Partito Comunista Francese
Partito Comunista Francese | |
---|---|
(FR) Parti Communiste Français | |
Segretario | Fabien Roussel |
Stato | ![]() |
Sede | 2, Place du Colonel Fabien, 75019 Parigi |
Fondazione | 1920 |
Ideologia | Comunismo[1] Eurocomunismo Femminismo Pacifismo Euroscetticismo In precedenza Marxismo-leninismo |
Collocazione | Sinistra radicale |
Partito europeo | Partito della Sinistra Europea |
Gruppo parl. europeo | Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica |
Affiliazione internazionale | Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai |
Seggi Assemblea nazionale | 12 / 577
|
Seggi Senato | 14 / 348
|
Seggi Europarlamento | 0 / 79
|
Testata | L'Humanité |
Organizzazione giovanile | Movimento Giovani Comunisti di Francia |
Iscritti | 47.349 (2019)[2] |
Sito web | www.pcf.fr/ |
Il Partito Comunista Francese (in lingua francese: Parti communiste français, PCF) è un partito politico francese. Fondato in seguito alla rivoluzione d'Ottobre e alla fondazione del Comintern, il PCF è stato presente nella politica francese per tutto il Novecento, sopravvivendo alla caduta del blocco orientale e mantenendosi su posizioni eurocomuniste.
Storia del partitoModifica
Dal 1920 al 1945Modifica
Il PCF nacque nel 1920, dopo una scissione dalla Sezione Francese dell'Internazionale Operaia (SFIO), con il nome di Sezione Francese dell'Internazionale Comunista. Tra i suoi fondatori vi fu il vietnamita Ho Chi Minh, avvicinatosi al marxismo-leninismo al suo arrivo a Parigi, dove era giunto con una delle navi sulle quali ha lavorato in gioventù.[3] Dopo anni di polemiche coi socialisti, nel febbraio 1934, a seguito del tentato colpo di mano delle forze fasciste e della grande manifestazione dei partiti operai, il PCF avviò una politica di unità antifascista e antimonopolista, che culminò nel patto d'unità d'azione siglato con la SFIO (lug. 1934) e poi nella nascita del Fronte popolare, contribuendo all'affermarsi di tale linea al 7º Congresso del Comintern. Tuttavia il PCF non partecipò al governo di fronte popolare diretto dal socialista L. Blum.
In settembre 1939, i deputati comunisti votano per la dichiarazione di guerra contro Germania nazista. Dopo la sconfitta militare e l'occupazione della Francia, il PCF organizza forza più dinamica della Resistenza francese. "l’Organisation Spéciale" (prima ala armata del partito) sarà riconosciuta dopo la liberazione "unità combattente" a partire di ottobre 1940. FTPF e FTP-MOI sono a partire de maggio 1941 (prima l'invasione dell'Unione Sovietica da parte dei nazisti).
Dal 1945 al 1999Modifica
Nel dopoguerra il PCF partecipò a governi di coalizione dei partiti antinazisti. Il PCF introduce il suffragio femminile (aprile 1944) e "sicurezza sociale" (ottobre 1945). Tra il 1945 e il 1956 il PCF ebbe, del resto, percentuali comprese tra il 25,9 e il 28,2%. Successivamente escluso dal governo e politicamente isolato, mantenne un forte legame con l'Unione Sovietica. A seguito dell'invasione sovietica dell'Ungheria del 1956 e della sua approvazione da parte del PCF, il partito fu al centro di aspre polemiche. Alle politiche del 1958 i comunisti francesi scesero al 19,2%, perdendo il 6,7%. A causa del mancato accordo con i socialisti nel quadro del passaggio dal sistema elettorale proporzionale a quello maggioritario, il PCF ottenne appena 10 deputati, contro i 150 uscenti.
Successivamente il PCF si avvicinò al Partito Socialista francese, siglando patti elettorali che permisero al partito di salire, nel 1967, al 22,5% e di eleggere ben 73 deputati. Dopo aver condannato l'intervento sovietico a Praga (1968), negli anni Settanta il PCF, ora diretto da G.Marchais, si avvicinò alla linea dell'Eurocomunismo, elaborata assieme ai leader del PCI Enrico Berlinguer e del Partito Comunista di Spagna Santiago Carrillo.
Negli anni Ottanta il PCF, che partecipò al governo delle sinistre nel 1981-84, vide calare i suoi consensi sotto il 10%. Il crollo dell'Unione Sovietica contribuì poi ad aggravare la crisi.
Con Robert Hue (segretario dal 1994 al 2001 e presidente dal 2001 al 2002) e anche in seguito il PCF riapre il dialogo col Partito Socialista. Dopo il successo alle elezioni legislative del 1997 e la partecipazione al governo di Lionel Jospin, il Partito tornò a calare nei suoi consensi e nella sua forza organizzata.
Dal 2000 ad oggi - il crollo nei consensiModifica
Alle elezioni presidenziali francesi del 2002, che videro lo scavalcamento del candidato socialista Lionel Jospin da parte del Fronte Nazionale della Le Pen, con i quattro candidati dei diversi partiti della sinistra comunista/trotskista (Parti des Travailleurs allo 0,47%, Lotta Operaia allo 5,72%, Lega Comunista Rivoluzionaria al 4,25% e ovviamente il PCF al 3,37%) hanno raggiunto circa il 15% dei consensi, l'1% di meno rispetto al Partito Socialista Francese.
Nel referendum contro la Costituzione europea del 29 maggio 2005 il PCF si è schierato nel fronte del "No" (di sinistra, differenziando il proprio NO, che derivava da una matrice sociale, da quello della destra euroscettica), che ha raggiunto il 55% dei voti bocciando il TCE.
Nelle elezioni presidenziali del 2007 la sinistra radicale e alternativa francese si è presentata estremamente divisa, con più di cinque candidati, ottenendo un magrissimo risultato. In particolare il PCF aveva presentato come candidata la segretaria del partito Marie-George Buffet, ottenendo l'1,97% dei voti: il minimo storico per il PCF.
Alle politiche del 2007, il PCF ha ottenuto il 4,3% dei voti, perdendo lo 0,5%, ed eleggendo 15 deputati, 6 in meno rispetto al 2002. Le elezioni del 2007 sono state quelle in cui i comunisti francesi hanno ottenuto il loro peggior risultato in termini percentuali dal dopoguerra ad oggi.
Alle elezioni presidenziali in Francia del 2012 il candidato del Fronte di Sinistra Jean-Luc Mélenchon ottiene l'11.10 per cento dei consensi, collocandosi quarto.[4]
In occasione delle elezioni legislative del 2017 sono eletti sotto le insegne del PCF 10 deputati: Alain Bruneel, Marie-George Buffet, André Chassaigne, Pierre Dharréville, Jean-Paul Dufrègne, Elsa Faucillon, Sébastien Jumel, Jean-Paul Lecoq, Fabien Roussel e Hubert Wulfranc; altri 2 deputati sono invece eletti all'interno di La France Insoumise (Stéphane Peu e Bénédicte Taurine). Gli eletti del PCF aderiscono al gruppo Sinistra Democratica e Repubblicana, al quale si iscrivono altri 6 deputati: 3 Divers de gauche (l'indipendente Bruno Nestor Azerot, Huguette Bello di Pour La Réunion e Gabriel Serville del Partito Socialista Guyneano), 2 regionalisti (Moetai Brotherson di Tavini Huiraatira e Jean-Philippe Nilor del Movimento Indipendentista Martinicano) e Stéphane Peu, eletta con La France Insoumise (Taurine aderisce invece al gruppo di FI).
Segretari nazionaliModifica
La carica di segretario generale venne creata nel 1924 per poi essere soppressa nel 1928 per poi essere ricreata nel 1935.Venne rimpiazzata nel 1994 dalla carica di segretario nazionale
- Ludovic-Oscar Frossard: 4 gennaio 1921 - 1º gennaio 1923.
- Louis Sellier e Albert Treint: 21 gennaio 1923 - 23 gennaio 1924 (segretari ad interim)
- Louis Sellierː 23 gennaio - 8 luglio 1924
- Pierre Sémard: 8 luglio 1924 - 8 aprile 1929
- Segretariato collettivo (formato da Henri Barbé, Pierre Célor, Benoît Frachon e Maurice Thorez): 8 aprile 1929 - 18 luglio 1930
- Maurice Thorez: 18 luglio 1930- 17 maggio 1964 (data della sua morte)
- Jacques Duclos: 17 giugno 1950 - 10 aprile 1953 (interim per il cattivo stato di salute di Maurice Thorez e alla sua partenza per l'URSS)
- Waldeck Rochet: 17 maggio 1964 - 17 dicembre 1972 (segretario generale aggiunto dal 14 maggio 1961 al 17 maggio 1964)
- Georges Marchais: 17 dicembre 1972 - 29 gennaio 1994 (dal giugno 1969 interim per il cattivo stato di salute di Rochet, prende la carica di segretario aggiunto l'8 febbraio 1970)
- Robert Hue: 29 gennaio 1994 - 28 ottobre 2001 (sarà poi presidente del partito fino all'8 aprile 2003)
- Marie-George Buffet: 28 ottobre 2001 - 20 giugno 2010
- Pierre Laurent: 20 giugno 2010 - 25 novembre 2018
- Fabien Roussel: dal 25 novembre 2018
Candidati alle elezioni presidenzialiModifica
Prima del 1958, il presidente della Repubblica veniva eletto dai deputati e dai senatori, riuniti nella «Assemblée nationale» (III République) o nel «Parlement» (IV République). Il 21 dicembre 1958 è stato eletto da un collegio di 80.000 grandi elettori. La revisione costituzionale del 1962, durante la V République ha instaurato l'elezione del presidente della Repubblica a suffragio universale diretto. In Francia, il presidente della repubblica ha funzioni politiche e di governo, non ha solo una "funzione di garanzia" come in Italia. In particolare è competenza esclusiva del Presidente la politica estera.
- 1924, Zéphyrin Camelinat, 84 anni, deputato, ottiene 21 voti (il 2,44% dei suffragi).
- 1931, Marcel Cachin, 61 anni, deputato, ottiene 11 voti (l'1,23% dei suffragi).
- 1932, Marcel Cachin, 62 anni, deputato, ottiene 8 voti (lo 0,96% dei suffragi).
- 1939, Marcel Cachin, 69 anni, senatore, ottiene 74 voti (lo 8,07% dei suffragi).
- 1953, Marcel Cachin, 84 anni, deputato a vita, ottiene 113 voti (il 12,12% dei suffragi).
- 1958, Georges Marrane, 70 anni, senatore-sindaco di Ivry-sur-Seine, ottiene 10 355 voti (il 12,74% dei suffragi).
- 1965, i comunisti sostengono la candidatura di François Mitterrand, partecipavano allora alla Convention des institutions républicaines.
- 1969, Jacques Duclos, 72 anni, senatore, ottiene 4 808 285 voti (il 21,27% dei suffragi).
- 1974, i comunisti sostengono la candidatura di François Mitterrand, socialista.
- 1981, Georges Marchais, 60 anni, deputato, ottiene 4 456 922 voti (il 15,34% dei suffragi).
- 1988, André Lajoinie, 58 anni, deputato, ottiene 2 056 261 voti (il 6,8% dei suffragi).
- 1995, Robert Hue, 48 anni, sindaco, ottiene 2 632 460 voti (l'8,65 % dei suffragi).
- 2002, Robert Hue, 55 anni, deputato europeo, ottiene 960 480 voti (il 3,37% dei suffragi).
- 2007, Marie-George Buffet, 58 anni, deputata, ottiene 707 268 voti (l'1,93% dei suffragi).
- 2012, Jean-Luc Mélenchon, 61 anni, eurodeputato, ottiene 3 984 822 voti (l'11,10% dei suffragi).
- 2017, Jean-Luc Mélenchon, 66 anni, eurodeputato, ottiene 7 059 951 voti (il 19,58% dei suffragi).
ParlamentariModifica
Deputati 1993-1997Modifica
- François Asensi (Risultati)
- Rémy Auchedé (Risultati)
- Gilbert Biessy (Risultati)
- Alain Bocquet (Risultati)
- Patrick Braouezec (Risultati)
- Jean-Pierre Brard (Risultati)
- Jacques Brunhes (Risultati)
- René Carpentier (Risultati)
- Daniel Colliard (Risultati)
- Jean-Claude Gayssot (Risultati)
- André Gérin (Risultati)
- Michel Grandpierre (Risultati)
Deputati 2002-2007Modifica
- François Asensi (Risultati)
- Gilbert Biessy (Risultati)
- Alain Bocquet (Risultati)
- Patrick Braouezec (Risultati)
- Jacques Brunhes (Risultati)
- Marie-George Buffet (Risultati)
- André Chassaigne (Risultati)
- Frédéric Dutoit (Risultati)
- Jacqueline Fraysse (Risultati)
- André Gerin (Risultati)
- Pierre Goldberg (Risultati)
- Georges Hage (Risultati)
- Muguette Jacquaint (Risultati)
- Janine Jambu (Risultati)
- Jean-Claude Lefort (Risultati)
- François Liberti (Risultati)
- Daniel Paul (Risultati)
- Jean-Claude Sandrier (Risultati)
- Michel Vaxès (Risultati)
- Huguette Bello (Risultati) - Aderisce al gruppo Non Iscritti
- Maxime Gremetz (Risultati) - Aderisce al gruppo Non Iscritti
Al gruppo aderiscono due deputati eletti come DVG: Jean-Pierre Brard e Jacques Desallangre.
SimboliModifica
Simbolo anni settanta/ottanta.
Simbolo fino al novembre 2018.
NoteModifica
- ^ parties-and-elections.de - parties and elections Resources and Information. This website is for sale!, su parties-and-elections.de. URL consultato il 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2007).
- ^ https://www.la-croix.com/France/Politique/Elections-europeennes-PCF-entre-campagne-2019-02-05-1201000272?id_folder=1200899534&from_univers=lacroix&position=7
- ^ (EN) Ho Chi Minh and the Communist Movement, countrystudies.us
- ^ Les candidats du 1er tour ont donné leurs consignes de vote - Libération
BibliografiaModifica
- Dominique Andolfatto, PCF: de la mutation à la liquidation. Paris, Le Rocher, 2005.
- Yves Santamaria, Histoire du Parti communiste français, Paris, La Découverte, Coll. Repères, 1999.
- Marc Lazar, Stéphane Courtois, Histoire du parti communiste français. Paris: PUF, 1995. 437 p.
- Guy Konopnicki, 1920/2020 Vive le centenaire du PCF. Paris, Libres/Hallier, 1979.
- Cahiers d'histoire n 13 sur l'année 1947 PCF et société corse Paris, 1983.
- Cahiers d'histoire n 14 le pcf 1938-1941, Paris, 1983.
- Cahiers d'histoire n 17 viet nam pcf 1939-1944, Paris, 1984.
- Philippe Robrieux, Histoire intérieure du Parti communiste (4 tomes), Paris, Fayard, 1980-1984.
Voci correlateModifica
- Sede del Partito Comunista Francese
- Boris Souvarine
- Movimento Giovani Comunisti di Francia
- Union des étudiants communistes
- L'Humanité
- Fête de l'Humanité
- Partito della Sinistra Europea
- Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica, il gruppo politico al quale fanno riferimento i deputati europei del PCF
Stampa comunista in FranciaModifica
- L'Humanité Site officiel Quotidien fondé en 1904 par Jean Jaurès.
- Regards, mensuel communiste dirigé par Clémentine Autain, su regards.fr.
- Économie et Politique, publication marxiste d'économie, su economie-politique.org.
- La Terre, hebdomadaire du PCF destiné au monde agricole, su laterre.fr. URL consultato il 6 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
- La Marseillaise Site officiel, quotidien communiste régional diffusé dans le Sud Est de la France et qui organise annuellement le fameux tournois de pétanque Le mondial La Marseillaise.
- Le Patriote Côte d'Azur, hebdomadaire communiste des Alpes Maritimes fondé à la Libération et ayant eu comme célèbre collaborateur Pablo Picasso, su pcahebdo.com.
- Liberté Hebdo, hebdomadaire communiste du Nord, fondé à la Libération, su libertehebdo.com.
Politici comunistiModifica
- Gruppo comunista Repubblicano del Senato, su groupe-crc.org.
- Groupe communiste de l'assemblée Nationale, su groupe-communiste.assemblee-nationale.fr.
- ANECR, association nationale des élus communistes et républicains, su elunet.org. URL consultato il 5 dicembre 2005 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2005).
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su pcf.fr.
- Partito Comunista Francese, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Partito Comunista Francese, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127866460 · ISNI (EN) 0000 0000 9660 9259 · LCCN (EN) n80126100 · GND (DE) 5311-9 · BNF (FR) cb11866789w (data) · BNE (ES) XX254174 (data) · NLA (EN) 35410742 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82111303 |
---|