Serafino Biagioni
Serafino Biagioni (Pistoia, 12 marzo 1920 – Orciano Pisano, 14 febbraio 1983) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista tra il 1945 e il 1956, vinse due tappe al Giro d'Italia (una nel 1949 e una nel 1951) e due al Tour de France 1951, corsa in cui indossò, l'unico della squadra nazionale di quell'anno, la maglia gialla di leader della classifica generale.
Serafino Biagioni | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Strada | |
Termine carriera | 1956 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1937-1938 | U.S. Pistoiese | |
Squadre di club | ||
1939 | Cesare Battisti Pistoia | |
1940 | A.C. Montecatini | |
1945 | U.S. Pistoiese | |
1945 | Viscontea | |
1946 | Fronte della Gioventù-Dulux | |
1947 | Benotto | |
1948 | Legnano | |
1948 | Viani Cral Imperia | |
1949 | Viscontea | |
1950 | Bottecchia | |
1951 | Ganna | |
1952 | Guerra | |
1952-1953 | Bartali | |
1954 | Doniselli-Lansetina | |
1955-1956 | Individuale | |
Nazionale | ||
1948-1951 | ![]() | |
Carriera modifica
Nel '38 esordì da dilettante e l'anno seguente era già classificato fra quelli scelti che potevano gareggiare anche con i professionisti. In questo status, con la maglia della Cesare Battisti di Pistoia vinse nel '39 il Giro dell'Emilia ed in totale furono 22 i suoi centri fra i "puri". Passò professionista nel 1945. La carriera lo vede correre per diverse importanti squadre di marca, in particolare per la Viscontea, la Benotto, la Legnano, la Bottecchia, la Ganna e la Bartali, distinguendosi come passista ma anche come gregario, specialmente di Gino Bartali.
Dopo le prestazioni al Giro d'Italia 1948, entrò a far parte della Nazionale italiana al seguente Tour de France (Tour storico per le vicende italiane, vinto da Bartali); vestirà la maglia azzurra per quattro edizioni della Grande Boucle, partecipando a molte vittorie della squadra azzurra di ciclismo insieme allo stesso Gino Bartali e a Fausto Coppi.
Vinse poi due tappe al Giro d'Italia, nel 1949 la Salerno-Napoli e nel 1951 la Pescara-Rimini. Nello stesso 1951 raggiunse la ribalta internazionale: con la maglia della Nazionale italiana, infatti, vinse due tappe al Tour de France, a Caen e Tarbes. Nella prima, da Parigi a Caen, dopo una lunga fuga in solitaria giunse sul traguardo con oltre dieci minuti di vantaggio sugli inseguitori: la vittoria gli permise di indossare, unico italiano in quell'anno, la maglia gialla di leader della classifica generale. Famosa fu la sua frase al termine della corsa al radiocronista Ferretti che lo intervistava: «Anche le querce fanno i limoni».[1] Nella seconda, da Dax a Tarbes con la storica scalata pirenaica dell'Aubisque, si impose dopo il declassamento, causa evidente irregolarità in volata di Raphaël Géminiani, al termine di una fuga a quattro. Tale vittoria permise di raggiungere temporaneamente il secondo posto nella classifica generale;[2] purtroppo concluderà poi quel Tour fuori dai primi dieci (quindicesimo). Al rientro vi furono polemiche per la gestione di Biagioni.
In Italia, oltre alle tappe del Giro d'Italia, ottenne altre prestigiose vittorie, la Coppa Città di Prato 1945 (edizione sperimentale del GP Industria e Commercio), la tappa con arrivo a Frosinone al Giro del Lazio 1949, il Gran Premio di Sassari 1955 e le edizioni del 1955 e 1956 della Coppa Federale Pisa.
Morì il 14 febbraio 1983 in un incidente stradale mentre stava andando al funerale di una sorella.[1]
Palmarès modifica
- 1945
- Coppa Città di Prato
- 1949 (Viscontea, due vittorie)
- 5ª tappa Giro d'Italia (Salerno > Napoli)
- 3ª tappa Giro del Lazio (L'Aquila > Frosinone)
- 1951 (Ganna, tre vittorie)
- 11ª tappa Giro d'Italia (Pescara > Rimini)
- 5ª tappa Tour de France (Parigi > Caen)
- 13ª tappa Tour de France (Dax > Tarbes)
- 1953 (Bartali, una vittoria)
- Gran Premio di Sassari
- 1955 (Individuale, una vittoria)
- Coppa Federale Pisa
- 1956 (Individuale, una vittoria)
- Coppa Federale Pisa
Piazzamenti modifica
Grandi Giri modifica
Classiche monumento modifica
Memoria modifica
In memoria dell'indimenticato campione pistoiese dal 1984, nel periodo primaverile si tiene annualmente a Barile il Gran Premio Serafino Biagioni, gara ciclistica riservata agli Under 23 Elite e poi in seguito agli juniores; nel palmarès risultano presenti nomi di ciclisti poi divenuti professionisti, quali Fornaciari, Scinto e Garzelli.[1]
Nel 2005, in seguito al passaggio del Giro d'Italia da Pistoia, dal Comitato di tappa e dalla Provincia di Pistoia gli è stato intitolato il traguardo della tappa del 14 maggio ed è stata apposta una lapide commemorativa in ricordo delle sue imprese presso la casa natia di Barile (PT).
Nel giugno 2022 a Follonica, in occasione della prima edizione della ciclostorica "Leopoldina", è stato allestito, presso la Civica Pinacoteca, il Museo storico del ciclismo, nel quale sono stati esposti molti cimeli di Biagioni, tra i quali la maglia gialla del Tour de France 1951.
Note modifica
- ^ a b c SI CORRE DOMENICA 27 APRILE IL 17º TROFEO SERAFINO BIAGIONI [collegamento interrotto], su eventiintoscana.it, www.eventiintoscana.it. URL consultato il 4 agosto 2009.
- ^ 38ème Tour de France 1951 - 13ème étape, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato l'11 novembre 2023.
Collegamenti esterni modifica
- (EN) Serafino Biagioni, su procyclingstats.com.
- Serafino Biagioni, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Serafino Biagioni, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Serafino Biagioni, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN) Profilo su Ibrocco.com, su ibrocco.com. URL consultato il 7 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). Ospitato su webarchive.