Discussione:Savoca

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Personalità modifica

Il paragrafo personalità legate a Savoca può ovviamente comprendere tutte le persone di interesse enciclopedico legate alla città cioè nate o vissute o comunque legate alla città. Tali persone possono avere già una voce su wikipedia, oppure essere link rossi di futuro sviluppo. Ogni persona comunque deve venire citata come wikilink; tutte le informazioni aggiuntive oltre al nome vanno nella voce dedicata (ovviamente, visto che esiste apposta la voce dedicata). Raddoppiare le informazioni non è utile e diminuisce la fruibilità dell'enciclopedia. Ho pertanto eliminato dal paragrafo le biografie di diverse persone che, se enciclopediche, avranno eventualmente diritto ad una poropria voce dedicata. Riporto qui l'elenco dei soli nomi, mentre per le informazioni esistenti e relative a questi link attualmente rossi basta consultare le precedenti versioni della pagina; nulla è stato buttato.

Pietro Trimarchi, Santoro Crisafulli., Stefano Trischitta, Filippo Giannetto, Padre Placido da Savoca, Frate Bernardo da Limina, Padre Giuseppe Nicòtina, Il Barone Altadonna, Antonino Garufi, Domenico Scarcella, Carmelo Pugliatti, Marco Fleres-Trischitta, Antonino Russo Gatto, Santi Scarcella, Giuseppe Trischitta, Domenico Scarcella, Padre Basilio Gugliotta da Naso, Padre Giampietro da S.Teresa, Enrico Trimarchi, Santi Muscolino, Suor Maria Alfonsa
--Gac 10:19, 27 lug 2010 (CEST)Rispondi

[ Rientro] Sposto qui le personalità prive (al momento?) delle rispettive voci su Wikipedia (e siamo quindi impossibilitati a testarne l'enciclopedicità) e contrassegnate da tempo col template {{citazione necessaria}}:

Per ogni personalità, peraltro, andrebbe spiegato il motivo del legame col comune. --Μαρκος 17:45, 19 dic 2017 (CET)Rispondi

Persone modifica

Rimosse (per l'ennesima volta) alcune persone che non hanno nulla a vedere col comune; perlomeno questo è quanto risulta dalle rispettive voci biografiche di wikipedia. Se mi sbaglio, correggetemi. --Gac 15:27, 24 lug 2014 (CEST)Rispondi

Citazioni nell'incipit modifica

(Siciliano)

«Sauca, mi scantu mi ti vardu!
Li robbi vi li scippunu d'incoddhu!»

(IT)

«Savoca, ho paura a guardarti!
I vestiti ve li levano di dosso!»

«Presentano leggiadria gli edifici dei cittadini, ma ineguali sono le vie giusta l’indole del declive terreno.»

«...ma intorno quale splendido paesaggio!!! Il verde degli alberi e dell'erba, che da ogni parte si arrampica a soffocare il paese, a mimetizzarlo, ad assorbirlo, quasi che la natura pazientemente, tenecemente, avesse assediato i bastioni, le case e le chiese di Savoca: sudbolamente infiltrandosi nelle crepe, silenziosamente esplodendo di radici, di stami, di filamenti. Fino a che, vittoriosa, all'uomo non consentì altra vita che quella dell'albero, del filo d'erba; o la fuga. E più che il paese, la sua rovina nella bellezza di cui è circondato, è l'uomo che ci vive dentro ad impressionarci: la sua assorta immobilità, il suo silenzio. Gettando un'occhiata nelle case, lo scoprirle abitate è una sorpresa: la gente vi si muove come in un mondo al di là della parola, in una superstite e ormai atrofica umanità. Persino i bambini. E le nostre voci, mentre andiamo su e giù per le strade del paese e ci fermiamo ad ammirare portali, rosoni, bifore ed il paesaggio ad ogni svolta diverso, per cui si dice che Savoca ha sette facce - suonano sperse, irreali.»

Sposto qui le citazioni iniziali, contrarie a Wikipedia:Citazioni#Sezione_iniziale...--Ceppicone 15:52, 18 apr 2015 (CEST)Rispondi

Le famiglie nobili di Savoca modifica

Ho spostato in questa sede la lunga sezione sottostante, non prevista da Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani. Si tratta della voce sul comune, non è la storia di alcune famiglie, scritta con taglio enfatico e completamente priva di fonti. Come sarebbero le voci di numerosi comuni italiani, (Firenze, Roma ecc...) se scrivessimo la storia di tutte le Nobili Famiglie, possedimenti compresi, che vi hanno vissuto? Per ogni precisazione ne possiamo tranquillamente parlare in questa sede. Grazie.--Ceppicone 23:45, 10 mag 2017 (CEST)Rispondi

Come abbiamo appena accennato nel capitolo dedicato alla storia, in Savoca dimoravano, nei secoli scorsi, diverse famiglie di grossi proprietari terrieri che, se non avevano i titoli altisonanti tipici delle famiglie della nobiltà siciliana, erano, tuttavia, proprietarie di molteplici consistenze immobiliari site in Savoca e dintorni e, detenitrici del potere politico nella comunità in cui vivevano. Antiche cronache risalenti al XIX secolo, descrivono queste famiglie come meschine, parassitarie e prepotenti, sempre in lotta tra loro per la supremazia politica ed economica, anche se non mancano fulgidi esempi di filantropia e di lungimiranza politico-economica. Moltissimi furono i matrimoni di interesse, tanto che, in definitiva, le nobili famiglie savocesi erano tutte, tra loro, imparentate. I nobili di Savoca si dedicavano tutti alle professioni liberali: erano perlopiù avvocati, notai, medici, farmacisti, docenti universitari, politici e non mancavano i sacerdoti; vestivano in modo molto ricercato e, quando passavano a miglior vita, taluni di loro venivano imbalsamati ed esposti nella cripta dei Padri Cappuccini. In tutte le antiche chiese di Savoca non mancano le lapidi che ricordano la presenza di sepolture appartenenti alla nobiltà locale: la prerogativa della tumulazione nelle chiese apparteneva solo alle classi più altolocate; al popolo minuto, costituito da contadini, pescatori, artigiani e piccoli mercanti, non spettava tale diritto, per cui detti soggetti venivano sepolti alla rinfusa in fosse comuni site sotto il sagrato della chiesa di San Nicolò.

Una delle famiglie più antiche è quella dei Bucalo, estinta, potente tra il XV ed il XVIII secolo. Ai Bucalo si deve la prima colonizzazione della Marina di Savoca, oggi Santa Teresa di Riva, avvenuta a partire dal 1503 in avanti. Secondo documentate testimonianze, gli ultimi discendenti dei Bucalo, i fratelli sacerdoti Benedetto e Paolo, morirono senza eredi agli inizi del Settecento, lasciando (con testamento datato 1708) i loro averi ai Gesuiti, oltre ai predetti religiosi, esponente di spicco di questa famiglia fu Antonello Bucalo, Notaro in Savoca nel 1641.

Altra, molto risalente, forse la più antica, fu quella dei Coglitore o Cuglituri, che vanta un Costantino, sindaco di Savoca nel 1355, un Gualtiero capitano giustiziere di Savoca nel 1409, un Giovanni sacerdote nel 1574, un Geronimo capitano giustiziere nel 1640 ed un Salvo, giudice di Savoca nel 1641.

Ricchissima e potente fu quella dei Crisafulli; risiedeva in un'elegante abitazione ubicata presso la porta della Città. Originaria di Messina e presente nella Terra di Savoca fin dal 1400, possedeva vastissime proprietà fondiarie ed urbane, (un Antonio Crisafulli, nel 1603, donò ai frati cappuccini un vasto appezzamento ove questi eressero l'attuale convento) e vantava tra i suoi rampolli diversi accademici e uomini politici, tra tutti si ricordino il dott. Santoro Crisafulli (1570-1636), (giudice della Gran Corte Regia e luogotenente dello strategoto di Messina tra il 1598 ed il 1632), il notaio Vincenzo Crisafulli (1794-1865), cassiere comunale di Savoca e l'on. Michele Crisafulli Mondìo (1881-1943).

La più potente fu, forse, quella dei Trimarchi, famiglia di origine messinese. Nel 1792, vennero insigniti del titolo nobiliare di baroni di Villamarchese. Il più antico membro documentato di questa famiglia è stato don Pietro Trimarchi, facoltoso architetto e costruttore edile, vissuto tra il Quattrocento ed il Cinquecento, che ristrutturò la chiesa matrice di Savoca. Degni di nota Francesco Trimarchi, giurato di Savoca nel 1676, durante il turbolento periodo storico della Rivolta antispagnola di Messina, Giovanni Trimarchi proconservatore di Savoca nel 1721 ed il medico e fisico dott. Francesco Trimarchi (1780-1831), che fu altresì Segreto di Savoca nel 1820. I discendenti di questa facoltosa famiglia possiedono ancora il loro palazzo settecentesco sulla piazza del paese ed hanno avuto tra le loro file diversi scienziati e giuristi.

I Trischitta, furono altresì ricchi e potenti fin dal XV secolo, ebbero onori e cariche, si fregiavano anche del titolo di messere. Risiedevano in un sontuoso palazzo ubicato su di un'altura, nel Quartiere San Michele, proprio dove sorge il Museo di Savoca. Tra questi si ricordino Stefano, Giacomo, Bartolomeo e Mario, rispettivamente capitano giustiziere, giurato, sindaco e Proconservatore di Savoca nell'anno 1676. Merita menzione il filantropo Vincenzo Maria Trischitta (1772-1852) che nel 1838 fondò il Monte frumentario savocese ed il notar Luigi Trischitta (1784-1858) che ricoprì più volte la carica diSindaco di Savoca. Rampollo illustre del casato fu altresì lo storico Giuseppe Trischitta, nipote del suddetto notar Luigi.

Gli Scarcella, erano ricchi possidenti terrieri, presenti in Savoca fin dal Quattrocento. Avevano due palazzi, uno nel quartiere San Michele, nel cuore del centro storico, l'altro in contrada San Gaetano. Si ricordino tra loro: Francesco Maria Scarcella consolente et notabile savocese vissuto nel XVII secolo, il dott. Domenico Scarcella (1779-1850), sindaco di Savoca tra il 1818 ed il 1821, il primo dopo l'abolizione del feudalesimo ed il prof. Santi Scarcella (1817-1878) medico farmacologo e docente universitario.

Un'altra facoltosa famiglia era quella dei Procopio che, proveniente dalla Calabria, si stabilì in Savoca nel XVII secolo, tra i personaggi illustri di questa antica famiglia savocese si ricordano Matteo Procopio (1750-1811), che fu professore di letteratura italiana presso l'Università di Stoccarda e traduttore di Salomon Gessner ed i fratelli sacerdoti Nicola Procopio (1754-1834) e Marcello Procopio (1773-1844). La famiglia Procopio risulta estinta, essendo l'ultimo discendente morto alla fine del XIX secolo.

C'erano poi i Pugliatti, famiglia di origine borghese, dal cui casato provengono diversi intellettuali, come il sac. Antonino Pugliatti latinista insigne, il filosofo sac. Vincenzo Pugliatti nato nel 1785, il prof. Carmelo Pugliatti (1789-1854) ed il prof. Rosario Pugliatti (1853-1898), questi ultimi due medici ginecologi e docenti universitari. Dimoravano in località Cantidati, in un palazzotto immerso nella campagna.

Degni di nota i Salvadore, famiglia di origine spagnola. La loro presenza è documentata a Savoca fin dai primi anni del Seicento. La maggior parte degli appartenenti a questa famiglia si dedicò alla professione notarile, mentre alcuni di loro divennero sacerdoti. Si ricordino tra questi il notar Giovanni Salvadore notaro in Savoca nel 1676, il suo nome risulta tra i firmatari della Capitolazione della Terra di Savoca ai Francesi; il notaio Pietro Salvadore (1708-1776); il notaio don Antonino Salvadore fu Vincenzo (+ 1831) che fino al 1818 fu capitano giustiziere di Savoca. L'ultimo notaio di questa famiglia fu il dott. Giuseppe Salvadore-Crisafulli (1847-1914), suo figlio, ing. Vincenzo Salvadore-Toscano (1891-1974) fu podestà di Messina dal 1928 al 1933 e segretario del Ministero dei lavori pubblici.

I Nicòtina, blasonata famiglia di origine catanese, che diede a Savoca sacerdoti, notai e sindaci. Abitavano in un grande palazzo (crollato) che si ergeva tra la Chiesa di San Nicolò e quella dell'Immacolata. Possedevano anche un'elegante sepoltura gentilizia nella Chiesa dell'Immacolata e alcuni di loro furono imbalsamati ed esposti nella cripta dei Cappuccini. Si ricordino fra tutti il notar Ludovico Nicòtina fu Giuseppe (1682-1752) ed il figlio sac. Giuseppe Nicòtina (1714-1795). I discendenti di questa famiglia sono proprietari, sin dal 1888 del Castello di Pentefur.

I Prestipino furono ricchi e potenti tra il XVIII ed il XX secolo, esercitarono su Savoca il potere politico e quello giudiziario, vivevano in un'elegante residenza ubicata presso il convento dei cappuccini; tra di loro si ricordino Padre Placido da Savoca, al secolo Antonio Prestipino(1690-1754) padre cappuccino morto nel 1754 ed il potente e chiacchierato giudice e sindaco di Savoca Onofrio Prestipino (1768-1855).

Famiglia facoltosa fu quella dei Fleres, di origine spagnola e proprietaria di vaste proprietà nella vallata del Torrente Agrò, tra i personaggi eminenti di questa famiglia meritano di essere ricordati Filippo Fleres, nato nel 1686, Giurista e magistrato savocese, fu Giudice Pretoriano di Palermo nel 1734 e Giudice del Tribunale del Concistoro, sempre a Palermo, nel 1743; il giudice ed avvocato dott. Marco Fleres Trischitta (1800-1852) dottore in ambo le leggi e giudice di Savoca e del Tribunale di Messina ed Ugo Fleres insigne letterato nato a Messina da padre savocese.

Infine, i Toscano, ricca famiglia documentata in Savoca fin dal 1600; erano imparentati con i Prestipino i Salvadore ed i Trimarchi. Si annoverano in questa famiglia numerosi sacerdoti e professionisti, tra tutti don Giovanni Toscano, sindaco di Savoca nel 1823, ed il di lui nipote avv. Carlo Toscano che custodirono la copia della Capitolazione della Terra di Savoca dinnanzi alle Armi francesi.

Da non dimenticare infine, i Petrafitta, famiglia estinta; i Longo, i Cuzzaniti i Di Blasi ed i Cacopardo, con l'on. Rosario Cacopardo avvocato e deputato regionale.

È doveroso, infine, spendere qualche parola sulle famiglie "borghesi" della Savoca dei secoli scorsi, queste famiglie, a differenza dei succitati casati "nobili", esercitavano il commercio e l'artigianato, fungendo da vero motore economico della comunità in cui vivevano; nonostante ciò, erano spesso tenute ai margini della vita politica cittadina. Alcune di queste famiglie riuscirono ad accumulare considerevoli patrimoni, gareggiando con le famiglie nobiliari. Tra le famiglie del ceto "Borghese" si ricordino: i Giannetto, i Ferraro, i Muscolino, i Caminiti, i Garufi, i Moschella, i Cicala, i Crupi, i Fazio, i Famulari ed i Mangiò.

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