Italia meridionale
Italia meridionale | |
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Stati | ![]() |
Territorio | Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia |
Superficie | 73 223 km² |
Abitanti | 13 883 827[1] (31-12-2019) |
Densità | 189,61 ab./km² |
Lingue | italiano, napoletano, siciliano, albanese, croato, francoprovenzale, greco |
Italia meridionale, Meridione, Bassa Italia, Sud Italia, Suditalia, o semplicemente Sud indicano, dal punto di vista geografico o statistico[2], la parte della penisola italiana posta a sud: ne fanno parte le regioni Abruzzo[3], Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia.








La definizione dell'Italia meridionale è distinta da quella di Mezzogiorno d'Italia, entità geo-economica e demografica che comprende sia l'Italia meridionale sia l'Italia insulare. Per indicare l'Italia meridionale sono stati utilizzati in epoca classica diversi nomi poetici quali Ausonia, che inizialmente indicava il solo territorio abitato dagli Aurunci, una popolazione osca, ed Hesperia, letteralmente "territorio posto ad occidente" (rispetto al bacino del Mediterraneo dell'Antica Grecia)".
GeografiaModifica
L'Italia meridionale confina a nord-ovest con il Lazio e a nord-est con le Marche; è bagnata dal mare Adriatico a est, dallo Ionio a sud e dal Tirreno a ovest. Quasi tutti i territori inclusi nella definizione, insieme alla Sicilia, hanno fatto parte del Regno delle due Sicilie, e presentano alcune affinità linguistiche e culturali.
Nel Lazio, anche se geograficamente e statisticamente centrale, una situazione complessa si presenta per i territori degli ex circondari di Sora e di Gaeta (comprendenti centri di notevole importanza storica come Gaeta, Fondi, Formia, Sora, Isola Liri, Cassino, Aquino, Atina, da sempre facenti parte della provincia di Terra di Lavoro, disgiunti dalla medesima nel 1927 anno della sua soppressione e aggregati al Lazio), oltre l'ex circondario di Cittaducale (incorporato, fin dal 1927, alla provincia di Rieti, facente prima parte dell'Abruzzo Ulteriore Secondo, provincia del Regno delle Due Sicilie), i quali attualmente dal punto di vista amministrativo appartengono a una regione considerata parte dell'Italia centrale, benché sotto il profilo storico, culturale e, per quanto riguarda i circondari di Sora e Gaeta, anche linguistico, siano senz'altro da considerarsi parte dell'Italia meridionale.
Il suo territorio è prevalentemente collinare-montuoso, le pianure più estese sono: il Tavoliere delle Puglie (seconda pianura più estesa della penisola italiana), la pianura salentina, la piana di Metaponto, la piana del Sele, la piana di Sibari, la piana del Volturno e la piana di Gioia Tauro.
È attraversata da nord a sud dagli Appennini, le cui vette più elevate sono il Gran Sasso d'Italia (Corno Grande 2.912 m), la Majella (monte Amaro 2.793 m) entrambi nell'Appennino abruzzese, monte Miletto (2.050 m), nel massiccio del Matese, monte Cervati (1.898) del subappennino lucano, il monte Terminio (1.783 m) e il monte Cervialto (1.809 m), nell'Appennino campano, il monte Pollino (2.248 m), la Serra Dolcedorme (2.267 m), il monte Papa (2.005 m), il monte Alpi (1.900 m), nell'Appennino lucano, il monte Botte Donato (1.928 m) nell'altopiano della Sila e il Montalto (1.956 m) nel massiccio dell'Aspromonte, nell'Appennino calabro.
StoriaModifica
L'Italia meridionale fu popolata fin dal paleolitico. In epoca pre-romana l'entroterra fu occupato da popolazioni sannitiche mentre la Magna Grecia costituì l'insieme dei territori tenuti dai coloni greci, i quali fondarono polis con legami commerciali con le rispettive madrepatrie. In seguito l'intero territorio costituì parte integrante dell'impero romano.
A seguito delle invasioni barbariche il Sud Italia fu nuovamente suddiviso tra Ostrogoti e Bizantini, poi tra questi ultimi e i Longobardi. A seguito della conquista normanna dell'Italia meridionale l'intero territorio fu riunificato e assoggettato al regno di Sicilia finché, all'epoca degli Angioini, prese forma il regno di Napoli.
Dopo l'unità d'Italia nelle province meridionali si diffuse il fenomeno del brigantaggio, poi duramente stroncato, mentre fu soltanto nel secondo dopoguerra che le regioni furono dotate di autonomia amministrativa.
DemografiaModifica
La popolazione residente nell'Italia meridionale al 31 dicembre 2019 ammonta a 13 883 827 abitanti[1].
RegioniModifica
Regione | Capoluogo | Abitanti |
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Abruzzo | L'Aquila | 1 305 770 |
Basilicata | Potenza | 556 934 |
Calabria | Catanzaro | 1 924 701 |
Campania | Napoli | 5 785 861 |
Molise | Campobasso | 302 265 |
Puglia | Bari | 4 008 296 |
Comuni più popolosiModifica
Di seguito si riporta l'elenco della popolazione residente al 31 dicembre 2019 nei comuni con più di 50.000 abitanti[4].
NoteModifica
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
- ^ Nomenclature of Territorial Units for Statistics, Eurostat. URL consultato il 5 febbraio 2011.
- ^ Abruzzo, su treccani.it. URL consultato il 10 maggio 2019.
- ^ Demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 23 febbraio 2020.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikisource contiene alcuni canti dell'Italia meridionale
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale dell'Istat, su istat.it.
- Demo-Istat, su demo.istat.it.