Junkers F 13

aereo di linea Junkers
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Lo Junkers F 13 (designazione aziendale J 13, venduto negli Stati Uniti dalla Junkers-Larsen Aircraft Corporation come JL-6) fu un aereo di linea monomotore, monoplano ad ala bassa sviluppato dalla divisione aeronautica dell'azienda tedesca Junkers nei tardi anni dieci del XX secolo.

Junkers F 13
Lo Junkers F 13 esposto al Deutsches Museum di Monaco di Baviera
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio2
ProgettistaOtto Reuter
CostruttoreBandiera della Germania Junkers
Data primo volo25 giugno 1919
Data entrata in servizio1920
Esemplari322
Sviluppato dalJunkers J 12
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza10,50 m
Apertura alare17,75 m
Altezza3,60 m
Superficie alare44,0
Peso a vuoto1 480 kg
Peso max al decollo2 318 kg
Passeggeri4
Propulsione
Motoreuno Junkers L5
Potenza310 hp (228 kW)
Prestazioni
Velocità max198 km/h
Velocità di crociera170 km/h
Tangenza5 100 m
Notedati riferiti alla versione F.13fe

dati estratti da Junkers: an aircraft album no.3 [1]

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Un F 13 in fase di decollo.

Prodotto dal 1919 al 1932 e caratterizzato principalmente dalla superficie in metallo ondulato, tecnologia comune ai primi modelli Junkers, fu uno dei più rappresentativi modelli di velivolo destinati al mercato dell'aviazione commerciale del primo dopoguerra e il primo aereo commerciale completamente metallico avviato alla produzione in serie.

Storia del progetto

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Con la conclusione della prima guerra mondiale, il cui termine avverso all'Impero tedesco comportò lo smembramento dei suoi territori e la creazione della Repubblica di Weimar, l'aviazione tedesca venne pesantemente ridimensionata come previsto dalle clausole imposte dal Trattato di Versailles. I modelli militari vennero quasi interamente distrutti e i sopravvissuti furono smilitarizzati e, con opportune modifiche, ricondizionati per un uso esclusivamente civile, tuttavia i modelli che permettessero il trasporto di un sostanziale numero di passeggeri erano quasi inesistenti. In quest'ambito alcune aziende tedesche avviarono lo sviluppo di modelli specifici progettati fin dall'inizio per poter essere utilizzati in questo ruolo.

Hugo Junkers, proprietario dell'azienda che portava il suo nome con sede a Dessau, incaricò il suo ingegnere capo Otto Reuter, direttore del suo ufficio tecnico, di progettare un modello concettualmente moderno da poter proporre alle emergenti compagnie aeree nazionali. Reuter, che aveva già collaborato allo sviluppo dei caccia monoplani Junkers J 3 e J 7, sfruttò l'esperienza acquisita nel realizzare velivoli interamente metallici avviò il progetto di un modello che ne manteneva le caratteristiche generali: monomotore, monoplano ad ala bassa a sbalzo con cabina di pilotaggio aperta, scompartimento passeggeri chiuso e carrello d'atterraggio fisso.

Utilizzatori

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Lo Junker F 13 marche CH 92 della compagnia aerea svizzera Ad Astra Aero.
  Austria
  • ÖLAG (Österreichishe Luftverkehrs AG)
operò con 24 esemplari
  Bolivia
  Brasile
  Cina
  Colombia
  Finlandia
  Francia
  Germania
circa 110 esemplari operanti principalmente con la Deutsche LuftHansa.
   Germania-Unione Sovietica
  Giappone
  Italia
  Islanda
3 esemplari operanti nel periodo 1928-1931
  Lituania
  Polonia
16 esemplari utilizzati da varie compagnie aeree nel periodo 1922-1936.
  Regno Unito
5 esemplari con registrazioni civili utilizzati negli anni trenta
  Romania
operò con quattro esemplari.[2]
  Svezia
  Svizzera
almeno 4 esemplari (matricola civile CH-91/92/93/94) operanti tra il 1919 e probabilmente il 1930.
  Turchia
2 esemplari con matricola civile operanti nel periodo 1933-1938 con la THP (precursore della Turkish Airlines).
  Ungheria
operò con 6 esemplari tra il 1923 ed il 1927
Stati Uniti
  Sudafrica
operò con quattro esemplari tra il 1934 e il 1940.[3]
  Unione Sovietica

Militari

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  Afghanistan
operò con 4 esemplari tra il 1924 ed il 1928.
Cina
  Colombia
  RSFS Russa
  Turchia
3 esemplari con matricola militare operativi nel periodo 1925-1933. Un esemplare dotato di apparecchiatura fotografica per la rilevazione aerea operò per conto del Turkish Mapping Command nel periodo 1933-1938 (serie No: 882).[5]
  Unione Sovietica
  1. ^ Turner e Nowarra 1971, pp. 17-20.
  2. ^ (EN) Rob Mulder, Fleet list of Liniile Aeriene Romane Exploatate de Statul, su European Airlines, http://www.europeanairlines.no/, gen 2004. URL consultato l'11 ago 2010.
  3. ^ a b Guttery 1998, p. 199.
  4. ^ Davies e Machat 1992, p. 26.
  5. ^ Copia archiviata, su hgk.mil.tr. URL consultato il 9 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2009)..

Bibliografia

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Riviste

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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