Carmine Gallone

regista italiano (1885-1973)

Carmine Gallone, nato Carmelo Camillo Gallone (Taggia, 10 settembre 1885Frascati, 11 marzo 1973[1][2]), è stato un regista italiano, conosciuto soprattutto per i suoi film lirico-musicali e storico-biografici. Fra questi ultimi vi fu anche Scipione l'Africano, uno dei più noti lungometraggi prodotti nel ventennio fascista. Il film, improntato all'esaltazione della romanità, stabiliva chiari parallelismi fra Scipione l'Africano e Mussolini e, in via più generale, fra la missione civilizzatrice di Roma in Africa e quella dell'Italia fascista.

Carmine Gallone

Biografia modifica

Gallone nacque a Taggia, in provincia di Imperia, il 10 settembre 1885, da padre italiano originario di Sorrento e da madre francese originaria di Nizza[3]. Cresciuto a Napoli, iniziò a soli quindici anni come commediografo e nel 1911 vinse, ex aequo, il Concorso drammatico nazionale bandito dal comitato per l'Esposizione per il suo dramma dal titolo Britannico.

Successivamente si trasferì a Roma dove nel 1912 fu assunto come «generico» dalla compagnia del Teatro Argentina, proseguendo ugualmente l'attività di autore drammatico. Nello stesso anno ebbe le sue prime esperienze cinematografiche alla Cines, conobbe e sposò l'attrice polacca Stanislava Winaver più nota al pubblico come Soava Gallone, che diresse in molti suoi film[4].

Promosso a regista, soltanto nel 1914 diresse ben tredici titoli, tra questi Amore senza veli, Il romanzo di un torero, La donna nuda (1914) e Le campane di Sorrento. Nel 1916 si segnalò alla regia del film Avatar.

Nel 1919 girò il suo primo film di successo, Redenzione, ben accolto dal pubblico e dalla critica. Nel 1924, assieme ad Augusto Genina, diresse Il corsaro. L'anno seguente, a causa del protrarsi della crisi dell'industria cinematografica italiana, Gallone lasciò l'Italia per girare film in Francia, Germania, Inghilterra e Austria.

Per la sua predilezione nei rifacimenti storici fu paragonato a Cecil B. De Mille e di lui si ricordano film come Gli ultimi giorni di Pompei (1926) e, molti anni più tardi, Scipione l'Africano (1937), che furono utilizzati per esaltare i destini imperiali del regime mussoliniano, attraverso la riscoperta della grandezza dell'antica Roma. Del film Scipione l'Africano, dichiarò: «Se il film non piace al Duce mi sparo». Il film in effetti non entusiasmò Mussolini, ma fu ugualmente premiato al Festival di Venezia ed ebbe un buon successo[5].

Gallone fu anche molto impegnato a dirigere film che avevano come ispirazione soggetti legati al teatro d'opera, come Casta Diva (1935), Il sogno di Butterfly (1939) (dei quali realizzerà in seguito due remake, entrambi usciti nel 1954) e Puccini (1953).

Dopo la parentesi italiana del film Scipione l'Africano, Gallone tornò a lavorare in patria nel 1940. Diresse ancora film storici come Messalina (1951) e Cartagine in fiamme (1960), ma anche alcuni film della serie Don Camillo interpretati da Fernandel e Gino Cervi, ed anche alcune pellicole del filone strappalacrime.

Carmen di Trastevere (1962) fu l'ultimo film della sua lunghissima carriera, caratterizzata da oltre un centinaio di pellicole che lo resero uno dei registi più prolifici della storia del cinema italiano, attivo sia in epoca muta che sonora[6].

Morì l'11 marzo 1973 all'età di 87 anni per una polmonite.

Premi modifica

  • 1935: Casta Diva, Mostra di Venezia d'Arte Cinematografica - Leone d'Oro Coppa Mussolini per il miglior film italiano[7][8].
  • 1936: Al Sole, medaglia di segnalazioni speciale.
  • 1937: Scipione l'Africano, Mostra di Venezia d'Arte Cinematografica - Leone d'Oro - Coppa Mussolini per il miglior film italiano[9] .

Filmografia parziale modifica

Note modifica

  1. ^ Articolo de La Stampa del 12 marzo 1973
  2. ^ Articolo de La Stampa del 13 marzo 1973
  3. ^ G. Martini, Patchwork: 100 anni di cinema in Italia: un viaggio attraverso le regioni, Finzioni, 1997, p. 168
  4. ^ repubblica.it, Carmine Gallone. Biografia e filmografia, in trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 13 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2016).
  5. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Carmine Gallone | MYmovies, su mymovies.it. URL consultato il 13 novembre 2017.
  6. ^ Carmine Gallone biografia, su ComingSoon.it. URL consultato il 13 novembre 2017.
  7. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Casta Diva (1935), su mymovies.it. URL consultato il 13 novembre 2017.
  8. ^ Avocado Pictures Productions, su avocadopictures.com. URL consultato il 13 novembre 2017.
  9. ^ note, su books.google.com.kh.

Bibliografia modifica

  • Pasquale Iaccio, Non solo Scipione. Il cinema di Carmine Gallone, Liguori, Napoli, 2003, ISBN 978-88-207-3313-1.
  • Riccardo Esposito - Duvivier passa la mano e Il Don Camillo degli anni '60, in Don Camillo e Peppone. Cronache cinematografiche dalla Bassa Padana 1951-1965 - Le Mani - Microart's, Recco, 2008 ISBN 9788880124559, pp. 51–65.
  • Eugenio Ferdinando Palmieri - Vecchio cinema italiano, Venezia 1940, pp. 116-123
  • Luigi Freddi, Il cinema, Roma 1949, 1° vol., pp. 197-207
  • Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, Roma 1979
  • Emanuele Del Monaco, GALLONE, Carmelo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 51, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998.  

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN44489403 · ISNI (EN0000 0001 1631 6980 · SBN RAVV091222 · LCCN (ENnr97043378 · GND (DE119353199 · BNE (ESXX1223594 (data) · BNF (FRcb13940458c (data) · J9U (ENHE987007439628705171 · CONOR.SI (SL237023075 · WorldCat Identities (ENlccn-nr97043378