Cerò di Sopra

(Reindirizzamento da Gornje Cerovo)

Cerò di Sopra[1][2][3], già Cerou di Sopra[4] o Cerou Superiore[5][6] (in sloveno Gornje Cerovo, già Cerovo Gorenje[7], in tedesco Ober Cerou, desueto[8], in friulano Cerò Disore[9]) è un paese della Slovenia, nel comune di Còllio.

Cerò di Sopra
insediamento
Gornje Cerovo
Cerò di Sopra – Veduta
Cerò di Sopra – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Slovenia Slovenia
Regione statisticaGoriziano
ComuneCollio
Territorio
Coordinate45°58′56.15″N 13°33′48.99″E / 45.982264°N 13.563608°E45.982264; 13.563608 (Cerò di Sopra)
Altitudine228,9 m s.l.m.
Superficie2,93 km²
Abitanti278 (2002)
Densità94,88 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale5211
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Cerò di Sopra
Cerò di Sopra

La località è situata a 7,6 km a sudest del capoluogo comunale e 2,3 km dall'Italia con cui confina direttamente; comprende l'agglomerato di Vidišče.[10]

La chiesa parrocchiale è dedicata a san Nicola.

Storia modifica

Dopo la caduta dell'Impero romano, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I il Còllio entrò a far parte dei domini bizantini.
Dopo la calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, entrò a far parte del Ducato del Friuli[11].

In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini di Carlo Magno, nel 781 entrò nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di Pipino nell'810, il territorio passò in mano al figlio Bernardo[12].
Con la morte di Carlo Magno nell'814, la carica imperiale passò a Ludovico I che affidò il Regno d'Italia al suo primogenito Lotario, il quale già nell'828 (dopo aver deposto Baldrico per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia la Marca Orientale (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna).
In seguito al Trattato di Verdun, nell'843, le contee di Istria e Friuli (conglobate nella “Marca d'Aquileia”) entrarono a far parte del Regnum Italicum[13] poi, nel 951, della Marca di Verona e Aquileia; dopo un'iniziale sottomissione al Ducato di Baviera dal 952, nel 976 passò al Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.

Nel 1077 il Còllio passò al Principato ecclesiastico di Aquileia.
Tutto il Collio restò in mani patriarcali fino al 1330[11] quando la sua parte orientale venne annessa dalla Contea di Gorizia, mentre la sua parte più occidentale rimase ai Patriarchi e passando a sua volta, dopo il 1420, sotto l'autorità della Repubblica di Venezia.

Nel 1500 gli Asburgo s'impossessano della Contea di Gorizia, divenuta poi Contea di Gorizia e Gradisca, e quindi di territori fortemente ambiti dalla Serenissima la quale mirava ad espandersi ad est dell'Isonzo; l'assetto territoriale tra le due potenze, stabilito dal Trattato di Noyon (a causa del quale la Serenissima perse l'alta valle del fiume Isonzo) e sancito da quello di Worms (1521), diede luogo a una linea di confine tortuosa ed incerta, con enclavi arciducali in territorio veneziano e viceversa[14]; anche la pace firmata a Madrid dopo la sanguinosa Guerra di Gradisca ristabilì con meticolosa precisione il confine preesistente[14]; in particolare Cerò di Sopra, possedimento della famiglia Coronini[4], si trovava a pochi Km ad est dal confine con i territori veneziani[8].

Con la Convenzione di Fontainebleau del 1807, passò, per un breve periodo fino al 1814, assieme a tutti i territori sulla sponda destra del fiume Isonzo, nel Regno d’Italia napoleonico sotto il Dipartimento di Passariano, assieme a Cerò di Sotto, come frazione di San Floriano del Collio[15].

Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò a far parte dei domini asburgici nel Regno d'Illiria all'interno del comune catastale di Cerou (Cerovo), sempre assieme a Cerò di Sotto[16]; passò in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849 come frazione del comune di San Floriano del Collio[7].

Dopo la prima guerra mondiale fu annesso al Regno d’Italia e venne congiunto alla provincia di Gorizia. In seguito all'abolizione della stessa nel 1923, passò alla provincia del Friuli sempre come frazione del comune di San Floriano del Collio. Nel 1927 passò insieme al resto del comune alla ricostituita provincia di Gorizia e venne assorbito dal comune di San Martino-Quisca. In questo periodo il nome venne modificato in Cerò di Sopra.[3][17]

Fu soggetto alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e l'aprile 1945 e tra il giugno 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.

Corsi d'acqua modifica

Torrente Versa[18] (Birša); torrente Barbucina (Čubnica).[10]

Note modifica

  1. ^ Comuni censuari dell'ufficio tavolare di Gorizia (PDF), su regione.fvg.it.
  2. ^ Volata a due a Gorizia, la spunta Campenaerts, in Rai News 24, 23 maggio 2021.
  3. ^ a b Regio decreto 29 marzo 1923, n. 800
  4. ^ a b "Cerou di Sopra" , citato come possedimento dei Coronini, presente nel Gorizia in giubilo per l'aspettato arrivo dell'augustissimo imperator Carlo VI.: con una breve notizia si della Città, come della Provincia di Antonio dell'Agata, Venezia 1728, pp. 52-65, citato in: Helena Seražin - Vile na Goriškem in Vipaskem od 16. do 18. Stoletja (Ville nel Goriziano e nella valle del Vipacco dal XVI al XVIII secolo)[collegamento interrotto] - in lingua slovena e inglese
  5. ^ Cerou Superiore e le frazioni di Crisno, Ciovagig, Duinich in Regno d'Italia, Dipartimento di Passariano Cantone di Cormons, Mappa Originale del Territorio di Cerou Superiore, Comune di S. Floreano, Agosto 1811 – Mappa periodo napoleonico − Archivio di Stato di Gorizia
  6. ^ Cerou Superiore e le frazioni di Duinich, Barbonich, Plal, Preloch, Zanicarò, Ciovagig, Pulische, Dolina, Vidisci, Nastecarsi , Talcosce e Derfoscia in Copia del Caseggiato ed Orti della Comune di Cerou, Dipartimento di Passariano – Mappa periodo napoleonico − Archivio di Stato di Gorizia
  7. ^ a b Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, su austriahungary.info. URL consultato il 1º novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2014).
  8. ^ a b Unter Cerou ad est del confine veneto-asburgico in: Der Gœrzer Kreis und der Triester Kreis, Entworfen und Gezeichnet von J. K. Kindermann, gestochen zu Wien von Ch. Juncher – Verlegt bey Franz Xaver Miller – Buchhændlern zu Grætz, 1797
  9. ^ (FUR) Grant Dizionari Bilengâl Talian Furlan, su arlef.it.
  10. ^ a b Geoportale della Repubblica Slovena - archivio ZKN, su gis.gov.si. URL consultato il 1º novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2022).
  11. ^ a b Collio - Cuèi - Brda - in den Ecken, su nuovolitorale.org. URL consultato il 4 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2012).
  12. ^ Mappa dell'Impero carolingio all'ascesa di Ludovico I (814)
  13. ^ Il Friuli e l'Istria nell'impero carolingio con le tre principali suddivisioni dell'anno 843
  14. ^ a b rielaborazione G.I.S. a p. 21 con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/Novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
  15. ^ Mappa del Circondario di Cerou. Frazione di S. Floriano. Dipartimento di Passariano, periodo napoleonico – Archivio di Stato di Gorizia
  16. ^ Mappa Censuaria della Comune di Cerou, nel Litorale Circolo di Gorizia, Distretto di Gorizia, 1818
  17. ^ 2.32: Provincia di Gorizia (PDF), in 8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 12.
  18. ^ Italia stradale - Italia nord, Touring Editore, 2014, p. 13.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica