La morte civile (film 1942)

film del 1942 diretto da Ferdinando Maria Poggioli

La morte civile è un film del 1942 diretto da Ferdinando Maria Poggioli, tratto dall'omonima opera teatrale di Paolo Giacometti.

La morte civile
Dina Sassoli e Carlo Ninchi in una sequenza del film
Paese di produzioneItalia
Anno1942
Durata85 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, storico
RegiaFerdinando Maria Poggioli
SoggettoPaolo Giacometti
SceneggiaturaSandro De Feo, Ettore Maria Margadonna, Cesare Morgante, Vincenzo Talarico
Produttore esecutivoAlfredo Proia
Casa di produzioneI.C.A.R.
Distribuzione in italianoGeneralcine
FotografiaCarlo Montuori
MontaggioMario Serandrei
Effetti specialiArrigo Usigli
MusicheUmberto Galassi
ScenografiaOttavio Scotti
CostumiGino Carlo Sensani
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Trama modifica

1861. La giovane Rosalia sposa il pittore Corrado Palmieri, ma viene ripudiata dalla famiglia, contraria alle nozze. Poi nel corso di un litigio, Corrado uccide il proprio cognato e viene quindi condannato all'ergastolo.

Dopo alcuni anni, evade dal penitenziario e torna al suo paese: qui trova la moglie in veste di governante nella casa dell'amico Dottor Arrigo Palmieri e la propria figlia che crede di essere nata dallo stesso medico. Per non compromettere l'avvenire della bambina e la serenità della consorte, si ritira in buon ordine e perde la vita in un burrone.[1]

Produzione modifica

Il dramma di Giacometti era stato portato in scena in passato da attori famosi (Ermete Novelli, Ermete Zacconi), e già trasposto al cinema all'epoca del muto tre volte (la prima nel 1911 diretta da Gerolamo Lo Savio, la seconda nel 1913 e la terza nel 1919 diretta da Edoardo Bencivenga).

È stato girato interamente nel 1940 sul Gargano (cosa insolita per le produzioni cinematografiche dell'epoca), in particolare a Monte Sant'Angelo. Anche le scene interne (il penitenziario) sono ambientate nelle case del paese. Da notare che il trio dei cantori del locale gruppo folkloristico "La Pacchianella" offre un apporto determinante nel film.[2]

Distribuzione modifica

Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 23 settembre del 1942 distribuito dalla Generalcine[3], e redistribuito nel 1950 dalla Nembo Film.[4]

Critica modifica

«[...] Il Poggioli ha sentito tutti i pericoli del troppo popolare copione, ha anzitutto voluto evitare quello di fare del teatraccio. Ha perciò ampliato al massimo gli sviluppi ambientali, con bellissimi esterni, ha inserito episodi, come quello del pellegrinaggio, assai coloriti, e ci ha dato un film molto dignitoso, condotto con grande cura. In più di un momento avrebbe non poco giovato l'andare un po' al di là della superficie, chiarire più nettamente i singoli toni, evitare timbri di recitazione risaputi: ma parecchie visioni crude e assolate di paese e di campagna sono di quelle che non si dimenticano. [...]»

«[...] Poggioli ha tratto un sobrio film di ammirevole coesione drammatica e raffinata eleganza figurativa negli interni (il penitenziario) e negli esterni, girati sul Gargano, pur smorzando la tematica divorzista e giudiziaria del commediografo ligure.»

Note modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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