La Val di Taro (sovente contratto in Val Taro) si trova in Emilia-Romagna, in provincia di Parma, e prende il nome dall'omonimo fiume che nasce dal monte Penna e confluisce, dopo 126 km, nel Po come affluente destro.

Val di Taro
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Emilia-Romagna
Province  Parma
Località principaliBorgo Val di Taro, Bedonia, Fornovo di Taro
Comunità montanaComunità Montana Valli del Taro e del Ceno
FiumeTaro
Sito web

Confina a sud con la valle del Vara in Liguria e la val di Magra in Toscana; a ovest con la valle del Ceno e del Recchio; a est con la valle del torrente Baganza.

La valle è chiusa dai monti: Penna (1735), Zuccone (1423), Scassella (1228), Gottero (1640), Fabei (1585), Molinatico (1549); mette in comunicazione la provincia di Parma con la Liguria attraverso il passo del Bocco e il passo di Centocroci, nonché con la Toscana per il passo della Cisa, il passo del Brattello e Passo dei due Santi.

Storia modifica

Nell'alta valle transitava la strada che tra il VII secolo e l'anno mille gli abati dell'abbazia di Bobbio percorrevano per recarsi a Roma. Proveniente dalla val Ceno attraversava il Taro su un ponte a Borgotaro, da lì due strade risalivano lo spartiacque: la via montis Burgalis altomedievale[1] con l'ospizio di San Bartolomeo sul valico del Borgallo e la via del Brattello, medievale, entrambe scendevano a Pontremoli.

La via più conosciuta è la via Francigena, strada che i pellegrini percorrevano nel Medioevo e che collegava Canterbury a Roma. Percorreva tutta la valle, da Noceto fino al passo della Cisa.

Alla fine del XIII secolo, al tramonto dell'epoca sveva, corrisponde la nascita dei feudi imperiali dei Landi, che proprio nella Val Taro avevano il cuore del proprio principato.

 
Grande stemma dei Landi

Fra il Settecento e l'inizio del Novecento dai paesi dell'Alta Val di Taro si è sviluppato il fenomeno degli ammaestratori ambulanti chiamati orsanti.

 
Borgo Val di Taro.

Durante la seconda guerra mondiale, nell'estate del 1944 la zona fu teatro dell'operazione Wallenstein, una serie di rastrellamenti di partigiani effettuati da forze nazi-fasciste.[2]

Comuni modifica

La Val di Taro comprende i comuni di Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro, Compiano, Fornovo di Taro, Solignano, Tornolo e Valmozzola, parte di quelli di Berceto e Terenzo, tutti in provincia di Parma, nonché una piccola porzione dei comuni liguri di Borzonasca, in provincia di Genova (frazione Giaiette) e di Varese Ligure, in provincia della Spezia (frazione Pelosa).

Luoghi d'interesse modifica

Nella parte più alta la vallata comprende località molto suggestive tra cui Santa Maria del Taro (Tornolo), a pochi chilometri dal mar Ligure che si raggiunge attraverso il Passo del Bocco. Un po' più lontano dal Taro possiamo trovare Tarsogno, nota per i suoi pregiati funghi.

Ritornando sul corso del Taro si trova il Castello dei Landi di Compiano, ubicato su una piccola altura, a sinistra del fiume.

Note modifica

  1. ^ M. Giuliani, "La Via del Borgallo, il "pagus Vignolensis" e il "castrum Grundulae", Archivio Storico delle Province Parmensi s. IV, 6, 1954, p. 51-77
  2. ^ Operazione "Wallenstein": le stragi dell'estate, su eccidinazifascisti.parma.it. URL consultato il 26 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2014).

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