Mare

ampia distesa d'acqua salata
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Il mare è una vasta distesa di acqua salata connessa con un oceano; lambisce le coste di isole e terre continentali[1].

Il mare a Parga, in Grecia
Il Mare alla Tonnara di Palmi, in Calabria

Il termine è ampiamente usato anche come sinonimo di oceano quando esprime un concetto generico, per esempio quando si parla dei mari tropicali, di acqua di mare o di biologia marina; equivale a oceano anche quando lo si contrappone alle terre emerse.

In pochi casi, molto particolari, lo stesso termine è usato per indicare masse d'acqua chiusa, come il Mar Caspio, salmastro ma di notevole estensione, o per ragioni toponomastiche, come il Mar Morto; nonostante il nome, essi sono geograficamente dei laghi.

Mari dipendenti

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Golfo del Messico
 
Mar del Giappone
 
Mare di Bering

I mari dipendenti sono le parti di un oceano che si distinguono dal resto perché contornati parzialmente dalla terraferma, in misura più o meno consistente. Si distinguono quindi dall'oceano aperto[2].

Mari interni e mari aperti o marginali

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Nei mari dipendenti possono si possono distinguere due diverse tipologie: mari interni e mari aperti o marginali[3][4].

Mari mediterranei

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Mare mediterraneo (idrografia).

Quando un mare interno è molto vasto e circondato da terre appartenenti a più di un continente o subcontinente è detto "mare mediterraneo". Nell'uso pratico, questo termine si applica ai seguenti quattro mari[6]: Mar Mediterraneo, il mediterraneo per antonomasia[7] (tra Europa, Asia e Africa), il Mar Glaciale Artico (tra Europa, Asia e America), il Mediterraneo Australasiatico (tra Asia e Oceania) e il Mediterraneo Americano (tra i due subcontinenti dell'America del Nord e dell'America del Sud). Il nome di questi mari è riportato nelle carte geografiche solo nei casi del Mar Mediterraneo propriamente detto e del Mar Glaciale Artico; negli altri due casi, il nome è usato in oceanografia, geologia e biologia marina, mentre nelle carte si trovano i nomi dei mari dipendenti[8]

Mari periferici e mari epicontinentali

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Secondo alcuni testi, i mari interni circondati da terre appartenenti ad uno stesso continente, e quindi non considerabili "mediterranei", sono denominati "mari periferici"[4]; altri, invece, usano quest'espressione come sinonimo di "mare dipendente"[9]; altri testi ancora usano l'espressione "mari periferici" per indicare una categoria intermedia tra i mari marginali e i mari interni: quella dei mari separati dall'oceano attraverso un cordone di isole[3].

Seguendo un criterio geologico, si distingue la categoria dei mari epicontinentali, che sono situati su una piattaforma continentale[4].

Elenco di mari dipendenti

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Si fornisce di seguito un elenco di mari dipendenti, suddivisi secondo l'oceano di appartenenza. In alcuni casi si noterà che alcuni mari dipendenti, e in particolar modo i mari mediterranei, comprendono a loro volta altri mari. Sono inclusi alcuni golfi, baie e canali che, per la loro straordinaria vastità, sono considerabili mari sotto ogni aspetto, nonostante il nome.

 
Mar dei Caraibi
 
Mare del Nord (scogliera)
 
Mar Ionio, sulla costa di Catanzaro
 
Barca a vela che solca il mare di fronte alle coste dell'isola di Procida (Mar Tirreno)
 
Mar delle Laccadive
 
Mar Rosso
 
Mare arabico
 
Mare di Groenlandia
 
Golfo Persico
 
Mar Glaciale Artico
 
Mare di Barents

Mari chiusi

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Mar Morto
 
Mar Caspio

Nell’uso comune, ma non in quello scientifico[11], alcuni laghi vengono chiamati "mari" o "mari chiusi" quando sono di vastissime dimensioni oppure, anche se limitati di estensione, le loro acque sono salate, o infine per consuetudine legata alle lingue parlate nella zona in cui si estendono, in cui si indicano con lo stesso termine tutte le distese d'acqua; in arabo, ad esempio, con il termine bahr si intendono i laghi, i mari e anche i grandi fiumi[12]. Tra questi rientrano:

  • Mar Caspio: residuo geologico dell'antico mar Paratetide, è il lago più grande della Terra, di dimensioni comparabili a quelle di un mare. È un bacino endoreico salmastro. Non è stato incluso nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, tenutosi a Montego Bay (Giamaica) nel 1982. Durante il vertice internazionale del 2018 tenutosi ad Aktau[13], non venne definito come mare, né come lago, ma si stabilirono delle regole sullo sfruttamento delle sue risorse[14].
  • Mar Morto: lago salato di dimensioni limitate; è ritenuto, assieme al lago di Tiberiade, parte del residuo dell'antica laguna Sedoom. Viene chiamato mare per i motivi toponomastici precedentemente menzionati.
  • Lago di Tiberiade: conosciuto anche come "mar di Galilea", è un lago d'acqua dolce con origini comuni al mar Morto.
  • Lago d'Aral: chiamato anche "mar d'Aral", era un lago salato la cui origine è la medesima del Caspio. A causa della deviazione dei suoi due unici tributari, si è quasi del tutto prosciugato. Viene anche chiamato mare per ragioni etimologiche e non legate alla sua precedente estensione.
  • Lago Salton: detto in inglese "Salton Sea", ossia "mare Salton", è un lago tettonico generatosi a causa di una recente esondazione del fiume Colorado. Deve l'appellativo di mare alla sua salinità.

Mari extraterrestri

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Mare (esogeologia).
 
Al centro il Mare Humboldtianum

La Luna è caratterizzata da varie configurazioni morfologiche chiamate mari, pur non essendo caratterizzati dalla presenza di acqua; si tratta in realtà di pianure basaltiche. Sono stati chiamati mari perché il colore più scuro faceva presupporre nell'antichità la presenza di acqua. Sulla Luna è presente dell'acqua, non allo stato liquido, ma sotto forma di ghiaccio; l'origine di tale ghiaccio dovrebbe essere dovuta a comete che si sono scontrate con il satellite in posizioni poco o per nulla irradiate dai raggi del Sole.

Acqua liquida potrebbe essere presente sulla superficie o nel sottosuolo di molti altri satelliti, tra cui ricordiamo principalmente Europa, una delle 79 lune di Giove. Si pensa che Europa ospiti al suo interno un vero e proprio oceano sotto la superficie ghiacciata, circondante tutto il satellite. Si pensa che sulla superficie di Titano siano presenti idrocarburi liquidi, anche se sarebbe più esatto descriverli come "laghi" al posto di "mari".

Studio del mare

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Moto ondoso.
 
Moto ondoso

Lo studio del comportamento del mare e dei suoi fenomeni, tradizionalmente collegato con la navigazione, lasciato alle considerazioni empiriche basate sull'esperienza dei marinai. Il suo studio scientifico non è mai stato sviluppato finché non vi è stato l'interesse. Una prima grande campagna di ricerca venne fatta per poter prevedere le migliori condizioni per lo sbarco in Normandia della seconda guerra mondiale, altri fondi di ricerca furono stanziati dalle multinazionali nelle campagne di trivellazione delle piattaforme petrolifere dagli anni cinquanta a oggi. Ancora oggi, gran parte delle ricerche si basano su considerazioni sperimentali e probabilistiche. Il movimento delle onde si definisce come moto ondoso e con le dovute approssimazioni il suo studio ha suddiviso le onde in diversi tipi, che si possono definire regolari.

Al mare è in genere attribuita una importante e non trascurabile forza mitigatrice sul clima. L'azione mitigatrice del mare fa sì che l'acqua (del mare o di un lago) in estate accumuli calore dall'ambiente soprastante per restituirlo progressivamente durante la stagione invernale: da questo risultano una temperatura massima estiva e una temperatura minima invernale medie (sia reali sia percepite con umidità relativa e umidità assolute), e una differenza termica finale decisamente minori rispetto al clima continentale.

Questo divario cresce via via che in latitudine-longitudine ci si allontana dal livello del mare (dai due tropici ai poli aumenta a causa tra luglio e gennaio per la diversa inclinazione dei raggi solari e la diversa durata del giorno), mentre scende con l'altitudine (in montagna durante l'estate la temperatura è più bassa). Per questi due fattori, il semplice valore assoluto dell'escursione termica non può essere adottato come misura dell'influenza del mare su un certo clima locale. Una delle più valide formule per il calcolo dell'indice di marittimità è quella del climatologo russo N. N. Ivanov[15]

 

dove:

  • E_a: escursione termica annua (temperatura massima-temperatura minima)
  • E_g: escursione termica media diurna
  • D_u: quantità mancante alla saturazione, complemento a 100 per l'umidità relativa
  •  : latitudine.

L'indice ha questi valori tipo: clima oceanico (fino a 68), marittimo (69-100), debolmente continentale (178-214), estremamente continentale (oltre 214)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Costa.
 
Esempio di falesia

La costa o litorale è la linea di confine tra la terra e l'acqua di un oceano, golfo, mare o grande lago. Comprende sia la spiaggia sommersa sia quella emersa e termina quando cambia l'assetto vegetativo o fisiologico. Le onde marine, il moto ondoso, le maree sviluppano fenomeni di trasporto dei sedimenti, che può essere longitudinale o trasversale alla linea di riva. Sotto il profilo della pendenza di una spiaggia, essa può essere divisa in dissipativa, intermedia o riflettente.

  1. ^ Mare, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  2. ^ Per il concetto di "mare dipendente":
    • Marco Drago, Enciclopedia della geografia, De Agostini, 1993 (p. 60);
    • L'Universo - volume 27, edizione 2, Istituto geografico militare, 1947 (p. 631);
    • Enciclopedia moderna illustrata - volume 1, Vallardi, 1952 (p. 317).
    Per il concetto di "oceano aperto":
    • Mariasole Bianco, Pianeta oceano, Rizzoli, 2020 (cap. 2 - Il grande blu)
  3. ^ a b c d Vocabolario Treccani, lemma mare, accezione "2" (in questo testo si usano le espressioni "mari marginali", "mari interni o continentali", "mari periferici", "mari intercontinentali o mediterranei".
  4. ^ a b c d e Rivista geografica italiana - volume 30, Società di studi geografici di Firenze, 1924 (p. 73). In questo testo si usano le espressioni "mari interni" e "mari aperti".
  5. ^
    • Enciclopedia Treccani, ediz. 1935, voce mare (in questo testo si usa l'espressione "mari marginali".
    • Enciclopedia dei ragazzi Treccani, voce Oceano e mare (in questo testo si usa l'espressione "mare adiacente").
  6. ^
    • Silvio Govi, I perché e i nomi della geografia, in L'Universo, volume 85 (p. 143).
    • Enciclopedia Treccani, voce Mare.
    • Enciclopedia Treccani, voce Mediterraneo.
    • Enciclopedia Treccani, ediz. 1934, voce Mediterraneo
    • Luigi Hugues, Corso di geografia fisica, Loescher, 1882 (p. 112).
  7. ^ Dizionario Hoepli, voce Mediterraneo.
  8. ^
  9. ^ Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Mediterraneo: più di 5 milioni di anni fa un “gigante salino” ha radicalmente rimodellato la sua biodiversità
  10. ^ Il Mar Nero, nei vari testi geografici, non sempre è considerato mare dipendente del Mediterraneo. Si veda:
    • Mar Nero dipendente dal Mediterraneo:
    • Mar Nero distinto dal Mediterraneo:
      • Scipione Guarracino, Mediterraneo: immagini, storie e teorie da Omero a Braudel, Mondadori, 2007 pp. 133-134
  11. ^ Enciclopedia Treccani, voce Mare
  12. ^ Enciclopedia Treccani, voce Bahr
  13. ^ Al vertice parteciparono tutti i Paesi che si affacciano sul Caspio: Kazakistan, Russia, Azerbaigian, Iran e Turkmenistan.
  14. ^
  15. ^ voce "Marittimità", de L'enciclopedia, in La biblioteca di Repubblica, distribuito in allegato a Repubblica, editore UTET spa-Istituto Geografico DeAgostini spa(Novara), stampato in ILTE Moncalieri(Torino), 2003

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Mare, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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