Musée des Beaux-Arts (Lione)

museo di Lione
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Il musée des Beaux-Arts di Lione è il principale museo della città ed uno dei più importanti del paese.[1] Aperto dal 1801 - uno dei primi dopo il Louvre, il museo presenta collezioni di pittura, scultura, arte antica (egiziana, greca, romana, etrusca e orientale), oggetti d'arte, medaglie e monete, disegni e stampe. Occupa l'antico palais Saint-Pierre (palazzo San Pietro), un ex convento del Seicento-Settecento al centro della città, sulla place des Terreaux. Perciò certe sale del museo hanno ancora la decorazione d'origine, come il refettorio barocco o la cappella.

Museo di Belle Arti di Lione
Entrata
Ubicazione
StatoBandiera della Francia Francia
LocalitàLione
Indirizzo20, place des Terreaux
Coordinate45°46′01″N 4°50′01″E / 45.766944°N 4.833611°E45.766944; 4.833611
Caratteristiche
Tipopittura, scultura, arte antica, oggetti d'arte, medaglie, arte grafica
Istituzione1801
Apertura1801
Visitatori333 835 (2016)
Sito web

Collezione modifica

Pittura modifica

La collezione di pittura, di circa 700 opere, occupa 35 sale del museo e presenta in ordine cronologico un panorama completo della pittura occidentale dal Trecento fino agli anni ottanta. La creazione artistica posteriore al 1980 è presentata nel Museo d'arte contemporanea di Lione.

Il Seicento, l'Ottocento e la prima metà del Novecento sono i punti forti della collezione. Il percorso è soltanto cronologico e le diverse scuole non sono esposte separatamente come al Louvre o al Metropolitan Museum; pertanto si può distinguere:

Scultura modifica

La collezione è presentata nel giardino del museo (l'antico chiostro dell'abbazia) e nella cappella per la scultura dall'Ottocento in poi e nelle sale del primo piano per le opere più antiche. Il reparto di sculture possiede circa 1300 opere. Tra quelle esposte si possono notare sculture di Mino da Fiesole, numerose opere di scuole italiane del Quattrocento e del Cinquecento (scuola del Verrocchio, di Della Robbia, di Donatello, di Michelangelo), sculture di Antoine Coysevox, di Antonio Canova, Jean-Baptiste Carpeaux, Auguste Bartholdi, Auguste Rodin (con una delle più grandi raccolte delle sue opere), Antoine Bourdelle, Pierre Auguste Renoir, Ossip Zadkine, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Henri Laurens, Arman.[1]

Arte antica modifica

L'Egitto occupa una grande parte del reparto (il museo possiede 14 000 oggetti egiziani), con numerosi oggetti e opere d'arte esposte in nove sale. In una delle sale si possono vedere le porte dei templi dei faraoni Tolomeo III e Tolomeo IV. Una sala è dedicata all'Oriente antico e quattro altre alla Roma e alla Grecia antiche e agli Etruschi.

Medaglie e monete modifica

Il "medagliere" del museo è il secondo di Francia in importanza (dopo quello della Biblioteca nazionale di Francia). Possiede circa 50.000 oggetti, principalmente monete, medaglie e sigilli. La sua reputazione è internazionale e ha un posto rilevante nella numismatica mondiale dai primi del XIX secolo alle recenti scoperte del tesoro di place des Terreaux, sepolto verso il 1360, durante la guerra dei cent'anni.[2].

Oggetti d'arte modifica

Il reparto degli oggetti d'arte è ricco di capolavori, dal Medioevo fino al Novecento.

Arte grafica modifica

 
Il caffè-concerto agli Ambassadeurs, pastello di Edgar Degas, 1876-1877.

Il cabinetto d'arte grafica possiede più di 8000 opere tra stampe, disegni (tra cui anche pastelli, acquarelli)... Tra i disegni si ritrovano opere di Filippino Lippi, Albrecht Dürer, Parmigianino, Fra Bartolomeo, Leonetto Cappiello, Nicolas Poussin, Claude Lorrain, Charles Le Brun, François Boucher, Ingres, Théodore Géricault, Eugène Delacroix, Camille Corot, Honoré Daumier, Odilon Redon, Puvis de Chavannes, Edgar Degas, Henri Matisse, Fernand Léger.

Note modifica

  1. ^ a b AA. VV., Francia del Sud, Milano, Toring Club Italiano, 2007, pag. 92.
  2. ^ Parte dedicata alle medaglie sul sito del museo: Archiviato il 2 marzo 2013 in Internet Archive. alcuni pezzi rappresentativi della ricchezza del medagliere.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Sito ufficiale, su mba-lyon.fr. URL consultato il 16 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2011).
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