densi di avvenimenti e di vita, fondamentali per la formazione del Veneto attuale, dei comuni e di tutte le città venete. Non dobbiamo limitarci alla storia comunale e a quella di Venezia, il Veneto è costituito da tutte le sue città e territori con la loro lunga e precipua storia medioevale e la profonda influenza delle migrazioni germaniche, delle culture e degli stati/regni/imperi goti, longobardo, franco e sacro romano impero. Alberto Pento --79.38.249.59 (msg) 12:31, 28 ago 2015 (CEST)Rispondi

Imprecisione modifica

Nel paragrafo della demografia si accenna all'immigrazione dei Veneti dalla seconda metà del 1800 agli anni settanta del '900. Ma perché si parla di "povera economia contadina"? Cito il passo: "Il Veneto è stato, sino agli anni settanta, una terra di emigrazione (oltre 3 milioni di partenze tra il 1870 e il 1970) per via della povera economia contadina, non affiancata da impianti industriali di rilievo"

Povera economia contadina? Allora perché sotto gli Asburgo non c'era stata alcuna immigrazione di tale portata? Non voglio fare contestazioni, ma si eclissa sul fatto che stranamente l'emigrazione dei Veneti cominci alcuni anni dopo l'annessione all'Italia. Non è strano?

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