Stati Confederati d'America

federazione degli stati del Sud per la secessione dagli Stati Uniti d'America (1861-1865)
Disambiguazione – Se stai cercando la confederazione delle Colonie Unite del 1643, vedi Confederazione della Nuova Inghilterra.
Disambiguazione – Se stai cercando la confederazione delle Colonie Unite del 1781, vedi Periodo della Confederazione.

Stati Confederati d'America (in inglese: Confederate States of America), abbreviato in CSA, è la denominazione ufficiale assunta l'8 febbraio 1861 da un nuovo paese costituito per accordo tra i sette Stati che, fra il dicembre 1860 e il febbraio 1861, avevano dichiarato la propria secessione dagli Stati Uniti d'America.

Stati Confederati d'America
Stati Confederati d'America – Bandiera
Bandiera (1861–1863) (dettagli)
Stati Confederati d'America - Stemma
Motto: Deo Vindice
(Con Dio vendicatore)
Stati Confederati d'America - Localizzazione
Stati Confederati d'America - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoStati Confederati d'America
Nome ufficialeConfederate States of America
Lingue ufficialiInglese (de facto)
Lingue parlateInglese
Spagnolo
Francese
Lingue dei nativi
InnoDixie's Land (popolare)

The Bonnie Blue Flag (popolare)
God Save the South (de facto)
CapitaleRichmond (29/03/1861-3/04/1865)
Altre capitaliMontgomery (4/02/1861-29/03/1861)
Danville (3-10 apr. 1865)
DipendenzeTerritorio Confederato dell'Arizona
Politica
Forma di StatoConfederazione
Forma di governoRepubblica presidenziale
Nascita4 febbraio 1861 con Jefferson Davis
CausaGuerra di secessione americana
Fine9 aprile 1865 con Jefferson Davis
CausaResa incondizionata degli Stati Confederati
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAmerica settentrionale
Massima estensione1995392 km² nel 1861
Popolazione9 103 332 abitanti nel 1861
Economia
ValutaDollaro confederato, dollaro del Texas, altre valute
Risorseagricoltura, allevamento
Commerci conCuba, Messico, Canada
Esportazionitabacco, cotone e altri prodotti agricoli
Importazioniarmi e metalli
Religione e società
Religioni preminentiProtestantesimo
Religioni minoritarieCattolicesimo, Ebraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Stati Uniti
Succeduto da Stati Uniti
Ora parte di Stati Uniti

Poiché dopo due mesi dalla costituzione della Confederazione scoppiò la guerra di secessione statunitense, che terminò con l'estinzione della Confederazione stessa, la storia degli Stati Confederati coincide in larghissima misura con quella della guerra.

Descrizione modifica

Premesse modifica

Il catalizzatore immediato della secessione fu la vittoria del Partito Repubblicano e l'elezione di Abraham Lincoln a presidente nelle elezioni del 1860. Lo storico della guerra civile americana James M. McPherson ha suggerito che, per i sudisti, la caratteristica più minacciosa delle vittorie repubblicane nelle elezioni del Congresso e presidenziali del 1860 fosse l'entità di quelle vittorie: i repubblicani conquistarono infatti oltre il 60% dei voti del nord e tre quarti delle sue delegazioni congressuali.

Formazione della Confederazione modifica

 
Il presidente confederato Jefferson Davis

Il 4 febbraio 1861 i rappresentanti di Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Texas si incontrarono a Montgomery, per costituire la nuova repubblica. L'8 febbraio la convenzione annunciò la creazione degli Stati Confederati d'America e i delegati costituirono il congresso provvisorio. Fu considerata illegale dal governo degli Stati Uniti. Dopo l'inizio della guerra in aprile, anche quattro stati schiavisti - Virginia, Arkansas, Tennessee e Carolina del Nord - si unirono alla Confederazione. Quattro stati schiavisti, Delaware, Maryland, Kentucky e Missouri, rimasero nell'Unione e divennero noti come stati di confine.

Il 9 febbraio 1861 Jefferson Davis e Alexander Hamilton Stephens furono unanimemente scelti quali presidente e vicepresidente provvisori. Le regolari elezioni presidenziali e del Congresso ebbero luogo in novembre 1861. Senza oppositori, Davis e Stephens furono formalmente confermati, e il loro insediamento ebbe luogo, significativamente, nell'anniversario della nascita di George Washington, il 22 febbraio 1862.

La Confederazione scelse inizialmente come capitale Montgomery, in Alabama, dove era stato proclamato il nuovo Stato. Il 3 aprile 1865, giorno successivo alla caduta di Richmond, che rimase nominalmente la capitale, il governo si trasferì a Danville, dove rimase fino al 10 aprile 1865. La capitale fu spostata a Richmond, in Virginia. Un discorso a parte meritano il Missouri e il Kentucky: cercando una precaria neutralità fra i due schieramenti, vennero successivamente coinvolti, furono prontamente occupati dall'esercito dell'Unione. Se in Kentucky una minoranza di uomini politici dichiarò la secessione a Russellville, venendo riconosciuti dalla Confederazione come governo, il comandante delle truppe volontarie statali schierate con il Sud in Missouri – dove il potere legislativo aveva confermato la permanenza nell'Unione – fu messo in fuga all'arrivo delle truppe nordiste. Il governatore Claiborne Fox Jackson, di note simpatie schiaviste, proclamò la secessione dello Stato quando ormai ne aveva perso il controllo effettivo, passato a un Governatore luogotenente nominato dall'Unione. Se dunque i due stati ebbero governi-ombra rappresentati nella Confederazione, il loro legale distacco dagli Stati Uniti non fu mai formalizzato e unità militari e di volontari dei due Stati erano presenti in ambedue gli schieramenti Il 20 giugno 1863 le contee occidentali della Virginia si staccarono e, formando il nuovo Stato della Virginia Occidentale, si riunirono all'Unione.

Da tenere presente che la Confederazione controllava parzialmente anche:

Tesi sulla legittimità o meno della Confederazione modifica

«In un certo senso la schiavitù fu alla base del conflitto; poiché essa - dopo una "guerra fredda" proseguita per decenni - finì con l'essere il punto di attrito, il casus belli che pose i due mondi in lotta aperta; la scintilla che fece esplodere le polveri... in parte ciò accadde per una serie d'imperdonabili errori da parte dei meridionali... Quando il Sud fu battuto sul terreno delle armi esso aveva perso la partita già da prima della guerra: prima ancora che militarmente, era stato battuto politicamente[1]

Gli Stati secessionisti fondavano il loro diritto a ritirarsi dall'Unione per formare un altro Stato sulla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America e, in particolare, sul suo periodo conclusivo:

...queste Colonie Unite sono, e per diritto devono essere, Stati liberi e indipendenti [...] e che, come Stati liberi e indipendenti, essi hanno pieno potere di far guerra, concludere pace, contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli Stati indipendenti possono a buon diritto fare.

Viceversa l'Unione sosteneva che le secessioni violassero il primo comma della sez. 10 dell'art. 1 della Costituzione:

Nessuno Stato potrà partecipare a trattati, alleanze o patti confederali.

Gli Stati secessionisti giustificavano la denuncia con il fatto che il governo di Washington con il tempo aveva ampliato i propri poteri in maniera superiore a quanto previsto dalla dichiarazione d'indipendenza e dalla Costituzione, sottraendo facoltà agli Stati e trasformando di fatto la confederazione in una federazione.

Gli Stati secessionisti sostenevano di aver pieno diritto a denunciare la Costituzione che li legava agli Stati Uniti, ritenendola una Convenzione internazionale, non deliberata in via definitiva da un Organo legislativo rappresentativo, ma concordata fra Stati e soggetta alla loro successiva ratifica in base al suo art. 7. L'osservanza del trattato sarebbe quindi stata vincolante fintantoché non fossero cambiate le condizioni inizialmente pattuite. La spinta centralista verificatasi negli ultimi tempi giustificava perciò, agli occhi dei Confederati, l'uscita dal trattato di quelle Parti che non concordassero con la nuova situazione.

Governo e istituzioni modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenza di Jefferson Davis.
 
Alexander Hamilton Stephens, Vice Presidente confederato

Il democratico Jefferson Davis era il Presidente e il comandante in capo del Confederate States Army. Fu eletto il 18 febbraio 1861 dal Congresso provvisorio confederato. Davis era già stato Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America. Alexander Hamilton Stephens era vice presidente, e presidente del Senato. Il governo era composto da sei dipartimenti (Stato, Guerra, Marina, Giustizia, Tesoro, Poste).

Nel novembre 1861 si tennero le elezioni per il Primo congresso confederato, diviso in Senato e Camera dei rappresentanti. Due anni dopo si tennero le consultazioni per il Secondo congresso confederato nei tredici Stati della confederazione (Alabama, Arkansas, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Tennessee, Texas, Virginia).

Rottura con gli Stati Uniti e guerra di secessione modifica

Assai complesse furono le motivazioni economiche, culturali e morali che portarono alla secessione da un lato e alla decisa reazione degli Stati Uniti d'America dall'altro.

Malgrado le differenze di opinione sulle politiche economiche (con il Nord protezionista e il Sud liberoscambista) avessero un certo peso, era certamente l'istituzione della schiavitù uno dei più grandi nodi da sciogliere nell'Unione. La classe egemone del Sud (e in particolare della Virginia orientale, produttrice di tabacco, e del profondo Sud dove si produceva cotone) era composta da piantatori proprietari di schiavi. Tutti i leader secessionisti possedevano schiavi, anche se pochi di loro appartenevano all'élite aristocratica che disponeva di più di 1 000 schiavi; la maggioranza di loro possedeva tra i 50 e i 250 esseri umani. Questo fenomeno è comune alle élite politiche degli Stati del Sud sin dall'indipendenza, si era cioè creata una forte sovrapposizione tra leadeship politica e il ceto sociale schiavista dei grandi latifondisti, soprattutto in alcuni Stati che, non a caso, furono i primi a proporre la secessione o ad aderirvi. Di solito i più grandi possidenti si occupavano di politica locale (intessendo forti relazioni clientelari con i piccoli proprietari e i bianchi poveri), mentre i medi piantatori si calavano nell'arena politica dello Stato e della nazione, o inviavano alcuni dei loro figli nelle accademie militari e nelle migliori università.

 
Bandiera di battaglia

Non è quindi un caso che la secessione fosse proposta pochi giorni dopo l'elezione di un presidente, Lincoln, contrario allo schiavismo e intenzionato a vietarlo nei territori federali (ma non negli Stati). Il timore di una, sia pur minima, emancipazione e di una politica ostile allo schiavismo fece infuriare i proprietari terrieri, che detenevano un enorme potere politico, e preoccupò alcuni bianchi poveri, ideologizzati nella cultura della supremazia bianca, o speranzosi di arricchirsi e diventare grandi piantatori schiavisti, o semplicemente spinti dall'aristocrazia dei piantatori, che aveva un enorme potere di controllo ideologico, clientela e propaganda; anche per l'incredibile superiorità di mezzi, ricchezza, prestigio ed educazione rispetto ai bianchi poveri del Sud, sovente molto meno istruiti e ricchi delle loro controparti settentrionali.

Gli schiavi erano, collettivamente, ancora il "bene mobile" maggiore dell'Unione, e i suoi maggiori produttori di ricchezza, ma erano concentrati, e a esclusivo vantaggio, di relativamente poche grandi famiglie, in una zona discontinua del meridione degli Stati Uniti (che per esempio creava dei buchi, in genere favorevoli all'Unione, in Stati come la Virginia e il Tennessee). Inoltre l'Unione era stata per decenni egemonizzata da politici meridionali, anche perché dopo l'indipendenza il Sud era la parte più ricca degli USA; questo derivava soprattutto dalla ricchezza dell'agricoltura schiavista, che produceva soprattutto per l'esportazione, con una bilancia commerciale in attivo. Solo tra il 1840 e il 1850, lentamente, l'industrializzazione crescente del Nord-ovest e della regione dei grandi laghi iniziò a superare in quote di PIL quella delle piantagioni, mentre al nord si diffondeva una cospicua e numerosa classe media di piccoli proprietari terrieri, artigiani, lavoratori autonomi, oltre ad un proletariato di fabbrica, ostili all'aristocrazia agraria del Sud. Questi ceti emergenti iniziarono a pesare politicamente molto sulla camera, perché il loro peso demografico era in continua e rapida crescita, e avevano un livello di istruzione media alta per l'epoca e con un forte spirito di indipendenza, che viveva sempre di più con malumore il fortissimo peso dei politici meridionali (proprietari di schiavi e difensori di questa istituzione, per altro) sulle istituzioni federali. Questo peso era accresciuto dal fatto che, a fini elettorali, anche la popolazione di colore veniva computata per il calcolo dei parlamentari alla Camera, anche se, ovviamente, non poteva votare, garantendo agli Stati del Sud un peso maggiore alla Camera anche con un numero relativamente ristretto di elettori.

Inoltre, il latifondista bianco del Sud, con i suoi modi altezzosi e aristocratici, uso a essere ubbidito dagli schiavi e adulato dai bianchi poveri, divenne la quintessenza del dispotismo nell'immaginario settentrionale; questa visione veniva rifiutata seccamente dai piantatori meridionali, anche se li preoccupava per due ordini di motivi: gli abolizionisti (sovente membri dell'aborrita chiesa metodista) del Nord avrebbero potuto rendere ribelli i loro schiavi o spingerli alla fuga al Nord (visto che gli Stati settentrionali iniziavano a votare leggi che impedivano la restituzione degli schiavi fuggiaschi), mentre le politiche a favore dell'industrializzazione e dell'istruzione diffuse negli Stati del Nord avrebbero finito per marginalizzare le politiche agrarie care ai latifondisti e avvantaggiare i piccoli proprietari bianchi, gli artigiani e i piccoli industriali che esistevano anche al Sud, e che, fino a quel momento, vivevano in una condizione di dipendenza e clientela verso i grandi latifondisti.

Il Congresso provvisorio confederato mandò tre inviati a Washington per cercare di negoziare una definitiva pacifica divisione dagli Stati Uniti; in particolare gli Stati secessionisti intendevano rientrare in possesso delle fortificazioni costiere e degli altri territori posti entro i loro confini, già concessi al governo di Washington per ragioni militari. Ma mentre i colloqui erano in corso, e ai delegati del Sud veniva fatta credere una certa disponibilità[senza fonte], gli Stati Uniti procedevano a rinforzare (di viveri e armi, non di truppe, per evitare una troppo rapida crisi) le guarnigioni situate nei territori degli Stati secessionisti.

Vista vana la speranza di ottenere la restituzione per via diplomatica, il 10 aprile 1861 il brigadiere generale Pierre Gustave Toutant de Beauregard, comandante delle Forze provvisorie confederate a Charleston, Carolina del Sud, intimò la resa della guarnigione USA di Fort Sumter a Charleston Harbor. Il Comandante della guarnigione, Robert Anderson, rifiutò. Il 12 aprile le batterie confederate aprirono il fuoco sul Forte, che non fu in grado di rispondere efficacemente. Alle 14:30 del 13 aprile il maggiore Anderson si arrese e cedette Fort Sumter, evacuando la guarnigione il giorno seguente. Il bombardamento di Fort Sumter fu l'episodio bellico che aprì le ostilità generali.

Il 9 aprile 1865 il comandante delle truppe confederate, il generale Robert Edward Lee, si arrese al generale unionista Ulysses S. Grant ad Appomattox Court House, in Virginia. Alla caduta di Richmond il 2 aprile 1865, Jefferson Davis e parte del governo confederato, preso quanto rimaneva del tesoro dello Stato, erano fuggiti verso sud in treno.

Il Presidente intendeva ristabilire la sede del governo a ovest del Mississippi e continuare la lotta. Ma Jefferson Davis fu catturato nei dintorni di Irwinville, in Georgia, il 10 maggio 1865. Gli ultimi episodi militari confederati si svolsero nel Texas, fra il 13 maggio e il 2 giugno 1865. L'ultimo generale confederato ad arrendersi fu Stand Watie il 23 giugno 1865 a Fort Towson, in seguito all'ammutinamento delle sue esauste truppe, che disertarono in massa.

Date significative modifica

# Stato Secessione Adesione CSA Ripristino rappresentanza
al Congresso USA
Ristabilimento
ordinamento locale
1 Carolina del Sud 20 dicembre 1860 4 febbraio 1861 9 luglio 1868 28 novembre 1876
2 Mississippi 9 gennaio 1861 4 febbraio 1861 23 febbraio 1870 4 gennaio 1876
3 Florida 10 gennaio 1861 10 febbraio 1861 25 giugno 1868 2 gennaio 1877
4 Alabama 11 gennaio 1861 18 febbraio 1861 14 luglio 1868 16 novembre 1874
5 Georgia 19 gennaio 1861 4 febbraio 1861 15 luglio 1870 1º novembre 1871
6 Louisiana 26 gennaio 1861 4 febbraio 1861 4 luglio 1868 2 gennaio 1877
7 Texas 1º febbraio 1861 2 marzo 1861 30 marzo 1870 14 gennaio 1873
8 Virginia 17 aprile 1861 7 maggio 1861 26 gennaio 1870 5 ottobre 1869
9 Arkansas 6 maggio 1861 18 maggio 1861 22 giugno 1868 10 novembre 1874
10 Carolina del Nord 20 maggio 1861 16 maggio 1861 4 luglio 1868 2 febbraio 1871
11 Tennessee 8 giugno 1861 16 maggio 1861 24 luglio 1866 4 ottobre 1869
12 Missouri (Governatore Jackson) 31 ottobre 1861 19 agosto 1861 Congresso mai abbandonato Governo nominato dagli USA
13 Kentucky (Convenzione di Russellville) 20 novembre 1861 10 dicembre 1862 Congresso mai abbandonato Governo legale negli USA

Popolazione modifica

Il Sud era relativamente sottopopolato rispetto al Nord. Secondo il Censimento del 1860 vivevano nella futura Confederazione poco più di 9 milioni di persone, di cui 3,5 milioni di schiavi. La maggior parte delle persone vivevano in aree rurali, erano rare le grandi città. La città più popolata era New Orleans, in Louisiana. Altre città popolose si trovavano sulla costa atlantica, specialmente in Virginia.

Bianchi modifica

Nel Sud abitavano circa 5,5 milioni di persone di origine europea. La maggior parte aveva ascendenze britanniche (come Robert Edward Lee), c'era inoltre una cospicua minoranza irlandese (insieme ai britannici costituivano il 93% dell'esercito del Sud). Altre minoranze europee erano i creoli d'origine francese (Pierre Gustave Toutant de Beauregard) concentrati in Louisiana.

Neri modifica

Discendenti degli schiavi importati dall'Africa occidentale. Circa 100.000 erano liberi mentre 3,5 milioni erano schiavi. Tra la popolazione nera c'era una importante minoranza di mulatti, discendenti delle relazioni tra i padroni bianchi e schiave nere.

Nativi Americani modifica

Nel futuro stato dell'Oklahoma molte tribù di nativi si schierarono col Sud. Inoltre in Texas vivevano messicani che parlavano spagnolo ed erano discendenti misti dei nativi e dei coloni spagnoli (Mestizos).

Geografia modifica

Confini modifica

La Confederazione condivideva un lungo confine a Nord con l'Unione. Visto la guerra in corso, il confine settentrionale non era ben definito, con alcune aree, come la Virginia Occidentale o il Missouri, che venivano reclamate da una o l'altra parte. L'unico confine internazionale era a sud-ovest, con il Texas che confinava con il Messico.

Idrografia modifica

A Sud la Confederazione dava sul Golfo del Messico, a Est sull'Oceano Atlantico. Il fiume più importante, commercialmente e militarmente, era il grande Mississippi.

 
Uniformi di ufficiali confederati

Forze armate modifica

Economia modifica

Agricoltura e allevamenti modifica

L'agricoltura era la principale fonte di ricchezza. La schiavitù era legale ed era ampiamente praticata.

Negli stati del Basso Sud dominavano le piantagioni di cotone, principale prodotto di esportazione di grande valore e potere politico, soprannominato "Re Cotone" (King Cotton). Nella Louisiana c'erano vaste piantagioni da canna da zucchero.

Negli stati dell'Alto Sud, meno umidi e più freddi, erano presenti piantagioni più diversificate, come di tabacco, mais e frutteti di agrumi. Ovviamente erano presenti anche piccole fattorie gestite da bianchi poveri che non potevano permettersi schiavi.

La pesca era molto diffusa lungo l'estesa costa, anche se il blocco navale e la caduta dei principali porti rese sempre più difficile la pesca in alto mare.

L'allevamento intensivo di bovini era caratteristico del Texas.

Industria modifica

L'unica industria importante nel Basso Sud era l'industria tessile perché era collegata alla produzione di cotone. In generale ogni altra industria era piccola e poco importante: il Sud era un paese non ancora industrializzato con appena il 10% delle industrie nazionali. Solo nell'Alto Sud si trovavano industrie indispensabili in un conflitto. Nashville, nel Tennessee, veniva rifornita dal piombo del Missouri. La caduta della città nel 1862 diede un duro colpo alla fragile industria del Sud.

Cantieri navali modifica

L'unico importante cantiere navale era situato a Norfolk, Virginia.

Lingua modifica

La maggior parte della popolazione parlava l'inglese, in particolare la variante dell'inglese americano del Sud. Gli afroamericani parlavano principalmente l'inglese creolo, l'Afro-American Vernacular English. A New Orleans c'era un'importante minoranza creola, sia bianca che nera, che parlava un dialetto francese locale. Nel Texas una parte della popolazione parlava lo spagnolo messicano. Nello Stato Indiano dell'Oklahoma i nativi americani usavano le loro lingue native per comunicare tra loro.

Simboli modifica

Il Sigillo della Confederazione modifica

Il disegno finale del sigillo fu approvato il 30 aprile 1863 e realizzato in argento a Londra nel 1864.

Reca le seguenti iscrizioni:

  • iscrizione superiore, in inglese: The Confederate States of America: 22 february 1862
  • iscrizione inferiore, in latino: Deo Vindice, motto della Confederazione, che significa "Con Dio Vendicatore"

Le bandiere modifica

Note modifica

  1. ^ Raimondo Luraghi Storia della guerra civile americana BUR 1994 Vol. I, pag. 100

Bibliografia modifica

  • Emanuele Cassani, Italiani nella guerra civile americana 1861-1865, Prospettiva Editrice, Siena, 2006. ISBN 978-88-7418-410-1

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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