Posizione delle pietre d'inciampo modifica

In Italia le pietre d'inciampo posate e censite sono le seguenti.[1]:

Regione Provincia o città metropolitana Comune Pietre d'inciampo
Prima posa Numero Ultima posa Immagini correlate
Abruzzo L'Aquila L'Aquila 12 gennaio 2012 3 24 aprile 2021  
Chieti Casoli 27 gennaio 2022 7 27 gennaio 2022
Castel Frentano 7 gennaio 2020 5 7 gennaio 2020  
Chieti 12 gennaio 2016 1 12 gennaio 2016  
Lanciano 16 gennaio 2019 4 16 gennaio 2019  
Pescara Pianella 31 marzo 2023 2 31 marzo 2023
Teramo Giulianova 21 gennaio 2022 3 28 gennaio 2023
Teramo 12 gennaio 2016 1 12 gennaio 2016  
Campania Napoli Napoli 7 gennaio 2020 13[2] 2 febbraio 2021  
Emilia-Romagna Bologna Bologna 10 gennaio 2020 15 10 gennaio 2020  
Casalecchio di Reno 12 gennaio 2018 2 12 gennaio 2018  
Forlì-Cesena Cesena 19 gennaio 2022 9 25 gennaio 2022  
Forlì 25 gennaio 2022 14 17 aprile 2023  
Modena Finale Emilia 27 gennaio 2019 2 27 gennaio 2019  
Mirandola 16 gennaio 2019 1 16 gennaio 2019  
Vignola 27 gennaio 2021 1[3] 27 gennaio 2021  
Parma Bedonia 26 gennaio 2022 8 26 gennaio 2022  
Borgotaro 26 gennaio 2022 3 26 gennaio 2022  
Busseto 24 gennaio 2022 2 24 gennaio 2022  
Calestano 8 febbraio 2023 4 8 febbraio 2023  
Collecchio 26 gennaio 2021 2 26 gennaio 2021  
Colorno 23 gennaio 2021 2 23 gennaio 2021  
Fidenza 11 gennaio 2020 6 23 gennaio 2021  
Fontanellato 26 gennaio 2021 2 26 gennaio 2021  
Langhirano 11 gennaio 2020 5[4] 12 gennaio 2020  
Montechiarugolo 4 febbraio 2024 3 4 febbraio 2024
Parma 16 gennaio 2017 51[5] 27 gennaio 2024  
Sala Baganza 25 gennaio 2023 1 25 gennaio 2023  
Salsomaggiore Terme 24 gennaio 2022 3 24 gennaio 2022  
San Secondo Parmense 25 gennaio 2022 3 25 gennaio 2022  
Sissa Trecasali 23 gennaio 2021 3 23 gennaio 2021  
Soragna 28 gennaio 2022 2[6] 28 gennaio 2022  
Sorbolo Mezzani 10 gennaio 2020 12 3 febbraio 2024  
Tizzano Val Parma 7 gennaio 2023 9 31 gennaio 2024  
Traversetolo 24 gennaio 2023 2 24 gennaio 2023  
Piacenza Borgonovo Val Tidone 23 aprile 2022 1 23 aprile 2022  
Carpaneto Piacentino 2 febbraio 2020 1 2 febbraio 2020  
Castel San Giovanni 20 gennaio 2019 1 20 gennaio 2019  
Piacenza 14 ottobre 2022 2 22 aprile 2023  
Ravenna Faenza 11 gennaio 2018 1 11 gennaio 2018  
Lugo 28 gennaio 2024 1 28 gennaio 2024  
Ravenna 13 gennaio 2013 1 13 gennaio 2013  
Reggio Emilia Bagnolo in Piano 3 giugno 2021 3 23 aprile 2022  
Baiso 2 giugno 2021 4 30 aprile 2022  
Bibbiano 29 aprile 2022 2 29 aprile 2022  
Cadelbosco di Sopra 15 gennaio 2017 1 15 gennaio 2017  
Castelnovo ne' Monti 13 gennaio 2016 9 15 gennaio 2017  
Cavriago 19 gennaio 2019 5[7] 19 gennaio 2019  
Correggio 9 gennaio 2015 3 13 gennaio 2016  
Gualtieri 23 aprile 2022 3 23 aprile 2022  
Guastalla 15 gennaio 2017 9 12 gennaio 2018  
Novellara 22 gennaio 2020 8 27 gennaio 2022  
Reggio Emilia 9 gennaio 2015 21 27 gennaio 2023  
Rio Saliceto 20 aprile 2022 2 20 aprile 2022  
Rubiera 20 aprile 2022 1 20 aprile 2022  
Sant'Ilario d'Enza 13 gennaio 2018 8 18 gennaio 2019  
Scandiano 30 aprile 2022 2 30 aprile 2022  
Toano 12 gennaio 2018 7 18 gennaio 2019  
Villa Minozzo 20 gennaio 2020 9 4 maggio 2022  
Friuli Venezia Giulia Gorizia Cormons 21 gennaio 2017 1 21 gennaio 2017  
Doberdò del Lago 23 gennaio 2018 14 27 gennaio 2022  
Fogliano Redipuglia 20 gennaio 2020 6 27 gennaio 2023  
Gorizia 20 gennaio 2016 27 23 novembre 2021  
Gradisca d'Isonzo 27 gennaio 2022 4 27 gennaio 2022  
Ronchi dei Legionari 28 gennaio 2019 33 24 maggio 2023  
Sagrado 27 gennaio 2022 6 28 gennaio 2023  
Savogna d'Isonzo 26 gennaio 2022 2 26 gennaio 2022  
Turriaco 25 aprile 2021 3 25 aprile 2021
Pordenone Budoia 23 gennaio 2021 6 26 gennaio 2024  
Caneva 21 gennaio 2021 8 27 gennaio 2024  
Fontanafredda 28 gennaio 2023 1 28 gennaio 2023
Maniago 27 gennaio 2022 5 28 gennaio 2024  
Maron di Brugnera 27 gennaio 2023 3 27 gennaio 2024
Polcenigo 23 gennaio 2021 1 23 gennaio 2021  
Pordenone 18 gennaio 2020 24 23 gennaio 2024  
Prata di Pordenone 25 gennaio 2023 3 25 gennaio 2023
Sacile 29 gennaio 2022 4 30 gennaio 2024  
Trieste Duino-Aurisina Devin - Nabrežina 27 gennaio 2023 13 27 gennaio 2023  
Muggia 27 gennaio 2022 4 27 gennaio 2022  
San Dorligo della Valle / Dolina 30 gennaio 2021 3 30 gennaio 2021
Trieste 23 gennaio 2018 129 16 gennaio 2024  
Udine Udine 19 gennaio 2020 27 28 gennaio 2023  
Campoformido 29 gennaio 2024 1 29 gennaio 2024
Cervignano del Friuli 27 gennaio 2024 3 27 gennaio 2024
Marano Lagunare 29 gennaio 2022 1 29 gennaio 2022  
Pasian di Prato 27 gennaio 2024 3 27 gennaio 2024
Tavagnacco 2 giugno 2023 3 2 giugno 2023
Lazio Roma Roma 28 gennaio 2010 464[8] 8 febbraio 2024  
Viterbo Viterbo 8 gennaio 2015 3 8 gennaio 2015  
Liguria Genova Genova 27 gennaio 2012 10 25 gennaio 2022  
Ronco Scrivia 12 gennaio 2020 1 12 gennaio 2020  
Imperia Imperia 27 gennaio 2022 19 29 aprile 2022  
Sanremo 28 gennaio 2022 6 28 gennaio 2022  
Ventimiglia 27 gennaio 2022 2 27 gennaio 2022  
Savona Finale Ligure 21 gennaio 2019 4 21 gennaio 2019  
Laigueglia 8 giugno 2022 1 8 giugno 2022
Lombardia Bergamo Bergamo 27 gennaio 2021 10[9] 29 gennaio 2024  
Ambivere 15 gennaio 2023 8 15 gennaio 2023  
Brusaporto 25 aprile2023 1 25 aprile2023  
Dalmine 27 gennaio 2023 2 27 gennaio 2023  
Misano Gera d'Adda 27 gennaio 2023 1 27 gennaio 2023  
Premolo 17 gennaio 2016 1 17 gennaio 2016  
Ranica 25 aprile 2022 1 25 aprile 2022  
Schilpario 24 aprile 2022 4 29 aprile 2023  
Taleggio 20 aprile 2024 1 20 aprile 2024  
Treviglio 26 gennaio 2022 1 26 gennaio 2022  
Villa di Serio 27 gennaio 2023 2 27 gennaio 2023  
Brescia Adro 12 gennaio 2015 1 12 gennaio 2015  
Brescia 23 novembre 2012 18 27 gennaio 2019  
Calvagese della Riviera 27 gennaio 2019 2 27 gennaio 2019  
Cevo 17 gennaio 2020 3 17 gennaio 2020  
Collebeato 23 novembre 2012 1 23 novembre 2012  
Desenzano 6 marzo 2022 2 6 marzo 2022
Gardone Riviera 18 gennaio 2016 3 20 gennaio 2018  
Gavardo 12 gennaio 2015 2 12 gennaio 2015  
Ghedi 17 gennaio 2020 6 17 gennaio 2020  
Palazzolo sull'Oglio 18 gennaio 2016 10 18 gennaio 2016  
Salò 18 gennaio 2016 1 18 gennaio 2016  
Sarezzo 11 gennaio 2014 6 11 gennaio 2014  
Tignale 27 gennaio 2020 1 27 gennaio 2020  
Como Appiano Gentile 16 gennaio 2020 1 16 gennaio 2020  
Como 20 febbraio 2020 1 20 febbraio 2020  
Mariano Comense 26 gennaio 2020 1 26 gennaio 2020  
Cremona Cremona 12 gennaio 2023 18 12 gennaio 2023  
San Bassano 12 marzo 2022 1 12 marzo 2022  
Lecco Lecco 27 gennaio 2019 2 27 gennaio 2019  
Cassina Valsassina 27 gennaio 2023 1 27 gennaio 2023
Olgiate Molgora 25 aprile 2022 1 25 aprile 2022
Premana 27 gennaio 2023 1 27 gennaio 2023
Lodi Lodi 28 gennaio 2023 4 27 gennaio 2024  
Caselle Landi 27 gennaio 2024 1 27 gennaio 2024  
Sant'Angelo Lodigiano 16 gennaio 2017 1 16 gennaio 2017  
Mantova Mantova 10 gennaio 2020 6 27 gennaio 2023  
Viadana 25 gennaio 2023 1 25 gennaio 2023  
Milano Cassano d'Adda 27 gennaio 2022 9 27 gennaio 2022  
Cernusco sul Naviglio 16 gennaio 2020 2 16 gennaio 2020  
Cerro al Lambro 26 gennaio 2020 1 26 gennaio 2020  
Cinisello Balsamo 16 gennaio 2020 6 6 marzo 2021  
Cologno Monzese 25 aprile 2021 1 25 aprile 2021
Corbetta 23 aprile 2023 1 23 aprile 2023  
Cornaredo 6 febbraio 2021 2 6 febbraio 2021  
Corsico 21 aprile 2023 1 21 aprile 2023
Gessate 25 aprile 2023 4 25 aprile 2023  
Legnano 10 gennaio 2022 12 17 aprile 2023  
Melzo 21 aprile 2024 1 21 aprile 2024
Milano 19 gennaio 2017 198 7 marzo 2024  
Rho 2 febbraio 2021 9 27 gennaio 2022  
San Giuliano Milanese 27 gennaio 2024 2 27 gennaio 2024
Sesto San Giovanni 16 gennaio 2023 26 15 gennaio 2024  
Settala 11 maggio 2023 1 11 maggio 2023  
Monza e Brianza Aicurzio 9 febbraio 2022 1 9 febbraio 2022
Albiate 30 gennaio 2022 1 30 gennaio 2022
Arcore 25 aprile 2022 2 25 aprile 2022  
Barlassina 5 febbraio 2022 1 5 febbraio 2022  
Bellusco 27 gennaio 2022 1 27 gennaio 2022
Bernareggio 26 gennaio 2020 3 29 gennaio 2023  
Bovisio Masciago 27 gennaio 2020 3 27 gennaio 2023  
Briosco 27 gennaio 2020 2 26 gennaio 2022  
Brugherio 19 gennaio 2020 3 30 gennaio 2022  
Carate Brianza 27 gennaio 2022 2 27 gennaio 2023
Cesano Maderno 26 gennaio 2019 5 19 marzo 2022  
Cogliate 25 gennaio 2020 2 5 febbraio 2022  
Desio 26 gennaio 2020 4 29 gennaio 2022  
Giussano 27 gennaio 2022 1 27 gennaio 2022
Lentate sul Seveso 27 gennaio 2022 2 27 gennaio 2022  
Limbiate 24 gennaio 2020 2 8 maggio 2022  
Lissone 26 gennaio 2019 4 29 gennaio 2022  
Meda 27 gennaio 2020 5 3 febbraio 2022  
Monza 16 gennaio 2020 9 27 gennaio 2022  
Muggiò 26 gennaio 2019 12 1 maggio 2019  
Nova Milanese 27 gennaio 2020 3 27 gennaio 2023  
Ornago 27 gennaio 2022 1 27 gennaio 2022
Seregno 26 gennaio 2019 8 29 gennaio 2022  
Sovico 24 gennaio 2020 1 24 gennaio 2020  
Sulbiate 26 gennaio 2020 1 26 gennaio 2020  
Triuggio 29 gennaio 2022 2 29 gennaio 2022
Vedano al Lambro 29 gennaio 2023 2 29 gennaio 2023  
Verano Brianza 26 gennaio 2020 2 27 gennaio 2022  
Villasanta 1 febbraio 2020 3 2 gennaio 2023  
Vimercate 5 maggio 2022 1 5 maggio 2022
Pavia Belgioioso 14 gennaio 2020 4 14 gennaio 2020  
Broni 19 gennaio 2018 1 19 gennaio 2018  
Chignolo Po 22 marzo 2024 1 22 marzo 2024
Cilavegna 19 gennaio 2019 2 3 marzo 2024  
Gambolò 27 gennaio 2020 2 8 settembre 2022  
Garlasco 24 gennaio 2019 2 24 gennaio 2019  
Gravellona Lomellina 19 gennaio 2019 1 19 gennaio 2019  
Landriano 23 gennaio 2019 4 27 gennaio 2024  
Langosco 22 maggio 2022 1 22 maggio 2022
Lardirago 26 gennaio 2024 1 26 gennaio 2024
Lomello 27 gennaio 2022 2 27 gennaio 2022
Mede 24 gennaio 2020 1 24 gennaio 2020  
Montù Beccaria 5 maggio 2022 1 5 maggio 2022
Mortara 28 gennaio 2020 1 28 gennaio 2020  
Pavia 18 gennaio 2018 6 27 gennaio 2023  
Pieve Albignola 7 maggio 2021 2 7 maggio 2021
Redavalle 27 gennaio 2024 1 27 gennaio 2024
Robbio 28 gennaio 2022 1 28 gennaio 2022
Santa Cristina e Bissone 20 gennaio 2019 1 20 gennaio 2019  
Sartirana Lomellina 27 gennaio 2022 1 27 gennaio 2022
Travacò Siccomario 23 gennaio 2019 1 23 gennaio 2019  
Varzi 14 gennaio 2018 5 14 gennaio 2018  
Vigevano 19 gennaio 2018 4 27 gennaio 2020  
Voghera 23 gennaio 2019 1 23 gennaio 2019  
Varese Busto Arsizio 5 maggio 2023 6 5 maggio 2023  
Cunardo 22 aprile 2022 1 22 aprile 2022  
Duno 10 marzo 2024 1 10 marzo 2024
Fagnano Olona 2 giugno 2021 4 2 giugno 2021  
Gallarate 23 aprile 2022 2 28 maggio 2022
Induno Olona 9 aprile 2022 2 9 aprile 2022  
Lonate Pozzolo 17 marzo 2024 1 17 marzo 2024
Luino 28 aprile 2022 5 28 aprile 2022  
Mesenzana 29 aprile 2022 1 29 aprile 2022  
Samarate 27 gennaio 2023 1 27 gennaio 2023  
Saronno 26 gennaio 2019 2 26 gennaio 2020  
Sesto Calende 27 gennaio 2023 4 27 gennaio 2023  
Solbiate Olona 27 gennaio 2022 2 27 gennaio 2022  
Somma Lombardo 28 gennaio 2023 4 28 gennaio 2023  
Tradate 19 gennaio 2017 3 19 gennaio 2017  
Varese 27 gennaio 2023 4 27 gennaio 2023  
Marche Ancona Ancona 12 gennaio 2017 27 27 gennaio 2024  
Jesi 27 gennaio 2020 1 27 gennaio 2020  
Osimo 29 gennaio 2020 1 29 gennaio 2020  
Ostra Vetere 12 gennaio 2017 1 12 gennaio 2017  
Macerata San Severino Marche 27 gennaio 2024 1 27 gennaio 2024
Piemonte Alessandria Acqui Terme 15 gennaio 2018 11 15 gennaio 2018  
Alessandria 14 gennaio 2018 7 14 gennaio 2018  
Casale Monferrato 17 gennaio 2016 8 27 gennaio 2021  
Mornese 2 giugno 2022 12 2 giugno 2022
Novi Ligure 15 gennaio 2018 1 15 gennaio 2018  
Asti Calamandrana 28 gennaio 2024 1 28 gennaio 2024
Moncalvo 26 gennaio 2020 4 26 gennaio 2020  
Cuneo Cuneo 28 gennaio 2022 1 28 gennaio 2022  
Dronero 13 gennaio 2020 5 13 gennaio 2020  
Piasco 16 gennaio 2018 1 16 gennaio 2018  
Novara Arona 15 settembre 2022 2 15 settembre 2022
Meina 10 gennaio 2015 17 30 agosto 2015  
Novara 23 gennaio 2022 2 23 gennaio 2022  
Torino Avigliana 18 gennaio 2017 3 18 gennaio 2017  
Castellamonte 25 aprile 2022 3 25 aprile 2022
Chivasso 30 aprile 2021 2 27 gennaio 2022
Coazze 17 gennaio 2018 1 17 gennaio 2018  
Collegno 16 gennaio 2018 2 26 gennaio 2019  
Condove 17 gennaio 2018 1 17 gennaio 2018  
Ivrea 17 gennaio 2018 3 17 gennaio 2018  
Lanzo Torinese 17 gennaio 2018 1 17 gennaio 2018  
Moncalieri 18 gennaio 2017 2 16 gennaio 2018  
Nole 21 maggio 2022 3 21 maggio 2022
Pinerolo 16 gennaio 2018 1 16 gennaio 2018  
San Mauro Torinese 30 gennaio 2021 2 30 gennaio 2021
Settimo Torinese 27 gennaio 2022 2 27 gennaio 2022
Torino 11 gennaio 2015 143 13 gennaio 2023  
Venaria Reale 27 gennaio 2022 5 27 gennaio 2022
Vinovo 28 gennaio 2022 1 28 gennaio 2022  
Verbano-Cusio-Ossola Stresa 17 gennaio 2016 1 17 gennaio 2016  
Vercelli Vercelli 27 gennaio 2023 4 27 gennaio 2023  
Puglia Brindisi Ostuni 10 gennaio 2016 1 10 gennaio 2016  
Foggia San Severo 27 gennaio 2022 3 27 gennaio 2022
Lecce Copertino 8 gennaio 2018 7 13 gennaio 2019  
Leverano 27 gennaio 2024 4 27 gennaio 2024
Miggiano 27 gennaio 2024 10 27 gennaio 2024
Monteroni di Lecce 13 gennaio 2019 3 13 gennaio 2019  
Novoli 23 marzo 2024 6 23 marzo 2024
Taurisano 28 gennaio 2024 4 28 gennaio 2024  
Taranto Taranto 28 gennaio 2021 1 28 gennaio 2021
Sardegna Cagliari Sestu 27 gennaio 2023 1 27 gennaio 2023
Oristano San Vero Milis 27 gennaio 2022 1 27 gennaio 2022
Sassari Sassari 26 gennaio 2021 1 26 gennaio 2021  
Sicilia Caltanissetta Caltanissetta 27 gennaio 2022 6 27 gennaio 2022  
Palermo Geraci Siculo 7 aprile 2019 1 7 aprile 2019  
Palermo 22 gennaio 2020 2[10] 22 gennaio 2020  
Toscana Firenze Bagno a Ripoli 23 marzo 2022 2 23 marzo 2022  
Capraia e Limite 31 maggio 2022 11 31 maggio 2022  
Cerreto Guidi 8 marzo 2022 9 9 marzo 2022  
Empoli 27 gennaio 2022 42 28 aprile 2023[11]  
Figline e Incisa Valdarno 27 gennaio 2022 3 27 gennaio 2022  
Firenze 9 gennaio 2020 119 18 gennaio 2024  
Fucecchio 8 marzo 2022 7 8 marzo 2022  
Montelupo Fiorentino 27 gennaio 2022 21 8 marzo 2022
San Casciano in Val di Pesa 10 gennaio 2018 2 10 gennaio 2018  
Vinci 8 marzo 2022 8 8 marzo 2022  
Grosseto Grosseto 13 gennaio 2017 3 13 gennaio 2017  
Magliano in Toscana 9 gennaio 2018 1 9 gennaio 2018  
Livorno Livorno 17 gennaio 2013 23 23 gennaio 2024[12]  
Lucca Lucca 18 gennaio 2019 6[13] 27 gennaio 2022  
Viareggio 26 gennaio 2024 2 26 gennaio 2024
Pisa Pisa 13 gennaio 2017 4 13 gennaio 2017  
Pistoia Lamporecchio 15 maggio 2022 4 15 maggio 2022  
Montecatini Terme 27 gennaio 2022 5 27 gennaio 2022  
Prato Prato 16 gennaio 2013 40 15 gennaio 2014  
Siena Siena 8 gennaio 2015 2 8 gennaio 2015  
Sinalunga 17 gennaio 2019 1 17 gennaio 2019  
Trentino-Alto Adige Bolzano Bolzano 15 gennaio 2015 15 15 gennaio 2015  
Merano 19 maggio 2012 33 20 maggio 2012  
Ora 29 gennaio 2022 2 29 gennaio 2022
Trento Riva del Garda 16 gennaio 2023 8 24 gennaio 2023
Trento 22 ottobre 2021 2 22 ottobre 2021  
Valle d'Aosta Aosta Aosta 26 gennaio 2022 1 26 gennaio 2022
Veneto Padova Bovolenta 21 gennaio 2018 2 21 gennaio 2018  
Padova 13 gennaio 2015 34 27 gennaio 2022  
Rovigo Costa di Rovigo 19 gennaio 2016 6 19 gennaio 2016  
Rovigo 27 gennaio 2022 1 27 gennaio 2022  
Treviso Mogliano Veneto 30 gennaio 2024 4 30 gennaio 2024  
Pieve di Soligo 14 gennaio 2024 4 14 gennaio 2024  
Susegana 14 gennaio 2024 5 14 gennaio 2024  
Treviso 28 gennaio 2023 4 28 gennaio 2023  
Vicenza Vicenza 25 giugno 2021 6 27 gennaio 2023  
Venezia Chioggia 28 gennaio 2019 5 24 aprile 2021  
Mirano 19 gennaio 2017 2 19 gennaio 2017  
Venezia 12 gennaio 2014 185[14] 16 gennaio 2024  
Verona Isola della Scala 31 maggio 2021 8 31 maggio 2021  
Peri di Dolcè 22 maggio 2023 2 22 maggio 2023  
Sommacampagna marzo 2024 13 marzo 2024
Trevenzuolo 31 maggio 2021 1 31 maggio 2021  
Verona 15 maggio 2022 2 15 maggio 2022  
Aggiornato al 23 aprile 2024[15]

Viggiù modifica

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
2024 Via Roma, 10
davanti Municipio

45°52′16.75″N 8°54′21.96″E / 45.871321°N 8.906099°E45.871321; 8.906099 (Pietra d'inciampo per Giovanni Cassani)
 
A VIGGIÙ È NATO
GIOVANNI CASSANI
NATO 1906
ARRESTATO 28.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 1.3.1945
GUSEN
Cassani, Giovanni Giovanni Cassani (Viggiù, 7 giugno 1906 - Gusen, 1 marzo 1945), trasferitosi a Sesto San Giovanni lavora alla Falck Unione come ricercatore chimico. Arrestato in casa di notte il 28/3/1944, in seguito alla sua partecipazione allo sciopero generale della prima settimana di marzo, è trasferito al carcere di San Vittore[16] di Milano, quindi dopo il passaggio dalla Caserma Umberto I°[17] di Bergamo è deportato nel Reich giungendo l'8 aprile 1944 al campo di Mauthausen, matr. 61599. Muore nel sottocampo di Gusen il 1 marzo 1945.[18]

Guidizzolo modifica

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
24 marzo 2024 Via Bruno Rodella, 64

45°19′05.34″N 10°35′04.25″E / 45.318151°N 10.584513°E45.318151; 10.584513 (Pietra d'inciampo per Bruno Rodella)
 
QUI ABITAVA
BRUNO RODELLA
NATO 1917
ARRESTATO 1.1.1944
ROMA
ASSASSINATO 24.3.1944
FOSSE ARDEATINE
Rodella, Bruno Bruno Rodella (Guidizzolo, 17 ottobre 1917 - Roma, 24 marzo 1944) partigiano. Nel 1933 si trasferisce con la famiglia a Roma. Studente di giurisprudenza è chiamato alle armi nel giugno del 1940 come Sottotenente dei Bersaglieri e assegnato alla "Divisione Piave". Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza tra le fila di Giustizia e Libertà. Fermato il 1° gennaio 1944 durante un rastrellamento fascista è trovato in possesso di tre documenti d'identità, due falsificati. Arrestato, condotto a Regina Coeli[19], emergono volantini e materiale di propaganda antifascista nella perquisizione del suo appartamento. Il 22 marzo 1944 è condannato dal "Feldgericht"[20] -il Tribunale Militare di Guerra tedesco- a 15 anni di reclusione. ll pomeriggio del 24 marzo 1944 è prelevato dai nazisti da Regina Coeli e condotto alle Cave Ardeatine e trucidato insieme ad altri 334 patrioti nell'Eccidio delle Fosse Ardeatine. Una pietra d'inciampo a suo nome è posata nel Municipio XIII di Roma.[21]

|data3=unito |luogo3=unito |immagine3= |scritta3= A PASIAN DI PRATO
ABITAVA

ARISTIDE COMUZZI
NATO 1924
ARRESTATO 12.10.1944
DEPORTATO
DACHAU, BUCHENWALD
ASSASSINATO 10.2.1945
NATZWEILER
|cennibiografici3=Comuzzi, Aristide Aristide Comuzzi (Pasian di Prato, 25 maggio 1924 - Natzweiler, 10 febbraio 1945) [22] }}

Mogliano Veneto modifica

Mogliano Veneto accoglie quattro pietre d'inciampo in memoria di Alba, Anna, Ida e Costante Vivante, posate il 30 gennaio 2024.[23][24]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
30 gennaio 2024 Via Marignana, 45
località Marocco

45°32′25.28″N 12°13′40.46″E / 45.540355°N 12.227904°E45.540355; 12.227904 (Pietra d'inciampo per Alba, Anna, Ida, Costante Vivante)
 
QUI FU NASCOSTA
ALBA VIVANTE
NATA 1872
ARRESTATA 7.8.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Vivante, Alba Alba Vivante (Venezia, 10 settembre 1872 - Auschwitz, ???), figlia di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro Alba, Anna ed il loro fratello Costante; la loro sorella Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle ed il fratello subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte..[25].
 
QUI FU NASCOSTA
ANNA VIVANTE
NATA 1866
ARRESTATA 7.8.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Vivante, Anna Anna Vivante (Venezia, 20 settembre 1866 - Auschwitz, ???), figlia di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro Anna con Alba, ed il loro fratello Costante; la loro sorella Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle ed il fratello subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte.[26].
 
QUI FU NASCOSTA
IDA VIVANTE
NATA 1870
ARRESTATA 7.8.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Vivante, Ida Ida Vivante (Venezia, 4 agosto 1870 - Auschwitz, ???), figlia di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro le sorelle di Ida: Alba, Anna ed il fratello Costante; Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle ed il fratello subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte.[27].
 
QUI FU NASCOSTO
COSTANTE VIVANTE
NATO 1878
ARRESTATO 7.8.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Vivante, Costante Costante Vivante (Venezia, 29 giugno 1878 - Auschwitz, ???), figlio di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro Costante con Anna e Alba; la loro sorella Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte.[28].

Pieve di Soligo modifica

Pieve di Soligo accoglie quattro pietre d'inciampo, posate il 14 gennaio 2024.[29][30].

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
14 gennaio 2024 Piazza Vittorio Emanuele II
davanti Municipio

45°53′57.7″N 12°10′22.91″E / 45.899361°N 12.17303°E45.899361; 12.17303 (Pietra d'inciampo per Angelo Marinelli, Gregorio Salamon, Luigi Stella, Giovanni Padoin)
 
A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
ANGELO MARINELLI
NATO 1894
ARRESTATO 10.8.1944
DEPORTATO
KAHLA
MORTO 2.5.1944
BUCHENWALD
Angelo Marinelli
 
A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
GIOVANNI PADOIN
NATO 1913
ARRESTATO
ALBANIA
DEPORTATO
DÖBERNITZ
DESTINO SCONOSCIUTO
Giovanni Padoin
 
A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
GREGORIO SALAMON
NATO 1911
ARRESTATO 20.8.1944
DEPORTATO
KAHLA
MORTO 21.1.1945
BUCHENWALD
Gregorio Salamon
 
A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
LUIGI STELLA
NATO 1912
ARRESTATO
JUGOSLAVIA
DEPORTATO
HAMMERSTEIN
MORTO 25.5.1945
Luigi Stella

Susegana modifica

Susegana ospita cinque pietre d'inciampo, posate il 14 gennaio 2024.[31][32].

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
14 gennaio 2024 Piazza Martiri della Libertà, 9
davanti Biblioteca

45°51′00.6″N 12°14′58.8″E / 45.850167°N 12.249667°E45.850167; 12.249667 (Pietra d'inciampo per Angelo Marinelli, Gregorio Salamon, Luigi Stella, Giovanni Padoin)
 
A SUSEGANA ABITAVA
ANGELO MODANESE
NATO 1912
DEPORTATO 1943
WOLFSBURG
ASSASSINATO 14.3.1944
Angelo Modanese
 
A SUSEGANA ABITAVA
GUERRINO LOVATELLO
NATO 1915
DEPORTATO 1943
FÜLLEN
ASSASSINATO 28.1.1945
Guerrino Lovatello
 
A SUSEGANA ABITAVA
MASSIMO ZUCCON
NATO 1924
DEPORTATO 1943
MITTELBAU-DORA
ASSASSINATO 28.12.1943
Massimo Zuccon
 
A SUSEGANA ABITAVA
SANTE ZANARDO
NATO 1913
DEPORTATO 1943
EGGENDORF
ASSASSINATO 23.12.1944
Sante Zanardo
 
A SUSEGANA ABITAVA
VITTORIO ZANCO
NATO 1907
DEPORTATO 1943
KATOWICE
ASSASSINATO 4.4.1944
Vittorio Zanco

Municipio 3 modifica

Il Municipio 3 di Milano accoglie ufficialmente 32 pietre d'inciampo.

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
19 gennaio 2017 Via Plinio, 20

45°28′41.96″N 9°12′50.27″E / 45.478324°N 9.213965°E45.478324; 9.213965 (Pietra d'inciampo per Dante Coen)
 
QUI ABITAVA
DANTE COEN
NATO 1910
ARRESTATO 26.7.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 4.4.1945
BUCHENWALD
Coen, Dante Dante Coen (Ancona, 24 agosto 1910 - Buchenwald, 4 aprile 1945), figlio di Arrigo ed Ilde Portaleone, è uno dei loro quindici figli. Dante si trasferisce a Milano dove lavora come commerciante. Padre di 5 figli, sposta di continuo il domicilio per far perdere le tracce. Viene arrestato dalle SS la mattina del 26 luglio 1944 nella sua abitazione. Con lui in casa ci sono la moglie, Angiolina Giustacchini, la figlia minore di soli 30 giorni ed il fratellino di due anni; altri tre figli di poco più grandi si salvano perché nascosti ad Endine presso un collegio di sacerdoti. Portato prima all'Hotel Regina[33], sede milanese delle SS, rinchiuso poi a San Vittore[34], il 2 agosto 1944 è deportato con il convoglio n. 14 dal Binario 21 della stazione centrale[35] di Milano. Sullo stesso treno è anche il fratello Umberto, arrestato in precedenza a Torino; non è noto se si incontrano. Quattro giorni dopo arriva ad Auschwitz, immatricolato con il n° 190841. Assassinato il 4 aprile 1945 nel campo di Buchenwald.[36][37]

Questa pietra d'inciampo venne imbrattata con vernice nera due giorni dopo la sua collocazione: il sabato successivo un corteo di solidarietà di oltre 5000 persone si snoda da Via Plinio sino al Binario 21.[38][39][40]

In data 25 gennaio 2018 ad Ancona in Via Astagno 18, davanti al luogo dove nacque, è stata posata un'altra Pietra d'Inciampo a sua memoria.[41]
Via Spontini, 8

45°28′54.04″N 9°12′49.9″E / 45.481678°N 9.21386°E45.481678; 9.21386 (Pietra d'inciampo per Giuseppe Lenzi)
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE LENZI
NATO 1880
ARRESTATO 15.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 21.11.1944
GUSEN
Lenzi, Giuseppe Giuseppe Lenzi (Palaia, 23 dicembre 1880 - Gusen, 21 novembre 1944), figlio di Antonio e Chiara Cristofante. Lavora all'Ufficio Studi della società Edison S.p.A.. Antifascista, dopo l'8 settembre 1943 aderisce al Partito d'Azione. Entra nella Resistenza, diventando il più stretto collaboratore di Ferruccio Parri. Grazie al suo incarico di responsabile della Biblioteca può fare entrare e uscire, anche verso l'estero, in pacchi apparentemente contenenti libri, materiale sovversivo: stampa, corrispondenza, propaganda clandestina, anche armi. Il 15 marzo 1944 viene arrestato sul lavoro dalla polizia fascista, mentre Parri fortunosamente sfugge all'arresto. Portato all'Hotel Regina[33] e da qui a San Vittore[34]. Ripetutamente torturato non rivela né nomi dei compagni di lotta, né il rifugio segreto di Parri di cui è a conoscenza. Trasferito prima a Fossoli, poi deportato nel Reich a Mauthausen il 7 agosto 1944 con lo stesso trasporto di Gianfranco Maris. Immatricolato col numero 82395[42], successivamente trasferito a Gusen dove muore il 21 novembre 1944.[43]
20 gennaio 2018 Via Stradella, 13

45°28′43.97″N 9°13′00.43″E / 45.478879°N 9.216786°E45.478879; 9.216786 (Pietra d'inciampo per Enzo Capitano)
 
QUI ABITAVA
ENZO CAPITANO
NATO 1927
ARRESTATO 22.12.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
DECEDUTO 9.5.1945
Capitano, Enzo Enzo Capitano (Milano, 26 gennaio 1927 - Mauthausen, 9 maggio 1945), primo di quattro fratelli. Allievo del Liceo Classico Carducci, aderisce al Fronte della Gioventù di Eugenio Curiel. Subisce le angherie della Brigata Muti sottoposto ad interrogatorio e violenze fisiche. Ciò nonostante intensifica il proprio attivismo antifascista fino all'arresto, in seguito a delazione, avvenuto il 22 dicembre 1944. Condotto a San Vittore, nel braccio gestito dalle SS. Deportato a Bolzano[44], quindi nel Reich con destinazione Flossenbürg, riesce a fuggire fortunosamente, con altri deportati saltando dal convoglio prima del Brennero, ma è catturato e nuovamente deportato con destinazione Mauthausen. Al momento della liberazione del campo si trova nell'infermeria dove si spegne il 9 maggio 1945 prostrato dalle sofferenze patite..[45][46][47]
Viale Lombardia. 65

45°29′13.3″N 9°13′25.01″E / 45.487029°N 9.223613°E45.487029; 9.223613 (Pietra d'inciampo per Angelo Fiocchi)
 
QUI ABITAVA
ANGELO FIOCCHI
NATO 1911
ARRESTATO 2.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 7.4.1945
EBENSEE
Fiocchi, Angelo Angelo Fiocchi (Milano, 15 ottobre 1911 - Ebensee, 7 aprile 1945), di famiglia operaia, primo di quattro fratelli. Sposa Pierina Conti. Si occupa come fattorino dell'azienda Alfa Romeo, dove lavora già la moglie ed una cugina. Tra gli organizzatori dello sciopero generale del 1 marzo 1944. Arrestato il 2 marzo 1944, detenuto prima a San Vittore[34] e poi Fossoli. Deportato il 26 marzo 1944 ad Ebensee dove viene impiegato allo scavo di gallerie sotterranee per l'installazione di impianti industriali. Aassassinato il 7 aprile 1945, un mese prima della liberazione del campo.[48]
Questa pietra d'inciampo fu graffiata da vandali pochi giorni dopo la sua collocazione.[48][49][50]
24 gennaio 2019 Via Lippi, 33

45°28′57.59″N 9°13′15.5″E / 45.482664°N 9.220973°E45.482664; 9.220973 (Pietra d'inciampo per Edgardo Finzi)
 
QUI ABITAVA
EDGARDO FINZI
NATO 1897
ARRESTATO 26.8.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
DECEDUTO 23.5.1945
Finzi, Edgardo Edgardo Finzi (Milano, 22 giugno 1897 - Auschwitz, 23 maggio 1945), figlio di Carlo e Bice Ancona. Il padre fu il fondatore della casa d’Alta Moda “Maison Finzi” con sede in Via Manzoni: il figlio Edgardo ne prosegue l'attività per un breve periodo con i fratelli. Partecipa alla 1ª guerra mondiale. Sottovalutando la pericolosità delle leggi razziali continua a vivere a Milano con la moglie Luigia Croci ed il figlio. Il 26 agosto 1944 è prelevato da casa da militi fascisti, mentre il figlio Luciano, avvisato dal custode del palazzo di quanto stava succedendo, riesce a salvarsi. Edgardo è trasferito a San Vittore[34] e successivamente a Bolzano dove riceve un paio di visite della moglie a cui poi continuerà a scrivere alcune lettere, le ultime delle quali saranno recapitate soltanto nel 1958. Il 24 ottobre 1944 è deportato ad Auschwitz: supera le selezioni iniziali e vede l'arrivo dell'Armata Rossa ma, gravemente malato, muore in ospedale il 23 maggio 1945 a quasi quattro mesi dopo la liberazione del lager.[51]
Via Paisiello, 7

45°28′53.77″N 9°13′05.44″E / 45.481604°N 9.218179°E45.481604; 9.218179 (Pietra d'inciampo per Jenide Russo)
 
QUI ABITAVA
JENIDE RUSSO
NATA 1917
ARRESTATA 18.2.1944
DEPORTATA
RAVENSBRÜCK
DECEDUTA 26.4.1945
BERGEN-BELSEN
Russo, Jenide Jenide Russo (Milano, 23 giugno 1917 - Bergen-Belsen, 26 aprile 1945), operaia, è una giovane donna che si avvicina alla Resistenza quando conosce Renato, partigiano nelle Brigate Garibaldi operanti in Valdossola. Nell'ottobre 1943 è staffetta partigiana incaricata del trasporto di armi, munizioni e materiale pericoloso. Al momento del suo arrestato stava trasportando in una borsa della nitroglicerina. Nel carcere di Monza è torturata ma non rivela nominativi dei compagni.[52] Da Monza a San Vittore[34] e, a fine aprile 1944, a Fossoli. Il 2 agosto è deportata nel Reich a Ravensbrück dove contrae il tifo. Trasferita a Bergen-Belsen, muore il 26 aprile 1945 poco dopo la liberazione del campo.[53][54][55]
15 gennaio 2020 Via della Sila, 27

45°28′56.42″N 9°13′44.85″E / 45.482339°N 9.229124°E45.482339; 9.229124 (Pietra d'inciampo per Eugenia Cuzzeri Caminada)
 
QUI ABITAVA
EUGENIA
CUZZERI CAMINADA
NATA 1880
ARRESTATA 26.4.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
DECEDUTA 31.3.1945
Cuzzeri Caminada, Eugenia Eugenia Cuzzeri Caminada (Verona, 9 settembre 1880 - Auschwitz, ???, 31 marzo 1945), figlia Cesare Gerolamo e Chiarina Marini. Coniugata con Antonio Caminada, ebbero 7 figli. A seguito dei bombardamenti sulla città, con i due figli minori si rifugia ad Intra. Ebrea, il 26 aprile 1944 è arrestata a Milano e deportata a Fossoli. Da qui ad Auschwitz in data 16 maggio 1944 con il “Trasporto 46” giunto a destinazione il 23 maggio 1944. Muore in luogo ignoto il 31 marzo 1945.[56]
Via Malpighi, 4

45°28′27.77″N 9°12′25.63″E / 45.474381°N 9.207119°E45.474381; 9.207119 (Pietra d'inciampo per Frieda Lehmann)
 
QUI ABITAVA
FRIEDA LEHMANN
NATA 1914
ARRESTATA 1.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Lehmann, Frieda Emilia Alisa Frieda Emilia Alisa Lehmann (Genova, 2 ottobre 1914 - Auschwitz, ???), figlia di Sigfried e Luisa Forti. Ad otto anni, con la sorella Isolde, resta orfana di madre. Il padre si trasferisce a Milano e lavora come ingegnere alla Breda. Nell'autunno 1943 cerca rifugio a Cernobbio nella villa di conoscenti, la famiglia Targetti, che dava assistenza a quanti progettavano la fuga in Svizzera. Sua intenzione raggiungere la Spagna con il fidanzato, ebreo di nazionalità spagnola. Il 1º dicembre 1943 sono arrestati entrambi e carcerati a Como. Il 4 gennaio 1944, Salvatore è rilasciato. Frieda è deportata a Fossoli nel gennaio 1944. Con il “Trasporto 27”, il 22 febbraio 1944 è deportata ad Auschwitz dove arriva il 26 febbraio. Probabilmente assassinata all'arrivo.[57]
7 marzo 2024 Via Bonomi, 2

45°30′08.08″N 9°10′31″E / 45.502245°N 9.175278°E45.502245; 9.175278 (Pietra d'inciampo per Elio Agresti)
 
QUI ABITAVA
ELIO AGRESTI
NATO 1910
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 4.4.1945
EBENSEE
Agresti, Elio Elio Agresti (Montalcino, 16 novembre 1910 - Ebensee, 4 aprile 1945), figlio di Alceo, antifascista, attivista iscritto al PCd'I. Trasferitosi a Milano lavora alla BredaBreda come aggiustatore meccanico. Sposa Teresa Lanzoni, con la quale ha un figlio. In conseguenza della sua attività di propaganda contro il regime fascista ed in particolare per la sua partecipazione allo sciopero del marzo 1944 è arrestato e detenuto prima a San Vittore[58], quindi trasferito al carcere Sant'Agata di Bergamo dalla cui stazione ferroviaria, dal Binario 1, il 16 marzo è deportato nel Reich, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[59], peregrinando per diversi Lager nazisti: Mauthausen, Gusen, Wien-Schwechat[60], per essere assassinato, infine ad Ebensee il 4 aprile 1945.
Elio Agresti è stato insignito del Certificato Alexander per la sua collaborazione con gli alleati. [61]
Via Bruni, 13

45°30′02.7″N 9°10′28.91″E / 45.50075°N 9.174698°E45.50075; 9.174698 (Pietra d'inciampo per Eugenio Arabo)
 
QUI ABITAVA
EUGENIO ARABO
NATO 1912
ARRESTATO 22.9.1943
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 11.4.1945
ÜBERLINGEN
Arabo, Eugenio Eugenio Arabo (Milano, 23 ottobre 1912 - Überlingen[62], 11 aprile 1945), sergente maggiore della fanteria, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 è arrestato e condotto nel carcere militare di Peschiera del Garda da dove, il giorno seguente, è deportato a Dachau insieme ad altri 1790 militari italiani. Muore nel sottocampo di Überlingen[62] l'11 aprile 1945 ed è sempolto nella fossa comune nel cimitero di Birnau.[63][64]
Via Brivio, 7

45°30′14.6″N 9°10′37.72″E / 45.504056°N 9.177143°E45.504056; 9.177143 (Pietra d'inciampo per Egidio Bosè)
 
QUI ABITAVA
EGIDIO BOSÈ
NATO 1905
ARRESTATO 24.6.1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 10.1.1945
GUSEN
Bosè, Egidio Egidio Bosè (Milano, 27 agosto 1905 - Gusen, 10 gennaio 1945), figlio di Achille e Maria Lesmo, partigiano della "112 Brigata Garibaldi". Lavora al deposito locomotive FS di Greco dove, a seguito dell'attentato al deposito, è arrestato il 24 giugno 1944, condotto a San Vittore, quindi Bolzano da dove è deportato prima a Flossenbürg poi Mauthausen per essere infine assassinato a Gusen il 10 gennaio 1945.[65]
Via Bernardino De Conti, 6

45°29′56.28″N 9°11′07.63″E / 45.498966°N 9.185453°E45.498966; 9.185453 (Pietra d'inciampo per Giuseppe Cajelli)
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE CAJELLI
NATO 1885
ARRESTATO 3.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 22.4.1945
GUSEN
Cajelli, Giuseppe Giuseppe Cajelli (Corgeno, 20 ottobre 1885 - Gusen, 22 aprile 1945), partigiano, figlio di Luigi, lavora all’ATM di Milano come controllore, è componente del CLN aziendale. Attivo protagonista negli scioperi del marzo 1944 è arrestato a fine marzo e deportato a Mauthausen, insieme ad altri 243 scioperanti, con lo "Streikertransport n.38 del 6 aprile, che giunge a destinazione l’8 Aprile 1944. Classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[59], matricola 61588 è trasferito a Gusen dove muore nell'infermeria del campo il 22 aprile 1945.[66]
Via Terruggia, 6

45°31′01.9″N 9°11′26.22″E / 45.517193°N 9.190616°E45.517193; 9.190616 (Pietra d'inciampo per Mario Giuliani)
 
QUI ABITAVA
MARIO GIULIANI
NATO 1924
ARRESTATO 19.7.1944
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO 19.3.1945
Giuliani, Mario Mario Giuliani (Treviglio, 1924 - Buchenwald , 19 marzo 1945), figlio di Luigi e Maria Redaelli, saldatore, partigiano. Entra nella Resistenza immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 tra le fila della "Brigata 5 giornate" operante sul Monte San Martino. Arrestato a Milano nel luglio del 1944, dopo il transito nel campo di Bolzano è deportato nel Reich destinato a Buchenwald dove muore il 19 marzo 1945.[67]
Via Don Giovanni Verità, 7

45°30′11.02″N 9°09′58.53″E / 45.503062°N 9.166259°E45.503062; 9.166259 (Pietra d'inciampo per Giuseppe Merlini)
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE MERLINI
NATO 1897
ARRESTATO 23.11.1944
DEPORTATO
REICHENAU
ASSASSINATO 23.3.1945
KAHLA
Merlini, Giuseppe Giuseppe Merlini (Tornaco, 18 febbraio 1897 - Kala[68], 23 marzo 1945), figlio di Giovanni e Giuseppa Cordone, coniugato con Natalina Olivetti, lavora come operaio specializzato alla Pirelli Bicocca e, dalle testimonianze alla Commissione riconoscimento qualifiche della Lombardia, il Merlini risulta essere iscritto alla federazione PCI di Sesto San Giovanni, sezione Pirelli e faceva parte del CLN della Pirelli. Anche il comandante della 107. Brigata Garibaldi Sap certifica l’appartenenza del Merlini ai primi gruppi Gap costituitisi subito dopo l’otto settembre 1943 In seguito allo sciopero del 23 novembre 1944 il Merlini è arrestato e trasferito il 26 novembre a San Vittore, nel braccio tedesco. Da qui è deportato al campo di transito di Reichenau, vicino a Innsbruck, e quindi a Kahla, campo annesso alla fabbrica di aeroplani Hermann Goering dove i prigionieri erano costretti a scavare gallerie sotterranee e morivano per i maltrattamenti, la fame e gli stenti. Qui Giuseppe muore il 23 marzo 1945.[69]
Viale Affori, 20

45°28′50.15″N 9°13′00.05″E / 45.480597°N 9.21668°E45.480597; 9.21668 (Pietra d'inciampo per Angelo Fabello)
 
QUI ABITAVA
ANGELO FABELLO
NATO 1897
ARRESTATO FEB 1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 24.3.1945
Fabello, Angelo Angelo Fabello (Mantova, 2 aprile 1902 - Auschwitz, ???), figlio di Giacomo e Amabile D’Odorico. Sposa Amelia Rizzo, hanno due figli. La famiglia si trasferisce a Milano dove lavora come sarto. Nel 1939 è ad Udine. Dopo l’8 settembre 1943 entra nella Brigata Osoppo operante nel Friuli Venezia Giulia; è arrestato dalla polizia fascista nel febbraio 1945 prelevato a casa a seguito di una delazione, deportato a Mauthausen con il trasporto 120 partito da Trieste tra il 2 ed il 4 febbraio 1945; matricola 126709, muore il 24 marzo 1945.[70]
14 aprile 2021 Via Plinio, 70

45°28′28.7″N 9°13′19.06″E / 45.474638°N 9.221961°E45.474638; 9.221961 (Pietra d'inciampo per Iginia Fiorentino)
 
QUI ABITAVA
IGINIA FIORENTINO
NATA 1872
ARRESTATA 3.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.2.1944
Fiorentino, Iginia Iginia Fiorentino (Livorno, 17 aprile 1872 - Auschwitz, 6 febbraio 1944), figlia di Alberto ed Amelia Choen. Insegnante di disegno a Sassari poi a Milano, esonerata dalla frofessione all'emanazione delle leggi razziali del 1938. Sfollata nel 1940 a Porto Ceresio presso un parente, con la sorella, il fratello e la di lui famiglia, è comunque arrestata ai primi di dicembre del 1943, liberata ma subito nuovamente incarcerata a San Vittore[34] a cui segue, il 30 gennaio 1944, la deportazione nel Reich destinazione Auschwitz. Assassinata all'arrivo.[71]
1 marzo 2022 Via Hayez, 19

45°28′30.66″N 9°12′59.65″E / 45.475182°N 9.216571°E45.475182; 9.216571 (Pietra d'inciampo per Beatrice Ottolenghi)
 
QUI ABITAVA
BEATRICE
OTTOLENGHI
NATA 1900
ARRESTATA 20.1.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Ottolenghi, Beatrice Beatrice Ottolenghi (Venezia, 6 settembre 1900 - Auschwitz, ???), figlia di Moisè e Ermenegilda Camerino. Con la madre e la sorella raggiunge il fratello avvocato a Milano, si prenderà cura della madre. In seguito ai bombardamenti su Milano la famiglia sfolla ad Erba. Sul finire del 1943, con l'intensificarsi delle persecuzioni razziali, il fratello raggiunge la Svizzera, la sorella fugge a Roma. Beatrice è fermata alla frontiera con la Svizzera dai finanzieri italiani ed arrestata il 22 gennaio. Carcerata a Como prima quindi trasferita a San Vittore. Da Milano al campo di Fossoli e da qui con il “Trasporto 37”, partito il 5 aprile 1944, deportata ad Auschwitz-Birkenau. Morirà in luogo ignoto dopo il dicembre 1944.[72]
Via Colombo, 64

45°28′31.89″N 9°13′38.26″E / 45.475524°N 9.227295°E45.475524; 9.227295 (Pietra d'inciampo per Mario Luperini)
 
QUI ABITAVA
MARIO
LUPERINI
NATA 1920
ARRESTATO 16.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 15.3.1945
Luperini, Mario Mario Luperini (Milano, 20 settembre 1920 - Mauthausen, 15 marzo 1945), figlio di Egisto e Acquilina Rigamonti. Diplomato in ragioneria, studente universitario, arrestato a Milano il 16 marzo 1944, è carcerato a San Vittore[34]. Deportato Il 27 aprile 1944 a Fossoli, da qui a Bolzano e quindi nel Reich al campo di Mauthausen, matricola 82402, dove giunge il 7 agosto 1944 con il ”Trasporto 73”. Trasferito a Gusen, rientra a Mauthausen in infermeria dove muore il 15 marzo 1945.[73][74][75][76]
Viale Lombardia, 11

45°28′55.17″N 9°13′23.95″E / 45.481992°N 9.22332°E45.481992; 9.22332 (Pietra d'inciampo per Dante Spallanzani)
 
QUI ABITAVA
DANTE SPALLANZANI
NATO 1907
ARRESTATO 11.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 31.1.1945
MELK
Spallanzani, Dante Dante Spallanzani (Sampierdarena, 9 agosto 1907 - Melk, 31 gennaio 1945), dipendente della Caproni di Taliedo, di fede socialista, dopo l'8 settembre 1943 entra nelle file delle SAP. È arrestato il 12 marzo in quanto partecipante allo sciopero del 1º marzo 1944, rinchiuso nel carcere di San Vittore, trasperito all Caserma Umberto I°[77] di Bergamo, dal cui Binario 1 della locale stazione ferroviaria è deportato nel Reich: Mauthausen, Gusen, di nuovo Mauthausen e infine a Melk. Muore il 20 marzo 1944 assassinato con un’iniezione di benzina.[78]
20 gennaio 2023 Via Monteverdi, 18

45°29′00.47″N 9°12′53.92″E / 45.483465°N 9.214977°E45.483465; 9.214977 (Pietra d'inciampo di Alfredo Vezzani)
 
QUI ABITAVA
ALFREDO VEZZANI
NATO 1885
ARRESTATO 7.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 24.4.1945
Vezzani, Alfredo Alfredo Vezzani (Firenze, 16 gennaio 1885 - Mauthausen, 24 aprile 1945), figlio di Giovanni e Cesira Marchini, laureato in ingegneria meccanica, nel 1912 sposa Mary Radici. Risiede con la famiglia a Milano, lavora alla Breda V Sez. Aeronautica come direttore amministrativo. È inviato alla sede di Sesto San Giovanni proprio nel corso degli scioperi del marzo 1944, dove viene immediatamente arrestato accusato di “rifiutarsi di fare i nomi degli antifascisti coinvolti nel movimento clandestino di fabbrica e il tacito consenso alla condotta di questi”. Il 27 aprile, dal Binario 21 della Stazione Centrale[35] è trasferito a Fossoli, quindi Bolzano, infine il 4 agosto è deportato a Mauthausen. La data del decesso, avvenuto nelle camere a gas, è stata convenzionalmente fissata per il giorno 24 aprile 1945.[79]
6 marzo 2023 Via Vittorio Veneto, 4

45°28′32.14″N 9°12′13.36″E / 45.475593°N 9.203711°E45.475593; 9.203711 (Pietra d'inciampo di Antonio Piazzolla)
 
QUI ABITAVA
ANTONIO PIAZZOLLA
NATO 1908
ARRESTATO 21.8.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 23.3.1945
MÜHLDORF
Piazzolla, Antonio Antonio Piazzolla (San Ferdinando di Puglia, 13 marzo 1908 - Mühldorf, 24 aprile 1945), il padre commerciante prima dello scoppio della Grande Guerra, trasferisce la famiglia a Milano. Antonio, Tonino, esercita la professione di rappresentante porta-a-porta di biancheria per la casa. È arrestato nel corso di un rastrellameto il 21 agosto del 1944 e condotto a San Vittore[34]. Da qui è trasferito a Bolzano e il 5 ottobre, con il trasporto n.90, insieme ad altri 500 prigionieri è deportato nel Reich destinazione Dachau. Viene registrato come politico e assegnato il triangolo rosso. Trasferito a Mühldorf, muore il 23 marzo 1945.[80]
Via Cambiasi, 3

45°29′24.05″N 9°13′50.02″E / 45.490014°N 9.230562°E45.490014; 9.230562 (Pietra d'inciampo di Aldo Levi)
 
QUI ABITAVA
ALDO LEVI
NATO 1912
ARRESTATO 26.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Levi, Aldo Aldo Levi (Milano, 1 dicembre 1912 - Auschwitz, 20 gennaio 1945), figlio di Michele e Vittoria Pavia, Aldo viene arrestato il 26 novembre 1943 a Cernobbio, trasferito nel carcere di Como prima, San Vittore[34] poi. Il 30 gennaio 1944, col trasporto n. 24, lo stesso di Liliana Segre, uno dei tanti Treni_della_morte partiti dal Binario 21 della Stazione Centrale[35] è deportato a Auschwitz ed impiegato alla costruzione dello stabilimento chimico della Buna-Werke, nel campo di lavoro di Monowitz (dove si trovava anche Primo Levi). Muore ad Auschwitz il 20 gennaio del 1945.[81]
Via Vallisneri, 2

45°28′51.15″N 9°13′52.54″E / 45.480875°N 9.231261°E45.480875; 9.231261 (Pietra d'inciampo di Enrichetta Blum e Rebecca Nahum)
 
QUI ABITAVA
REBECCA
NAHUM BLUM
NATA 1888
ARRESTATA 20.9.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Nahum Blum, Rebecca Rebecca Nahum Blum (Istambul, 17 aprile 1888 - Auschwitz, ???), Rebecca sposa Samy Blum, avrà una figlia: Enrichetta Blum. Originaria della Turchia, madre e figlia sono arrestate a Milano il 20 settembre 1944, portate a San Vittore[34] quindi Bolzano, da dove, il 24 ottobre 1944 (trasporto n.96, primo convoglio partito da Bolzano dopo lo smantellamento di Fossoli) sono deportate nel Reich destinate al campo di sterminio di Auschwitz. Rebecca muore nel campo in data ignota. la figlia Enrichetta è inviata a Bergen-Belsen, sconosciuta la data della morte.[82]
 
QUI ABITAVA
ENRICHETTA BLUM
NATA 1911
ARRESTATA 20.9.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Blum, Enrichetta Enrichetta Blum (Istambul, 27 dicembre 1911 - Bergen-Belsen, ???), figlia di Samy Blum, e rebecca Nahum, originaria della Turchia, con la madre è arrestata a Milano il 20 settembre 1944, portate a San Vittore quindi Bolzano, da dove, il 24 ottobre 1944 (trasporto n.96, primo convoglio partito da Bolzano dopo lo smantellamento di Fossoli) sono deportate nel Reich destinate al campo di sterminio di Auschwitz. La madre muore nel campo in data ignota. Enrichetta è inviata a Bergen-Belsen, sconosciuta la data della sua morte.[82]
Viale Piave, 42

45°28′24.65″N 9°12′24.23″E / 45.473514°N 9.20673°E45.473514; 9.20673 (Pietra d'inciampo di Nissim, Ginette, Colette Hazan e Carolina Americano Hazan)
 
QUI ABITAVA
NISSIM HAZAN
NATO 1899
ARRESTATO 8.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Hazan, Nissim Nissim Hazan (Cimin, ??? 1889 - Auschwitz, ???), la famiglia Hazan è originaria della Bulgaria, ma anche con cittadinanza italiana acquisita al termine della Grande Guerra. Nissim gestisce a Sofia, insieme al fratello Salomon, un’importante export di prodotti agricoli. Nel 1943, ritenuta poco sicura la terra d'origine, Nissim segue i genitori in Italia con l'intento di riparare in Svizzera, il fratello invece, con la sua famiglia, ripara in Palestina, all'epoca sotto mandato britannico. Le sorelle di Nissim e Salomon, Bella e Zelma, restano in Bulgaria e così si salvano, verranno in Italia solo nel dopoguerra. Nissim con la moglie e le due figlie giunge a Milano, i genitori raggiungono la Svizzera. L’8 novembre 1943 un gruppo di nazisti in borghese, irrompe negli uffici della Comunità Ebraica di Milano e arresta una quindicina di persone, tra le quali Nissim. Portato a San Vittore[34] col resto della sua famiglia: la moglie Carolina Americano, le figlie Ginette e Colette, sarà deportato con loro il 6 dicembre con destinazione Auschwitz, dove arrivano l’11 dicembre. Non si conoscono le date della loro morte.[83]
 
QUI ABITAVA
CAROLINA
AMERICANO HAZAN
NATA 1910
ARRESTATA 8.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Americano Hazan, Carolina Carolina Americano Hazan (Plovdiv, 31 luglio 1910 - Auschwitz, ???), moglie di Nissam Hazan, madre di Ginette Hazan e Colette Hazan. Condivide il destino tragico del marito e delle figlie. Arrestata a Milano l'8 novembre 1943, è deportata ad Auschwitz il 6 dicembre. Nulla si sa del suo destino.[83]
 
QUI ABITAVA
GINETTE HAZAN
NATA 1931
ARRESTATA 8.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Hazan, Ginette Ginette Hazan (Plovdiv, 9 settembre 1931 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Nissam Hazam e Carolina Americano, sorella di Colette Hazan. Condivide il tragico destino della sua famiglia: deportata ad Auschwitz il 6 dicembre 1943, non sopravvive alla Shoah.[83]
 
QUI ABITAVA
COLETTE HAZAN
NATA 1934
ARRESTATA 8.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Hazan, Colette Colette Hazan (Sofia, 3 maggio 1934 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Nissam Hazam e Carolina Americano, sorella di Ginette Hazan. Condivide il tragico destino della sua famiglia: deportata ad Auschwitz il 6 dicembre 1943, non sopravvive alla Shoah.[83]
25 gennaio 2024 Via Maiocchi, 26

45°28′34.44″N 9°12′57.92″E / 45.476232°N 9.216088°E45.476232; 9.216088 (Pietra d'inciampo di Lea Elisa Landau)
 
QUI ABITAVA
LEA ELISA
LANDAU
NATA 1886
ARRESTATA
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 30.9.1944
Landau, Lea Elisa Lea Elisa Landau (Odessa, 19 marzo 1886 - Auschwitz, ???), figlia di Isacco e Clara Laziowitt, in Italia al seguito di una ballerina russa che a differenza di Lea rientrò in patria allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Lea si stabilisce a Milano come dama di compagnia di altre signore. Fuori città apprende della requisizione dei beni milanesi posseduti e, rincasata è arrestata, internata a Fossoli quindi deportata ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[84][85]
7 marzo 2024 Via Cambiasi, 3

45°29′11.96″N 9°13′59.92″E / 45.486654°N 9.23331°E45.486654; 9.23331 (Pietra d'inciampo di Bianca Foa')
 
QUI ABITAVA
BIANCA FOA'
NATA 1905
ARRESTATA 26.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 30.9.1944
Foa', Bianca Bianca Foa' (Milano, 3 novembre 1905 - Auschwitz, 30 settembre 1944), figlia di Guido e Ida Levi. Col marito fallisce l'espatrio in Svizzera ed è arrestata a Cernobbio condotta in carcere prima a Como quindi a San Vittore[35]. I coniugi sono poi deportati nel Reich col trasporto partito dal Binario 21 della stazione centrale[35] di Milano il 30 gennaio 1944, con destinazione Auschwitz. Bianca muore nel campo il 30 settembre 1944.[86]
Via Carpi, 3

45°28′34.44″N 9°12′57.92″E / 45.476232°N 9.216088°E45.476232; 9.216088 (Pietra d'inciampo di Anacleto Morandi)
 
QUI ABITAVA
ANACLETO MORANDI
NATO 1909
ARRESTATO 4.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 27.1.1945
EBENSEE
Morandi, Anacleto Anacleto Morandi (Milano, 9 gennaio 1909 - Ebensee, 27 gennaio 1945), antifascista, iscritto al PCd'I, figlio di Angelo e Maria Ferioli, un diploma di Geometra ma non esercita: collabora all'attività commerciale dei genitori. Sportivo, appassionato ciclista e calciatore dilettante, sposa nel 1934 Giulia Pallini che gli darà due figlie. In seguito ai rastrellamenti successivi allo sciopero dei primi di marzo del 1944 è arestato la notte del 4 marzo, carcerato a San Vittore e nell'arco di alcuni giorni, dopo il passaggio a Fossoli è deportato a Mauthausen giungendovi l'11 marzo, internato come "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[87], politico. Trasferito quindi a Ebensee dove muore il 27 gennaio 1945.
Ai familiari nel 1942 l'allora sindaco Aldo Aniasi consegnò una medaglia d'oro ed una pergamena con la scitta Anacleto Morandi martire della libertà.[88]
Via Fucini, 5

45°28′42.04″N 9°13′22.97″E / 45.478344°N 9.223046°E45.478344; 9.223046 (Pietra d'inciampo di Margarethe Weissenstein De Francesco)
 
QUI ABITAVA
GRETE WEISSENSTEIN
DE FRANCESCO
NATA 1893
ARRESTATA OTT. 1943
DEPORTATA
RAVENBRÜCK
ASSASSINATA 1.2.1945
Weissenstein De Francesco, Margarethe Margarethe Weissenstein De Francesco (Vienna, 5 novembre 1893 - Ravensbrück, ???), figlia di Emanuel e Else Kuffler, famiglia borghese benestante. Nel 1916 sposa Giulio De Francesco, ingegnere di Rovereto e tenente dei Kaiserjäger tirolesi, conosciuto nel sanatorio dove Margarethe Grete presta servizio come crocerossina. Si stabiliscono a Vienna quindi in Germania dove diventa la prima donna laureata alla "Deutsche Hochschule fur Politik” con una tesi sul fascismo italiano. Dopo la presa del potere nazista e un peregrinare in varie capitali europee si stabiliscono a Milano dove nel 1937 pubblica “Il potere del ciarlatano”[89], il suo testo più importante che avrà eco molto positiva negli ambienti dell’emigrazione antinazista. È arrestata, probabilmente in seguito a delazione, nell'ottobre 1944, dopo il passaggio nel campo di Bolzano, il 14 dicembre è deportata nel Reich destinata a Ravensbrück. Nulla più si sa di lei.
Una pietra in suo ricordo è stata posata il 14 luglio 2015 a Salisburgo in Franz-Josef-Straße 11.[90]

Note modifica

  1. ^ In questa pagina sono elencate esclusivamente le pietre d'inciampo censite che sono di esplicito riferimento al progetto pan-europeo di Gunter Demnig. Si intendono quindi escluse tutte le iniziative locali che pur richiamandosi alle pietre d'inciampo non ne rispettano i criteri base di intitolazione. Le fonti sono indicate nelle voci di dettaglio regionale, provinciale e cittadino.
  2. ^ A Napoli due pietre d'inciampo sono dedicate rispettivamente a Sergio De Simone, Luciana Pacifici e Paolo Procaccia.
  3. ^ Ad Ugo Milla sono dedicate due pietre d'inciampo, una a Milano ed una a Vignola (MO).
  4. ^ A Roberto Bachi sono dedicate due pietre d'inciampo, una a Langhirano (PR) e una a Ravenna
  5. ^ A Giorgio Nullo Foà e Luigi Longhi sono dedicate due pietre d'inciampo ciascuno, tutte posate a Parma.
  6. ^ A Renzo Mosé Levi sono dedicate due pietre d'inciampo, una a Soragna (PR), l'altra a Parma.
  7. ^ A Umberto Montanari sono dedicate due pietre d'inciampo, una a Cavriago (RE) e un'altra a Siegen (D)
  8. ^ Di cui una dedicata collettivamente all'Arma dei Carabinieri
  9. ^ È presente anche una "Soglia d'Inciampo".
  10. ^ A Liborio Baldanza sono dedicate due pietre d'inciampo, una a Geraci Siculo e una a Palermo.
  11. ^ Alessio Mantellassi: «A voi il compito di non dimenticare soprattutto le storie di quelle persone», su comune.empoli.fi.it. URL consultato il 25 gennaio 2024 (archiviato il 5 gennaio 2024).
  12. ^ Giorno della Memoria. Due nuove pietre di inciampo per ricordare Liliana Archivolti e sua madre Elena della Torre deportate ad Auschwitz, su comune.livorno.it. URL consultato il 25 gennaio 2024 (archiviato il 25 gennaio 2024).
  13. ^ È presente anche una "Soglia d'inciampo".
  14. ^ Di cui 2 pietre d'inciampo dedicate collettivamente rispettivamente agli anziani deportati dalla Casa Israelitica di Riposo e ai pazienti deportati dell'Ospedale Psichiatrico di San Servolo
  15. ^ La tabella (non esaustiva) censisce 2739 Pietre d'inciampo posate in Italia, distribuite su 334 Comuni, intitolate a persone fisiche, oltre a 15 intitolate a persone fisiche ma già presenti in altra località ed altre 5 Pietre d'Inciampo intitolate a gruppi di deportati; inoltre sono posate anche due Soglie d'Inciampo.
  16. ^ Carcere di San Vittore, su mi4345.it. URL consultato il 30 giugno 2023.
  17. ^ Quando dalla Caserma Montelungo partiva la deportazione, su isrecbg.it. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  18. ^ Gionanni Cassani, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 31 marzo 2024.
  19. ^ Carcere di regina Coeli, su liberationroute.com. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  20. ^ La prigionia e il terrore nazista a Roma, su san.beniculturali.it. URL consultato il 27 aprile 2024.
  21. ^ Posizionata la pietra d’inciampo per Rodella, unico mantovano morto alle Fosse Ardeatine, in mantovauno.it, 24 marzo 2024. URL consultato il 26 aprile 2024.
  22. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore pasian
  23. ^ (EN) Mogliano, deposte quattro Pietre d’inciampo in ricordo dei deportati nei lager nazisti i, su www.oggitreviso.it. URL consultato il 31 gennaio 2024.
  24. ^ Renzo De Zottis, PIETRE D’INCIAMPO A MOGLIANO, in ildiarionline.it, 1º febbraio 2024. URL consultato il 15 aprile 2024.
  25. ^ Alba Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
  26. ^ Anna Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
  27. ^ Ida Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
  28. ^ Costante Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
  29. ^ PIEVE: quattro “pietre d’inciampo” / Quartier del Piave / Homepage - L'Azione, su www.lazione.it. URL consultato il 10 aprile 2024.
  30. ^ Posate quattro pietre d'inciampo davanti al municipio: lo zio del cardinale Stella fra i deportati, su Qdpnews. URL consultato il 10 aprile 2024.
  31. ^ SUSEGANA: posa di cinque pietre d’inciampo / Coneglianese / Homepage - L'Azione, su www.lazione.it. URL consultato il 10 aprile 2024.
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