Rhinolophus
Rhinolophus (Lacépède, 1799) è l'unico genere di pipistrello della famiglia dei Rinolofidi, comunemente noti come ferri di cavallo.
Rhinolophus | |
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Rhinolophus hipposideros | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Microchiroptera |
Famiglia | Rhinolophidae Gray, 1825 |
Genere | Rhinolophus Lacépède, 1799 |
Sinonimi | |
Aquias, Coelophyllus, Euryalus, Phyllorhina, Phyllotis, Rhinocrepis, Rhinomegalophus, Rhinophyllotis | |
Specie | |
Vedi testo |
Descrizione
modificaDimensioni
modificaAl genere Rhinolophus appartengono pipistrelli di medio-piccole dimensioni con la lunghezza dell'avambraccio tra 30 e 81 mm e un peso fino a 28 g.
Caratteristiche craniche e dentarie
modificaIl cranio presenta un notevole rigonfiamento delle ossa nasali, la mancanza del processo post-orbitale e la cresta sagittale ben sviluppata. Le ossa pre-mascellari sono rappresentate solo dalla porzione palatale, sono cartilaginee e non sono unite a nessun altro osso. Gli incisivi superiori sono rudimentali, quelli inferiori sono più sviluppati ed hanno 3 cuspidi. I molari hanno la tipica disposizione a W delle cuspidi presente nei Microchirotteri.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 2 | 3 |
3 | 3 | 1 | 2 | 2 | 1 | 3 | 3 |
Totale: 32 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto
modificaIl secondo dito della mano ha soltanto un metacarpo ben sviluppato, mentre il terzo ha 2 falangi. La cintura scapolare è veramente anomala: la settima vertebra cervicale e la prima dorsale sono completamente fuse tra loro e saldate alle prime costole, che a loro volta sono unite al pre-sterno ed alla faccia ventrale delle seconde costole, tutto in maniera tale da formare un solido anello osseo. I piedi sono normali, l'alluce ha due falangi, mentre le altre dita ne hanno 3. La fibula è completa e filiforme, le ossa pelviche sono ridotte. Gli occhi sono piccoli. Le orecchie sono di dimensioni variabili, sono prive del trago ma hanno un antitrago rotondo e ben sviluppato. La coda è lunga ed inclusa nell'uropatagio, eccetto in alcune specie dove la punta sopravanza la membrana. Le ali sono larghe e con l'estremità arrotondata. Le femmine hanno un paio di mammelle fittizie addominali, oltre a quelle funzionali pettorali, che i piccoli utilizzano per aggrapparsi con i denti durante il volo.
La foglia nasale
modificaLa principale caratteristica esterna è la complessa foglia nasale. Sono presenti 3 distinte parti: la porzione anteriore, a forma di ferro di cavallo, copre il labbro superiore, circonda le narici ed ha un incavo centrale in prossimità del bordo inferiore; la seconda sezione è detta sella ed è connessa alla base tramite delle pieghe e delle creste, è alquanto ispessita e compressa lateralmente. Può talvolta avere delle falde laterali addizionali. La terza parte è una struttura appuntita superiore, detta lancetta, attaccata soltanto alla sua base ed appiattita frontalmente. Inoltre sono presenti dei processi connettivi tra la sella e la lancetta e un setto tra le narici. Il campo visivo è ridotto dalla presenza della foglia nasale.
Ecolocazione
modificaL'ecolocazione è altamente evoluta, con segnali che esibiscono una componente a frequenza costante e di lunga durata con un abbassamento di frequenza alla fine dell'impulso. Solitamente gli ultrasuoni vengono emessi attraverso le narici ed orientati dalla foglia nasale. Ciò permette di poter volare con la bocca chiusa.
Biologia
modificaComportamento
modificaSebbene alcune specie siano solitarie, la maggior parte dei Rinolofidi sono gregari. Si rifugiano all'interno di grotte. Sono attivi di notte, dalle prime ore dopo il tramonto. Le ali corte e larghe permettono una efficiente manovrabilità a bassa velocità, caratteristica adatta per predare all'interno della folta vegetazione. Durante il riposo assumono una posizione unica tra i Microchirotteri: invece di piegare le ali lungo i fianchi, le avvolgono completamente intorno al corpo. È presente una condizione periodica di ibernazione, con la temperatura corporea che scende da 40 °C a soli 8 °C. Si suppone tuttavia che questa caratteristica sia indotta da fattori individuali, poiché sono stati osservati contemporaneamente esemplari in stato di intorpidimento insieme ad altri in condizioni normali.
Alimentazione
modificaSi nutrono di insetti, che catturano in volo oppure al suolo come i ragni. Cacciano solitariamente, molto vicino al terreno o nella densa vegetazione.
Riproduzione
modificaLe femmine hanno solitamente un parto all'anno. I piccoli diventano indipendenti dopo diverse settimane di vita e raggiungono la maturità sessuale dopo circa 2 anni. L'aspettativa di vita è di circa 30 anni.
Distribuzione
modificaQuesta famiglia è diffusa in Europa, Asia fino al Giappone, Africa, eccetto le zone più interne del Sahara, ed Australia.
Tassonomia
modificaPoiché il genere è ampiamente diffuso, la suddivisione sistematica è molto complessa e si basa principalmente sulla forma della foglia nasale e su altre caratteristiche morfologiche. Tuttavia molte specie sono pressoché identiche e sono distinguibili soltanto da differenze craniche e talvolta genetiche.
Al momento sono state descritte 95 specie.[1]
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Evoluzione
modificaIl genere è presente in Europa dal medio Eocene, in Africa ed Australia dal Miocene e nel resto dell'areale solo in epoca recente.
Note
modifica- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhinolophus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
Bibliografia
modifica- Gerrit Smith Miller, The Families and genera of Bats, Washington, USA, 1907.
- Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 978-0-8018-5789-8
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rhinolophus
- Wikispecies contiene informazioni su Rhinolophus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) horseshoe bat, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Rhinolophus, su Fossilworks.org.