Valle d'Aosta (vino)

vino DOC italiano
(Reindirizzamento da Valle d'Aosta Enfer d'Arvier)
Voce principale: Viticoltura in Valle d'Aosta.
Disciplinare DOC
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Fonte: Disciplinare di produzione[1]

Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste è la denominazione di origine controllata riservata ai vini prodotti in Valle d'Aosta.
La denominazione può essere accompagnata da un'indicazione di vitigno o da una menzione geografica; il disciplinare suddivide le aree viticole in 9 zone, nelle quali vengono prodotti vini differenti.

Terrazzamenti a vite nella bassa valle
Vigneti ad Aymavilles (Les Crêtes)
Topie sulle rocce

Zona geografica modifica

La Valle d’Aosta si identifica con il bacino del fiume Dora Baltea fino al comune di Pont-St-Martin. Il fondovalle è costituito da pianori di origine alluvionale e da numerose conoidi di deiezione allo sbocco dei torrenti laterali, che risultano essere le aree principalmente interessate dalla coltivazione della vite.

Il clima è di tipo continentale, assai rigido e secco, tipico delle valli alpine interne, fortemente influenzato dalla presenza dei massicci più alti delle Alpi; le precipitazioni sono scarse (circa 500 mm/anno) e si determinano forti escursioni termiche soprattutto nei mesi di settembre e di ottobre. Il territorio è caratterizzato da un elevato grado di insolazione (circa 2200 ore/anno) e la radiazione solare è particolarmente favorevole.

La produzione vitivinicola è fortemente influenzata da fattori antropici, quali i terrazzamenti costruiti nei secoli per acquisire terreni all'agricoltura e la selezione di vitigni autoctoni, quali Mayolet, Fumin,Cornalin, Petit rouge, Premetta,Vuillermin e Prié blanc, e la radicazione locali di altri, come la Petite Arvine, il Nebbiolo e il Moscato bianco. Grande importanza viene data alle forme di allevamento: in molte parti vengono ancora utilizzate le pergole

Per ragioni soprattutto geografiche e climatiche, pertanto, i vini della Valle d'Aosta sono fortemente caratterizzati

Storia modifica

L'esistenza della vite in Valle d'Aosta risale probabilmente al III millennio a.C., in quanto nell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, alla periferia di Aosta, sono stati ritrovati semi di Vitis vinifera. Dopo il VII secolo a.C. giunsero popolazioni celtiche che trasmisero tecniche e conoscenze vitivinicole, tra cui le botti di legno.

La presenza della viticoltura in valle è testimoniata da torchi e tini trovati in ville rustiche romane soprattutto nella piana di Aosta: lo conferma un brano di Svetonio, citato da un Anonimo nel 1832 in Cenni brevissimi sopra i boschi e le selve degli Stati di Terraferma di S.M. il Re di Sardegna, dove afferma che

«Cesare beveva solo vino delle Alpi cioè vino di Donnas, di Chambave ed anche di Carema.»

Nel corso del Medioevo, in bassa valle iniziò la svilupparsi la tecnica di coltivazione con supporti a pertiche, precorritrice della tòpia, documentata dal XII secolo.

Il primo vigneto certificato risale all'epoca tardo romana ed era situato nel centro di Aosta; di poco successivi sono i carteggi familiari del feudo di Bard, in cui vengono citate le vigne di Donnas e alcune compravendite e donazioni tra il X e il XIII secolo di vigneti nelle aree ora dedicate alle attuali denominazioni Torrette, Chambave e Donnas. Al 1291 risale la prima citazione di un vino bianco a Morgex e al 1269 del vino di Chambave. Le fonti più ricche di notizie sono sicuramente i "Cartolari" di Sant'Orso, in cui troviamo vigneti a Morgex, Roppo, Pont de Pierre, Montjovet, Monte Arverio (Arvier), Saint-Christophe, Basis, Aymaville, Clapey, Cullat (Verrayes), Veczello, Marcillier e Cly.

Disciplinare modifica

il Valle d'Aosta - Valléè d'Aoste è stato istituito con DPR 08.02.1971 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 142 del 05.06.1971
Successivamente è stato modificato con

  • DPR 02.06.1972 G.U. 208 - 10.08.1972
  • DPR 30.07.1985 G.U. 73 - 28.03.1986 (errata corrige G.U. 158 - 10.07.1986)
  • DM 27.05.1989 G.U. 132 - 08.06.1989
  • DM 14.10.1989 G.U. 255 - 31.10.1989
  • DM 05.11.1992 G.U. 271 - 17.11.1992 (rettifica G.U. 305 - 30.12.1992)
  • DM 05.08.2002 G.U. 197 - 23.08.2002
  • DM 23.09.2002 G.U. 232 - 2002
  • DM 16.07.2008 G.U. 183 - 06.08.2008
  • DM 30.11.2011 G.U. 295 – 20.12.2011
  • La versione in vigore è stata approvata DM 07.03.2014, pubblicata sul sito ufficiale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.[2]

Indicazione generica modifica

Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste modifica

L'indicazione generica è prevista nell'intera area vitata della regione e prevede la possibilità di indicare il colore del vino:

Bianco o Blanc modifica

Vitigni consentiti: Tutti i vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione
colore giallo paglierino più o meno intenso, anche con riflessi dorati.
odore fresco, piacevole, caratteristico.
sapore fresco
titolo alcolometrico minimo 9,00% vol.
acidità totale minima 4,0 g/l.
estratto secco minimo 15 g/l
resa massima di uva per ettaro 120 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Rosso o Rouge modifica

Vitigni consentiti Tutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione
colore rosso rubino
odore vinoso, fresco, caratteristico
sapore gradevole, talvolta vivace, armonico
titolo alcolometrico minimo 9,5% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 120 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Rosato o Rosé modifica

Vitigni consentiti Tutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione
colore rosato
odore vinoso, fresco, caratteristico
sapore gradevole, talvolta vivace, armonico
titolo alcolometrico minimo 9,5% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 16 g/l
resa massima di uva per ettaro 120 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Indicazioni aggiuntive modifica

Alcune tipologie dei vini "Valle d'Aosta" o "Vallée d'Aoste" possono portare altre indicazioni aggiuntive :

  • se vinificati con macerazione carbonica di almeno il 30% delle uve: novello o nouveau
  • se le uve sono state sottoposte a parziale appassimento naturale sulla vite: vendemmia tardiva o vendange tardive
  • se le uve vengono selezionate e sottoposte ad appassimento dopo la raccolta in locali idonei fino a raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 26%: passito o flétri
  • se le uve e i vini possiedono almeno di un grado alcolico superiore a quello previsto per la tipologia: superiore o supérieur
  • Indicazioni geografiche o varietali, riservate a vini prodotti nelle zone delimitate.

Area 1 modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet, Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Pont Saint-Martin, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Saint-Nicolas, La Salle e Morgex.

Müller Thurgau modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggio Müller-Thurgau per almeno l'85%
colore giallo verdolino, con riflessi verdognoli
odore intenso, gradevole, aromatico
sapore fruttato, leggermente aromatico, fine
titolo alcolometrico minimo 10,00% vol.
acidità totale minima 4 g/l.
estratto secco minimo 16,0g/l
resa massima di uva per ettaro 110 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Da servire alla temperatura di 8-10 C°, è un ottimo aperitivo, adatto a crostacei, pesce e carni bianche in erbe aromatiche.
La versione vendemmia tardiva produce ottimi risultati con formaggi stagionati e pasticceria secca.[3]

Gamay modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Gamay per almeno l'85%
colore rosso rubino vivo
odore fruttato, intenso, caratteristico
sapore fruttato, leggermente tannico, con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 120 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Vino da tutto pasto, ideale con salumi locali, minestre, zuppe e con la bistecca alla valdostana.[3]

Pinot nero o Pinot noir vinificato in rosso modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggio Pinot nero per almeno l'85%
colore rosso rubino tendente al granato più o meno intenso
odore fruttato, persistente
sapore vinoso lievemente tannico, con retrogusto analogo
titolo alcolometrico minimo 11,50% vol.
acidità totale minima 4 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Ottimo con la motsetta, con piatti tipici valdostani, con carni rosse e salumi.[3]

Pinot nero o Pinot noir vinificato in bianco modifica

uvaggio Pinot nero per almeno l'85%
colore paglierino intenso o leggermente rosato
odore fruttato, persistente
sapore armonico, caratteristico
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4 g/l.
estratto secco minimo 17 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Vino da aperitivo, si accompagna con la trota di montagna.[3]

Pinot grigio o Pinot gris modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggio Pinot grigio per almeno l'85%
colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati
odore profumo caratteristico molto intenso
sapore gradevole, armonico, equilibrato
titolo alcolometrico minimo 11% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 17 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Da servire freddo 8-10 °C, è ottimo come aperitivo; si può abbinare con fonduta o antipasti a base di formaggio o di pesce.
La versione vendemmia tardiva si gusta con formaggi stagionati o pasticceria e frutta secca.[3]

Pinot bianco o Pinot blanc modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggio Pinot bianco per almeno l'85%
colore giallo paglierino brillante
odore caratteristico, elegante
sapore gradevole, equilibrato
titolo alcolometrico minimo 11% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 17 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Principalmente servito con gli gnocchi di polenta, il risotto e la Seupa à la vapelenentse[4]

Chardonnay modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggio Chardonnay per almeno l'85%
colore giallo paglierino
odore intenso, fruttato, caratteristico
sapore sapido, pieno, caratteristico
titolo alcolometrico minimo 11% vol.
acidità totale minima 4 g/l.
estratto secco minimo 17 g/l
resa massima di uva per ettaro 110 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Da servire freddo, a 8-10 C°, è un bianco da tutto pasto che regge anche pietanze impegnative.
Come vendemmia tardiva è vino da meditazione, piacevole con pasticceria, frutta secca e formaggi stagionati ed erborinati.[3]

Mayolet modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Mayolet per almeno l'85%
colore rosso rubino tendente al granato
odore fine e delicato, con note di frutti rossi
sapore morbido con retrogusto amarognolo
titolo alcolometrico minimo 11,5% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Vino da tutto pasto, eccellente con salumi, zuppe, spuntini e merende.[3]

Moscato bianco (Muscat petit grain) modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggio Moscato bianco per almeno l'85%
colore giallo paglierino
odore intenso, caratteristico di moscato
sapore fine, delicato, aromatico
titolo alcolometrico minimo 11% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

La versione passito va servita a 14-15 C°, con pasticceria secca.È indicato per la preparazione dello zabaione.[3]

Traminer aromatico (Gewürztraminer) modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggio Traminer per almeno l'85%
colore giallo paglierino dorato
odore da leggermente a intensamente aromatico con sensazioni di rosa
sapore dolce, caldo
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 16,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Accompagna pesce e carni bianche cucinate secondo le ricette speziate della valle.[5]

Gamaret modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Gamaret per almeno l'85%
colore rosso rubino scuro
odore fruttato e speziato, con note di mirtillo e pepe nero
sapore mediamente consistente e di medio corpo, con tannini soffici ed eleganti[6]
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Vuillermin modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Vuillermin per almeno l'85%
colore colore rosso violaceo carico
odore bouquet complesso in cui spiccano sentori di china, bergamotto e frutta matura, arricchiti con note di tostatura.[7]
sapore gusto pieno, buona tannicità ed ottima struttura[8]
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Si abbina con lepre in civet e toma al ginepro.[7]

Area 2a modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet, Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Pont Saint-Martin, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Saint-Nicolas.

Petite Arvine modifica

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggio Petite Arvine per almeno l'85%
colore giallo paglierino intenso, tendente al verdognolo
odore intenso e complesso, floreale, con note di violetta e di glicine
sapore fresco, di corpo, armonico, vivo, sapido, caratteristico
titolo alcolometrico minimo 11% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 17 g/l
resa massima di uva per ettaro 120 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Va servito freddo, tra gli 8 e i 10 C°. Si accompagna con antipasti, leggeri spuntini, carni bianche e piatti di pesce.
Come vendemmia tardiva è abbinato a formaggi stagionati od erborinati con pane nero e miele.[3]

Merlot modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Merlot per almeno l'85%
colore rosso rubino intenso
odore intenso, caratteristico, leggermente erbaceo
sapore austero, corposo
titolo alcolometrico minimo 11,50% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Adatto per tutto pasto, specialmente con insaccati, carni e formaggi locali.[3]

Fumin modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Fumin per almeno l'85%
colore rosso rubino intenso con riflessi violacei
odore caratteristico di spezie
sapore austero con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo 11% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Carni rosse, civet e selvaggina, formaggi di lunga stagionatura. Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9] E' consigliato stappare la bottiglia alcune ore prima e decantare.[3]

Syrah modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Syrah per almeno l'85%
colore rosso rubino intenso
odore caratteristico di spezie
sapore armonico, con sensazioni speziate
titolo alcolometrico minimo 11,5% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Carni rosse e formaggi molto stagionati.[3]

Cornalin modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Cornalin per almeno l'85%
colore rosso rubino
odore intenso, caratteristico
sapore armonico, leggermente tannico e mandorlato
titolo alcolometrico minimo 11,5% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Vino da tutto pasto, ideale con gli arrosti, i salumi e i formaggi valdostani.[3]

Area 2b modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Montjovet, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Montjovet.

Nebbiolo modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggio Nebbiolo per almeno l'85%
colore rosso rubino con riflessi granati
odore fine, caratteristico
sapore leggermente mandorlato, di buon corpo, con finale tannico
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Corposo rosso da tutto pasto che ben si adatta a insaccati, carni e formaggi locali.[3]

Area 2c modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Villeneuve

Petit Rouge modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

 
Grappoli e bottiglie di Petit Rouge
uvaggio Petit Rouge per almeno l'85%
colore rosso rubino
odore di rosa selvatica, caratteristico
sapore vellutato, mediamente corposo
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Usato a tutto pasto, valorizza tutte le pietanze locali di carne e formaggi.[3]

Prëmetta modifica

uvaggio Prié rouge per almeno l'85%
colore rosa cerasuolo con sfumature aranciate
odore avvolgente, delicato, con note floreali e fruttate
sapore fresco, di corpo, marcatamente tannico e di discreta alcolicità
titolo alcolometrico minimo 10,5,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Seupa Vapelenentse, Seupetta di Cogne e altre zuppe.[3] Consigliato un breve affinamento per arrotondare i tannini.

Area 3 modifica

La zona di produzione comprende i territori nei comuni di Donnas, Pont-Saint-Martin, Perloz e Bard.

Donnas modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 24 mesi di cui almeno 10 in botti di legno.
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol. e un periodo di affinamento di almeno 30 mesi di cui almeno 12 in botti di legno.

 
L'adret di Donnas
uvaggio Nebbiolo per almeno l'85%
colore rosso rubino con riflessi granati
odore fine, caratteristico, speziato
sapore vellutato, armonico con fondo gradevolmente amarognolo
titolo alcolometrico minimo 11,5% vol.
acidità totale minima 5 g/l.
estratto secco minimo 23 g/l
resa massima di uva per ettaro 75 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Camoscio e selvaggina da pelo; formaggi di lunga stagionatura. Stappare la bottiglia e decantare per alcune ore.[3]

Area 4 modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Verrès, Challand-Saint-Victor, e Montjovet.

Arnad-Montjovet modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 12 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

uvaggio Nebbiolo per almeno il 70%
colore rosso rubino brillante con riflessi granata
odore fine, caratteristico, lievemente mandorlato
sapore armonico, con fondo amarognolo, secco e morbido
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 80 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Carni, soprattutto capretto e maiale, e tome ben stagionate. Stappare e scaraffare.[3]

Area 5 modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Châtillon, Pontey, Chambave, Montjovet, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes.

Chambave modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

 
Nuovo impianto a Chambave
uvaggio Petit Rouge per almeno il 70%
colore rosso rubino
odore caratteristico, con l'affinamento tendente al profumo di viola
sapore sapido, armonic0
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 20,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Vino da tutto pasto, si abbina con salumi locali, zuppe, carni in umido, specialmente con la carbonade.[3]

Chambave Moscato (Chambave Muscat) modifica

È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggio Moscato bianco per il 100%
colore giallo paglierino
odore intenso, caratteristico di moscato
sapore secco, fine, delicato, aromatico
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Bevuto solitamente come aperitivo, si lega bene anche con i crostacei e i formaggi locali di media stagionatura[10]. Ideale per la preparazione dello zabaione.[3]
Nella versione flétri è un vino da meditazione, dal profumo intenso con sfumature di miele e confettura; sviluppa ottime armonie con le tegole dolci e la pasticceria secca.[11]

Area 6 modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei i comuni di Fénis, Nus, Quart, Saint-Christophe e Aosta.

Nus modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

uvaggio Vien de Nus per almeno il 40% e Petit Rouge per almeno il 30%
colore rosso intenso con riflessi granata
odore vinoso, intenso, persistente
sapore vellutato, leggermente erbaceo
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Servito a tutto pasto, ottimo con le carni, con motsetta, salumi locali, fontina e pane nero.[3]

Vinificazione in purezza modifica

Dalle uve Vien de Nus vinificate in purezza si ottiene un vino da bere giovane.[3]

colore rosso violaceo carico con riflessi granata
odore vinoso, intenso, persistente
sapore leggero di corpo, morbido e vellutato

Nus Malvoisie modifica

È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggio Pinot grigio per il 100%
colore giallo dorato con riflessi ambrati
odore caratteristico, molto intenso
sapore gradevole, armonico, equilibrato
titolo alcolometrico minimo 11,50% vol.
acidità totale minima 4 g/l.
estratto secco minimo 17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 80 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Antipasti, primi, carni bianche. Nella versione flétri ha grande carattere; grazie alla fermentazione lenta e alla maturazione in piccole botti di legno è l'ideale con la pasticceria secca.[3]

Area 7 modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Introd, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre e Villeneuve.

Torrette modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

 
Vigneti sulla Route des Vins per la produzione del Valle d'Aosta Torrette DOC. Località Les Crêtes, Aymavilles
uvaggio Petit Rouge per almeno il 70%
colore rosso rubino
odore profumo di rosa selvatica, con l’affinamento tendente a mandorlarsi
sapore vellutato, di giusto corpo, con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 100 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

Da tutto pasto, ideale con arrosti, selvaggina, salumi locali e formaggi invecchiati.[3] Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[12]

Area 8 modifica

 
Bottiglie di Enfer d'Arvier

La zona di produzione comprende parte del territorio del comune di Arvier

Enfer d'Arvier modifica

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol.

uvaggio Petit Rouge per almeno l'85%
colore rosso granata piuttosto intenso
odore delicato con bouquet caratteristico
sapore vellutato, di giusto corpo, gradevolmente amarognolo
titolo alcolometrico minimo 11,50% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 90 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

L'Enfer d'Arvier si abbina gradevolmente a carni rosse, arrosti, selvaggina, bolliti misti; interessante consumarlo con agnolotti, fonduta, soupe paysanne e formaggi locali. [3]

Area 9 modifica

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Morgex e La Salle.

I vigneti dell'area sono considerati i più alti d'Europa, tra 900 e 1300 m di altitudine Poiché le condizioni di temperatura e secchezza dell'aria impediscono la proliferazione di malattie crittogamiche, non necessita di importanti trattamenti; neppure la filossera è in grado di resistere all'altitudine: per tale ragione le viti sono "a piede franco", cioè non innestate su portainnesto resistente, caso rarissimo in Europa.[13][14]

Blanc de Morgex et de La Salle modifica

 
Vigneti di Prié blanc a Morgex

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Spumante o Mousseaux producendolo con il metodo classico nei tipi "extra brut", "brut", "sec" , "demi-sec" e "pas dosé" con l’indicazione del tenore zuccherino e il millesimo.
Può venire prodotto come vino di ghiaccio

uvaggio Prié blanc al 100%
colore giallo paglierino tendente al verdognolo
odore delicato con sottofondo di erbe di montagna
sapore acidulo, talvolta leggermente frizzante, molto delicato
titolo alcolometrico minimo 9,00% vol.
acidità totale minima 4,5 g/l.
estratto secco minimo 15,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 90 q.
resa massima di uva in vino 70 %

Abbinamenti consigliati modifica

  • Vino fermo: va servito molto fresco, ad una temperatura di 8-10 C°. Adatto come aperitivo, eccellente con antipasti delicati e con la trota di montagna. Recentemente viene gustato con la pizza.
  • Spumante: Va servito a 6-8 C°. In tutte le versioni è adatto ad antipasti e piatti delicati. Da provare con ravioli ripieni alla trota conditi con crema di zucchine.
  • Vendemmia tardiva: vino da meditazione, va servito a temperatura ambiente; di lungo invecchiamento, è un classico vino di ghiaccio, eccezionale con formaggi erborinati come il Bleu d'Aoste. Viene anche proposto con il cioccolato salato.[3]

Produttori modifica

Route des Vins - Vallée d'Aoste modifica

Route des Vins è un marchio nato nel 1988 per volontà della Regione Valle d'Aosta in collaborazione con le cantine cooperative del territorio valdostano; dal 2007 si costituisce l'omonima associazione, che riunisce quasi tutte le aziende vitivinicole valdostane, albergatori e ristoranti allo scopo di promuovere e il patrimonio di vini e prodotti tipici della Valle d'Aosta attraverso una "Strada dei vini". I soci si impegnano a rispettare uno specifico disciplinare di produzione.

Cantine cooperative modifica

Le Cantine sociali valdostane sono sei, distribuite lungo tutta la valle:

 
La Crotta di Vegnerons
  • Caves Coopératives de Donnas, nata nel 1971
  • La Kiuva, Arnad, nata nel 1975
  • La Crotta di Vegneron, Chambave, sorta nel 1980
  • Cave des onze communes, Aymavilles, costituita nel 1990
  • Cave Coopérative de l'Enfer, Arvier, nata nel 1978
  • Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, Morgex, costituita nel 1983

Istituti modifica

Institut Agricole Régional, Aosta

Altri vini modifica

Alcuni produttori vinificano uve rare o particolari, che non rientrano nella denominazione di origine controllata, come il Grenache e il Riesling.

Note modifica

  1. ^ Disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Valle d'Aosta - Valléè d'Aoste”, su catalogoviti.politicheagricole.it. URL consultato il xx mese 2019.
  2. ^ sul sito ufficiale Mipaaf
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Route des vins - Vallée d'Aoste=, su routedesvinsvda.it (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2020).
  4. ^ Guida gastronomica Vinit
  5. ^ Sito Vinedoor.it
  6. ^ Scheda Assovini
  7. ^ a b Descrizione dell'Institut Agricole-Regional di Aosta
  8. ^ Assovini
  9. ^ Costolette di vitello alla valdostana, su quattrocalici.it, Quattrocalici. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  10. ^ Articolo di Giulia Ferrero su Bwined
  11. ^ Sito ufficiale del turismo in Valle d’Aosta
  12. ^ Costolette di vitello alla valdostana, su quattrocalici.it, Quattrocalici. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  13. ^ I nostri vigneti, su Cave du Vin Blanc Morgex. URL consultato il 7/7/2014.
  14. ^ Il bianco più alto d'Europa viene da Morgex, su La Stampa. URL consultato il 6/5/2015.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica