Caetani

famiglia nobiliare italiana
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La famiglia Caetani, o Gaetani, o Cajetani, o di Gaetano è una famiglia nobile italiana, originaria della città di Gaeta (l'antica Caieta), da alcuni collegata impropriamente alla stirpe dei signori del Ducato di Gaeta, nonché ai Gaetani patrizi della Repubblica di Pisa.

Caetani
Inquartato: nel 1º e 4º d'oro, alla gemella ondata d'azzurro, posta in banda; nel 2º e 3º d'azzurro, all'aquila spiegata d'argento, coronata dello stesso.
Stato
Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Regno di Sicilia
Bandiera delle Due Sicilie Regno delle Due Sicilie
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Casata di derivazioneDuchi di Gaeta
Titoli
Data di fondazioneXII secolo
Etniaitaliana
Rami cadetti
  • Caetani di Anagni
    • Gaetani d'Aragona
Stemma di un cardinale di Casa Caetani di Sermoneta nel coro della basilica di Santa Maria sopra Minerva, Roma

Svolse certamente un ruolo importante a Roma, nello Stato Pontificio e nel Regno di Napoli, poi Regno delle Due Sicilie.

Storia modifica

Origini gaetane modifica

La famiglia Caetani, stando a una tradizione del XVII secolo, discenderebbe dai duchi di Gaeta:[1] la forma del cognome (Caietanus, Gaietanus) denuncia comunque che il capostipite era originario di Gaeta. Un filone di studi poco attendibile qualifica come membro della famiglia papa Gelasio II (Giovanni Coniuolo o Giovanni di Gaeta), nato a Gaeta nel 1060 e morto il 29 gennaio 1119. Si dispone di una genealogia documentata della famiglia soltanto a partire dal XII secolo, periodo in cui sono attestati rami distinti a Roma, ad Anagni, a Napoli, e a Pisa, forse riconducibili a un unico originario ceppo di Gaeta.[2]

Secondo la tradizione erudita seicentesca, non verificabile su documenti certi e ormai superata dagli studi più recenti, dai duchi di Gaeta sarebbero discesi due rami principali della famiglia Caetani: quello pisano dei Gaetani patrizi di Pisa, esiliato da Pisa nel XIV secolo e vivente in Sicilia fino al secolo scorso, e il ramo laziale dei Caetani di Anagni - signori, poi duchi, di Sermoneta - da cui discesero poi anche i Gaetani d'Aragona o Gaetani dell'Aquila d'Aragona. In base alle evidenze documentali i Gaetani di Pisa e i Caetani di Anagni e di Sermoneta risultano essere due famiglie omonime, prive di origine comune.

Resta il fatto che papa Bonifacio VIII, Benedetto Gaetani di Anagni, riconoscesse ufficialmente come "familiares" i Gaetani di Pisa, cui fu affidata la raccolta delle tasse papali con la concessione dell'apertura della nota Societas Benedicta guidata da Oddone Gaetani, banchiere del Papa (vedi Oddone Gaetani in Enciclopedia Treccani[3]).

Il ramo siciliano derivato dai Gaetani di Pisa utilizza lo stesso stemma dei Gaetani di Roma,[4] inquartato con quello dei Duchi di Gaeta e con i pali d'Aragona, che sarebbero stati concessi dal papa Pasquale II nel 1113 a Gherardo Gaetani per la battaglia delle Baleari (Vedi Calendario d'Oro, anno 1899 pag 173.)[4]


Caetani nel Lazio modifica

Anche se la tradizione domestica annovera tra i membri della famiglia papa Gelasio II[5] (al secolo Giovanni di Gaeta, della famiglia Coniuolo), nel XII secolo i Caetani insediati nel Lazio (Anagni e dintorni) ebbero un'influenza molto marginale a Roma, finché nel 1294 avvenne l'elezione al soglio pontificio di un membro della famiglia, Benedetto Caetani col nome di papa Bonifacio VIII; il nuovo pontefice elevò decisamente le sorti del casato: esso divenne in breve tempo uno dei più potenti e temuti, soprattutto grazie al nepotismo messo in atto da Bonifacio. Questi fece ottenere infatti ai familiari i territori di Sermoneta, Bassiano, Ninfa e San Donato (1297, 1300), e il marchesato di Ancona (sempre 1300), mentre il re Carlo II di Napoli, per ingraziarsi il pontefice, fece il di lui fratello conte di Caserta. Inoltre, per matrimonio di Roffredo III con Giovanna dell'Aquila (1299) i Caetani acquisirono il dominio sulla contea di Fondi nel Regno di Napoli, con il relativo titolo nobiliare. Essi si dimostrarono valorosi guerrieri e formarono un vero e proprio nucleo armato a protezione di Bonifacio VIII, che aveva in effetti molti nemici.

Tra il XIV e il XV secolo i loro screzi con i Colonna causarono rivolte e sommosse a Roma e nelle regioni periferiche del papato, talvolta al limite della guerra civile. Nel 1500 papa Alessandro VI, nel tentativo di piegare la potente nobiltà feudale romana, confiscò ai Caetani i loro territori nello Stato Pontificio e li diede a sua figlia Lucrezia Borgia e poi al figlio di lei Rodrigo Borgia d'Aragona, con il titolo di duca di Sermoneta; ma alla morte del papa i Caetani ripresero possesso dei loro domini.

Linee modifica

 Orso Gaetano (...1120-1167...)
 
 
 Linea antica
 
  
Conti palatini, signori di Pofi e Trevi
est. ca. 1499
 Conti di Fondi
est. ca. 1400
  
     
Signori di Sgurgola
est. ca. 1547
Signori, poi conti di Torre
est. ca 1900
Signori di Castelmola, poi conti Gaetani
fiorente
Caetani
duchi di Sermoneta

est. 1990
 Gaetani dell'Aquila d'Aragona
conti di Fondi, poi duchi di Laurenzana

fiorente
  
    
 Signori di Maenza
est. ca. 1715
Marchesi Laval della Fargna
est. 1937
Signori di Amorosi
est. ca. 1550
(naturale)
signori di Riardo
est. ca. 1600

Gaetani d'Aragona (o dell'Aquila d'Aragona), principi di Piedimonte e Gioia, duchi di Traetto e Laurenzana, conti di Fondi, Alife e Morcone modifica

Linea fondata da Onorato II Caetani, conte di Fondi, che nel 1466 ebbe da re Ferdinando I di Napoli il privilegio di aggiungere il cognome d'Aragona e di modificare il proprio stemma con le armi aragonesi. Dopo la perdita di Fondi e di Traetto (1497), concesse dal re a Prospero Colonna, i Gaetani d'Aragona continuarono a portarne il titolo solo nominalmente. Il ducato di Laurenzana, appartenente al Regno di Napoli, fu assunto invece da Alfonso Gaetani nel 1606 in seguito al suo matrimonio con Giulia di Ruggiero, duchessa di Laurenzana. Piedimonte fu elevata a principato nel 1715.

  • Onorato II (1414-1491), VI conte di Fondi
  • Onorato III (m. 1528), I duca di Traetto, VII conte di Fondi
  • Scipione (1528-1554), II duca di Traetto, VIII conte di Fondi
  • Luigi (m. prima del 1612), III duca di Traetto, IX conte di Fondi
  • Scipione (m. 1614), IV duca di Traetto, X conte di Fondi
  • Alfonso (?-?), I duca di Laurenzana
  • Francesco (1588-1624), II duca di Laurenzana
  • Alfonso (1609-1644), III duca di Laurenzana
  • Francesco (1633-1653), IV duca di Laurenzana
  • Antonio (1638-1710), V duca di Laurenzana
  • Nicola (1657-1741), I principe di Piedimonte, VI duca di Laurenzana
  • Giuseppe Antonio (1726-1782), II principe di Piedimonte, VII duca di Laurenzana
  • Nicola (1744-1801), III principe di Piedimonte, VIII duca di Laurenzana
  • Onorato (1770-1857), IV principe di Piedimonte, IX duca di Lurenzana
  • Antonio (1795-1863), V principe di Piedimonte, X duca di Laurenzana
  • Onorato (1832-1904), VI principe di Piedimonte, XI duca di Laurenzana
  • Nicola (1857-1924), VII principe di Piedimonte, XII duca di Laurenzana
  • Antonia (1881-1959), VIII principessa di Piedimonte, XIII duchessa di Laurenzana[6]
  • Ferdinando (1924-2013), IX principe di Piedimonte, XIV duca di Laurenzana
  • Bonifacio (n. 1950), X principe di Piedimonte, XV duca di Laurenzana

Caetani, duchi di Sermoneta, poi principi di Caserta e di Teano modifica

Questa linea fu fondata da Giacobello Caetani, al cui nipote, Guglielmo, fu concesso il ducato di Sermoneta da papa Pio III nel 1503, il marchesato di Cisterna venne invece concesso alla famiglia da papa Sisto V nel 1585. Nel 1642, Francesco, settimo duca di Sermoneta, divenne principe di Caserta per matrimonio con Anna Acquaviva unica figlia ed erede del principe Andrea Matteo IV; il suo discendente Michelangelo cedette nel 1750 il feudo ai Borbone, ottenendo in cambio il titolo di principe di Teano.

Nel XIX secolo, Michelangelo Caetani, tredicesimo duca di Sermoneta e terzo principe di Teano, fu apprezzato dantista, nonché brevemente sindaco di Roma dopo Porta Pia. Fu sua figlia Ersilia, sposata al conte Lovatelli, archeologa di valore, la prima donna a essere ammessa nell'Accademia dei Lincei.

L'altro figlio di Michelangelo, Onorato, fu un uomo politico. Tra il dicembre 1890 e il dicembre 1892 fu il sedicesimo sindaco di Roma, quindi senatore del Regno d'Italia e nel 1896, per breve tempo, ministro degli Esteri nel secondo Gabinetto di Antonio di Rudinì. Fu anche presidente della Società Geografica Italiana dal 1879 al 1887. Ebbe cinque figli[7]: Leone (1869-1935), Roffredo (1871-1961), Livio (1873-1915), Giovannella (1875-1971), Gelasio (1877-1934) e Michelangelo (1890-1941).

  • Leone fu uno dei massimi storici dell'Islam classico. Deputato nel 1909 per il IV collegio di Roma e di simpatie socialiste, votò contro l'intervento voluto da Giovanni Giolitti in Tripolitania e Cirenaica. Costituì col proprio patrimonio l'attuale "Fondazione Leone Caetani per gli Studi Islamici"[8], presso l'Accademia nazionale dei Lincei.
  • Roffredo, l'ultimo duca di Sermoneta, fu un distinto compositore. Sposò nel 1911 Marguerite Chapin, una colta americana che fonderà delle importanti riviste letterarie internazionali ("Commerce" in Francia, "Botteghe Oscure" in Italia). Dal matrimonio nacquero due figli: Camillo (1915-1940), morto nella II guerra mondiale in Albania, e Lelia (1913-1977), che dedicò la sua vita allo sviluppo del Giardino di Ninfa.
  • Gelasio, ingegnere ed imprenditore, fu anche, tra l'altro, ambasciatore d'Italia a Washington dal 1922 al 1925, deputato e senatore del Regno, oltre a curare i Regesta chartarum e i Varia, raccolte di documenti sulla storia dei Caetani, fu autore Domus Caietana, vera e propria storia della sua famiglia fino al XVI secolo. Durante la prima Guerra Mondiale servì come tenente di artiglieria nel regio esercito ricevendo l'Ordine militare di Savoia e tre medaglie d'argento. In particolare fu l'ideatore del tunnel minato sotto la cima del Col di Lana che, dopo la sua esplosione il 17 aprile 1916, consentì all'esercito italiano di impossessarsi di un importante punto di osservazione e controllo delle vallate circostanti.
  • Da Michelangelo (1890-1941), attraverso la figlia Topazia (1921-1990), sposata ad Igor Markevitch, discende il musicista Oleg Caetani.[9]

Il patrimonio materiale e culturale dei duchi di Sermoneta è oggi affidato ad alcune fondazioni: oltre a quella citata in memoria di Leone presso i Lincei, quella intitolata a Roffredo Caetani[10], che gestisce la fortezza di Sermoneta ed il giardino di Ninfa, e quella che prende il nome da Camillo Caetani[11], figlio dello stesso Roffredo, che è titolare dell'archivio di famiglia e di parte del palazzo alle Botteghe Oscure.

Signori di Sermoneta modifica

  • Pietro (m. 1308), I signore di Sermoneta dal 1299.
  • Roffredo (m. 1335), II signore di Sermoneta, I conte di Fondi
  • Nicola (1310/1314-1348), III signore di Sermoneta, II conte di Fondi
  • Onorato I (1336-1400), IV consignore di Sermoneta, III conte di Fondi con
    • Guglielmo (1338-1423), IV consignore di Sermoneta, poi V signore di Sermoneta
  • Ruggero (1390-1436), VI consignore di Sermoneta con
    • Giacomo (1390-1433), VI consignore di Sermoneta con
    • Onorato (1421-1479), VI consignore di Sermoneta, VII signore di Sermoneta
  • Nicola (1440-1494), VIII signore di Sermoneta
  • Bernardino Maria (m. 1500), IX consignore di Sermoneta con
  • Guglielmo (1475-1519), IX consignore di Sermoneta sino al 1503
Lo stato di Sermoneta viene confiscato nel 1499; restituito ai Caetani nel 1503 col titolo di duca.

Duchi di Sermoneta modifica

  • Guglielmo (1475-1519), II duca di Sermoneta (titolo concesso nel 1503)
  • Camillo (1494-1550), III duca di Sermoneta
  • Bonifacio (1516-1574), IV duca di Sermoneta
  • Onorato (1542-1592), V duca di Sermoneta
  • Pietro (1562-1614), VI duca di Sermoneta
  • Filippo (1565-1614), VII duca di Sermoneta

Duchi di Sermoneta e principi di Caserta modifica

  • Francesco (1594-1683), VIII duca di Sermoneta, principe di Caserta a titolo personale ex uxore Anna Acquaviva
  • Gaetano Francesco (1656-1716), IX duca di Sermoneta, nipote del precedente
  • Michelangelo (1685-1759), X duca di Sermoneta, III principe di Caserta fino al 1750

Duchi di Sermoneta e principi di Teano modifica

  • Michelangelo (1685-1759), X duca di Sermoneta, dal 1750 I principe di Teano
  • Francesco (1738-1810), XI duca di Sermoneta, II principe di Teano
  • Enrico (1780-1850), XII duca di Sermoneta, III principe di Teano
  • Michelangelo (1804-1882), XIII duca di Sermoneta, IV principe di Teano
  • Onorato (1842-1917), XIV duca di Sermoneta, V principe di Teano
  • Leone (1869-1935), XV duca di Sermoneta, VI principe di Teano
  • Onorato (1902-1946), XVI duca di Sermoneta, VII principe di Teano
  • Roffredo (1871-1961), XVII ed ultimo duca di Sermoneta, VIII principe di Teano
Casata estinta

Caetani di Torre Cajetani modifica

Linea fondata da Giacomo detto (Iaco)Bello Caetani (1319/1323 - impiccato il 1º agosto 1360), con la divisione dei feudi paterni ottiene Filettino, Vallepietra e Torre[12], il condomino di Sermoneta e Bassiano col fratello Nicolò il 14-3-1338. La linea si estinse nel 1898 con la morte di Anatolio, IX conte di Torre.

La linea è conosciuta anche come "di Anagni" e "di Filettino".

  • Giacomo detto Iacobello Caetani (1319/1323-1360), I signore di Torre;
  • Onorato Caetani (m. 1481), II signore di Torre;
  • Antonio Caetani (m. 1512), III signore di Torre;
  • Cesare Caetani (m. 1529), IV signore di Torre;
  • Antonio Caetani (1523-1566), V signore di Torre;
  • Cesare Caetani (m. 1583), VI signore di Torre;
  • Scipione Caetani (m. 1621), fu poeta. VII signore di Torre;
  • Muzio Caetani (m. 1660), VIII signore di Torre;
  • Antonio Caetani (m. 1688), IX signore di Torre;
  • Cesare Caetani (m. 1707), I conte di Torre;
  • Muzio Caetani (1683-1731), II conte di Torre;
  • Loffredo Caetani (1684-1739), III conte di Torre;
  • Giuseppe Antonio Caetani (m. 1774), IV conte di Torre;
  • Loffredo Caetani (m. 1797), V conte di Torre;
  • Muzio Caetani (1764-1825), VI conte di Torre;
  • Onorato Caetani (1804-1847), VII conte di Torre;
  • Loffredo Caetani (1805-1856), VIII conte di Torre;
  • Anatolio Caetani (m. 1898), IX conte di Torre;

Papi Caetani modifica

 
Palazzo Gaetani d'Oriseo

Tra parentesi l'anno della nomina

Cardinali Caetani modifica

Tra parentesi l'anno della nomina.

Viceré di Sicilia modifica

Furono Viceré di Sicilia:

  • Francesco Caetani, viceré di Sicilia dal 1662 al 1667
  • Onorato Gaetani, nono duca di Laurenzana- luogotenente generale in Sicilia, dal 1837 al 1840

Altri membri della famiglia modifica

Note modifica

  1. ^ Sui Caetani di Anagni e di Sermoneta cfr. Gelasio Caetani, Domus Caietana, vol. I, parte I, Sancasciano Val di Pesa 1927. Per i Gaetani di Pisa si veda Gaetani in Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche
  2. ^ CAETANI in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  3. ^ GAETANI, Oddone in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  4. ^ a b Famiglia GAETANI (fasc. 5665), su archiviodistato.firenze.it. URL consultato il 23 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2022).
  5. ^ Gelasio Caetani, Caietanorum genealogia, Roma 1920
  6. ^ Autorizzata a portare i titoli paterni ad personam con Regie Lettere Patenti del 21.VI.1925.
  7. ^ SITO UFFICIALE FRC - GIARDINO DI NINFA e CASTELLO CAETANI - Famiglia Caetani, su fondazionecaetani.org. URL consultato il 14 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2016).
  8. ^ Fondazione Caetani presso la Reale Accademia Nazionale dei Lincei
  9. ^ Le ultime generazioni dei Caetani, su iluoghideicaetani.it. URL consultato il 22 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2017).
  10. ^ Fondazione Roffredo Caetani e I luoghi dei Caetani Archiviato il 23 ottobre 2017 in Internet Archive.
  11. ^ Fondazione Camillo Caetani
  12. ^ Gelasio Caetani, Domus Caietana, vol. I, parte I,, pp. 103-106.

Bibliografia modifica

Gelasio Caetani, Caietanorum genealogia, Roma 1920.

Gelasio Caetani, Epistularium Honorati Caietaní, Sancasciano Val di Pesa 1927.

Gelasio Caetani, Regesta chartarum. Regesto delle pergamene dell'archivio Caetani, 6 voll., Perugia poi San Casciano Val di Pesa, 1922-1932.Gelasio Caetani, Domus Caietana. Storia documentata della famiglia Caetani, 5 voll., San Casciano Val di Pesa, 1927-1933.

Gelasio Caetani, Varia, Raccolta delle carte più antiche dell'Archivio Caetani e regesto delle pergamene del Fondo pisano, Città del Vaticano 1936.

Ninfa, una città, un giardino, Atti del colloquio della Fondazione Camillo Caetani, Roma, Sermoneta, Ninfa, 7-9 ottobre 1988, a cura di L. Fiorani, Roma 1990.

Sylvie Pollastri, Les GaetanI de Fondi. Recuil d'actes (1174-1623), Roma 1998.

Sermoneta e i Caetani. Dinamiche politiche, sociali e culturali di un territorio tra Medioevo ed Età Moderna (Atti del Convegno della Fondazione Camillo Caetani, Roma -Sermoneta, 16-19 giugno 1993), a cura di L. Fiorani, Roma 1999.

Inventarium Honorati Gaietani. L' Inventario dei beni di Onorato II Gaetani D'Aragona, 1491 - 1493, a cura di S. Pollastri, trascrizione di Cesare Ramadori (1939), Roma 2003.

Giovanni Pesiri, Il “felice cinquantennio” del governo di Onorato II Caetani conte di Fondi (1441-1491), in Principi e corti nel Rinascimento meridionale. I Caetani e le altre signorie del Regno di Napoli, a cura di F. Delle Donne e G. Pesiri, Roma 2020, pp. 101–135._

Giovanni Pesiri, Il quaderno delle spese del conte Onorato II Caetani per S. Maria di Fondi, S. Francesco di Traetto e per il monumento funebre in S. Francesco di Fondi (1487-1491), in «Annali del Lazio Meridionale», 21/1 (2021), pp. 15–34._https://www.academia.edu/49473758/Il_quaderno_delle_spese_del_conte_Onorato_II_Caetani_per_S_Maria_di_Fondi_S_Francesco_di_Traetto_e_per_il_monumento_funebre_in_S_Francesco_di_Fondi_1487_1491_in_Annali_del_Lazio_Meridionale_21_1_2021_pp_15_34

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