Carinzia

land austriaco
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La Carinzia (in tedesco Kärnten /'kɛɐ̯ntən/, in sloveno Koroška) è il più meridionale dei nove stati (Bundesländer) dell'Austria.

Carinzia
stato federato
(DE) Kärnten
(SL) Koroška
Carinzia – Stemma
Carinzia – Bandiera
Carinzia – Veduta
Carinzia – Veduta
Heiligenblut e il Grossglockner
Localizzazione
StatoAustria Austria
Amministrazione
Capoluogo Klagenfurt am Wörthersee
GovernatorePeter Kaiser (SPÖ) dal 02/04/2013
Territorio
Coordinate
del capoluogo
46°45′09″N 13°51′42.12″E / 46.7525°N 13.8617°E46.7525; 13.8617 (Carinzia)
Altitudine1 449 m s.l.m.
Superficie9 535,97 km²
Abitanti561 390 (2020)
Densità58,87 ab./km²
Altre informazioni
Linguetedesco, sloveno
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2AT-2
Nome abitanticarinziani[1]
PIL procapite(PPA) 34.300 Euro
Cartografia
Carinzia – Localizzazione
Carinzia – Localizzazione
Sito istituzionale

Geografia fisicaModifica

 
Veduta del Faaker See, sullo sfondo il Mittagskogel

Consiste principalmente di un bacino all'interno delle Alpi, nel quale le Alpi Carniche delimitano il confine meridionale con l'Italia (province di Belluno in Veneto e di Udine in Friuli-Venezia Giulia) e la Slovenia (regioni Bassa Stiria/Štajerska, Carinzia/Koroška e Alta Carniola/Gorenjska). La catena dei Tauri la separa dal Salisburghese a nord, a est troviamo il land della Stiria, mentre a ovest la Carinzia forma una valle continua con il Tirolo orientale (Osttirol, parte del Tirolo).

Conosciuta soprattutto per i suoi magnifici laghi, intorno ai quali si affacciano 570.000 ettari di foreste, pari al 60% della sua superficie, di cui il 30% è bosco protetto[2], il fiume principale della regione è la Drava (Drau), la capitale è Klagenfurt, a cui si affianca un'unica altra città di una certa importanza, Villaco (Villach). Queste due città hanno in comune forti legami economici.

ClimaModifica

La Carinzia ha un clima continentale, con estati calde e moderatamente umide e inverni lunghi e aspri. Negli ultimi anni ci sono stati inverni eccezionalmente aridi. Fenomeno tipico in autunno e in inverno è l'inversione termica, che si verifica con cielo sereno e assenza di vento, talvolta accompagnato da una fitta nebbia che va a ricoprire le valli gelate e che intrappola l'inquinamento, mentre sulle cime delle colline e sulle montagne troviamo in genere un pallido sole.

SocietàModifica

Lingue e dialettiModifica

Censimento in Carinzia nel 2001
Percentuale della popolazione di lingua slovena
 

     5–10 %

     10–20 %

     20–30 %

     >30 %

La popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca con un unico (e facilmente individuabile) dialetto. Esiste anche una minoranza di madrelingua slovena, parlante vari dialetti sloveni del ceppo carinziano, pari a circa 15.000 - 40.000 persone, concentrate nel sud est della regione.

A causa della vicinanza con l'Italia, in molte scuole vengono insegnate anche basi di lingua italiana[3], soprattutto nella Carinzia occidentale, presso il confine con la regione Friuli - Venezia Giulia. Pur non essendo una lingua storica del territorio, l'italiano è tuttavia utilizzato da molte attività commerciali (soprattutto con traduzioni scritte accanto al tedesco) per favorire gli scambi[4].

StoriaModifica

In epoca storica questa regione era abitata dai celti Carnii, da cui il nome della regione (difatti una parte di essa si trova in Italia col nome di Carnia). Il ducato di Carinzia fece storicamente parte del Sacro Romano Impero sino alla sua dissoluzione nel 1806, divenendo poi un territorio della corona sotto l'Impero asburgico.

 
Cippo del vecchio confine tra l’Impero austro-ungarico e il Regno d’Italia, presso Pontebba

Dopo la fine della prima prima guerra mondiale, la Carinzia dovette rinunciare alla Val Canale, assegnata al Regno d'Italia in base al trattato di Saint-Germain, firmato il 10 settembre del 1919. Il Regno di Jugoslavia aveva tentato in quella occasione di annettere la regione con la forza nel 1919 (Kärntner Abwehrkampf), ma un plebiscito nelle zone meridionali del Land, svoltosi il 10 ottobre 1920, sotto il controllo della Società delle Nazioni, sancì la volontà della Carinzia di appartenere all'Austria. Anche nel 1945, alla fine del secondo conflitto mondiale, gli jugoslavi richiesero di nuovo l'annessione della parte meridionale della regione, ma senza successo.

AmministrazioneModifica

La Carinzia è suddivisa in otto distretti e due città statutarie. Di seguito l'elenco dei distretti con la sigla automobilistica e il numero corrispondente alla cartina.

 

Città statutarie

Distretti

  1. Spittal an der Drau SP
  2. Hermagor HE
  3. Villach-Land VL
  4. Feldkirchen FE
  5. Klagenfurt-Land KL
  6. Sankt Veit an der Glan SV
  7. Völkermarkt VK
  8. Wolfsberg WO

EconomiaModifica

 
Il centro storico di Villaco

Le principali industrie sono il turismo, l'elettronica, l'ingegneria, l'agricoltura e il settore forestale. Aziende multinazionali quali Philips e Siemens hanno qui grandi interessi.

La Carinzia è inoltre attraversata da un itinerario, alternativo al trafficato Brennero, che attraverso il Friuli-Venezia Giulia permette di raggiungere Vienna e il Nord Europa. Negli ultimi anni sono stati anche allacciati stretti rapporti di amicizia e collaborazione (soprattutto in ambito turistico ed economico) con le regioni limitrofe (in particolare quelle appartenenti all'Alpe Adria e cioè Friuli-Venezia Giulia, Slovenia e Stiria).

Attrazioni turisticheModifica

 
Mappa del Millstättersee

Le principali attrazioni turistiche sono le città di Klagenfurt e di Villaco, i laghi Wörthersee, Ossiacher See, Millstätter See, Faaker See, le stazioni sciistiche di Passo di Pramollo - Nassfeld/Hermagor, Bad Kleinkirchheim, Heiligenblut am Großglockner, il duomo di Gurk, il santuario di Maria Luggau, il monastero di Sankt Paul im Lavanttal, l'imprendibile Rocca di Hochosterwitz e il Großglockner e Nockberge per l'alpinismo.[5]

Nei pressi di Klagenfurt si trova il Museo di Arte Moderna della Carinzia (MMKK), che ospita mostre internazionali di giovani artisti e una collezione di 3.000 opere donata dall'industriale Herbert W. Liaunig alla comunità.[6] Edificato nel 2008 con 1.000 metri quadri di spazio espositivo[6], sette anni dopo il perimetro dell'edificio venne più che raddoppiato dal medesimo studio progettuale.[7]

NoteModifica

  1. ^ carinziano, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ La gestione attiva e sostenibile delle foreste in Carinzia (PDF), su regione.fvg.it. URL consultato il 6 luglio 2019 (archiviato il 6 luglio 2019).
  3. ^ (DE) Amt der Kärntner Landesregierung, Mehrsprachige Bildungsangebote, su Mehrsprachige Bildungsangebote, 7 novembre 2019. URL consultato il 14 gennaio 2023.
  4. ^ Italienisch, su mittelschule-gegendtal.at. URL consultato il 14 gennaio 2023.
  5. ^ "Carinzia" in Meridiani, n.242, aprile 2018
  6. ^ a b Museo di Arte Moderna della Carinzia, su austria.info. URL consultato il 6 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2019).
  7. ^ Riccardo Bianchini, Austria: Il Liaunig e l’espansione del 2015, su inexhibit.com, 20 agosto 2015. URL consultato il 6 luglio 2019 (archiviato il 3 agosto 2015).

Voci correlateModifica

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Collegamenti esterniModifica

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