Oneglia

frazione del comune italiano di Imperia

Oneglia (Ineja in Ligure (Onegliese); Inêia o anche Önêgia(ital.) in Ligure (Genovese); Oneille in Francese) insieme con Porto Maurizio, dal 1923, è uno dei due centri abitati che formano il Comune di Imperia. Per secoli capitale del Principato di Oneglia, stato indipendente all'interno dalla Repubblica di Genova. È definito dagli strumenti urbanistici del comune come una unità insediativa.[2]

Oneglia
Stemma ufficiale
Stemma ufficiale
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Liguria
Provincia  Imperia
Città Imperia
Codice postale18100
Nome abitantionegliesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo26 novembre (san Leonardo da Porto Maurizio)[1]
Mappa di localizzazione: Imperia
Oneglia
Oneglia
Oneglia (Imperia)

In forte contrasto con la vicinissima Porto Maurizio, che è costruita su un promontorio, Oneglia occupa una zona alluvionale alla foce del torrente Impero. Le zone residenziali più recenti si sono arrampicate sulle colline circostanti, ma il centro storico sorge sulla zona pianeggiante prospiciente il mare.

Storia modifica

Le Origini modifica

Oneglia, il cui nome richiamerebbe forse un antichissimo insediamento preaugusteo (pagus Unelia), ha le sue origini sulla collina di Castelvecchio, uno dei probabili sex oppida (insediamenti fortificati) dei Liguri Ingauni, che domina il torrente Impero, dove sorge la chiesa di Santa Maria Maggiore e si intravedono ancora i resti di una torre del castello.

La Ripa Uneliae era invece un borgo di pescatori in riva al mare, probabilmente nella zona dell'attuale Borgo Peri (alla periferia est dell'abitato).[3]

Con la caduta dell'Impero romano dopo il V secolo si ebbe la devastazione da parte dei barbari (Eruli e Goti), tornata libera sotto i Bizantini dopo le guerre gotiche vi fu una breve ripresa che durò fino alla conquista longobarda del 641.

Con l'invasione dei Longobardi di Rotari nel 642[4] fece poi parte del Regno longobardo sotto il ducato di Liguria. Appartenne in seguito al dominio franco. La tradizione la vuole distrutta dai Saraceni nel X secolo.

Il nome Unelia compare per la prima volta in un trattato di alleanza fra Albenga e Pisa datato 9 agosto 1145.[3]

Il Principato di Oneglia modifica

Nel 1100 divenne un feudo dei vescovi di Albenga, che però dovettero richiedere l'intervento genovese per controllare i fieri abitanti della zona (si ha notizia di una rivolta nel 1233), poi, dal 1298, Oneglia entrò in possesso della potente famiglia Doria (vi nacque l'ammiraglio Andrea Doria) che la eresse a principato. Intanto a Porto Maurizio si era insediato il "vicario della Riviera Occidentale, rappresentante del potere di Genova nel territorio da Savona a Ventimiglia.

All'incirca nella zona sul mare vicina alla foce del torrente Impero, attualmente occupata dall'ex tribunale (nella piazza intitolata a Edmondo De Amicis), una lapide ricorda che proprio lì sorgeva fino all'Ottocento un castello di difesa eretto nel 1488 dalla famiglia Doria, ora scomparso. Il castello era parte della stessa cinta muraria della città e aveva quattro torri e un fossato, a somiglianza dei castra romani che sorgevano lungo i "valli" (le mura poste a difesa dei confini dell'impero). Allora, la cinta muraria comprendeva una zona prospiciente il mare, estremamente stretta (molto più limitata dell'attuale centro storico) a testimonianza di quanto fossero piccole le città medievali.

Nel 1576, un ramo della famiglia Doria vendette il principato di Oneglia a Emanuele Filiberto di Savoia, trasferendosi in Piemonte ed ottenendo in cambio i feudi di Cirié e del Maro e di Prelà. Casa Savoia acquistò il titolo di principe di Oneglia, che si aggiunse ai numerosi altri titoli nobiliari posseduti dai vari rami di questa casata. Il Principato di Oneglia divenne così uno dei tanti "stati dei duchi di Savoia", infatti, i territori posseduti da Casa Savoia non erano uno Stato unitario, bensì un insieme di Stati sovrani indipendenti con diverse giurisdizioni, culture e lingue, uniti insieme da un'Unione personale. Ciò rese ancor più forte l'isolamento territoriale che ha caratterizzato Oneglia nel corso del Medioevo.

La parentesi Francese modifica

Nel corso della guerra della prima coalizione, Oneglia fu oggetto delle attenzioni del governo rivoluzionario di Francia. Dopo aver conquistato Nizza, il generale francese Anselme, di concerto con l'ammiraglio Truguet, progettò la conquista della città ligure di Oneglia. Il 23 novembre 1792 la flotta francese si presentò di fronte alla città e una delegazione fu inviata presso le autorità cittadine per trattare la resa, ma essa venne ricevuta a colpi di fucile, che ferirono l'ufficiale comandante la delegazione e uccisero sette delegati a lui vicini. La città venne bombardata il giorno stesso e occupata l'indomani e venne abbandonata dalle truppe francesi solo dopo averla saccheggiata.

Rimasta sotto il dominio francese, la sua amministrazione fu affidata nell'aprile del 1794 a un commissario rivoluzionario nella persona di Filippo Buonarroti, il quale condusse un ordinamento amministrativo e politico secondo i suoi orientamenti socialisti, cioè il tentativo di attuare l'abolizione di tutti i privilegi, il censimento dei ricchi e delle loro rendite con specifiche imposizioni fiscali, la distribuzione a buon prezzo del grano ai poveri, il censimento degli indigenti, la vendita dei beni mobili e immobili di coloro che avessero osteggiato la repubblica, l'applicazione della Legge del maximum dei prezzi per non rovinare le risorse del paese, la lotta contro i falsi assegnati, l'istituzione dei Comitati di Istruzione e di scuole primarie e secondarie per una formazione gratuita, popolare e laica.

L'Ottocento modifica

Nel 1818, Oneglia insieme con Sanremo e Nizza diventa capoluogo di provincia della Divisione di Nizza mentre Porto Maurizio viene nominato Capoluogo di Mandamento.

Nel 1846 vi fu costruito un importante penitenziario di massima sicurezza, con vari bracci che si dipartivano dalla costruzione centrale, che occupava una grande area appena dietro l'abitato, non molto più piccola dell'intera città di Oneglia. La sua fama sinistra si diffuse tristemente in tutto il Regno d'Italia. Il penitenziario fu successivamente smantellato dopo essere rimasto pesantemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

 
Borgo Peri in una cartolina di inizio Novecento

Infine fu unificata nel 1923 ad altri comuni nel nuovo comune di Imperia[5].

Simboli modifica

Il 29 gennaio 1580 Emanuele Filiberto accordò ad Oneglia il titolo di Città e uno stemma che recava nella metà superiore l'emblema dei Savoia, croce bianca su fondo rosso, e nella metà inferiore un olmo, simbolo di libertà comunale[6], che nella trasposizione nello stemma di Imperia verrà cambiato in un olivo.

«D'azzurro, all'olmo al naturale, terrazzato di verde; al capo di Savoia»

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Imperia § Monumenti e luoghi d'interesse.

Architetture religiose modifica

Basilica collegiata di San Giovanni Battista modifica

Sorge nel centro storico, la chiesa, in stile tardo barocco genovese, fu progettata dall'architetto Gaetano Amoretti e consacrata nel 1762. Il 24 giugno 2017 invece fu eretta a basilica minore.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata di San Giovanni Battista (Imperia).

altri edifici religiosi modifica

  • Chiesa di Santa Maria Maggiore, a Castelvecchio.
  • Chiesa di San Camillo.
  • Chiesa di San Biagio - dell'Annunziata (ex Padri Minimi), in piazza Calvi;
  • Chiesa de Santi Sebastiano e Rocco, situata vicino ad uno degli oratori più antichi della città e della Diocesi di Albenga-Imperia[7].
  • Chiesa di Nostra Signora di Loreto, costruita intorno al XV secolo, dal 1878 è sede della confraternità di San Martino, a Borgo Peri.
  • Chiesa di San Luca, in Via Fanny Roncati Carli.
  • Chiesa di Cristo Re, in stile neo-rinascimentale e costruita negli anni 30 del Novecento, a Borgo San Moro.
  • Chiesa della Sacra Famiglia, in via Spontone.

Architetture civili modifica

  • Palazzo Doria (casa natale dell'Ammiraglio Andrea Doria).
  • Villa Bianca (detta Villa Grock, dal nome del celebre clown svizzero che la commissionò al geometra Ventimiglia negli anni venti) in stile Liberty, ha un padiglione delle feste e un giardino animato da una piscina attraversata da un piccolo ponte coperto che sovrasta giochi d'acqua.
  • Casa Rossa, villa su Capo Berta, fu dimora del poeta Angiolo Silvio Novaro.
  • Il "Cremlino", in stile rinascimentale con torre, fu la sede comunale di Oneglia.
  • Caffè Pasticceria Piccardo, è un locale storico di centenaria tradizione, unico bar della Provincia di Imperia ad essere iscritto all'associazione dei Locali storici d'Italia, segnalato da numerose guide italiane e straniere come meta prediletta del turismo d'élite internazionale, in Piazza Dante.
  • Il "Collegio", il grande palazzo attualmente adibito a edificio scolastico è stato, appunto, nel Settecento un collegio degli Scolopi, che ha dato il nome dialettale alla piazza (U Culéggiu), In piazza Ulisse Calvi.
  • Fontana di Piazza Dante, nel centro storico, fu costruita nella seconda metà del XX secolo dal sindaco Carlo Gonan.

Architetture militari modifica

  • Le vecchie mura di Oneglia, nel centro storico, che una volta circondavano il comune e che tuttora non c'è ne quasi rimasto nessun segno, gli unici "resti" si possono trovare dietro Piazza Ulisse Calvi o alla "Spianata" Borgo Peri, dove sulla pavimentazione c'è segnato il contorno di una delle vecchie torri.[8]

Altro modifica

  • Piazza Dante, piazza principale della città, strutturata in stile neoclassico, nata nel 1820 e che negli anni ha subito delle modifiche (per esempio all'inizio si chiamava Piazza Maria Cristina, intitolata cosi in onore della moglie del re Carlo Felice, poi Piazza Maria Teresa, sempre in onore della moglie del re Carlo Alberto) fino ad arrivare al 1891 dove assume l'attuale aspetto con l'inaugurazione del Palazzo Comunale di Oneglia e nel 1921 viene intitolata al poeta fiorentino.[9]
  • I Portici di Via Bonfante, in stile neoclassico di gusto tipicamente sabaudo (i portici vennero realizzati nel periodo in cui la Liguria faceva parte del Regno di Sardegna).
  • Giardini Toscanini, in centro città, dove all'interno si possono ancora vedere i resti delle vecchie Carceri.
  • Busto del Generale argentino Manuel Belgrano (di origini liguri), creatore della bandiera argentina.

Società modifica

Tradizioni e folclore modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Imperia § Tradizioni e folclore.
 
Il grande affresco del 1996 in piazza San Giovanni raffigurante Oneglia nel XVIII secolo
  • Gli abitanti di Oneglia vengono spesso chiamati Ciantafùrche ("costruttori di forche") poiché costruivano il patibolo in uno scoglio piatto sul mare (e Giustìçe - Le Giustizie), in una zona fra le due località, ora interrata; mentre quelli di Porto Maurizio vengono detti Cacelòtti poiché nei secoli scorsi la famiglia locale dei Cacello forniva i boia per le esecuzioni capitali.
  • Una delle confraternite, quella della Santissima Trinità, aveva fra i propri fini anche quello di raccogliere denaro per poter riscattare i cittadini caduti prigionieri dei pirati.
  • Una delle spiagge di Oneglia è detta della Galeazza, dal nome di un grande scoglio triangolare affiorante dall'acqua che ricorda la vela latina delle galee, le tipiche imbarcazioni dei pirati.
  • Quando si fa riferimento al campanilismo tra Oneglia e Porto Maurizio spesso, a causa dei rapporti che aveva il Principato di Oneglia con gli altri stati dei duchi di savoia, si pensa che tra le due sia stata Oneglia ad aver ricevuto più "influenze" da parte loro, tuttavia è curioso sapere che in realtà sia l'opposto. Infatti ad Oneglia i costumi, anche a causa della netta prevalenza di una società "contadina", rimasero sempre più grezzi e popolari. Al contrario la società di Porto Maurizio, più mondana a causa del loro porto commerciale frequentato da tutto il mediterraneo, era riuscita a famigliarizzare di più con i costumi sabaudi e anche ad intrattenere fitti scambi con il sud francese.[10]

Cognomi modifica

Ad Oneglia sono tipici i cognomi: Amoretti, Acquarone, Berio, Belgrano, Gorlero, Marvaldi ecc... che hanno la caratteristica di essere specifici della città, al più della Riviera di Ponente. Questa "localizzazione" nella diffusione è dovuta anche alla grande "chiusura" territoriale e politica di cui ha goduto la città nel corso dei secoli; che esercitava anche su gran parte dell'entroterra imperiese con il Principato di Oneglia.[11]

A Porto Maurizio, invece, data la sua grande esposizione come importante porto commerciale, meta di molteplici rotte provenienti da tutti i paesi Mediterranei e non[12], primeggiano anche cognomi con una grande diffusione nell'Italia meridionale come Vassallo e Sasso[11]

Cultura modifica

Gastronomia modifica

Economia modifica

Quando ancora era un comune autonomo, Oneglia aveva come principali attività industriali la produzione e la commercializzazione di olio d'oliva.

Nell'entroterra è ancora molto diffusa la olivicoltura.

La varietà di oliva tipica del territorio è quella taggiasca, localmente detta anche pignola d'Oneglia relativamente piccola e scura, che dà un olio particolarmente delicato e pregiato. A Oneglia è anche presente la storica azienda dell'Olio Carli e un Museo dell'Olivo[14] situato presso lo stabilimento Fratelli Carli[15] in via Garessio, la storica via degli oleifici.

Una delle maggiori attività industriali, ora molto ridotta, è stata a lungo quella della fabbricazione della pasta (gli antichi fidéi di semola o vermicelli, costruiti artigianalmente). Il pastificio della famiglia Agnesi[16] (che trasferì parte della produzione da Pontedassio a Oneglia), resta uno degli edifici più imponenti, in pieno centro.

Nel periodo intorno alla prima guerra mondiale Oneglia fu scelta, a causa della lontananza dai possibili teatri di operazioni militari, come sede adatta a un'industria siderurgica (le cosiddette Ferriere) che ha dato il nome alla zona circostante. Questa fonderia, fondata nel 1906 dalla società Siderurgica Ligure Occidentale, occupava entrambe le rive della foce del torrente Impero e produceva sia laminati (fino a 25.000 tonnellate l'anno) sia lingotti d'acciaio (50.000 tonnellate l'anno).

Rimase attiva fino al 1930 quando fu smantellata poco dopo essere diventata una proprietà Ilva. I grandi scheletri di cemento armato dei capannoni industriali sono stati abbattuti negli anni novanta dall'amministrazione comunale, suscitando molte polemiche per la sparizione di questo reperto di archeologia industriale. Nel 1997 l'intero complesso è stato cintato e catalogato come monumento e ne restano solamente tre alte ciminiere in mattoni e un basso edificio fatiscente alla foce del torrente Impero.

Alcune piccole attività industriali (es. la Lavanda Coldinava per la distillazione e commercializzazione della lavanda), un tempo diffuse a livello nazionale, sono da tempo sparite, come anche le attività portuali, oggi fortemente ridotte, che hanno per anni avuto un certo sviluppo, ad esempio negli anni settanta (commercio di parti industriali verso la Russia) e prima ancora come porto di imbarco della produzione di auto Fiat verso il sud Italia.

La maggior parte della popolazione lavora oggi nel terziario, ma l'industria olivicola sopravvive soprattutto in produzioni di qualità e ogni anno viene tenuta la rassegna "Olioliva"[17] dedicata all'olio e ai prodotti tipici liguri e della dieta mediterranea.

Infrastrutture e trasporti modifica

La località era servita dalla stazione ferroviaria di Imperia Oneglia, sulla linea Genova-Ventimiglia, sostituita nel 2016 dalla nuova stazione unificata di Imperia in seguito al raddoppio e allo spostamento a monte della ferrovia.

Il trasporto pubblico è svolto con autoservizi effettuati dalla Riviera Trasporti.

Fra il 1893 e il 1895 la città era collegata alla vicina Porto Maurizio tramite una tranvia a cavalli. Nel 1926 fu inaugurata sul medesimo tracciato una tranvia elettrica gestita dalla Società Tranvie Elettriche Provincia di Imperia (STEPI), che rimase in esercizio fino al 1947.

Note modifica

  1. ^ imperiaexperience.it, https://www.imperiaexperience.it/it/cultura/poi.html?id=24459:san-leonardo-e-la-sua-casa-natale.
  2. ^ Piano Regolatore Generale della Città di Imperia (PDF), su imperia.etrasparenza2.it, p. 13.
  3. ^ a b Giacomo Molle, Oneglia nella sua storia, Milano 1972.
  4. ^ Frattanto il re Rotari conquistò tutte le città costiere dei Romani (i Bizantini, ndT) da Luni, in Tuscia, fino ai confini della Francia: Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, IV, 46.
  5. ^ Regio Decreto 21 ottobre 1923, n. 2360
  6. ^ (DE) Oneglia, su imperia-online.de.
  7. ^ Oneglia abbraccia il "super oratorio", su ilsecoloxix.it.
  8. ^ Meraviglie della Riviera. Oggi alla scoperta delle mura di Oneglia, su riviera24.it. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  9. ^ Imperia, in mostra la storia della fontana luminosa e del cuore della città, su ilsecoloxix.it.
  10. ^ Appunti di storia, Porto Maurizio e la sua gente in patria e nel mondo, su Sanremonews.it, 11 giugno 2023. URL consultato il 28 settembre 2023.
  11. ^ a b Cognomi Italiani - Cognomix.it, su cognomix.it. URL consultato il 4 ottobre 2023.
  12. ^ Appunti di storia, Porto Maurizio e la sua gente in patria e nel mondo, su Sanremonews.it, 11 giugno 2023. URL consultato il 4 ottobre 2023.
  13. ^ e-orchestra di cucina: La cima all'onegliese, su e-orchestra di cucina, sabato 20 dicembre 2014. URL consultato il 7 ottobre 2023.
  14. ^ Museo dell'Olivo.
  15. ^ Fratelli Carli.
  16. ^ Pastificio Agnesi (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2007).
  17. ^ " Olioliva.".

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