Ferrovia Lucca-Aulla

linea ferroviaria italiana
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La ferrovia Lucca-Aulla, detta anche ferrovia della Garfagnana, è una linea ferroviaria secondaria in esercizio che, partendo dalla città di Lucca e attraversando i territori della Garfagnana e della Lunigiana, si congiunge alla ferrovia Pontremolese ad Aulla.

Lucca-Aulla
Ferrovia della Garfagnana
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioLucca
FineAulla
AttivazioneDal 1892 al 1959
GestoreRete Ferroviaria Italiana
Precedenti gestoriFS (1915-2001)
FAL (1911-1915)
FS (1905-1911)
SFM (1892-1905)
Lunghezza89 km
Scartamento1435 mm
ElettrificazioneAssente
Ferrovie

Inaugurata per tronconi dal 1892 al 1959, è passata negli anni attraverso due gestioni: dal 1892 al 1915 fu gestita da FAL e dal 1915 la linea divenne parte della rete delle Ferrovie dello Stato.

Storia modifica

 
Galleria Capriola 2ª nel 1987, quando ancora ospitava gli scambi lato Aulla che immettevano nel piccolo scalo merci della stazione di Poggio-Careggine-Vagli

Premesse modifica

Da un punto di vista orografico, la Garfagnana appartiene alla Toscana, ma le vicende storiche la videro divisa tra le sfere di influenza lucchese, fiorentina e modenese. Le questioni politiche, sommate alla scarsità di risorse ed alla difficoltà di trasporto, fecero sì che la Garfagnana fosse una terra povera, dove l'unica possibilità di riscatto era rappresentata dall'emigrazione. In un tale contesto appare chiaro come la realizzazione di una ferrovia fosse vista come un toccasana per risollevare le sorti del territorio.

I primi studi, risalenti al 1850 circa, riguardavano un'impegnativa linea ferroviaria che avrebbe congiunto Lucca, al tempo parte del Granducato di Toscana, con Reggio Emilia, che ricadeva nel Ducato di Reggio.

La realizzazione della Porrettana rese meno pressante l'esigenza di un secondo collegamento transappeninico e l'incorporazione della Garfagnana alla provincia di Massa-Carrara al momento della creazione del Regno d'Italia fece ulteriormente slittare la realizzazione della ferrovia. Tale collegamento diretto tra il capoluogo e l'alta valle era reso impossibile dall'interposizione delle aspre Alpi Apuane.

Furono proposti vari progetti, ma anche la ben presto manifesta inadeguatezza della Porrettana alle necessità di traffico non bastò a concretizzare la realizzazione dell'opera.

Inizio dei lavori modifica

Tratto Attivazione
Lucca-Ponte a Moriano 15 febbraio 1892 [1]
Ponte a Moriano-Borgo a Mozzano 15 luglio 1898
Borgo a Mozzano-Bagni di Lucca 8 giugno 1899
Bagni di Lucca-Castelnuovo di Garfagnana 27 luglio 1911
Aulla-Gragnola 4 dicembre 1911
Gragnola-Monzone 25 marzo 1912
Monzone-Equi Terme 1º agosto 1930
Castelnuovo di Garfagnana-Piazza al Serchio 21 aprile 1940
Minucciano-Equi Terme 3 febbraio 1944
Piazza al Serchio-Minucciano 21 marzo 1959
Variante Attivazione
Pallerone-Aulla Lunigiana 18 febbraio 2008 [2]
Manuale

Solo nel 1879 fu riconosciuta nuovamente la necessità di dotare la Garfagnana di una propria ferrovia, inquadrata non più come collegamento transappenninico, ma quale linea di interesse locale. Nonostante ciò, la costruzione si interruppe nel 1892, dopo l'inaugurazione della prima tratta pianeggiante di soli 9 chilometri fino alla frazione di Ponte a Moriano; tale tratta apparteneva alla Rete Mediterranea, concessa alla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo che ne curava l'esercizio.

La stazione di Ponte a Moriano era raccordata al vicino iutificio, a sua volta dotato di un impianto di binari interni e la cui proprietà era comune con la tranvia Lucca-Ponte a Moriano, a sua volta raccordata. Cessato nel 1932 l'esercizio tranviario, lo stabilimento mantenne in attività il solo raccordo ferroviario fino alla chiusura avvenuta nel 1954[3].

Nel 1894 una convenzione di amministratori della Garfagnana aveva sollecitato la ripresa dei lavori, oltre l'annessione del territorio alla provincia di Lucca, e furono organizzate manifestazioni in tal senso. L'anno successivo i lavori di costruzione ripresero.

Prolungamenti e gestione come ferrovia in concessione modifica

Nel 1905, quando la gestione passò alle neocostituite Ferrovie dello Stato, non si era ancora a nulla e la situazione portò a una serie di manifestazioni di piazza e cortei, con la discesa dei valligiani fino a Lucca e le dimissioni in massa di tutti gli amministratori locali. I lavori ripresero lentamente.

Dal 1907, poco oltre Lucca, il percorso della linea fu interessato dall'attraversamento a raso della stessa da parte dei binari della tranvia elettrica a scartamento metrico Lucca-Pescia-Monsummano, che si trovava all'intersezione della via Pesciatina. Tale impianto venne soppresso solo nel 1957, alla chiusura della tranvia.

Nel 1911 alle FS subentrò quale nuovo gestore la Società per la Ferrovia Lucca-Aulla (FAL) che assunse anche l'onere di curare i progetti di prolungamento. Nello stesso anno si inauguravano intanto le tratte Bagni di Lucca-Castelnuovo di Garfagnana e Aulla-Gragnola. In realtà la ferrovia aveva coperto solo metà del previsto percorso Lucca-Aulla, ma almeno aveva raggiunto la parte più popolosa della vallata. Il 1915 vide il fallimento della FAL, cui subentrarono nuovamente le FS.

Completamento della linea modifica

 
Il ponte della Maddalena, a Borgo a Mozzano

La prima guerra mondiale sicuramente distrasse l'interesse da questa ferrovia; nel 1923 il territorio passò sotto la giurisdizione lucchese ma nemmeno questo avvenimento riuscì a sbloccare il proseguimento anche perché numerose frane, soprattutto nel versante lucchese, rallentarono i lavori presso rio Torbo, al km 48+490, San Romano, Poggio e rio Calcinaia. Si dovrà attendere il 1º agosto 1930 per vedere aperto il tronco Monzone-Equi Terme di 2,600 km. Dopo altri dieci anni, il 21 aprile 1940, si farà un grosso passo avanti verso l'ultimazione della linea. Con grande solennità viene infatti inaugurato il tronco Castelnuovo Garfagnana-Piazza al Serchio (già utilizzato in concessione dalla società Nord-Carrara). Il 3 febbraio 1944, con il traforo dell'Ugliancaldo, lungo 4.400 metri, la ferrovia giunge da Equi Terme alla stazione di Minucciano-Pieve-Casola.

Solo dopo la seconda guerra mondiale nel 1953, ricominciarono i lavori sulla linea che si conclusero il 21 marzo 1959 con l'inaugurazione della tratta fino ad Aulla unendo le stazioni di Minucciano e Piazza al Serchio con la galleria del Lupacino. La ferrovia, lunga complessivamente 89 chilometri, fu completata a 75 anni dalla posa del primo binario.

Anni duemila modifica

La linea, di carattere locale, è interessata dai treni del servizio regionale svolto da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Toscana che svolgono servizio pendolare per l'area lucchese e pisana. La linea risulta percorsa da circa 15 treni al giorno per direzione.

Un servizio merci è attivo dal 2012 fra lo scalo di Minucciano, presso il quale è stato approntato un apposito impianto di caricamento, e il distretto industriale di Sassuolo, per trasporto di materiali destinati allo stabilimento Kerakoll. La trazione di tali servizi, inizialmente in carico a Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna (TPER), è stata in seguito affidata a Trenitalia.

A motivo del paesaggio attraversato e della vicinanza con alcune rinomate mete turistiche toscane, nel corso degli anni la ferrovia Lucca-Aulla ha visto l'organizzazione di numerosi treni speciali. Fra le opere d'arte più note nell'iconografia, sono numerose le immagini che riprendono il transito dei treni sotto un arco del cosiddetto ponte della Maddalena di Borgo a Mozzano.

La variante di Aulla modifica

Fra l'inizio degli anni novanta e la metà del primo decennio degli anni 2000 la ferrovia Parma-La Spezia, della quale la linea della Garfagnana costituisce una diramazione, venne interessata da significativi lavori di raddoppio con la costruzione della lunga galleria Serena fra Aulla e Santo Stefano di Magra. Tale opera comportò un totale riassetto degli impianti ferroviari di Aulla che videro il decentramento della stazione con la creazione del nuovo impianto di Aulla Lunigiana.

La ferrovia della Garfagnana risultò così inizialmente scollegata nella sua parte settentrionale, fino all'inaugurazione della nuova variante appositamente costruita, che venne inaugurata il 18 febbraio 2008[2][4]. A partire da tale data, la vecchia stazione di Aulla, rimasta in esercizio quale stazione di testa per le corse verso Lucca, fu definitivamente soppressa.

Caratteristiche modifica

La linea è a binario unico non elettrificato ed esercita in regime di telecomando DCO con sede a Pisa. È attrezzata con blocco elettrico conta-assi e SCMT su tutta la tratta.[5] L'attrezzaggio SCMT è stato attivato a tratte: il 24 ottobre 2021 tra Piazza al Serchio e Aulla,[6] il 27 giugno 2022 tra Lucca e Fornaci di Barga[7] e infine il 1º settembre 2022 tra Piazza al Serchio e Fornaci di Barga[8] con conseguente dismissione del sottosistema di terra SSC.

Percorso modifica

 Stazioni e fermate 
 
per Pisa e per Viareggio
 
0+000 Lucca
     
per Pontedera † 1944
     
per Firenze
     
tranvia Lucca-Monsummano † 1957
     
raccordo Molino Pardini
 
5+233 San Pietro a Vico
     
raccordo tranviario iutificio e deposito † 1954
 
9+085 Ponte a Moriano
 
13+508 Piaggione † 2002
     
14+902 raccordo Lucart
 
16+417 Diecimo-Pescaglia
 
19+914 Borgo a Mozzano
 
ponte della Maddalena
 
23+303 Bagni di Lucca
 
26+050 Calavorno * 1911 † 2003
 
28+008 Ghivizzano-Coreglia
     
28+484 raccordo Tronchetti † 2015[9]
 
Piano di Coreglia-Ponte all'Ania
 
31+931 Fornaci di Barga
     
raccordo ex Europa Metalli
 
35+274 Barga-Gallicano
 
38+090 Castelvecchio Pascoli
 
41+763 Fosciandora-Ceserana
 
44+924 Castelnuovo Garfagnana
 
ponte sul Corfino
 
47+816 Pontecosi
 
49+813 Villetta San Romano
 
galleria Capriola 1ª
 
51+271 Poggio-Careggine-Vagli
 
galleria Capriola 2ª
 
53+243 Camporgiano
 
57+383 Piazza al Serchio
 
galleria del Lupacino (7515 m)
 
 
65+717 Minucciano-Pieve-Casola
 
traforo dell'Ugliancaldo (3195 m)
 
 
70+081 Equi Terme
 
torrente Aulella
 
72+644 Monzone-Monte dei Bianchi-Isolano
 
torrente Aulella
 
76+112 Gragnola
 
78+597 Fivizzano-Gassano * 1911
 
81+344 Fivizzano-Rometta-Soliera * 1911
 
83+246 Serricciolo * 1911 † 2002
 
86+016 Pallerone * 1911
     
raccordo ex polverificio
     
variante * 2008
     
galleria Bibola * 2008
 
 
 
galleria Bibola † 2008 / per La Spezia * 2005
     
per La Spezia † 2005
     
(89+273)
(99+693)
Aulla * 1888 † 2008
     
89+923
(98+598)
Aulla Lunigiana * 2005
     
per Parma (nuovo tracciato) * 2005
         
per Parma (vecchio tracciato) † 2005
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Lasciata la stazione di diramazione di Aulla Lunigiana, sita in posizione decentrata rispetto al centro storico cittadino, e percorsa la breve tratta in variante negli anni duemila, si raggiunge la fermata senza traffico di Pallerone, dove in località Bibola era presente il raccordo con l'adiacente polverificio che ospitava anche un piccolo fascio di binari.

L'area attraversata fa parte della Lunigiana, il cui territorio si presenta qui ancora scarsamente antropizzato. Superato un altro impianto dismesso, la fermata di Serricciolo, si incontrano poi, nell'ordine, le fermate impresenziate presenti nel territorio di Fivizzano (nei borghi di Rometta-Soliera e Gassano).

Dopo la stazione di Gragnola la pendenza della linea aumenta, e vengono toccate due ulteriori fermate: Monzone-Monte dei Bianchi-Isolano, dove è raggiunta la massima pendenza della linea, pari al 25 per mille, ed Equi Terme, paese rinomato per la presenza di una sorgente di acqua sulfurea e di un sistema di grotte. Lasciata la successiva stazione di Minucciano-Pieve-Casola, dotata di un binario merci con impianto di caricamento materiali, i treni imboccano dunque la galleria del Lupacino, lunga 7,515 km, la più significativa della linea.

Si giunge quindi in stazione di Piazza al Serchio, ormai in provincia di Lucca, all'inizio del tratto di attraversamento della Garfagnana da cui la linea prende il suo tradizionale nome. A ricordo della trazione a vapore è conservata qui come monumento la locomotiva FS 940.002.

Inizia dunque la lunga discesa verso Lucca, servendo in successione le fermate di Camporgiano, Poggio-Careggine-Vagli, Villetta San Romano e Pontecosi, fino a raggiungere la stazione di Castelnuovo di Garfagnana. Ulteriori tre fermate (Fosciandora-Ceserana, Castelvecchio Pascoli, località che prende il nome dal celebre poeta italiano, e Barga Gallicano) e si raggiunge la stazione di Fornaci di Barga, località anch'essa ben nota in Italia per essere stata citata nelle opere del Pascoli. Qui era presente il raccordo, ora disarmato, per lo stabilimento Europa Metalli (trasformata in KME). Un ulteriore raccordo, al servizio di una cartiera e attivo fino al 2015, si trovava alla progressiva chilometrica 28+484 da Lucca (raccordo Tronchetti).

Subito dopo segue la stazione di Piano di Coreglia-Ponte all'Ania, situata tra Fornaci di Barga e Ghivizzano-Coreglia.

Oltrepassata la fermata di Ghivizzano-Coreglia la ferrovia raggiunge la dismessa fermata intermedia di Calavorno. Superata anche questa piccola e semplice fermata, la linea arriva dunque alla cittadina termale di Bagni di Lucca. Tenendosi sempre in prossimità del fiume Serchio, la linea incontra uno dei punti più classici presso Borgo a Mozzano, dove transita sotto un fornice appositamente costruito nel ponte della Maddalena, per poi raggiungere la stazione di Diecimo-Pescaglia. Alla progressiva 14+902 da Lucca si incontra qui un altro raccordo attivo, quello con uno stabilimento della Cartiera Lucchese (Lucart).

Ormai in territorio pressoché pianeggiante il binario supera l'ex stazione di Piaggione e raggiunge la stazione di Ponte a Moriano, capolinea del primo tratto della ferrovia realizzato e un tempo sede di uno iutificio, raccordato sia alla stazione ferroviaria che alla tranvia a vapore per Lucca di proprietà dello stesso.

Superato il sobborgo di San Pietro a Vico ed oltrepassata con un passaggio a livello la via Pesciatina, che fino al 1957 ospitava il binario a scartamento metrico della tranvia elettrica per Pescia, la ferrovia della Garfagnana termina il suo percorso in stazione di Lucca.

Materiale rotabile modifica

Nel corso degli anni sono numerosi i rotabili che si sono avvicendati lungo la linea.

Al tempo della gestione in concessione, il parco trazione a vapore era costituito dalla locomotiva FAL Aulella, dai 3 esemplari di costruzione Borsig poi immatricolati presso le FS come 874 e dalla locomotiva Garfagnana, poi 81501 FS (re-immatricolata poi come 815.001); per la trazione dei treni merci erano disponibili 2 locomotive rodiggio D denominate Lucca e Massa, poi FS 89401 e 89402 (in seguito 894.001 e 002).

In epoche più recenti i servizi ferroviari furono appannaggio prevalentemente delle classiche locotender FS gruppo 940, un esemplare delle quali è conservato come monumento a Piazza al Serchio.

Cessata l'epoca del vapore, sulla linea hanno circolato sia composizioni di materiale ordinario, alla trazione di locomotive diesel D.342 e D.345, sia automotrici termiche; fra i rotabili caratteristici della ferrovia della Garfagnana figurano le ALn 990 della serie 3000 OM, che prestarono qui servizio fino alla fine della loro carriera.

A partire dagli anni ottanta, cessati i servizi a materiale ordinario, si diffusero sulla linea complessi di automotrici ALn 668 e 663, affiancate a partire dagli anni duemila dagli autotreni "Minuetto". Dalla fine degli snni 2010 la linea viene percorsa esclusivamente da autotreni ATR 220 "Swing" e in caso di indisponibilità di quest'ultimi, complessi di automotrici ALn 663 del deposito di Siena.

Note modifica

  1. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927 (archiviato il 22 maggio 2021).
  2. ^ a b Notizia su Tutto Treno n. 217, Duegi, marzo 2008, p.6.
  3. ^ Adriano Betti Carboncini, Un treno per Lucca, op. cit.
  4. ^ Aulla riunificata, in I Treni, anno XXIX, n. 303, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, aprile 2008, p. 6, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  5. ^ RFI FL 95, sez. 6.1 e 7.1.
  6. ^ RFI CT 7/2021.
  7. ^ RFI CT 5/2022.
  8. ^ RFI CT 8/2022.
  9. ^ Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione, Circolare Territoriale FI 7/2015, 6 settembre 2015.

Bibliografia modifica

Fonti modifica

  • Arturo Castellani, In treno da Lucca ad Aulla, in Nuovo monitore delle strade ferrate, n. 2, 15 giugno 1975, pp. 3–9
  • Marco Bendinelli, La ferrovia della Garfagnana, in I Treni Oggi, n. 43, ottobre 1984, ETR, Salò, p. 29. ISSN 0392-4602
  • Adriano Betti Carboncini, Un treno per Lucca. Ferrovie e tranvie in Lucchesia, Valdinievole e Garfagnana. Funicolare di Montecatini, Calosci, Cortona, 1990. ISBN 88-7785-044-2
  • Cristiana Dani, Una Ferrovia lunga cent'anni - la costruzione della Lucca-Aulla, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca, 1999. ISBN 88-7246-357-2
  • Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione, Fascicolo Linea 95, su normativaesercizio.rfi.it, ed. dicembre 2003. URL consultato il 21 ottobre 2021.
  • Angelo Uleri, Le tranvie a vapore della Toscana, Alinea, Firenze, 1999. ISBN 88-8125-356-9.
  • Stefano Garzaro, Il treno in Garfagnana (Terzo volume della collana "Il libro dei Treni"), ETR, Salò (BS), 2004.
  • Annalisa Giovani e Stefano Maggi, Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione, Bologna, Il Mulino, 2005, ISBN 88-15-10814-9.
  • Associazione Toscana Treni Storici, 1905-2005 Cento anni di FS in Toscana, Pegaso, Firenze, 2005.
  • Emiliano Maldini, Uno sguardo sulla Garfagnana, in Mondo ferroviario, n. 247, settembre 2007, EdG, Desenzano d.G., p. 22. ISSN 0394-8854
  • Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione, Circolare Territoriale FI 7/2021, 24 ottobre 2021.
  • Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione, Circolare Territoriale FI 5/2022, 27 giugno 2022.
  • Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione, Circolare Territoriale FI 8/2022, 9 settembre 2022.

Testi di approfondimento modifica

Voci correlate modifica

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