Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi

videogioco del 2005

Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi, conosciuto in Giappone con il nome di Dragon Ball Z Sparking! (ドラゴンボールZスパーキング! Doragon Bōru Z Supakingu!?), è un videogioco 3D, ispirato dall'omonima serie di Akira Toriyama. Sviluppato da Spike, prodotto e pubblicato da Namco Bandai e Atari in Europa e Nord America nel 2005, primo capitolo di una serie videoludica denominata Budokai Tenkaichi.[1][2]

Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi
videogioco
Un combattimento tra Grande Scimmia (Vegeta) e Goku nel livello Area Rocciosa
Titolo originaleDragon Ball Z Sparking!
PiattaformaPlayStation 2
Data di pubblicazioneGiappone 6 ottobre 2005
18 ottobre 2005
Zona PAL 21 ottobre 2005
22 ottobre 2005
GenerePicchiaduro a incontri
TemaDragon Ball
OrigineGiappone
SviluppoSpike
PubblicazioneBandai Namco (Giappone), Atari (Nord America e Europa)
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputDualShock 2
SupportoDVD
Fascia di etàCEROA · ESRBT · OFLC (AU): PG · PEGI: 12
SerieBudokai Tenkaichi
Seguito daDragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2

InnovazioniModifica

Rispetto alla precedente trilogia — di cui riprende la colonna sonora —[3] il primo titolo della nuova serie presenta una maggior accuratezza e realismo nella definizione di personaggi e scenari[3]: da segnalare infatti la comparsa di ferite sul corpo dei protagonisti e l'usura degli abiti da questi indossati[3], nonché ambienti di gioco con elementi distruttibili.[3]

La giocabilità viene arricchita da mosse speciali (la cui esecuzione prevede un limite temporale e l'utilizzo di riserve energetiche[3]) mentre i livelli disponibili riprendono varie ambientazioni dell'universo di Dragon Ball[3]: aree desertiche o rocciose, arene del torneo mondiale e del gioco di Cell, rovine urbane, isole, montagne, pianeta Namek, palazzo del Supremo, stanza speciale dello spirito e tempo.[3]

EtimoModifica

Segue la spiegazione del titolo Budokai Tenkaichi che dà il nome alla serie:

Il nome del torneo in giapponese è 天下一武道会, dove i primi tre kanji corrispondono a Tenkaichi e gli ultimi tre a Budokai. Partiamo proprio da quest'ultimo termine, 武道会, il cui significato è proprio "torneo di arti marziali". La parte del Tenkaichi è invece la più interessante e che purtroppo nelle varie traduzioni è quella che si perde più spesso. Il termine Tenkaichi 天下一 infatti significa "Il più forte del creato", un significato mai proposto nelle varie versioni dell'anime. Tenkai (天下) significa "creato", "tutto ciò che c'è sotto i cieli", mentre ichi (一) è il kanji che indica il numero uno. Pertanto una possibile traduzione del Budokai Tenkaichi sarebbe "Raduno di Arti Marziali dei più forti del mondo". Autore A. Sebastiano, Everyeye.it[4]

Modalità di giocoModifica

Le modalità disponibili sono le seguenti:

  • Portale Z[5]: la modalità Storia riprende in ordine cronologico i principali archi narrativi delle serie Z e GT[3], coi vari scontri corredati da filmati iniziali e conclusivi.[3] Ogni missione richiede un determinato obiettivo per il suo superamento, quali per esempio l'annientare il nemico con una specifica tecnica oppure la sopravvivenza sino allo scadere del tempo[3]: l'ottenimento delle sfere magiche rinvenute durante il combattimento è subordinato all'esito positivo dello stesso[3], mentre i punti-bonus collezionati sono necessari per acquistare il materiale extra.[3]
    • Saga dei Saiyan
    • Saga di Freezer
    • Battaglia finale in solitaria
    • Il guerriero più potente dell'universo
    • Saga degli Androidi
    • Super guerriero del futuro
    • Il Super Saiyan leggendario
    • La minaccia dei guerrieri galattici
    • Saga di Majin Bu
    • Il malvagio Janemba
    • La vendetta di Baby
    • L'Androide supremo
    • La vendetta dei Saiyan
    • L'imperatore cosmico
    • L'Androide perfetto
    • Majin il distruttore
    • Il piano per la conquista del mondo
    • Il vero torneo mondiale
  • Battaglia Suprema: l'obiettivo è una scalata alla classifica composta da 100 avversari, con avanzamento graduale e occasionale interferenza di altri personaggi.
    • Classifica dei 100 guerrieri
    • Addestramento personaggio
  • Torneo mondiale: ispirato al torneo Tenkaichi e al torneo di Cell, in cui l'avversario finale è l'androide nella sua versione perfetta.
    • Livello principiante (3 incontri)
    • Livello esperto (4 incontri)
    • Livello avanzato (5 incontri)
    • Gioco di Cell (5 incontri)
  • Duello: uno sfida tra giocatori umani o virtuali.
    • Giocatore vs. CPU
    • Giocatore 1 vs. giocatore 2
    • CPU vs. CPU
  • Addestramento: una serie di allenamenti liberi oppure guidati.
    • Pratica
    • Allenamento
  • Evoluzione Z: riepilogo degli Oggetti Z (articoli) ottenuti con possibilità di modifica e fusione degli stessi.
    • Oggetti raccolti
    • Modifica oggetti
    • Fusione oggetti
  • Illustrazione personaggi: schede illustrative dei personaggi presenti nel roster.

Personaggi giocabiliModifica

Tra i nuovi personaggi figurano Jiaozi e i membri della squadra Ginew assenti in precedenza: Jeeth, Butter e Guldo. Da segnalare anche la nuova trasformazione in scimmia gigante per i personaggi ad essa idonei[6]:

DoppiatoriModifica

La tabella sottostante riporta i doppiatori del gioco per le versioni americana e giapponese.

Personaggio Doppiatore giapponese Doppiatore americano
Broly Bin Shimada Vic Mignogna
Taobaibai Chikao Ōtsuka Kent Williams
Mr. Satan Daisuke Gōri Chris Rager
Stregone del Toro Kyle Hebert
Capitano Ginew Hideyuki Hori Brice Armstrong
Androide Nº 16 Hikaru Midorikawa Jeremy Inman
Jiaozi Hiroko Emori Monika Antonelli
Bulma Hiromi Tsuru Tiffany Volmer
Maestro Muten Hiroshi Masuoka Mike McFarland
Mr. Popo Hiroshi Matsumoto Christopher Sabat
Tenshinhan Hirotaka Suzuoki John Burgmeier
Presentatore Torneo Mondiale Eric Vale
Cell Jr. Justin Cook
Vecchio Kaioh Isamu Tanonaka Kent Williams
Re Kaioh Jyoji Yanami Sean Schemmel
Polunga Jyunpei Yanami Christopher Sabat
Jeeth Kazumi Tanaka
Shenron Kenji Utsumi
Rekoom
Dr. Gelo Koji Yada Kent Williams
Majin Bu Kozo Shioya Josh Martin
Super Bu (con Gotenks) Justin Cook
Super Bu (con Gohan Supremo)
Guldo Bill Townsley
Goku Masako Nozawa Sean Schemmel
Goku bambino Stephanie Nadolny
Gohan bambino
Gohan Kyle Hebert
Great Saiyaman
Goten Kara Edwards
Bardak Sonny Strait
Gogeta Masako Nozawa
Ryo Horikawa
Christopher Sabat
Sean Schemmel
Vegeth
Gotenks Masako Nozawa
Takeshi Kusao
Kara Edwards
Laura Bailey
Crilin Mayumi Tanaka Sonny Strait
Androide Nº 18 Miki Ito Meredith McCoy
Cell Norio Wakamoto Daemon Clarke
Vegeta Ryo Horikawa Christopher Sabat
Freezer Ryusei Nakao Linda Young
Cooler Andy Chandler
Darbula Sig. Inferi Ryuzaburo Otomo Rick Robertson
Radish Shigeru Chiba Justin Cook
Androide Nº 17 Shigeru Nakahara Chuck Huber
Zarbon Syo Hayami Christopher Sabat
Nappa Syozo Izuka Phil Parsons
Trunks Takeshi Kusao Eric Vale
Trunks bambino Laura Bailey
Bojack Tessyo Genda Bob Carter
Janenba Jim Foronda
Yamcha Toru Furuya Christopher Sabat
Piccolo Toshio Furukawa
Grande Scimmia Yasuhiko Kawazu Shane Ray
Kaiohshin Yuji Mitsuya Kent Williams
Burter Yukimasa Kishino Christopher Sabat
Commentatore James T. Fields
Androide Nº 19 Yukitoshi Hori Phillip Wilburn
Dodoria Chris Forbis
Videl Yuko Minaguchi Kara Edwards
Baby Vegeta Yusuke Numata Mike McFarland
Saibaiman John Burgmeier

SerieModifica

AccoglienzaModifica

Il gioco ha ricevuto critiche miste sull'aggregatore di recensioni Metacritic.[8]

Siti media statistica Punteggi
Metacritic 72/100[8]
Accoglienza
Recensione Giudizio
Eurogamer 4/10[9]
GamePro      [10]
GameSpot 7/10[11]
GameSpy      [12]
GameZone 8.3/10[13]
IGN 8.2/10[14]
OPM (USA)      [15]
PALGN 8/10[16]
VideoGamer.com 6/10[17]
X-Play      [18]

NoteModifica

  1. ^ 2/11/2005 – Dragonball Z: Budokai Tenkaichi arriva su PS2, su sentieriselvaggi.it, 30 ottobre 2005.
  2. ^ Chi sta sviluppando Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 4? Non si sa, ma forse Spike Chunsoft, su Everyeye.it. URL consultato il 7 marzo 2023.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Recensione del titolo, su multiplayer.it, 10 novembre 2005.
  4. ^ Dragon Ball: cosa significa Budokai Tenkaichi? Il segreto del nome del torneo più famoso, su Everyeye Anime. URL consultato l'8 marzo 2023.
  5. ^ Stefano Origone, "È un altro uomo", in la Repubblica, 3 luglio 2009, p. 5.
  6. ^   (ES) Dragon Ball Z Budokai-Tenkaichi All Characters, su YouTube, 4 giugno 2010.
  7. ^ Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 4, il grande ritorno della serie Bandai Namco, su Multiplayer.it. URL consultato il 7 marzo 2023.
  8. ^ a b Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi for PlayStation 2 Reviews, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 18 giugno 2014.
  9. ^ Martin Coxall, Dragonball Z: Budokai Tenkaichi, su eurogamer.net, Eurogamer, 14 novembre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014.
  10. ^ Strafe Maru, Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi Review for PS2 on GamePro.com, su gamepro.com, GamePro, 18 ottobre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2005).
  11. ^ Ryan Davis, Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi Review, su gamespot.com, GameSpot, 24 ottobre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014.
  12. ^ Eduardo Vasconcellos, GameSpy: Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi, su ps2.gamespy.com, GameSpy, 21 novembre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014.
  13. ^ Michael Knutson, Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi Review - PlayStation 2, su ps2.gamezone.com, GameZone, 16 novembre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2008).
  14. ^ Jeremy Dunham, Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi, su ign.com, IGN, 13 ottobre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014.
  15. ^ Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi, in Official U.S. PlayStation Magazine, gennaio 2006, p. 92.
  16. ^ Matt Keller, Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi Review, su palgn.com.au, PALGN, 22 ottobre 2005. URL consultato il 5 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2009).
  17. ^ VideoGamer.com staff, Dragon Ball Z: BT Review, su videogamer.com, 25 novembre 2005. URL consultato il 18 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2015).
  18. ^ Jason D'Aprile, Dragon Ball Z Budokai: Tenkaichi [sic] Review, su g4tv.com, X-Play, 16 gennaio 2006. URL consultato il 18 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2006).

Voci correlateModifica

Collegamenti esterniModifica