Renato Altissimo

imprenditore e politico italiano (1940-2015)

Renato Altissimo (Portogruaro, 4 ottobre 1940Roma, 17 aprile 2015) è stato un politico e imprenditore italiano, segretario del Partito Liberale Italiano dal 1986 al 1993, deputato alla Camera 25 maggio 1972 al 14 aprile 1994 e più volte ministro della Repubblica.

Renato Altissimo
Renato Altissimo nel 1992

Segretario del Partito Liberale Italiano
Durata mandato19 maggio 1986 –
28 maggio 1993
PredecessoreAlfredo Biondi
SuccessoreRaffaele Costa

Ministro dell'industria e commercio
Durata mandato4 agosto 1983 –
1º agosto 1986
Capo del governoBettino Craxi
PredecessoreFilippo Maria Pandolfi
SuccessoreValerio Zanone

Ministro della sanità
Durata mandato4 agosto 1979 –
4 aprile 1980
Capo del governoFrancesco Cossiga
PredecessoreTina Anselmi
SuccessoreAldo Aniasi

Durata mandato28 giugno 1981 –
4 agosto 1983
Capo del governoGiovanni Spadolini
Amintore Fanfani
PredecessoreAldo Aniasi
SuccessoreCostante Degan

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaVI, VIII, IX, X, XI
Gruppo
parlamentare
Partito Liberale Italiano
CircoscrizioneVI; VIII-IX: Torino
X: Verona
XI: Roma
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPLI (1972-1994)
PLI (2004-2014)
I Liberali (2014-2015)
Titolo di studioLaurea in Scienze politiche
UniversitàUniversità degli Studi di Torino
ProfessioneDirigente industriale e imprenditore

Biografia modifica

Studi e carriera imprenditoriale modifica

Nato nel 1940 a Portogruaro, in provincia di Venezia, figlio di industriali, ha conseguito la laurea in Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Torino, è stato vicepresidente di Confindustria[1]. La sua famiglia possedeva a Testona una fabbrica di fanali e accendini, non più esistente, che faceva parte dell'indotto FIAT.[2]

Carriera politica modifica

 
Renato Altissimo con Aldo Bozzi alle consultazioni al Quirinale del 1987

Esponente di spicco del Partito Liberale Italiano, sostenitore del Pentapartito, è stato ministro della sanità nel Governo Cossiga I, nei Governi Spadolini I e II, nel Governo Fanfani V.

Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato nel Governo Craxi I. Da Ministro della Sanità si trovò a gestire il lancio e la stabilizzazione del neonato Sistema Sanitario Nazionale, che aveva sostituito il regime mutualistico e da Ministro dell'Industria resse il dicastero durante il "piccolo boom" degli anni '80 durante il quale la crescita del PIL toccò il 5%. Celebre anche per essere un "viveur" e un assiduo frequentatore delle notti romane.[3]

Nel 1986, in occasione del combattuto congresso di Genova a maggio, si candida alla segreteria del Partito Liberale, rappresentante la componente a sinistra del partito, contro quella dell'uscente Alfredo Biondi, che alla fine vinse. In seguito alla sua vittoria si dimise da Ministro. Durante la sua segreteria il partito si spostò verso una linea liberal-riformatrice grazie a cui il PLI poté stringere una forte sinergia col Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi di cui Altissimo divenne alleato: questa linea fu premiata dagli elettori che permisero al piccolo PLI di raggiungere e superare, dopo quasi vent'anni, il 4% alle elezioni europee del 1989[il dato è quello della lista unica composta da PRI e PLI].

Nel 2004 entra nel nuovo Partito Liberale Italiano (PLI) di Stefano De Luca, che si schiera con la Casa delle Libertà di Silvio Berlusconi, con cui si candida alle elezioni politiche del 2006, ma senza essere eletto.[4]

Il 5 marzo 2011 rientra nel Consiglio Nazionale del nuovo PLI.[4]

Nel 2014, poco prima delle elezioni europee, non rinnova la tessera del PLI e fonda assieme a Carlo Scognamiglio, Giuliano Urbani e Alfredo Biondi il movimento "I Liberali", per promuovere il rilancio dell'economia e un'accelerazione sulle privatizzazioni.[4][5]

Morte modifica

Muore il 17 aprile 2015 all'ospedale Gemelli di Roma all'età di 74 anni, a seguito di una lunga malattia e un ricovero per problemi cardiaci e respiratori.[3][6]

Vicende giudiziarie modifica

Tangentopoli e Processo Enimont modifica

 
Renato Altissimo nel 1979

Il 15 marzo 1993 Renato Altissimo riceve degli avvisi di garanzia[6]. Il 4 dicembre 1993, durante una conferenza stampa convocata per sua volontà, ammette di aver ricevuto in maniera illecita 200 milioni di lire in contanti. Imputato nel processo per la maxi tangente Enimont, è stato definitivamente condannato a 8 mesi per finanziamento illecito ai partiti nel giugno 1998.[6]

Note modifica

  1. ^ Renato Altissimo, su cinquantamila.it. URL consultato il 27 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2014).
  2. ^ E' morto Renato Altissimo, fu segretario del Pli, su la Repubblica, 17 aprile 2015. URL consultato il 23 settembre 2021.
  3. ^ a b Addio ad Altissimo, ex segretario del Pli, su lastampa.it, 17 aprile 2015. URL consultato il 6 gennaio 2022.
  4. ^ a b c Morto Renato Altissimo, volto e anima dei liberali della prima Repubblica, su ilGiornale.it, 18 aprile 2015. URL consultato il 6 gennaio 2022.
  5. ^ Liberali: Biondi, Altissimo, Scognamiglio e Urbani danno vita a movimento politico, su edoardocroci.it, 24 febbraio 2014. URL consultato il 1º marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  6. ^ a b c Renato Altissimo morto a Roma: è stato il segretario del Partito Liberale, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 17 aprile 2015.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN245807714 · ISNI (EN0000 0000 6178 4161 · SBN CFIV050280 · LCCN (ENn85256298 · GND (DE170218325 · WorldCat Identities (ENlccn-n85256298