Discussioni progetto:Filosofia/Archivio/7

Ultimo commento: 16 anni fa, lasciato da Carlo.Ierna in merito all'argomento Tripartizione filosofica
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Archivio


Plutarco e le copyviol

Vi segnalo che a seguito di pulitura per copyviol la voce Plutarco è rimasta un po' scarna.. Ciao,

Frieda (dillo a Ubi) 01:19, 1 dic 2006 (CET)

Appena avrò un po' di tempo penso di metterci mano io...

Candaules 11:26, 2 feb 2007 (CET)

Il cinismo oggigiorno

Ma secondo voi i cinici e i nichilisti vivono bene? grazie viva il ictis Francesco

Dovresti guardare il loro conto in banca.. --Σω 16:00, 10 dic 2006 (CET)

Sostituzione di tutti gli stub

Cari amici, siamo al conto alla rovescia per sostituire tutti i vecchi template stub con il nuovo template {{S}} durante i primi giorni dell'anno nuovo. Ogni progetto di Wikipedia è invitato a collaborare in questa fase finale. Tranquilli ;) il grosso del lavoro lo farà un bot! In pratica adesso basta che adottiate dei piccoli accorgimenti, che forse avete già preso (richiedono solo pochi minuti):

  1. Verificate che la pagina e sottopagine di questo progetto siano aggiornate, cioè che riportino che per segnalare un qualsiasi stub si deve usare sempre il template S. Potete usare {{indice stub}} per documentare l'uso, ad esempio se scrivete {{indice stub | filosofia}} il risultato è questa riga:
      {{S|filosofia}}
  2. Verificate che l'icona sia correttamente caricata. Se invece appare un link rosso "logo" è necessario caricare l'immagine (istruzioni).
  3. Potete infine segnalare in fondo alla pagina apposita se riscontrate dei problemi particolari nell'usare il nuovo template (es. categorie non standard ecc.), così vediamo subito di risolverli assieme.

Per maggiori informazioni consultate Progetto:Coordinamento/Template/Sostituzione stub. Grazie per la cortese collaborazione.--MarcoK (msg) 21:08, 28 dic 2006 (CET)

Faccio presente che il vecchio template:stub è già praticamente orfano (vedere per credere), quindi non ci resta molto da fare credo. Cat 22:13, 28 dic 2006 (CET)

Voce Filosofia

C'è qualcun'altro qui che pensa che la voce Filosofia sia da modificare radicalmente? Io credo che così com'è non dia affatto l'idea -ad un fruitore ignorante in materia- di che cosa sia la filosofia. Giorgio

Concordo: sarebbe completamente da riscrivere, ma non è facile. Forse sarebbe utile limitarsi a una brevissima carellata storica dell'area di ricerca della filosofia (da cui si separano via via varie altre scienze) e riportare qualche definizione storica di filosofia (da "amore della sapienza" e "ancella della teologia" via "madre delle scienze" a "scienza rigorosa") con vari link alle voci sui periodi storici/scuole filosofiche rilevanti. Si potrebbe così arrivare ad creare un vero e proprio "corso formativo" (che in passato ci è anche stato chiesto). Si potrebbe altresì cercare di valorizzare il Portale:filosofia (approccio tematico) o rendere più fruibile la tabella cronologica (approccio storico). La voce Filosofia così com'è adesso è comunque un problema. Cat 23:11, 7 gen 2007 (CET)

testi retorica

sono uno studente di liceo incuriosito dalla retorica mi potreste suggerire qualche lettura o trattato a riguardo consono al mio livello di conoscenza.Grazie mille

Prova con La retorica di Olivier Reboul.
Ti faccio presente che attualmente la disciplina che si occupa di studi di retorica è la teoria dell'argomentazione, la quale include anche la logica (indispensabile compagna della retorica); per avere uno sguardo complessivo di questa disciplina ti consiglio l'ottimo e preciso manuale Strumenti per ragionare di Boniolo-Vidali. --Σω 13:11, 14 gen 2007 (CET)


Io ho letto con molta passione il trattato di Quintiliano! lo trovi nella edizione Bur, credo.Oppure prova a cercare nei siti di libri (www.ibs.it, o maremagnum)

Traduzione Thomas Hobbes

Avrei tradotto un pezzo rimanente di Hobbes riguardo la parte finale del paragrafo su Wallis, qualcuno mi potrebbe dire che ne pensa?magari mettete qualche correzione...grazie!!Sariiito

Memoria e reminiscenza in Aristotele

qualcuno mi potrebbe spiegare la memoria e la reminiscenza per Aristotele? Vi ringrazio anticipatamente, domani ho un esame ed ho un pò di paura...

Forse è meglio se apri i libri.

Walter Burkert

IN riferimento all'articolo celebre di Burkert (che non posseggo più), riguardo il Proemio parmenideo... c'è qualcuno che sa darmi una link o degli spunti su come Burkert affronta il parallelo con Pitagora?

Puoi vedere qui [1] Werther 00:01, 25 gen 2007 (CET)


non vorrei dire... ma a quanto ne so la reminescenza non centra nulla con aristotele o per lo meno non principalmente..è caratteristica del pensiero platonico inerente alle idee.. correggetemi se sbaglio.. --82.54.86.147 15:02, 16 mar 2007 (CET)

Opere e teorie

Recentemente si è svolta una discussione riguardo alle voci Metafisica (Aristotele) e Metafisica aristotelica. La prima dovrebbe parlare dell'opera, la seconda della teoria. Vari utenti si sono pronunciati a favore di unire le due voci. A mio avviso si tratta di un problema più generale: vogliamo tenere voci sulle opere distinte dalle voci sulle teorie o no? Non sempre una teoria o un argomento sono esposti in una singola opera (e.g. per l'Etica Aristotelica si potrebbero citare perlomeno l'Etica Eudemia e l'Etica Nicomachea) e non sempre una singola opera tratta un singolo argomento (e.g. il De Corpore di Hobbes tratta di logica, meccanica, fisica, metafisica, epistemologia, etc.). Sarebbe utile avere una linea guida su come articolare le voci sulle opere filosofiche: devono limitarsi a descrizioni storiche, filologiche, etc. e un sunto, o esporre argomenti, teorie e concetti in maniera più generale? Tutti sono invitati a pronunciarsi (si prega di addurre motivazioni e non limitarsi ad un ±1). Cat 13:29, 4 feb 2007 (CET)

premessa la mia ignoranza sulla filosofia mi sembra ovvio tenere distinte opere e teorie, concordo quindi con carlo--Francomemoria 13:38, 4 feb 2007 (CET)

Propenderei per la soluzione doppia, ovvero separare l'opera dalle teorie. E mi sembra altresì ovvio affermare che il caso della metafisica di Aristotele rappresenti un'eccezione nel panorama filosofico: quasi nessuna teoria trova fondamento in una sola opera, e.g. se prendi il concetto di oltreuomo nietzschiano penso che sia riduttivo ricondurlo al solo Così parlò Zarathustra. Punto alla prima. --Fεlγx, (miao) 14:10, 4 feb 2007 (CET)

La discussione si è svolta fra Carlo Ierna e me, e riguardava in realtà soltanto il trattamento della Metafisica di Aristotele della quale avrei voluto fare un'unica voce - dal momento che attualmente ne esistono ben tre: Metafisica (Aristotele), Libro Quinto della Metafisica e Metafisica aristotelica - che trattasse dell'opera in modo critico, ossia esponendola e insieme estraendone immediatamente la cosiddetta teoria. Poi la questione si allargata in generale sulle linee guida delle voci che trattassero opere particolari, a proposito delle quali linee guida personalmente non ho un'opinione netta, dal momento che a mio parere occorre valutare caso per caso se l'esposizione dell'opera non sia già di per sé o comunque non consenta immediatamente, nella stessa voce, il trattamento della "teoria", come può essere il caso, per limitarsi ad Aristotele, delle opere Politica, Retorica e Poetica. A me pare chiaro che porre rigidi criteri di due voci - ad ogni voce di un'opera far corrispondere una voce separata - porterebbe a doppioni inutili (basti pensare a cosa succederebbe ai dialoghi di Platone). Werther 14:58, 4 feb 2007 (CET)

E' chiaro che ogni linea guida è da prendersi in quanto tale: una regola generale che, salvo eccezioni dettate dal buon senso, dovrebbe essere rispettata. Mi spiego: la metafisica secondo Aristotele è un argomento che può essere tranquillamente esaurito in una voce a sé e l'opera Metafisica ne può costituire un'altra allo stesso modo. --Fεlγx, (miao) 13:54, 5 feb 2007 (CET)
Lungi da me il voler affiancare a ogni dialogo platonico una voce a sè stante. Concordo pienamente con Felyx che per vari motivi (lunghezza, chiarezza, struttura) specificamente nel caso di Aristotele e della Metafisica (come libro e come argomento) e anche in moltissimi altri casi in generale, sarebbe meglio tenere due voci. Specie se un sotto-argomento (come in questo caso il quinto libro) viene trattato in maniera molto più dettagliata del resto e creerebbe squilibri in una voce "accorpata". Cat 14:18, 5 feb 2007 (CET)
Per i filosofi più importanti di solito è comunque sufficiente una voce biografica, una per il pensiero (al momento mi viene in mente solo Hegel, perchè marxismo ed aristotelismo sono voci relative ad scuole / ideologie), ed una voce per ciascuna opera importante. Per Kant mi pare ci sia solo la voce biografica e le opere. Il problema di avere una voce per ciascuna disciplina trattata da un filosofo ho il sospetto si ponga solo per Aristotele, il quale merita di avere una voce di etica aristotelica ed una di metafisica, e così via. Per non creare eccessive dispersioni e duplicazioni sarei favorevole a voci unificate, per esempio una voce per l'etica ed una per la metafisica. All'interno della voce si potrebbero trattare le varie opere relative. Truman 14:35, 5 feb 2007 (CET)


Ciao, Sono favorevole al modello:
  • voce <filosofo> (es. Aristotele) comprendente: biog./intro generale/cenni alle opere maggiori/bibliografia/info varie&links
  • <filosofo_opera> (es. Metafisica_aristotele): con una trattazione specifica sull'opera
perché me piace ddepiù?
1) perché più chiara dal punto di vista dell'organizzazione enciclopedica
2) perché prendere un "tema" di un filosofo e percorrerlo attraverso il commento/richiamo di + opere è un'operazione interpretativa cosa che andrebbe evitata (per evitare flame ermeneutici mi correggo: limitata per quanto possibile) in un'enciclopedia (anche nel caso di aristotele in cui mi rendo conto che la voce è + che giustificata...infatti ho contribuito)
3) ma SOPRATUTTO: quando le voci "filosofo" e "opera_del_filosofo", sono poco più che stub non mi sembra il caso di moltiplicare le voci (in ossequio al vecchio Ockham: entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem...). Quando ci sono delle voci "base" belle corpose, si può (perché no) procedere ad approfondire tematiche del genere (magari con richiami che partano sempre dalla voce principale), quindi alla fine salveremmo capra e cavoli (cioè flessibilità e chiarezza nell'organizzazione delle voci)
ha senso o vi fa senso ésta solucciòn?

--Qskwatsch 18:09, 5 feb 2007 (CET)


....la discussione langue....nessuno ha più niente da dire su questo punto? --Qskwatsch 21:56, 1 mar 2007 (CET)

Io la mi l'ho detta, ma posso dare un'indicazione sullo status quo di nomenclatura e suddivisione:

L'ammissibilità di tutto ciò è giustificta dalla lunghezza media delle voci. Ad un certo livello di trattamento dettagliato, si può scorporare dalla voce principale una voce separata con opportuni riferimenti. Riassumere un'opera o una posizione filosofica all'interno di una biografia è comunque utile, anche sè esite già una voce separata (e più lunga e dettagliata). Potenzialmente si potrebbe cercare di raggruppare voci correlate con un piccolo template o tramite categorie opportune. Voler includere forzatamente tutto in un'unica voce, a mio avviso è poco pratico. In ogni caso, prima di fare modifiche estese alla nomenclatura e i contenuti di una voce (vari spostamenti, cancellazioni e accorpamenti) è utile avere un piano ed esporlo da qualche parte chiedendo pareri anche agli altri utenti. Cat 09:36, 2 mar 2007 (CET)

TRASCENDENTE e TRASCENDENTALE

Gentilissimi, faccio notare che la voce trascendentale è assolutamente sbagliata. Viene spacciato per un MERO sinonimo di trascendente quando non lo è affatto! L'idea che ha rivoluzionato la filosofia del '700 non può essere trattata così... Io non ho tempo ne modo di scriverlo, ma so per certo che quella voce è sbagliata. Trascendentale è un concetto filosofico introdotto da Kant e non significa "superiore" o "al di là". E' la prima volta che trovo wiki in fallo e sono spiazzato.

Pienamente d'accordo: è una vita che sento la gente confondere trascendente con trascendetale. Ho dato una prima sistemazione trasferendo i concetti della vecchia pagina Trascendentale nella giusta pagina Trascendente. Poi ho provato a riscrivere la pagina di Trascendentale: può controllare/allargare la voce qualcuno di più esperto? Ciao, Paolos 10:44, 7 feb 2007 (CET)

Metodo baconiano

Ho modificato lo stub sul metodo baconiano; in quanto lo ritengo ora sufficientemente approfondito, ho eliminato la notazione di stub. Ho fatto bene? Se ritenete che sia ancora un abbozzo rimettete pure quella notazione. Grazie, Hades 14:25, 7 feb 2007 (CET)

"Zu den Sachen selbst" (Husserl)

Si. Necessario tornare alla natura delle cose.Stefania

FRISESSORUM

Qualcuno mi sa parlare di questa figura retorica (o qualcosa del genere)???? Stefania

Wikipedia non è un forum!!! Comunque per stavolta sarò gentile: è friresomorum, modo indiretto della I figura del sillogismo aristotelico. Ciao, Hades 20:11, 12 feb 2007 (CET)

Frisesomorum -> in cui il modo indiretto è i - e - o, in cui il termine medio è soggetto della maggiore e predicato della minore, e la conclusione ha il termine minore come predicato e il maggiore come soggetto. Cat 20:30, 12 feb 2007 (CET)

aiuto esame di filosofia in vista

Signore e Signori filosofi, vorreste illuminare una piccola testolina ignorante sulla Critica alla ragion pura e Critica alla ragion pratica di Kant? E magari anche sulla metafisica dei costumi... E' troppo prolisso Kant per i miei gusti.. Giuro che ho provatoa capire.. Ma sono un essere limitato senza basi di filosofia.. Per chiunque risponda al mio appello, ringrazio e assicuro un posto in paradiso

Stefania S.

Santa Stefania, forse potresti provare a leggerti le voci su Immanuel Kant e Critica della ragion pura oppure fare domande più specifiche. Poi di quale paradiso stiamo parlando? La reincarnazione rientra tra le opzioni? Cat 19:34, 13 feb 2007 (CET)

E' impossibile capire Kant senza conoscere un po' di storia della filosofia. Ergo: consiglio una appassionata e meditata lettura di alcuni filosofi principali, per es. le relative voci su Platone, Aristotele, che so, S. Tommaso, Cartesio, e così via. Ma anzi, ci sto ripensando: è impossibile capire Kant anche conoscendo un po' di storia della filosofia. Consiglio pertanto di imparare a memoria Kant, scordandosi di capirlo, e lasciar perdere la filosofia. La filosofia non è per tutti. --Antiedipo 12:36, 15 feb 2007 (CET)

Come si può imparare a memoria Kant? mi ci vorrebbero anni e anni.. Riporto uno dei paasi cruciali (o almeno così credo) di un testo: "LA LIBERTA' DELL' ARBITRIO (?) è L'INDIPENDENZA DELLA SUA DETERMINAZIONE(?) DA OGNI IMPULSO SENSIBILE, E PER QUESTO è IL CONCETTO NEGATIVO DELLA LIBERTA'. ED ECCO IL CONCETTO POSITIVO:LA LIBERTA' è LA FACOLTA' DELLA RAGION PURA DI ESSERE PRATICA(???). mah.. Kant proprio non lo capisco.. e si che la filosofia mi piace e fino a Pitagora mi piaceva.. e l'esame è martedì.. che ne dite che se al posto di studiare quuisul libro(Introduzione alla metafisica dei costumi), mi studio lo stesso argomento prendendo da wikipedia?

Grazie a tutti

Stefy S

Uhm, dire che la filosofia fino a Pitagora ti piace, è come dire che non ti piace. Il problema è se ti piace da Platone in avanti. In ogni caso, al di là del piacere, insisto: non puoi impararti a memoria Kant, ma una buona sintesi sì. C'è pieno di manualetti e di sintesi su Kant, in giro. Anche in rete, ovviamente. Oppure su un buon manuale di storia della filosofia. Non si può improvvisare lo studio di Kant: te lo dice uno che ha cercato di leggere i testi di Kant tante volte, e ha mollato, pur essendo laureato in filosofia con 110 e lode. Ciò detto, il passo che citi significa questo: la libertà si può intendere in due sensi; negativamente, come libertà da ogni vincolo, come libertà astratta(libertà considerata a prescindere da ogni possibile pensiero o azione); positivamente, come libertà esercitata in atto, cioè come facoltà di scegliere fra diversi tipi di pensiero o azione(cioè come problema morale: in che modo l'uomo può considerarsi, in atto, libero?). --Antiedipo 09:19, 16 feb 2007 (CET)


E fin qui capisco.. Quello che non mi spiego è come si fa ad essere così prolissi.. Attualmente sto studiando (sempre per l'esame di filosofia) vari auturi che vogliono riuscire a provare come la libertà si stretamente legata all'uguaglianza. Secondo la mia modestissima opinione è molto più profico (a livello pratico) discutere, confrontarsi su questi argomenti (mettendoli anche in relazione ai relativi modelli di governo sui popoli) che parlare così in astratto.. Sono stata troppo audace ad affermare ciò?

Stefy S.

P.s. Si tratta di un esame di filosofia dei diritti umani.. E non è il primo esame di Filosofia.. Nel mio curriculum di studi ho sostenuto diversi esami di filofia (filosofia delle dottrine politiche, Filosofia politica...) e nessun autore mi ha dato così tanti problemi.. Sigh.. Se passo quest'ultimo esame prometto solennemente di studiare Kant.. Semmai mi possa servire a qualcosa..

Uhm...sarebbe strano se kant non ti avesse dato problemi. La filosofia è la costruzione di problemi, sotto forma di domande. Il punto è: qual è il problema di Kant? Kant ha il problema di individuare i limiti razionali della ragione. Detta così sembra una cosa astratta, ma è una cosa molto concreta: prova a pensare alla rivoluzione francese. Roba di quegli anni(e tu citi appunto la libertà e l'uguaglianza). La rivoluzione francese mette a nudo il problema della legittimità del potere. Da dove discende il potere del re?E' possibile dare un fondamento razionale alle istituzioni politiche? Questo è il problema di Kant: è possibile dare un fondamento razionale al pensiero(critica della ragion pura); all'azione(critica della ragion pratica); e al giudizio estetico(critica del giudizio)dell'uomo?--Antiedipo 12:02, 16 feb 2007 (CET)

Mia cara... Studiare le sintesi in Filosofia semplicemente non funziona. Forse può funzionare al liceo, ma se devi sostenere un esame su Kant, no. Benvenuta nel prolisso mondo della Filosofia, se vuoi un consiglio, comincia a studiare con un certo anticipo gli argomenti, è fisicamente impossibile applicare un metodo di studio nozionistico a questa disciplina o scienza che dir si voglia.

Meteore: Aristotele e Cartesio

Per un esame di Storia del pensiero scientifico devo studiare le comete, le meteore e i venti, nella Meteorologica di Aristotele e nelle Meteore di Cartesio.

C'è qualcuno che saprebbe darmi qualche aiuto, o contributo così domani posso integrare l'esame con qualche precisazione in più?

grazie a tutti

Non è che ci stanno prendendo un po' troppo gusto con gli aiuti qui? Gli dai la mano e si prendono il braccio.. --Σω 09:59, 16 feb 2007 (CET)


Ritengo molto triste questo pensiero... Perchè se si può aiutare qualcuno non lo si fa perchè: Gli dai la mano e si prendono il braccio.. Un atteggiamento triste e indifferente che porta ad un individualismo che la società ci vuole imporre ..

Stefy S

Non è questione di individualismo, è questione che questo qui non è il luogo adatto per dare ripetizioni di filosofia. Qui stiamo costruendo un'enciclopedia.--Antiedipo 11:56, 16 feb 2007 (CET)

Chiedo venia.. Scusate ma sono infervorata da quello che sto studiando.. Ovvero che quello che Orwell ha scritto nel libro 1984 si sta avverando.. Mettete anche qusto nell enciclopedia! Che i liberi pensatori ormai non esistono più, che le "persone" sono talmente indifferenti a quello che ci circonda che ci stanno usando come burattini senza che ce ne accorgiamo, che ecc ecc.. (però voglio i diritti d'autore ;)

Stefy S

A dire il vero, il posto giusto per discussioni di questo tipo (esami, materie, lezioni, etc. universitarie, sarebbe su it.wikiversity, che al momento è ancora in allestimento. Cat 13:33, 16 feb 2007 (CET)

Voce Diegesi

vi segnalo l'accensione di tale voce. precedentemente relegata a trasferimento dizionario, ho provato a scrivere quello che so in merito al suo utilizzo in campo di colonna sonora. ho anche provato a suggerire un ampliamento in filosofia, ma siccome in filosofia cammino su gambe malferme, eccomi qua a chiedere aiuto. NB vedasi anche en:Diegetic, pare ben fatta. grazie, saluti. --Frazac 16:24, 16 feb 2007 (CET)

Dal Bar

Qui si discute di un argomento che riguarda progetti e portali. Siete invitati a partecipare. ----ßøuñçêY2K 20:22, 16 feb 2007 (CET)


Ontologia

Ho visto che alla voce ontologia c'era un termine greco non corretto: "eon". Ontologia deriva invece dal greco "ontos". Ho quindi corretto l'espressione.

Alla voce vi è scritto inoltre che l'ontologia studia l'esistenza, ma a rigore è una disciplina che studia solo l'essere. Platone e un grandissimo numero di filosofi fino ad Heidegger tenevano a distinguere l'essere dall'esistenza. L'ontologia si occupa dell'essere, mentre dell'esistenza si occupa invece l'esistenzialismo.

Tullius, 19/02/2007 14:57

Si tratta di un aspetto molto problematico della riflessione filosofica. L'ontologia è una disciplina che studia l'essere, è perfettamente vero; e alcuni filosofi, in particolare Heidegger, hanno fatto della differenza ontologica - ovvero la differenza che sta fra l'essere e l'ente, e dunque fra l'essere e quell'ente particolare che esiste - un tema di fondo che permea tutta la loro riflessione. E tuttavia: dell'esistenza si occupa l'ontologia, non l'esistenzialismo, che è una corrente filosofica che aderisce a una certa visione ontologica(la metafisica umanistica dell'uomo come ente supremo). Quindi è corretto trattare dell'esistenza in ontologia, a mio avviso, in quanto l'esistenza è un predicato strettamente connesso all'essere(per dire, la prova ontologica dell'esistenza di Dio deriva appunto dalla stretta connessione fra esistenza e essenza).--Antiedipo 17:23, 19 feb 2007 (CET)


Sì, ma si dovrebbe allora almeno spiegare che una differenza c'è, anche dal punto di vista etimologico. "Esistenza" si riferisce a colui che non è in sè e per sè, ma riceve l'essere da qualcos'altro: esistere significa "essere da" (ex + stare), l'etimologia è molto importante in filosofia. L'esistenzialismo non concepisce l'uomo come ente supremo, ma appunto come colui che si trova in una situazione precaria perchè "dipende da" un Essere più grande.

Platone, considerato il padre della filosofia, concepiva l'esistenza come un ponte sospeso tra essere e non-essere. Anche Parmenide parlava di essere, non di esistenza. Ci vuole un po' di rigore in filosofia, come in matematica è necessaria secondo me una certa precisione di termini per consentire a chiunque di capire e di farsi un'idea chiara di cos'è la filosofia, che dovrebbe educare a pensare. Ciao --Tullius 9:25, 20 feb 2007

Guarda, all'argomentazione sul rigore terminologico mi verrebbe da rispondere, wittgensteinianamente, che tutta la filosofia consiste in una confusione del linguaggio; e che una volta definito l'uso corretto del linguaggio, la filosofia è finita. Ma io, come pure Wittgenstein(dopo averci pensato su un po' meglio), non la penso così. Penso questo: ciò che Platone intende per essere o per esistenza, non è la stessa cosa che l'esistenzialismo intende con questi termini. L'essere è il concetto più vuoto di tutti; ammesso e non concesso che dell'essere si possa dire che "è", che cosa è questa parolina, la copula "è", prescindendo dai suoi predicati?
Tornando alla questione enciclopedica, non vedo dove si potrebbe utilmente trasferire l'argomento "esistenza" in quanto oggetto di studio filosofico. Esso trova il suo posto corretto, a mio avviso, in due voci fondamentali: metafisica (come filosofia prima) e ontologia. Ciò non toglie che questi voci andrebbero corrette e integrate, cosa che ti invito a fare se ne hai voglia.Anche la voce esistenzialismo lo meriterebbe, è molto carente secondo il mio punto di vista e spero di occuparmene quanto prima. Come vedi, l'esistenzialismo cui penso io(sostanzialmente francese e ateo, Sartre etc.) non è lo stesso cui tu ti riferisci(probabilmente cristiano).--Antiedipo 10:58, 20 feb 2007 (CET)


Comunque qui non si tratta di stabilire se va utilizzato il concetto di essere o esistenza che intendi tu, oppure di utilizzare quello di Sartre, o di Wittgenstein. Si tratta di spiegare piuttosto cosa hanno inteso dire per "esistenza" o "essere" i vari autori che si sono via via succeduti nella storia della filosofia, sia Platone, che i cristiani e gli atei. E Platone ad esempio intendeva distinguere bene tra essere ed esistenza. Altri magari no, e questo pure va scritto, ma tutti dovrebbero trovare posto. Comunque se ho tempo vedrò di integrare quelle voci. Tullius 15:44, 20 feb 2007

Jeremy Bentham

Segnalo questa voce nel caso qualcuno fosse interessato a sistemarla. --Andrea Cioffi (Scrivimi qui!) 18:34, 19 feb 2007 (CET)

Pavel Aleksandrovič Florenskij

Vi segnalo questa voce, già nelle novità del portale. Proposta per la vetrina (per avere alcune prime considerazioni), necessita adesso di un aiuto per essere ampliata e sviluppata. Grazie a tutti, buona lettura e buon lavoro. Per i traduttori che volessero contribuire alla raccolta di notizie, comunque da vagliare, propongo alla loro attenzione le versioni DE, RU, SK, SV, EN. --HansChristian 17:00, 25 feb 2007 (CET)

Christian Wolff

Ho aggiunto solo la voce, sarebbe tutta da scrivere... Mi sono accorto della mancanza completando la voce pneumatologia dove c'era solo la definizione religiosa, anche questa sarebbe quindi da controllare. --Johnlong 18:50, 25 feb 2007 (CET)

Tullio Gregory

Ho abbozzato la voce. Sebbene un foglio di carta sul muro dica che sono un fisolofo (come diceva mia nonna) sono da un bel pò fuori dal giro. Se qualcuno più in forma dà un'occhiata è meglio. --Robertoreggi 19:21, 25 feb 2007 (CET)

Piccolo cambiamento Portale / Progetto

Come richiesto al Bar centrale la pagina Portale:Filosofia/Mancanti è stata sostituita da Wikipedia:Voci richieste/Filosofia. Cat 18:33, 27 feb 2007 (CET)

Carattere e destino

E' vero che è proveniente dal pensiero Eracliteo il detto: Carattere uguale Destino"? Se SI, in quale sua trattazione ebbe modo di porre questa importantissima frase? Vi ringrazio. Marco Gallarate - VARESE

"Trattazioni" di Eraclito non ne abbiamo, purtroppo. Ci restano solo frammenti sparsi.Quello a cui ti riferisci tu è il fr.119 Diels-Kranz, di cui però non ho trovato l'originale greco. In traduzione italiano lo trovo indicato come "Il carattere dell'uomo è il suo demone" ovvero "il suo dio".Solo l'originale greco può aiutare nell'interpretazione, ma come ben saprai Eraclito non a caso era definito "l'oscuro". --Antiedipo 10:26, 1 mar 2007 (CET)

Il fr. 115 dice "è dell'anima una ragione che se stessa accresce" (psiches esti logos eauton auxon) Il fr. 119 dice "Eraclito affermava che l'indole è per l'uomo il suo demone" (E. efe os ethos anthropoi daimon). Scusa la translitterazione grezza --Robertoreggi 10:47, 1 mar 2007 (CET)

Grazie per i frammenti originali. A mio modesto avviso, tradurre daimon con destino è una forzatura(a parte che poi bisognerebbe capire cosa significhi destino in questo contesto). Dando una rasoiata ockhamitica, opterei per l'interpretazione più elementare: Eraclito sta dicendo che l'ethos - ovvero, più che il carattere, il modo di stare al mondo dell'uomo - è per l'uomo il suo demone, cioè un moto interiore che condiziona tutte le sue scelte. Niente di soprannaturale, insomma, ma la semplice constatazione che l'uomo è fortemente condizionato, nelle sue scelte, da quello che oggi chiameremmo l'Es, la prevalenza dell'inconscio.--Antiedipo 11:47, 1 mar 2007 (CET)

Cambiamento

Io provo a lanciare il sasso nello stagno, non si sa mai... Cosa ne dite di riscrivere la voce filosofia dal punto di vista europeo (oserei dire anche tendendo al punto di vista italiano) invece che tenere la voce come è ora ovvero espressione della tradizione analitica angloamericana? Siamo europei, siamo "continentali", questa è it.wiki. Giorgio

sicuramente la voce filosofia può essere corretta o addirittura riscritta, anche a me in certi punti mi sembra contorta o poco "filosofica". Però il mio modesto parere è che non esiste una interpretazione "italiana" della filosofia, diversa da quella europea o americana, e che se esiste questa differenza, invece, una voce enciclopedica sulla filosofia dovrebbe descrivere tutti i vari punti di vista, non uno solo(non mi piacciono le enciclopedie nazionalistiche).--Antiedipo 07:58, 3 mar 2007 (CET)

Non intendo che ci sia una interpretazione italiana della filosofia radicalmente diversa da quella europea, ma penso che tutti siano d'accordo nel dire che (oggi) la visione continentale (europea) dela filosofia si contrapponga alla visione angloamericana di stampo prettamente analitico. Anche a me piacerebbe poter descrivere tutti i punti di vista, ma non credo sia possibile perchè allora dovremmo inserire anche la visione pseudo-orfistica della filosofia che avevano i pitagorici, oppure la convinzione stoica dell'impossibilità di dividere la filosofia in diverse discipline, se non per fini pedagogici (divisione oggi accettata dai più se non da tutti). Questi diversi modi di intendere la filosofia trovano spazio nelle voci relative agli autori di cui sono parto. Nella voce Filosofia della wiki italiana potremmo inserire una definizione di stampo continentale magari con qualche leggero richiamo ermeneutico. Sarebbe davvero fantastico se in ogni wiki di ogni stato fosse possibile trovare definita la filosofia nel modo prorio di quella nazione. Infine anche solo elencare tutti i possibili modi di intendere la filosofia sarebbe di parte, non neutrale, perchè in tal modo la voce non esprimerebbe davvero tutti i punti di vista, ma solo quello di coloro che ritengono giusto presentare tutte le diverse interpretazioni della filosofia insieme. (E chissà che guerre ne uscirebbero per inserire questo o quel modo di intendere la filosofia che non era stato inserito). Comunque grazie per tutte le critiche costruttive. Cordialità Giorgio.

Vale la pena ricordare che it.wikipedia non è la wikipedia italiana (di nazionalità italiana), ma la wikipedia in italiano (in lingua italiana). Wikipedia si prefigge un punto di vista neutrale (Aiuto:NPOV) che a seconda dei casi può essere reso da una trattazione intrinsecamente neutra oppure da un elenco di vari punti di vista, presentati senza valutazioni. A mio modesto avviso, non credo che vale la pena dare eccessiva importanza alla possibile suddivisione della filosofia occidentale in analitici e continentali. Concordo comunque con la necessità di migliorare la voce "filosofia". Cat 14:27, 3 mar 2007 (CET)

Aggiungo solo questo: una voce enciclopedica sul termine "filosofia" non può consistere a mio avviso nè nell'opzione per un solo punto di vista (ad es. continentale o nazionale) sulla filosofia, nè viceversa in una mera elencazione di tutti i punti di vista sull'argomento. In questo caso la neutralità consiste secondo me nel porre il problema criticamente: cos'è la filosofia?Al di là di come essa è stata storicamente, cos'è e come funziona, oggi. Giacchè la filosofia, in quanto tale, trascende sempre la sua propria storia.--Antiedipo 14:47, 3 mar 2007 (CET)


In ogni caso, una voce italiana sulla filosofia, per il solo fatto di essere scritta in italiano e non in inglese, ha già a prescindere un'impostazione differente da quella scritta in inglese da un americano.

Ciò che più che altro credo si debba fare è spazzare via l'impostazione paternalistica e socratica che ha dato l'autore originario alla voce (è scritta per "i neofiti di questa materia".. che è, un bignami?) e rendere l'articolo più adatto ad una trattazione scientifica quale l'enciclopedia. Rimuovere le "generalizzazioni sperimentali" e la parte "come avvicinarsi alla filosofia", e potenziare l'apparato storico-testuale.

A questo proposito, visto che la definizione stessa di filosofia tende ad essere diversa praticamente da un pensatore all'altro, proporrei di rivedere la voce in un lavoro di collaborazione collettiva tra i partecipanti al Progetto Filosofia di Wiki. Sarebbe buono a questo proposito che:

  • si concordasse tutti assieme una buona definizione di filosofia;
  • ci si dividesse magari il lavoro "storico", di modo che ognuno si occupi di stendere una breve parte sull'ambito storico e sulle concezioni filosofiche che meglio conosce, senza ovviamente perdere di vista il quadro generale in cui si sta parlando.

Per questo lavoro, in linea anche con la tradizionale discorsività della filosofia, credo sia necessaria la collaborazione di più studiosi possibile che possano dare il loro contributo alla discussione.

Si può fare? Apriamo questa discussione sulla revisione?

--Σω 16:42, 3 mar 2007 (CET)

Io non volevo riprendere la discussione sulla diversità tra le filosofie americane ed europee, - a sottolineare il divario tra continentali ed analitici ci ha già pensato Dummet - ma solo esporre una critica su come è scritta la voce ora, ovvero tramite un metodo tendenzialmente analitico. Immaginavo che qualcuno mi avrebbe replicato dicendo che questa non è la wiki italiana ma la wiki in lingua italiana, ma le cose sono diverse per la voce filosofia. Tentare di dare una trattazione neutrale è già dare un'interpretazione di parte: sul fatto che si possa dare un'interpretazione neutrale (argomento, infatti, più che discutibile per quanto riguarda la voce filosofia). Le regole sono di trattere la voce neutralmente o di presentare una serie di punti di vista critici? Allora penso che la regola base sia di cercare di trattare la voce in modo neutrale, in quanto l'elencazione dei punti di vista sarebbe una sorta di storia della filosofia limitata al problema della definizione di "filosofia"(potremmo chiamarla una meta-storia della filosofia), la parte storica della voce dovrebbe comunque stare in una voce distinta chiamata Storia della filosofia (che tra l'altro ora è un redirect a Storia della filosofia occidentale :S ). "Porre il problema criticamente: cos'è la filosofia?" è probabilmente un buon punto di partenza, al quale dovremmo cercare far seguire una risposta; invece che limitarci alla domanda cerchiamo di inserire una pars costruens. E' necessario riflettere (assieme) su come raggiungere l'obiettivo. Che la voce sia da migliorare in modo radicale siamo (pare) tutti d'accordo; ora si tratta da identificare in che modo apportare queste migliorie. Giorgio.

Talete

Buondì. Vorrei informarvi che ho segnalato Talete per la vetrina qui. Molti link sono rossi, se qualcuno ha tempo e voglia possono essere uno stimolo per creare delle nuove voci. Ylebru dimmela 15:14, 3 mar 2007 (CET)

wikiafrica

 

Attenzione: gli utenti disponibili ad armonizzare le attività di questo Progetto con le esigenze del progetto:WikiAfrica ed a volersene costituire riferimento, sono invitati a segnalare Progetto e nominativi degli utenti interessati in questa pagina.

Grazie anticipatamente per la collaborazione :-) g 05:39, 5 mar 2007 (CET)

Comunicazione d'esistenza

In tutta modestia, ma anche franchezza, ho molte perplessità sulla voce comunicazione d'esistenza che in questi giorni un utente sta elaborando come WIP. Le mie perplessità sono di due ordini:

  • non riesco a comprendere il significato del titolo e il suo nesso con l'articolo;
  • sono perplesso sull'encliclopedicità della voce.

In particolare riguardo quest'ultimo punto, come ho già chiarito all'utente, la mia impressione è che si tratti di una ricerca originale, di una sorta di tesina o saggio sulle varie modalità con cui la filosofia è stata "comunicata"(ad es. per iscritto, oralmente, in prosa, in versi etc.) nella storia. Nella voce così come ora si presenta, si tratta di una voce che riunisce con passaggi per così dire "a volo di pindaro" cose molto diverse fra loro, come la filosofia orale di Socrate, l'uso degli pseudonimi in Kierkeegaard, la polemica sulla comunicazione di massa... A me piacerebbe capire se Wikipedia è un posto dove ognuno può creare una voce dove inserire la propria originale ricerca, oppure se si tratta di una enciclopedia. --Antiedipo 08:19, 11 mar 2007 (CET)

La voce è di difficile valutazione. Sembrerebbe soprattutto una disquisizione su Kierkegaard, il quale poi riferisce a Socrate. Noto una certa discontinuità tra il primo paragrafo e i seguenti, che si potrebbe risolvere cambiando un po' l'ordine dei testi. Come argomento, essendo apparentemente soprattutto un approfondimento su Kierkegaard, potrebbe essere incluso nella voce Søren Kierkegaard o possibilmente Pensiero di Kierkegaard. A causa della sua lunghezza capisco però l'utilità di tenerlo separato. Come argomento è chiaramente un approfondimento, non una voce, per così dire, "di base". Visto che wikipedia accoglie voci che non sarebbero mai state prese in considerazione da un'enciclopedia classica generalista, ma solo da enciclopedie specialistiche, non sarei contrario a voci di questo tipo, se e solo se, opportunamente documentate da fonti verificabili. Per ora infatti la voce sembra essere una ricerca originale. Non appena l'autore toglierà il Work In Progress possiamo provare a renderla più enciclopedica, ma inviterei Gierre ad attenersi di più alle linee guida stilistiche per le voci. In particolare: segliere un titolo adatto, citare le fonti (non solo con rif. generici in fondo, ma specifici nel testo), wikificare la voce (come minimo wikilinks opportuni). Inoltre "aspetta e vedrai" non è molto rassicurante o appagante come risposta ai dubbi di Antiedipo. Cat 09:28, 11 mar 2007 (CET)

Se si tratta di un approfondimento del pensiero di Kierkegaard, può essere interessante, ma - anche se man mano prende forma e diventa più completa - per me resta una voce troppo simile, per ora, a una ricerca originale sul pensiero del filosofo danese. Lo stesso autore della voce adesso addirittura mette le mani avanti, nella discussione della voce, preoccupandosi di scongiurare accuse di copyviol...--Antiedipo 10:03, 11 mar 2007 (CET)

A volte questo sito mi sembra sia scambiato per un luogo dove riversare le tesine di laurea rifiutate. Quella voce non ha alcun senso se non è riferita a una qualche parte della scheda di Kierkegaard, visto che parla SOLO ed esclusivamente di quell'autore. Se si vuole fare una voce sulla "comunicazione del pensiero filosofico" (problema decisamente vago per com'è formulato e di cui personalmente non capisco la collocazione storica fuori dal pensatore danese, sempre che lui abbia davvero posto il problema) sarebbe quanto meno necessario fare qualche riferimento ai campi del sapere che si sono occupati di questo. Dov'è la semiotica in quell'articolo? Dov'è la teoria dell'informazione? Dov'è qualsiasi studio che si riferisca ai sistemi di comunicazione? Per me così come la sta facendo l'utente può benissimo fare le proprie prove per pubblicare la propria tesi di laurea sul proprio pc e non rendere pubblico qualcosa di dubbio interesse, perlomeno su Wiki. --Σω 13:59, 11 mar 2007 (CET)

Segnalo che l'utente:Gierre preferisce discutere nello spazio di discussione della voce in questione, anzichè qui(il bar a suo dire è troppo pubblico, sic). La discussione quindi si trasferisce, se vi pare, lì.--Antiedipo 08:10, 13 mar 2007 (CET)

Chalmers

Inserito abbozzo su David Chalmers. Spero che gli interessati, soprattutto i patiti della filosofia della mente, diano uno sguardo alla voce per eventuali commenti. Mi propongo inoltre di scrivere la voce relativa all'anti-riduzionismo. Più in generale, ho notato che la sotto-categoria di Filosofia della Mente è piuttosto scarna. Visto che sto dando la tesi in questa materia, potrei contribuire molto scrivendo e ampliando più di una voce.

Chalmers

Scusate,non ho inserito la firma nel testo. --Fabiosofo 17:59, 12 mar 2007 (CET)

Archè

Ho letto lo stub sul concetto di archè,ma credo che sia totalmente da riscrivere. A mio avviso non è stato sottolineato come dovrebbe che l'Archè,oltre ad essere l'origine di tutte le cose, è soprattutto ciò che determina la "stablità ontologica" di un ente e che non lo rende "succube" del divenire. Ovvero: la sostanza. Ritengo poi che l'accenno al Logos di San Giovanni Evangelista non sia pertinente con il concetto di archè che è un concetto "squisitamente" filosofico. --Fabiosofo 18:13, 12 mar 2007 (CET)

sono d'accordo con te per quanto riguarda l'accenno al Logos, sul quale avevo tentato una correzione sottolineando che non di argomentazione razionale si tratta, ma di riferimento alla rivelazione religiosa(quindi siamo fuori dalla filosofia).
Anche riguardo il primo punto, la voce sottolinea ancora troppo poco il secondo senso della parola archè, ovvero, oltre che principio iniziale, quello di substrato ontologico del tutto, ovvero ciò che ne determina, come dici tu, la stabilità ontologica.
La voce, oltre che da correggere in questi sensi, è sicuramente da ampliare.--Antiedipo 08:08, 13 mar 2007 (CET)


Aiuto:be_bold / --Qskwatsch 18:21, 12 mar 2007 (CET)

Ampliamento stub Demiurgo

Ho ampliato lo stub sul Demiurgo,aggiungendo alcune cose a mio avviso essenziali. Lancio una provocazione: come è possibile che chi scriva voci di Filosofia faccia il filologo ma di filosofia sembra non sapere granchè? Non c'era nemmeno un riferimento al fatto che la figura del Demiurgo è per Platone un'ipotesi cosmologica che ha il carattere di mithos, di racconto verosimile,e non del logos. Eppure questo è scritto chiaramente nel Timeo....lo avrà letto l'autore dello stub iniziale? --Fabiosofo 14:02, 13 mar 2007 (CET)

Si fa quel che si può. Ognuno contribuisce nei modi e nei tempi che ha a disposizione. Wikipedia non è scritta da esperti, ma è libera ai contributi di tutti. Molte aree sono ancora carenti e chi ci passa aggiunge quello che sa. Per il resto, buon lavoro! Cat 14:33, 13 mar 2007 (CET)

Jacobi

Ho inziato questa voce, va wikificata e direi anche un po' completata. --Johnlong 14:29, 18 mar 2007 (CET)

Concessione dell'autoreferenzialità

All'interno della voce Estetica ho visto che l'utente Paolozzi ha inserito tra i riferimenti in calce alla voce il link al suo sito. Premesso che gli studi di cui si occupa il filosofo sono inerenti anche la voce in esam, chiedo se il comportamento è da considerarsi lecito al di là dell'attinenza.

mi sembra, più precisamente, che l'utente Paolozzi sia anche titolare di una specifica voce relativa a sè medesimo, a mio avviso di dubbia enciclopedicità perchè somiglia più a un c.v., e in ogni caso a questo punto qualsiasi docente universitario è enciclopedico(ovvero qualche decina di migliaia di persone solo in Italia). All'interno di questa voce è presente un link al sito del Paolozzi medesimo, ma non vedo il problema: già la voce stessa è copiata(con autorizzazione)da quel sito, quindi?--Antiedipo 08:26, 19 mar 2007 (CET)
A mio parere la voce di Paolozzi è da proporre per la cancellazione per manifesta non enciclopedicità.

Wilhelm von Humboldt

Ho iniziato questa voce che mancava. C'è ancora molto da fare vista l'importanza del personaggio. Per ora non è molto esustiva. Accorrete tutti, filosofi e linguisti!--Johnlong 12:08, 20 mar 2007 (CET)

Meccanicismo

Ho letto lo stub, e ho avuto la percezione che esso vada completamente riscritto. Ci sono infatti osservazioni vaghe e prive di contenuto filosofico. Concordate? --Fabiosofo 00:39, 21 mar 2007 (CET)

esiste un libro ....

..... in grado di farmi viaggiare nel tempo e "capire" qual'è stata l'evoluzione del pensiero occidentale visto nel suo insieme: filosofico, logico, matematico, fisico, scientifico ecc.... e nel legame/travaso /scambi/sfide tra tutte queste discipline ?

Grazie mille.

Guido Rapalo

uhm....viaggi nel tempo di questo tipo mi sa che richiedono....molto tempo. In ogni caso, un buon manuale di storia della filosofia può essere molto utile per conoscere anche diverse influenze reciproche fra vari aspetti del pensiero, quindi anche logico, scientifico. Se poi vuoi un riassunto di tutto lo scibile umano....io non saprei come aiutarti. --Antiedipo 09:38, 22 mar 2007 (CET)
tra l'altro questo non è un forum. G.

Pensiero greco (arcaico).

Ho segnalato la voce in oggetto come NPOV, perchè, contrariamente a quanto dichiara il titolo della voce, si tratta di una mera e unica interpretazione critica del pensiero greco arcaico, una fra le tante(quella di Giannantoni). Per me si tratta di voce NPOV oppure largamente incompleta, perchè una voce che tratta il pensiero greco arcaico, prima di dilungarsi in interpretazioni, dovrebbe descrivere OGGETTIVAMENTE e con PUNTO DI VISTA NEUTRALE di cosa si sta parlando. Poi, se proprio vanno aggiunte le interpretazioni critiche, oltre al punto di vista di Giannantoni andrebbero ricordati anche altri giudizi sul pensiero greco arcaico(o forse l'unico storico della filosofia è Giannantoni)? Prego aggiungere pareri a supporto o in dissenso.--Antiedipo 11:01, 25 mar 2007 (CEST)


Avviso errato. Il pensiero di Giannantoni si ritrova anche in G.Calogero ed è dibattuto anche con critiche in R.Raggiunti. Per chi voglia ulteriormente documentarsi amplio bibliografia--Gierre 11:22, 25 mar 2007 (CEST) Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Pensiero_greco_%28arcaico%29"


quanto sopra riportato dimostra e conferma a maggior ragione il problema del NPOV. --Antiedipo 12:03, 25 mar 2007 (CEST)


Per voce “parziale” s'intende che

  • 1) espone un punto di vista personale? Non mi pare e non avrei la competenza per farlo. Io riporto secondo le indicazione di Wikipedia fonti secondarie.
  • 2) espone un solo punto di vista com’è nella motivazione dell’avviso POV? Non mi pare: cito espressamente nella bibliografia a sostegno della teoria i seguenti autori: G.Giannantoni (ordinario di storia della filosofia antica all’Università di Roma (vedi http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=248 su rai.emsf.it ) Guido Calogero, la cui biografia puoi leggere su Wikipedia e le cui opere a sostegno della teoria espressa nella voce sono chiaramente indicate nella stessa voce, ed infine M.Mustè, la cui produzione è ampiamente riportata sul Web. Tutti e tre gli autori, non di poco conto, sono indicati nella bibliografia.
  • 3) non indica teorie contrarie a quella esposta nella voce? Non credo questo rientri nei canoni di Wikipedia ma comunque alcune notazioni lievemente critiche alla teoria in oggetto sono in R. Raggiunti, "Logica e linguistica nel pensiero di Guido Calogero", Firenze, 1963 che però non sono riuscito a reperire.--Gierre 13:14, 26 mar 2007 (CEST)

POV non significa punto di vista personale, ma semplice "punto di vista". Ovvero: le voci su wikipedia devono essere NPOV, cioè il più possibile neutrali, oggettive; e quando si tratta di un punto di vista, questo deve essere documentato e contestualizzato in modo adeguato. Una voce intitolata "Pensiero greco arcaico" deve avere come contenuto l'esposizione oggettiva e neutrale del pensiero greco arcaico, ovvero: chi sono gli esponenti, cosa hanno pensato, quali fonti esistono, che influenze hanno avuto sul pensiero successivo, etc. La tua voce andrebbe rinominata: "pensiero greco arcaico nell'interpretazione di Giannantoni e Calogero", ma ovviamente questa non può essere una voce enciclopedica, perchè se no dovrebbero esisterne altre mille del tipo: "pensiero greco arcaico secondo Pincopallo". Non è neanche questione di inserire un POV contrario a quello di Giannantoni: il punto è che la voce pensiero greco arcaico non può essere scritta in questo modo. Se poi per te il pensiero greco arcaico è stato studiato solo da Giannantoni, Calogero e Mustè, allora ti invito a documentarti meglio.--Antiedipo 14:24, 26 mar 2007 (CEST)

segnalo che la voce in questione, dopo varie vicissitudini, è stata trasformata in redirect alla nuova voce Filosofia greca, di cui ho steso un abbozzo che pian piano conto di ampliare, naturalmente con la collaborazione di eventuali interessati.--Antiedipo 08:50, 6 apr 2007 (CEST)

Essere umano

Salve a tutti. Segnalo il commento Ecce homo? nella discussione della pagina in questione.--Kaptain 11:20, 30 mar 2007 (CEST)

A parer mio è discutibile anche che essere umano sia un redirect verso Homo sapiens sapiens. E' come redirectare mente verso cervello o amore verso "insieme di stimoli neurologici e biochimici". G.
Decisamente andrebbe scritta una voce "uomo" distinta da "homo sapiens sapiens". Esiste uomo (Bibbia), uomo (maschio), ma non esiste uomo!!! Come se l'uomo e l'homo sapiens sapiens(che è uno degli stadi evolutivi dell'uomo, ed è l'uomo considerato nel suo aspetto biologico e fisiologico) fossero la stessa cosa. Sono scandalizzato: chi può ponga riparo, io darò il mio contributo sicuramente.--Antiedipo 08:43, 31 mar 2007 (CEST)

Monitoraggio voci

Ciao! Finalmente anche la tabella di monitoraggio relativa a questo progetto è attiva e funziona! Per qualsiasi dubbio, chiedete pure a me o a qualche altro utente del Progetto Monitoraggio (Y) - parliamone 01:30, 12 apr 2007 (CEST)

Post-strutturalismo

Ciao a tutti, segnalo questa voce che andrebbe controllata e ampliata.--Johnlong 12:04, 12 apr 2007 (CEST)

Template orfani

Ciao, vi segnalo 2 template non utilizzati, ovvero {{Liberalismo}} e {{Spiritismo}}: è perchè non servono (quindi da cancellare) o semplice dimenticanza? --Superchilum(scrivimi) 12:46, 13 apr 2007 (CEST)

Schopenhauer

Ho cancellato la sezione "I pensatori antitetici a Schopenhauer" che recitava: "I pensatori considerati antitetici a Schopenhauer, e in particolare al suo pessimismo e rifiuto della vita, sono Ralph Waldo Emerson e Friedrich Nietzsche." Messa così credo sia un'inesattezza che fa torto all'influenza di Emerson su Schopenhauer e a quella di Schopenhauer su Nietzsche, se invece si voleva mostrare una differenza questa andrebbe almeno inquadrata in un paragrafo. Qualcuno vuole metterci le mani?--Johnlong 22:25, 13 apr 2007 (CEST)

fra l'altro tutta la voce è scritta in modo raffazzonato, secondo un criterio cronologico che non ne aiuta nè leggibilità, nè comprensione, soprattutto riguardo il pensiero. La cosa che segnali cmq è una inesattezza grave, in particolare circa il pensiero di Nietzsche(non conosco a sufficienza, invece, Emerson, e su questo non mi pronuncio), che sicuramente fu influenzato da Schopenhauer, e sicuramente portò il suo pensiero su linee ben diverse, in particolare verso una considerazione positiva e produttiva e non nichilistica del tema della volontà, ma nessuno mi risulta aver mai tematizzato una radicale antiteticità fra l'uno e l'altro.--Antiedipo 08:21, 14 apr 2007 (CEST)
soprattutto considerato "Schopenhauer come educatore" di Nietzsche. Mulo 10:26 14 apr 2007

l' ateismo

Io sono sempre stato ateo, ho sempre diffidato delle parole e delle credenze di chi mi voleva imporre di credere in qualcosa.Essere ateo oggi non è difficle come lo era una volta,non si è piu soggetti a discriminazioni o trattamenti speciali.Io mi sono fatto un'idea diversa dal comune dell'ateo.L'ateo infatti non è colui che non crede nell'esistenza di dio o chi per esso possa rappresentare un'entità superiore e non alla nostra portata,ma ateo è colui che CREDE nella non esistenza di una figura morale o meno non alla nostra portata.Vorrei girare infatti le cose.−

Wikipedia non è un forum; ma mi urge dire la tua concezione di ateismo è del tutto personale e vieppiù confusa ed errata. L'ateo non "CREDE", ma RITIENE(pensa), razionalmente, che una entità di nome Dio non esista. Credere e pensare sono due cose diverse, e in filosofia la prima cosa da fare è evitare i paralogismi e le ambiguità che derivano dall'uso errato delle parole.
Resta tuttavia la problematicità, per l'ateo, di doversi definire a partire dal concetto di dio, ovvero come senza-dio. In realtà è piuttosto il credente, ad essere un teista.--Antiedipo 08:32, 21 apr 2007 (CEST)

certo è snervante per gli atei che la loro definizione debba essere data in modo negativo, cioè per negazione di un altro termine opposto...

più che snervante, è problematico. E' uno di quei casi in cui il linguaggio è alle corde e mostra i suoi limiti. D'altronde, su ciò di cui non si può parlare, in realtà - sul Mistico, su Dio - bisognerebbe tacere, cioè, stando a Wittgenstein, di dio non si sarebbe mai dovuto fare parola.--Antiedipo 08:22, 28 apr 2007 (CEST)

E chi ha detto che su Dio non si può parlare? Dicendo così viene annullata una intera epoca della storia della filosofia, che è quella medievale! Se la studiassimo un pò di più ci accorgeremmo della sua bellezza, della sua attualità e di quanto aveva ragione! Volete un caso pratico? Prendiamo Feuerbach. Questi ha cercato di dimostrare che Dio è solamente una proiezione dell'uomo...e ha detto la cosa più stupida del mondo. E' anche semplice dimostrarlo: lui riteneva che la figura di Dio fosse una proiezione perfetta non solo dei nostri attributi, ma addirittura del nostro essere soggetti. Ed è proprio qui che si sbaglia. Di Dio se ne parla sempre per analogia, attribuendo a lui, in modo infinito, molte delle nostre caratteristiche, ma questo prevede già che si riconosca un essere preesistente che, oltre ad aver creato tutte le cose, ha impiantato in noi l'idea dell'assoluto, cioè di se stesso. Il parlare di Dio per analogia non è poi un ridurre Dio o cercare di farlo a nostra immagine, tutt'altro! E' prendere coscienza che noi stessi siamo stati creati e, nella nostra limitatezza, abbiamo delle caratteristiche che appartengono a Dio in maniera somma. Erano cose che diceva Cartesio, ma che Feuerbach non ha considerato. E così facendo si ricade in ciò che aveva già detto Anselmo d'Aosta, cioè che per negare Dio lo si afferma! Per questo non è vero che esiste un ateismo a livello volitivo e conoscitivo gnoseologico, e non è vero che di Dio non si può parlare. Wittgenstein nella settima proposizione non parla di "non parlare", ma di fare silenzio, ed è inquadrabile nel contesto che stava vivendo cioè il pieno positivismo e il successivo ateismo semantico per via del verificazionismo empirico. Lo stesso Wittgenstein non si è poi fermato al Tractatus, ma ha scritto le Ricerche Logiche, dove riprende e continua il discorso affrontato nell'opera precedente. Avete capito?--Llillo 18:17, 16 giu 2007 (CEST)


 
 
Wikipedia non è un forum di discussione!
Consulta la pagina Esplorare Wikipedia o fai una ricerca direttamente sull'enciclopedia. Se hai una domanda da porre non riguardante il funzionamento di Wikipedia, chiedi all'Oracolo. Se non troverai una voce che appaghi la tua curiosità, prima o poi potresti contribuire scrivendola tu! Grazie.
ricordato che wikipedia non è un forum, mi consta dire soltanto che già Kant, tanto per fare un nome a caso, aveva mostrato la risibilità logica dell'argomento ontologico di Anselmo d'Aosta (e di Cartesio al seguito). Quanto a Wittgenstein, il discorso sarebbe tutt'altro ancora. Ma purtroppo in Italia la filosofia contemporanea è sostanzialmente ignorata. --Antiedipo 18:29, 16 giu 2007 (CEST)

Vaglio di Metodo scientifico

Sono graditi interventi in Wikipedia:Vaglio/Metodo scientifico --ChemicalBit - scrivimi 21:57, 20 apr 2007 (CEST)

come è definita l'intuizione per freud?

salve a tutti vorrei essere aiutata nel sapere come considera feeud l'intuizione sapevo che viene chiamata anche in altri modi grazie per l'attenzione rispondetemi pkiz

forse dovresti chiedere qui, non nel bar di filosofia. Personalmente, pur conoscendo abbastanza bene il pensiero di Freud, non so come aiutarti; l'intuizione è una facoltà con cui l'uomo conosce in modo immediato, senza avvalersi della riflessione razionale, della memoria o dell'immaginazione. Non ho alcuna idea che Freud si sia mai occupato di catalogare questa facoltà dal punto di vista gnoseologico; sei sicura di non confonderti con altro autore?--Antiedipo 16:13, 21 apr 2007 (CEST)

Ad ognuno l'opinione propria...?

Ateismo..parola dal molteplice significato a seconda del proprio pensare e della propria credenza. Poiché credo nell'esistenza di Dio, mi baso sull'unica verità, la Bibbia, la quale parla anche dell'ateo, di colui che crede nella non esistenza di Dio, e dice la Bibbia al riguardo: "Lo stolto ha detto in cuor suo: "Non c'è Dio"." Lo stolto, chiama la Bibbia colui che dice cio'. Per quanto uno possa essere savio davanti agli uomini, per esempio esponendo grandi pensieri di significato profondo, davanti a Dio non è che uno stolto, se non crede appunto alla Sua esistenza. Si è spesso parlato di incoerenza nella Bibbia e nella stessa esistenza di Dio, ma colui che, dedicandosi alla filosofia, ha modo di sviluppare un pensiero complesso, dovrebbe egli stesso giungere alla conclusione che Dio esiste, altrimenti quale è l'alternativa?..evoluzione?..è noto a tutti che è solo una teoria senza fondamenta, infatti lo stesso Darwin, anni dopo la pubblicazione del suo libro, nega la veridictà dell'evoluzionismo. Se dunque non è evoluzione, non puo' forse essere creazione? Altra controversia è spesso creata quando si disputa riguardo la veridicità della Bibbia, nella quale, rammento all'immemore, non è ancora stato trovato un errore, anzi, con il passare del tempo l'archeologia e la storia rendono ancora piu' veritiere le parole della Bibbia, le profezie si sono avverate e si avverano. In quale scoglio sbatte l'ateo, quale scoglio impedisce all'ateo di credere all'esistenza di Dio?

Hai espresso la tua opinione, ma potevi evitare di dare dello stolto a chi non la pensa come te. Ti ricordo inoltre che Wikipedia non è un forum di discussione. Saluti. --Werther 19:13, 28 apr 2007 (CEST)

È probabile che io sia stato frainteso, non sono io che do dello stolto, ma riporto cio' che sta scritto nella Bibbia, relata refero. Sono consapevole del fatto che Wikipedia non è un forum, ma come altri hanno espresso la propria opinione, anch'io ho fatto cosi'.

Era chiaro che si tratta di una nota citazione del Vecchio Testamento, ma riportandola e condividendola, dai di fatto dello stolto ai non credenti. Dopo di che....buona domenica, la festa del Signore e di tutti, credenti e non. --Werther 22:09, 28 apr 2007 (CEST)
L'Inerranza della Bibbia è un principio di fede che inevitabilmente conduce al fondamentalismo, soprattutto quando la bibbia è interpretata in modo letterale, come fa il nostro amico anonimo. Il quale dovrebbe a questo punto decidersi: se la bibbia va interpretata in modo letterale, è necessario che lui sappia che secondo l'antico testamento ci sono almeno due divinità israelitiche, Jahve ed Elohim, che poi fra l'altro è addirittura plurale, quindi siamo in presenza di una religione politeistica, oppure di almeno un dio che è...morto. Ma temo, in realtà, che come tutti i fondamentalisti, anche il nostro amico anonimo non abbia tanta voglia di usare la ragione, in materia di illusionifede.--Antiedipo 09:21, 29 apr 2007 (CEST)

Beh, l'interpretazione letterale serve per verificare l'attendibilità della Bibbia, ed è per questo che non riporto nulla di spirituale. Comunque, gli Ebrei hanno solo un Dio, poiché Jahve ed Elohim sono la stessa persona, Jahve, che significa Eterno, ed è impronunciabile, Elohim, significa Dio. Sarebbe come dire per i Greci, Ermes ed Arghifonte, è il medesimo dio. Inoltre Elohim non è plurale, nonostante ne abbia la desinenza, infatti, secondo gli Ebrei, è al grspero pado superlativo. D'altronde il verbo che segue Elohim è sempre al singolare.

Che palle! Pardon, ma sono infastidito perchè vorrei rispondere a tono sia a Mr. Bigotto Anonimo che ai signori disillusi atei, in quanto credente molto molto moderato (che ha passato una fase di quasi ateismo), ma purtroppo mi tocca solo bacchettare, perchè Wikipedia non è un forum.

 
 
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Hades 14:56, 29 apr 2007 (CEST), Penso che sia inutile discorrere sui motivi dell'esistenza di Dio e sulla veridicita' dei testi sascri,per giustificare una chiusura mentale nei confronti del diverso(chi non la pensa come te).Caro amico fondamentalista....tu credi in Dio? Spero per te che esiste......io non ci credo.....anzi sai dirmi dov'e'?

Quando si parla di religione ci troviamo davanti ad una espressione culturale. Quando si parla di cristianesimo non siamo solo davanti ad una espressione culturale, e quindi una religione, ma davanti ad una rivelazione. Questo significa che il cristianesimo ha un carattere veritativo, nel senso che porta la ragione al suo massimo compimento, cioè a capire le cose alle quali da sola non potrebbe arrivare. Difatti la religione cristiana non annulla la ragione, e tantomeno le impedisce di avere uno svolgimento, ma dinanzi a questioni troppo grandi per il nostro piccolo cervello che pretende di contenere tutto, svela ciò a cui non saremmo mai arrivati da soli o, come dice San Tommaso, ci saremmo arrivati ma dopo lungo tempo e molta fatica. Chi sostiene che la religione cristiana non è conciliabile con la ragione, vuol dire che di filosofia non ha studiato un bel niente, perchè non sa che esiste una disciplina chiamata "filosofia della religione" che fa aprire gli occhi su ciò che c'è di vero in un discorso del genere. E poi, cari amici, non confondiamo la filosofia con l'opinione e la riflessione personale. Tutti sono filosofi perchè si pongono domande e cercano di dare risposte, ma non tutti sanno che la filosofia ha un proprio statuto epistemologico ed una propria logica nel pensare perchè, come diceva già Parmenide, non tutto quello che si può dire si può pensare. Altra questione è quella del fondamentalismo. Il cristianesimo non è una religione guerrafondaia, perchè il contenuto della rivelazione è ben altro. Se non ci fosse stato il cristianesimo, come dice Roberto Benigni, quest'oggi calpesteremmo ancora le persone che in mezzo ad una strada chiedono l'elemosina. Non sono io a dirlo, ma è la storia che parla, ed evidentemente ci sono carenze conoscitive anche su di essa. Il titolo del post poi è sbagliato, perchè non è lo scopo della filosofia avere una opinione (doxa), ma deve raggiungere un verità (aletheia) dimostrandola (episteme).--Llillo 18:46, 11 giu 2007 (CEST)

Le religioni rivelate hanno una pretesa veritativa. Il nostro cervello è quanto di più complesso ci sia nell'universo materiale, e non ci è ancore del tutto chiaro come sia collegato alla mente, che potrebbe facilmente oltrepassare quello che riteniamo possibile per il cervello. Altro che "piccolo". Io ho studiato un bel po' di filosofia, ma forse non ho capito un bel niente, comunque mi sembra che dinanzi alle verità rivelate e ai dogmi, alla ragione venga impedito di svolgere la sua funzione critica. Forse il cristianesimo non è più una religione guerrafondaia come è stata durante lunghi periodi storici, ad esempio quelli in cui la chiesa deteneva un potere anche temporale. Putroppo però ci sono sempre un sacco di sedicenti cristiani che sono guerrafondai. In ogni caso la religione di sicuro è doxa: se la rivelazione non è stata fatta direttamente a te, in fondo ciò di cui ti fidi sono semplicemente le parole e le convinzioni di altre persone. Cat 20:08, 11 giu 2007 (CEST)

Che la religione sia doxa non si può affermare per la religione cristiana proprio per il carattere aletico che la contraddistingue. E poi non è nemmeno possibile dire che la ralegione, qualsiasi sia, sia doxa!Quando parliamo di religione, intendiamo una prassi cultuale consolidata di cui lo stesso uomo è autore e che si esprime attraverso riti, tradizioni, cerimonie, ecc…. E’ bene però fare riferimento alla etimologia stessa della parola religione per evitare l’errore di estendere il significato di tale prassi a ciò che non è veramente religione. Sono tre i significati del termine: 1) atto con il quale si porta rispetto e devozione (da relegere); 2) atto di legare qualcosa a qualcos’altro (da religare); 3) atto con il quale si elegge, si sceglie (da religere). Appare dunque ben chiaro che tale prassi non può non avere come riferimento che un Essere unico, intelligente, volitivo, buono e provvidente e creatore, altrimenti sarebbe insensata. E bisogna continuare dicendo che non è possibile una rivelazione che rimanga nella sfera privata, sarebbe mera comunicazione e basta! La Rivelazione ha un carattere universale, e quindi vale per tutti e per sempre! Questo spiega perchè la spinta missionaria è insita nell'essere cristiani! Il cristiano vuole convertire non perchè fondamentalista, ma perchè certo che ciò di cui è venuto a canoscenza (perchè la fede è una conoscenza per testimonianza, proprio come la storia!) abbraccia tutti gli uomini.--Llillo 18:15, 16 giu 2007 (CEST)

Ti ripeto solo con Hobbes che delle tre religione monoteistiche rivelate, almeno due devono essere errate ..., ma a questo punto reitero anch'io:


 
 
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Se vuoi, potremmo casomai proseguire una discussione del genere altrove. Cat 21:07, 17 giu 2007 (CEST)

Boezio

Gradirei interventi su questa voce, che a mio avviso l'utente Winged Zephiro intende trasformare in un santino, inserendo la falsa notizia di una sua santità dovuta a un suo presunto martirio, una vecchia leggenda abbandonata da 100 anni, di cui l'utente non è informato. --Werther 15:11, 30 apr 2007 (CEST)

Ho fatto alcune piccole correzioni, ma non sono informato su questo problema della santità di Boezio. Se però è vero quanto dici, bisognerebbe provvedere subito a una incisiva correzione della voce che effettivamente risulta molto spinta in quella direzione.--Antiedipo 10:35, 1 mag 2007 (CEST)

Retorica

Desolato, ma ho dovuto cancellare pressoché completamente la voce retorica, per un vecchio copyviol cartaceo ipotizzato, ma mai verificato. I dettagli sono qui. Se qualcuno ha voglia di rimetterci mano, è ben accetto. Ciao! (segnalato anche ai linguisti --Alec 19:25, 1 mag 2007 (CEST) L'uso della retorica , ha mai indispettito qualche filosofo al punto da creare una sorta opposizione?

Gli oppositori della retorica nella storia sono numerosi quanto i suoi sostenitori: tra i tanti, Platone (il famosissimo "Gorgia" è proprio contro i sofisti), Agostino, Descartes, Kant. Per non ricordare che questo, in ogni caso, non è un forum di discussione. --Σω 16:24, 11 mag 2007 (CEST)

interpretazione politica del nichilismo????

esiste una qualche interpretazione politica del nichilismo in Nietzsche??? se si qual'è??grazie in aniticipo per le risposte

La filosofia di Nietzsche è considerata da alcuni (a mio avviso erroneamente) una filosofia di estrema destra. Ricordiamoci però che Nietzsche visse e morì prima del nazismo. Infine mi dispiace ma devo ricordarti che questo non è un forum. G.
Il nichilismo non è affatto la filosofia di Nietzsche; la filosofia di Nietzsche si pone piuttosto come il tentativo di affrontare e superare il nichilismo. Ugualmente, il collegamento fra Nietzsche e nazismo è frutto di una manipolazione delle sue opere tarde, da parte della sorella, e di una linea interpretativa che ha frainteso completamente il tema del superuomo e della volontà di potenza. Il nichilismo, per Nietzsche, consiste nella nientificazione di tutti i valori e nell'incapacità, da parte dell'uomo, di generare e creare altri valori. Politicamente, questa imho è la tipica caratteristica di ogni forma di reazionarismo .--Antiedipo 10:01, 7 mag 2007 (CEST)
La storiella delle "manipolazioni" della sorella "cattiva" di Nietzsche è tutta da dimostrare; che Nietzsche non possa essere condiderato un nazista è evidente, dal momento che di nazismo non si può parlare fino agli anni Venti - Trenta del Novecento, ma che Nietzsche fosse politicamente un reazionario, come si era reazionari alla fine dell'Ottocento è, secondo me, indubbio, come è indubitabile che nazisti e fascisti l'abbiano considerato un loro maestro. Soltanto, noi abbiamo - oggi, ma non da oggi - un metro di giudizio per valutare la "reazione" che non corrisponde esattamente a quello da utilizzare nei confronti del pensiero di Nietzsche. --Werther 13:37, 7 mag 2007 (CEST)
questo non è un forum, tuttavia il problema riguarda la voce Nietzsche e quella stessa sul nazismo, che riprende questa questione; inoltre potrebbe essere d'interesse una voce riguardo il tema dell'interpretazione politica della filosofia di Nietzsche, ovviamente tutta da scrivere.Perciò dico questo: a) sull'uso strumentale del nazifascismo nei cfr. di Nieztsche, siamo evidentemente concordi; b)sul reazionarismo di Nietzsche, molto meno. La filosofia di Nieztsche può essere ovviamente interpretata in tanti modi, ma a mio avviso il tema della affermatività e della creatività lo rende piuttosto agli antipodi, di ogni pensiero reazionario; c)Elisabeth manipolò i frammenti postumi e l'epistolario di N.: questo è dimostrato storicamente(cito ad es. la "guida a Nietzsche" di Maurizio Ferraris, cap.I, ed. Laterza); la sua manipolazione è oggetto di discussione; sicuramente non fu una nazificazione cosciente(il nazismo era di là da venire), ma fu una manipolazione politicamente orientata e filologicamente del tutto scorretta(ad es. fu imposto un criterio tematico al posto di quello cronologico, nell'ordinamento degli archivi). Mi fermo qui per non dilungarmi; eventualmente la questione può essere discussa nella voce su Nietzsche in vista di un suo ampliamento. --Antiedipo 14:59, 7 mag 2007 (CEST)
Sono naturalmente d'accordo che nella voce Nietzsche si debbano riportare tutte le diverse e documentate interpretazioni. Werther 15:16, 7 mag 2007 (CEST)

Qual è l'indicazione bibliografica di Essere e tempo versione tedesca?

Salve a tutti, sto scrivendo la tesi di laurea su alcuni luogih tematici di Essere e tempo di Martin Heidegger, perciò vi chiedo, visto che ho avuto qualceh difficoltà a trovare l'informazione utile, quale casa editrice possiede la migliore pubblicazione attuale in lingua tedesca di Essere e tempo. Devo ottenerla al più presto. Non credo che sia la Halle dato che sono passati ottanta anni dalla prima pubblicazione. Fatemi sapere qualcosa al più presto.. possibilmente rispondendo all'indirizzo mail: cata.luca@tiscali.it, dato che purtroppo non visito spesso wikipedia. Grazie di tutto, a presto, Luca Catania.

Se ben ricordo, la casa editrice tedesca che si occupa della pubblicazione dell'opera omnia di Heidegger è la Niemeyer. Sulla wikipedia tedesca il rif.bibliografico è: "Martin Heidegger: Sein und Zeit, Tübingen: Niemeyer, 19.Auflage 2006, ISBN 3-484-70153-6, (frühere Auflage auch unter ISBN 3-484-70122-6) ". Che intendi tuttavia per "migliore pubblicazione attuale"?
Magari se torni su Wikipedia dacci una mano a migliore la voce su Essere e tempo, che giace in condizioni pietose. --Antiedipo 09:13, 7 mag 2007 (CEST)
E soprattutto non chiedere che ti vengano inviate informazioni via e-mail, qui si lavora per creare un enciclopedia non per aiutarti con la tesi di laurea. Sei liberissimo di utilizzare it.wiki come fonte ma addirittura utilizzarla come centro informazioni è un po' eccessivo. :P Tuttavia ti invito a contribuire anche tu alla stesura di qualche voce, magari nei temi inerenti alla tua tesi. Cordialità G.

Nietzsche

nella prima parte della vostra presentazione del pensiero di nietzsche si dice che "Nietzsche mostra come i grandi valori della cultura occidentale, quali la verità, la scienza, il progresso, la religione, vadano distrutti e smascherati. " o non avete letto niente di lui, oppure siete in malafede. Tutta la sua vita è ricerca di verita',( naturalmente la sua verita', come lo sono tutte le verità, )a qualsiasi costo. egli non è un distruttore di valori, ma di falsi valori, egli è una delle persone piu' positive che siano mai esistite . Dice agli uomini di vivere senza preoccupazioni, se voglimo spiegarci con parole semplici, egli ci dice di non farci tanti pensieri,ma di mangiare e cose sane, di fare l'amore senza preoccuparci della chiesa che rovina il sesso, di messere allegri e scanzonati, e vi prego di leggere bene e con pazienza i testi e di non divulgare false informazioni grazie per lo spazio concessomi valter

Ciao, valter, mi sono permesso di aggiungere un titolo al tuo intervento in modo da identificarlo.Indubbiamente la citazione che fai è discutibile nella forma e nella sostanza, e va corretta, in parte, nel senso da te indicato. Tuttavia avresti potuto farlo anche tu: Wikipedia non è scritta da un comitato di autori, ma da chiunque si senta in grado di farlo. Avrei molto piacere se tu quindi collaborassi a correggere la voce Nietzsche(e altre, ovviamente), che ne ha gran bisogno. Basta cliccare sul tasto modifica, il terzo in alto da sinistra, quando sei nella voce che vuoi modificare.
In ogni caso io sono perplesso sulla distinzione che fai fra "falsi valori" e "veri valori" a proposito di Nietzsche. Secondo la mia interpretazione di N., anche la verità è un valore come gli altri, una finzione risultata storicamente vincente, e può essere superato, ovvero trasvalutato. Vedi verità e menzogna in senso extramorale. Quindi non esistono falsi e veri valori, ma solo valori che funzionano o che non funzionano. Dubito inoltre sull'immagine di N. come filosofo spensierato e libertino che proponi; c'è anche questo, in N., ma non va preso così alla lettera. --Antiedipo 06:57, 13 mag 2007 (CEST)
Giusto Antiedipo, non ci sono fatti ma solo interpretazioni. Per nietzsche non ci sono "falsi valori" e "veri valori". Comunque dubito che Walter tornerà qui a leggere le risposte al suo intervento. Nel caso mi sbagliassi: caro Walter se trovi errori in wikipedia, e ne sei certo, fai pure le modifiche che ritieni opportune (be bold). Saluti G.

ricerca...

per caso sapete se in wiki o al di fuori posso trovare informazioni o ricerche sulla rivoluzione scientifica e filosofica da galileo a Leibniz..grazie...andy

beh, ovviamente il consiglio è partire dalle voci su galileo, leibniz, newton. Ci sono poi altre voci più specifiche, che riguardano il processo a galilei, la rivoluzione copernicana, il pensiero di leibniz etc. (basta seguire i link interni alle pagine di cui sopra). --Antiedipo 07:33, 14 mag 2007 (CEST)

energia

ciao a tutti sono uno studente del liceo tecnologico mi servirebbero dei consigli per una ricerca che devo fare sull'energia nella filosofia, dato che quest'anno il tema della nostra area di progetto è appunto l' energia. Sapete per caso di siti che trattano di questo argomento o anche di libri? vi ringrazio anticipamente

Sposto all'Oracolo --RobertoReggi 13:37, 18 mag 2007 (CEST)

Filosofia: acquisire metodo di studio. E' possibile??..è una richiesta d'aiuto!

La filosofia è una delle materie che mi piacciono di più, in particolar modo quest'anno, in cui abbiamo trattato filosofi come Schopenhauer, Nietzsche e Marx, che mi hanno davvero appassionata allo studio di questa disciplina. Purtroppo, ho qualche problema nell'esposizione degli argomenti, che non mi permettono di andare oltre alla sufficienza. Tendo a dimenticare passaggi fondamentali, a non collegare in modo preciso gli argomenti. Ho provato a fare gli schemi, ma rubano troppo tempo e non mi aiutano affatto anzi mi confondono ancora di più!! Tralatro fra meno di un mese ho gli esami di maturità e vorrei fare una bella figura con il commissario esterno!! Spero con tutto il cuore che possiate aiutarmi. --saber 16:19, 18 mag 2007 (CEST)Sabrina

Premesso che sono pienamente consapevole che qs non è il luogo per una risposta (come neanche a dire il vero della domanda), ti direi così: se schematizzare i passaggi fondamentali (+ che consigliabile) ti risulta difficile è probabilmente segno che quei passaggi non li hai capiti per bene. Come aiuto per capire i passaggi fondamentali e le relazioni tra i vari pensatori, ma poi ovviamente devi approfondire entrambi, posso rimandarti al libretto Filosofia. Sintesi. A. Vallardi 1996. Preziosissimo. Conosco un perito elettronico che così nel '98 è riuscito a laurearsi con lode in 2 anni e 10 mesi (quando il curricolo era 4 anni) dando 24 esami (invece che 19)... Ovviamente ci vuole anche voglia e 'spirito di intuizione'. --RobertoReggi 17:10, 18 mag 2007 (CEST)
Leggi i testi con calma, cerca di comprendere i problemi trattati e le strutture concettuali messe in gioco, magari facendoti aiutare dal tuo insegnante (che è stato messo lì per farti imparare le cose) o da qualcuno in gamba. E' inutile sbracciarsi e affrettarsi, poiché per la filosofia la fretta nell'imparare e nel capire molto spesso si traduce in confusione mentale, e la stessa fretta nel dire è quella che causa problemi nell'argomentare. E' meglio non fare proprio alcuno schema finché non sarai convinta di aver compreso bene il contenuto dei testi; quando questo accadrà lo schema verrà da sé. --Σω 11:13, 26 mag 2007 (CEST)
Aggiungo, semplicemente, che la filosofia, proprio come la matematica o la medicina, non è per tutti, anzi, forse è per eccellenza una disciplina per tutti e per nessuno. Ci sono, ovviamente, tanti metodi possibili per cercare di memorizzarla, ovvero tecniche mnemoniche come gli schemi. Ma la filosofia è, come ebbe a dire Wittgenstein, ciò che, una volta compreso, non significa più niente; essa è sempre al di là e al di fuori di sè stessa. Essa è il pensiero del fuori. --Antiedipo 13:28, 26 mag 2007 (CEST)

Proposta fusione voci per "Il mito della caverna"

Avventori del Bar della Filosofia, vi invito per un momento a visitare la discussione di questa voce, nella quale ebbi l'ardire di proporre la fusione della voce stessa con un testo scritto da me tempo fa !!!!
Uscendo da questa (magra :) ) interpretazione, propongo di effettuare un merge tra il testo già presente nello stub del Mito della caverna ed una bozza di voce che avevo preparato tempo fa, ma poi abbandonato... ma vi invito a discuterne nell'apposita pagina, dove ho meglio spiegato la situazione.
Ciao a tutti -- dark_knight@wiki ~/.talk $ 20:08, 18 mag 2007 (CEST)

La versione attuale della voce è talmente approssimativa e piena di errori da farmi credere che sia meglio sostituirla integralmente con la versione presente nella tua sand. G.
Grazie dell'interessamento. Se non riceverò altri commenti diversi dal tuo, credo farò così :) -- dark_knight@wiki ~/.talk $ 17:31, 25 mag 2007 (CEST)
Al limite si potrà sempre modificare o integrare in seguito, ma la priorità IMHO è di sostituire quell'obrobrio di stub che c'è ora :) Se nessuno ha obiezioni ti direi di procedere pure. Ciao G.
Fatto :). -- dark_knight@wiki ~/.talk $ 22:45, 28 mag 2007 (CEST)

Salve a tutti filosofi!! Qualcuno sarebbe interessato a dare una sistemata al Dialogo di Galileo? Ho in cantiere qualche cosa, parte già scritta.. fatemi sapere se vi interessa!! :) --SkedO *-* 01:04, 24 mag 2007 (CEST)

preciso, per la parte letteraria e grafica mi ci metto io tranquillamente, per la parte filosofica, voi siete gli esperti!! :) --SkedO *-* 01:07, 24 mag 2007 (CEST)

filosofia e architettura

Da studentessa di architettura appassionata di filosofia ho provato a portarne un po' nei progetti che faccio. Attualmente sto lavorando sulla riminescenza e sulla memoria, progettando un centro di educazione ambientale. I rimandi sono Platone e Proust, ma la domanda è: potete consigliarmi una lettura che riguardi il rapporto tra filosofia e architettura? In vista di una possibile tesi... (in facoltà hanno tutti i paraocchi, e nessuno potrebbe consigliarmi suppongo) giulia

Di corsa, poi magari aggiungo qualcos'altro, ti suggerisco i saggi di Heidegger su "costruire abitare pensare" e "poeticamente abita l'uomo", contenuti in "Saggi e discorsi". Hanno l'unico inconveniente di essere un po' "tosti", soprattutto per chi non ha pratica col "pensiero poetante", cioè meditativo, non strettamente logico, di Heidegger. Alcuni hanno condotto ricerche sul rapporto fra filosofia e architettura proprio a partire da questi saggi (ad es. Eugenio Mazzarella). Altro filosofo contemporaneo che ti suggerisco sul tema, Paul Virilio--Antiedipo 08:04, 28 mag 2007 (CEST).
Anche:

--Werther 09:49, 28 mag 2007 (CEST)


Considerato che Foucault e Derrida mi fanno proprio schifo (NON DECOSTRUITEMI!) io ti consiglio il testo di Erwin Panofsky: "Architettura gotica e filosofia scolastica", Liguori Editore. Ovviamente il tema non è proprio contemporaneo, non legato alla reminescenza e parecchio mirato nel suo argomento... Spero di non esserti stato inutile! Ciao, Hades 18:37, 28 mag 2007 (CEST)

In via preliminare penso che si possa centrare il rapporto tra filosofia e architettura sul rapporto tra estetica e architettura (sapendo che ogni particolare estetica è sempre e comunque sostenuta da un determinato background filosofico). Ad esempio nel terzo libro del "Mondo come volontà e rappresentazione" di Schopenhauer (in particolare § 39) si analizza l'architettura all'interno delle varie espressioni artistiche umane.
Letture specifiche dell'arte orientale le ha fatte Giangiorgio Pasqualotto in vari suoi libri: in "Yohaku" e "Estetica del vuoto" dedica vari capitoli al significato dell'architettura giapponese, sia per quanto riguarda la casa che per quanto riguarda alcune sue parti peculiari (la sala del tè, sukiya, o i giardini zen); mentre in "Figure di pensiero" analizza i templi dell'India e quello di Borobodur, grande espressione dell'arte buddhista. In quei libri probabilmente troveresti anche molte citazioni più specifiche che ti permetteranno di approfondire meglio la questione dell'architettura orientale (e, indirettamente, anche quella occidentale). --Σω 22:56, 2 giu 2007 (CEST)

Plotino

Scrivo per far notare a tutti i collaboratori che la voce su Plotino è una vera schifezza parecchio inaccurata. Al di là delle vicende storiche che purtroppo non conosco approfonditamente e su cui non posso dire nulla, alcuni concetti riportati sono proprio sbagliati: che la Chora sia un'Ipostasi; che l'Uno sia "anche un io e più ancora il Demiurgo platonico" e, in altro luogo, Dynamis (!!!); che l'Uno sia paragonabile all'apeiron di Anassimene (ebbene sì, l'articolo dice proprio Anassimene); che il peccato di nascere sia conseguenza di una libera scelta; che "l'uomo è l'unico essere libero che può tornare all'uno"; ecc...

Evidentemente il testo è frutto di una visone inesatta e approssimativa, ed è pieno di frasi non proprio enciclopediche come "arricchirsi ritrovando dentro di noi l'Uno che è il mondo e molto di più" oppure "per Plotino è l'essere che tiene in vita il mondo e ci aspetta".

Mi pare che qualcuno sia intervenuto con interesse non puramente enciclopedico, e magari si sia lasciato trascinare dalla visione spiritualistica di Plotino; quindi ritengo che l'intero articolo meriti una ripulita generale.

N.B. So bene che dovrei contribuire anch'io e non scaricare sugli altri, ma magari qualcuno che ora non sia sotto esami ha più tempo di me; più avanti mi unirò anch'io al lavoro, ma ora proprio non posso. Chiedo scusa.

Hades 12:52, 29 mag 2007 (CEST)

sì, oltre a quei concetti errati ci sono dei punti di vista (pov) hegeliani che con Plotino non c'entrano nulla, messi dall'utente 131.175.72.203. Tullius 12:23, 30 mag 2007 (CEST)

Ho finito adesso di sistemare la voce, cercando di unire in un discorso coerente le varie modifiche che si erano succedute. --Tullius 16:31, 30 giu 2007 (CEST)

Parmenide scambiato per Platone ?

Alla voce Parmenide l'utente 131.175.72.203 gli attribuisce di aver coniato il termine "filosofia", mentre in realtà è stato Platone a utilizzarlo per primo. Sempre a Parmenide attribuisce «la naturale tensione all'essere da parte del pensiero, secondo un'identità dinamica di pensiero ed essere che non è data staticamente dall'inizio, ma viene conquistata dopo un faticoso percorso di ricerca della verità». Non mi sembra corretto, l'identità di essere e pensiero secondo Parmenide è statica, non dinamica.

La voce Parmenide mi sembra insomma da modificare. Tullius 12:08, 30 mag 2007 (CEST)

Hmmm, il malvagio 131.175.72.203 fa confusione nelle filosofie più belle... Hades 13:01, 30 mag 2007 (CEST)

Allora, se nessuno ha niente in contrario, io intanto comincerei a modificare la voce di Parmenide. Tullius 09:31, 31 mag 2007 (CEST)

Ho modificato la voce, ora mi sembra abbastanza completa. Tullius 17:58, 31 mag 2007 (CEST)

Segnalazione

la pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Bellum_omnium_contra_omnes e la pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_homini_lupus contengono esattemente lo stesso testo. Non sono molto esperto nelle modifiche... ma penso che una delle due pagine sia superflua anche perchè i due concetti in Thomas Hobbes sono molto affini.

(Intervento anonimo, sistemato da Cat 20:34, 4 giu 2007 (CEST))
Faccio notare che una pagina rimanda automaticamente all'altra tramite redirect. Si tratta cioè della stessa pagina, disponibile sotto due titoli diversi, appunto perchè il concetto `e praticamente lo stesso. Cat 20:36, 4 giu 2007 (CEST)

Alberto Jori

Ciao, data la mia scarsa competenza chiedo a qualcuno più esperto di me di verificare l'enciclopedicità di Alberto Jori. La presenza di quella voce in innumerevoli versioni straniere e il fatto che sia stata composta in massima parte da un IP anonimo mi fa pensare ad un caso di autopromozione.

--WinstonSmith  ● 101 ●  13:27, 11 giu 2007 (CEST)
Anche se fosse autopromozione, viste le pubblicazioni e premi, mi sembra che soddisfi i criteri minimi per essere considerato enciclopedico. Non essendoci link a pagine personali o offerte commerciali dei suoi libri, la voce non mi sembra problematica. Cat 14:04, 11 giu 2007 (CEST)

Template Filosofia & Portale

Salve a tutti,

Dopo un sondaggio si era deciso di sostituire i "template portale" con cosiddetti "occhielli". Questo perchè i tempalte stavano diventando troppo ingombranti (varie immagini, numero eccessivo di link, dimensioni esagerate, etc.). Visti i criteri e gli esempi portati (soprattutto tempalte regionali e geografici) non mi risultava riguardasse anche il template filosofia. Infatti, non risulta nell'elenco di template da sostitutire, non era mai stato menzionato nelle varie discussioni e qui al bar del progetto filosofia non siamo stati avvisati. Ora però alcuni utenti stanno già sostituendo il template qua e la. A questo punto ho chiesto spiegazioni. Vorrei sapere cosa ne pensano gli altri utenti interessati al progetto filosofia e se c'è consenso su questa sostituzione. In questo caso direi di non sostituire il template con l'occhiello qua e la come capita, ma di farne un piccolo progettino per farlo in maniera spedita collaborando tutti assieme. Attendo reazioni, grazie dell'attenzione, Cat 19:10, 12 giu 2007 (CEST)

Occhielli

Ne approfitto per mandarvi l'avviso standard che segue, scusate le ripetizioni con quanto già detto da Carlo, spero che non sia troppo invadente.

Cari amici, come forse già saprete un recente sondaggio (che conclude una lunga discussione) ha approvato con largo consenso la sostituzione di template di portale con gli occhielli. Un template di portale è un template la cui area di definizione coincide con quella di un portale. Ad esempio, Template:Filosofia coincide con Portale:Filosofia. Un occhiello è una striscia presente a fondo pagina, che racchiude fino a 3 portali diversi. L'occhiello viene realizzato con il Template:Portale, con la semplice sintassi

{{portale|geografia}} per un portale, oppure
{{portale|chimica|fisica|matematica}} per più portali (due o tre, sempre in ordine alfabetico).

(Si veda Template:portale/man per maggiori dettagli sul suo utilizzo, ad esempio per quanto riguarda l'icona.)

Ogni progetto di Wikipedia è invitato a collaborare in questa fase. Su Progetto:Coordinamento/Template/Portali sono stati elencati alcuni template da sostituire. Vi chiediamo quindi di:

  1. Aggiungere elementi come Template:Filosofia alla lista di template da sostituire. Segnalate qui eventuali casi dubbi.
  2. Quando fosse mancante per quell'argomento, procedere a creare un nuovo portale (o una sottopagina di un portale), aggiornando l'elenco dei portali da creare.
  3. Se possibile, procedere manualmente con la loro sostituzione in accordo con gli altri partecipanti al progetto. Consultate pure questa pagina per le linee guida di utilizzo.
    Attenzione: per permettere la compresenza di più portali sulla stessa voce, è necessario sostituire voce per voce il template con {{Portale}}, non è sufficiente modificarne la sintassi o mettere un redirect.
  4. Se è troppo complicato... procederemo con un bot.

Per maggiori informazioni consultate Progetto:Coordinamento/Template/Portali. Grazie per la cortese collaborazione.Ylebru dimmela 09:34, 13 giu 2007 (CEST)

Voce Qualia

Salve, sono un professore di filosofia. Ultimamente mi sto interessando alla neurofilosofia ed alla filosofia della biologia. Ho curato la voce Qualia: http://it.wikipedia.org/wiki/Qualia Qualcuno potrebbe formattarla in modo adeguato con foto? Appena possibile inserisco anche la bibliografia. Grazie --BernardBernoulli

Firma aggiunta da Cat, per firmarsi scrivi quattro tilde, cioè ~~~~
ehm....grazie per il contributo significativo, ma imho non vedo perchè non possa essere tu stesso, a formattare la voce secondo i criteri di wikipedia. E chi meglio di te potrebbe fornire una foto adeguata? --Antiedipo 15:29, 18 giu 2007 (CEST)

Voce Seconda Sofistica

Salve, ho inserito una nuova voce che era richiesta: Seconda sofistica Devo dire che ci sto prendendo gusto :)

Saluti --BernardBernoulli 10:21, 20 giu 2007 (CEST)

Tripartizione filosofica

Potete sistemare la voce? Helios 23:05, 22 giu 2007 (CEST)

molto difficile. A mio avviso si tratta di ricerca originale. --Antiedipo 08:59, 25 giu 2007 (CEST)

S.Mauro Apostrofo a Wikipedia :Cari wikipediani avete cancellato una voce "tripartizione filosofica" Perchè non l'ho confermata? (scusate la mia ignoranza sul sistema di wikipedia e scarso uso del computer)Oppure perchè ritenete inesatta la voce? Se ritenete inesatta la voce vorrei a chi si è permesso di giudicare, fare un pò di domande: Chi ha scritto la tripartizione dell'anima? Chi ha scritto la tripartizione della polis? Cosa significa il tricolore delle repubbliche? Cos'è la tripartizione neoplatonica? Cosa ha tradotto Marsilio Ficino? Se sapete rispondere a queste domande allora forse potete permettervi di mettere il naso nella tripartizione filosofica altrimenti magari andate a fare una ricerca e poi magari ne discutiamo? Non è forse questo il senso di wikipedia? Sono molto arrabbiato perchè i soliti saputelli invece di discutere e contribuire alla cultura, si arrogano in diritto di cassare le voci.Se uno va in biblioteca e trova una cosa che non capisce cosa fa? Prende il libro ne straccia la pagina, perchè parla di cose troppo difficile da capire per il suo povero cervello? Oppure come hanno fatto i fascisti mettondo al rogo i libri che non capivano o di cui erano contrari al contenuto?Poi chiedete le fonti e però non si possono citare libri con copiright altrimenti si arrabbiano.Poi uno fa le analogie che sono chiare come il sole se si studia un pò e poi viene fuori che invece si fa di tutta un'erba un fascio.Prossimamente vi porto la lista di tutti i libri che ora non mi ricordo scrivo quelli che mi tornano in mente:I Propilei Mondadori,Storia d'Italia Einaudi,Il mito della grande madre Sermonti,Dei e divinità dell'India,ss.trinità S.Agostino,Platone le opere,Montagnana Leone Parolo,Storia delle religioni la Repubblica,Storia della filosofia,I Veneti antichi Licio Formigaro.I Veneti catalogo mostra palazzo Grassi(VE),catalogo museo Curfù,Museo di Mel(BL),Museo di Este(PD),museo di Montagnana(PD),Museo di Golasecca(VA),Alchimia e mistica,L'esoterismo,Storia delle religioni Borges.Shajaga Yoga,Il libro dello Yoga,Vita dei santi Paracelso,Il druidismo Jean Markale,Catalogo della mostra i Celti palazzo Grassi(VE)

Esempio di tripartizione filosofica: Libertè, Egalitè,Fraternitè

Tripartizione filosofica è il concetto di uno e trino in versione laica. Il concetto di tripartizione dove il potere viene tripartito,la tribù viene divisa in tre funzioni principali: il sacerdote-guaritore-giudice 1° funzione,cacciatore-guerriero- dignitario 2°funzione,agricoltore-artigiano 3°funzione.Da questa tripartizione del potere tribale antichissima risalente al paleolitico discende la tripartizione del potere teorizzata da Montesqiueu nel libro "lo spirito delle leggi"scritto nel 1748 da cui discende in linea diretta la nostra democrazia nata nel 1948.Socrate e Platone parlavano della tripartizione dell'anima e dalla polis da cui è nata la tripartizione filosofica greca. I filosofi sostenevano che governando le emozioni del singolo essere umano si governano anche i popoli che sono formati da aggregazioni di singole persone.Infatti il triglifo è il simbolo della dea Artemide che è la dea della Temperanza cioè della capacità di autogovernare le emozioni(i triglifi dei capitelli dorici sono ovunque su moltissimi palazzi del rinascimento italiano e soprattutto del Palladio, anticamente i triglifi erano anche sul palazzo di Salomone).Artemide è la Dea più antica della cultura greca e appartenente ad una cultura a loro precedente come viene dimostrato nel museo di Curfù. Le versioni religiose della "tripartizione" è costituita da: Trimurti Indiana(Brhama ,Shiva,Visnhu)che rappresentano a loro volta le tre guna o le tre dinamiche che abitano dentro l'uomo: Dea da Triplice volto(Ecate). Triade Ittita Triade egiziana. Triade palmirena. Triade greca(Jupiter,Poseidon,Ades) Triade romana(Giove,Nettuno,Plutone) La S.S.Trinità cristiana derivante dalla tripartizione neoplatonica. la Trinita gnostica ( Madre, Padre e figlio che è storicamente la più esatta)

Tutte le tripartizioni religiose derivano da antichi miti Sumeri, Babilonesi e Ittiti che adottavano anche la versione malvagia che sono le sfingi,con la funzione di guardia delle porte , le sfingi sono uno e trine cioè tre animali fusi assieme o tori alati androcefali o leoni con testa di donna e ali di aquile etc. etc. Pitagora ed Ermete Trismegisto teorizzavano sulle tre forze interiori.Lo Yoga antico e moderno chiama " sistema sottile" i tre canali ove scorre l'energia kundalini che arriva ai sette chacras. Tre canali sono:Shusuma nadi,Pingala nadi, Ida nadi. I Cinesi con l'agopuntura lo chiamano il nervo dei tre fuochi. La medicina moderna chiama il sistema simpatico i tre nervi simpatici: simpatico di destra,simpatico di sinistra,parasimpatico o canale centrale.I nervi simpatici come tre corde di una chitarra vibrano a seconda degli argomenti trattati esempio: amore, denaro,linguaggio-comunicativo La cosidetta metafisica è mettere in relazione gli argomenti trattati chiamando per nome le funzioni fisiche che operano nel nostro corpo.Concetto difficilissimo da spiegare ma semplicissimo nell'usarlo.Questo tipo di metafisica è già stata brevettata dagli americani. Questo concetto metafisico della tripartizione filosofica antica ha dato origine "all'ermetismo" o volgarmente chiamata (magia alchemica) il cui padre è Ermete Trismegisto capostipite degli alchimisti.Marsilio Ficino traducendo il Corpus ermeticum di E.Trismegisto dette inizio al rinascimento italiano. Gli Alchimisti usano spessissimo la trinità ma prevalentemente quella gnostica. Nell'arte vi sono riferimenti metafisici es.Max Ernst al museo Guggheneim di Venezia ha due quadri esposti: La vestizione della sposa ove si nota che la sposa ha tre teste nascoste e l'uccello rappresentato è L'ibis sacro egiziano che rappresenta il dio Thot (Trismegisto si diceva reincarnazione del Dio Thot) Poi vi è il quadro con le tre dee simbologia della trinità cristiana ortodossa. A Venezia c'è il Patriarca e non il vescovo pertanto la trinità veneziana sarebbe quella con tre dee. S. Mauro abate usava una preghiera con la trinità sui sette segni Signum scriptum San Mauri e fu vescovo francese.La congregazione di Saint Maur o dei cosidetti Maurini ha come sede la chiesa di S.Germain les pres, la congregazione dei maurini dette vita a molti movimenti che riscrivevano la storia in maniera differente alla versione della chiesa ufficiale e come scrive il Mabillon i Maurini dettero finalmente la luce alla modernità e furono gli iniziatori del movimento massonico. Il Tricolore delle repubbliche sono di fatto delle tripartizioni filosofiche ogni colore rappresenta uno dei tre poteri,anche se la storia romantica ottocentesca vuol far passare che il verde del tricolore italiano è il verde dei prati, il rosso del sangue versato dai patrioti,e il bianco il candore delle nevi, il vero significato dei tricolori delle repubbliche di tutto il mondo deriva dalla tripartizione del potere modernemente teorizzato da Montesqiueu,il tricolore come la repubblica è figlio della rivoluzione francese.

Tripartizioni mitologiche: il dio Nettuno ha il tridente simbolo della tripartizione. Platone nel Crizia parla della città di Atlantide e del popolo di navigatori che solcano l'oceano Atlantico come lo facevano i Veneti antichi o Protoveneti.Da queste poche frasi si è scatenata una ridda di leggende.Infatti Platone parla dei veneti eredi di Atlantide la città dove le tre cinta di mura proteggevano il tempio del Dio con il tridente. Anche il fulmine di Giove è tripartito e anche molti altri dei, impugnano fulmini tripartiti, ma le versioni mitologiche più antiche sono dee con tre facce e sono dee dell'acqua:l'acqua ha una formula tripartita piramidale. Anche il tripode che è il vaso celebrativo con tre gambe è una tripartizione filosofica e religiosa,esistono tripodi antichissimi di 5000 anni fa cinesi,ma anche greci,celti,e di molte altre culture, adirittura viene teorizzato che il "grall" sia il tripode ovvero la grolla con 12 beccucci che si usa sulle alpi.


Chi ha scritto la tripartizione dell'anima? Chi ha scritto la tripartizione della polis?
Se non erro sia Platone che Aristotele se ne sono occupati, ma il concetto è più antico.
Cosa significa il tricolore delle repubbliche?
Ottima domanda, ma cosa c'entra? Questa è ideologia, non filosofia.
Cos'è la tripartizione neoplatonica?
Di primo acchito direi quella tra corpo, anima e spirito (cioè principio materiale, vitale e razionale), ma ci sono varie interpretazioni sia antiche che contemporanee (tipo funzione percettiva, emotiva ed intelletiva).
Cosa ha tradotto Marsilio Ficino?
Un sacco di roba, ma suppongo tu ti riferisca al Pimandro.
Se sapete rispondere a queste domande allora forse potete permettervi di mettere il naso nella tripartizione filosofica
Forse?
altrimenti magari andate a fare una ricerca e poi magari ne discutiamo?
Questo vale anche per te: ora come ora hai fatto un elenco di tripartizioni, ma non hai scritto una voce filosofica. Portaci qualche fonte, sistema il tuo testo in maniera organica e riproponilo. La terminologia "tripartizione filosofica" mi è comunque nuova. Una bella voce sulla tripartizione dell'anima non mi sembra male, integrare la voce trinità con elementi della religione tradizionale greca si può fare, qualche aggiunta su trimurti puoi metterla, ma fare di tutta l'erba un fascio senza esposizione convincente e citazione di fonti autorevoli non è utile. Con simpatia, Cat 18:55, 23 lug 2007 (CEST)

Magari prova a cercare le voci trinità, tripartito nelle varie enciclopedie e fate due conti e se i collegamenti non riesci a farli prova su un motore di ricerca cervello rettiliano quantum.Poi altre più pericolose vi scrivo due su tre parole brevettate così vedrai un mondo nascosto ai più che anch'io non credevo esistesse e quasi mi spaventa(AFFINITA',COMUNICAZIONE)Comunque la mia fonte è stata mia madre maestra elementare che mi ha trascinato in giro a centinaia di musei fin da piccolo e quarda caso in un libro inglese citano il bosco di mio nonno in una saga inglese ciao.

Si, ma magari tu prova a leggerti Aiuto:Aiuto tanto per cominciare. Poi se vuoi leggere un bel libro su questi (e altri) temi, prova con "Il Ramo d'Oro" di Frazer. Se vuoi scrivere una voce enciclopedica, non basta una serie di fatti e analogie, ma devi anche poter dimostrare (o almeno rendere attendibile) che ci sia un collegamento tra queste varie cose. Quello che per te è chiaro come il sole, forse non lo è per qualcun altro. Devi, in altre parole, citare le fonti ed aiutare il lettore a capire, convincerlo che si tratta di una cosa seria. Una breve citazione di una paio di frasi non crea alcun problema di copyright, dischetti pieni di foto di pagine di libri invece si. Se non vuoi/puoi citare l'opera, almeno metti un riferimento. Oltretutto questo non mi sembra il luogo adatto per sviluppare la voce. Scrivi il testo salvandolo sul tuo PC e poi inseriscilo nella voce una volta finito. Cat 22:07, 23 lug 2007 (CEST)

L'attentibilità stà nel fatto che la tripartizione filosofica non è un concetto morto che si legge in un libro ma è possibile usarla per parlare al proprio inconscio. Come facevano i Vate, i Druidi in modo da poterlo rendere immune da malattie di tipo psicosomatico e poter guarire da dolori e ferite in maniera molto più veloce.Le leggende che parlano dei maghi o druidi che parlano al dragone è una metafora azzeccatissima sul concetto di riuscire a parlare al cervello rettiliano(cioè il cervello che governa gli istinti identico a quello dei dinosauri nosdtri antenati scoperto da Mc Neal) per guarirlo da dolori e emozioni dolorose e riuscire a togliere i riflessi condizionati che inducono l'inconscio umano e animale a ripetere meccanicamente gesti e abitudini(teoria di Pavlov).A me non interessa scrivere una "voce" per far vedere che sono bravo,perchè pur non essendo laureato mi arrabbio a vedere un vuoto culturale su questo argomento.Argomento che è molto ma molto importante e delicato come ad esempio la leggenda di Atlandide e della tecnologia degli atlantidei che è esattamente quella che ho descritto sopra.Non sopporto sentire e vedere ciarlatani che usano l'ignoranza per spacciare pseudo verità del tipo celtomanie, druidomanie, atlantideomanie o della razza superiore che portano, come già accaduto a dittature dell'ignoranza.I fascisti il tricolore non dovrebbero neanche toccarlo e fuggirne come dracula con il crocefisso perchè l'esatto contrario della dittatura è la democrazia rappresentata dal tricolore simbolo non ideologico ma filosofico della tripartizione del potere e del potere elettivo del popolo. Se a qualcuno interessa il lato curativo della tripartizione filosofica lo posso scrivere in privato in quanto già brevettato dai furbacchioni degli americani che la usano già da decenni. potete scrivere a smauro62@hotmail.it e vi risponderò senza impegno alcuno.

Wikipedia:Pagine da cancellare/Categoria:Liste di filosofi

Salve, è in cancellazione la categoria in oggetto e si sta cercando di comprendere che cosa farsene di tutte le liste connese. Potreste per favore intervenire e pensare ad una soluzione logica ed utile all'enciclopedia? Grazie --L'uomo in ammollo 23:10, 22 giu 2007 (CEST)

Estetismo (filosofia).

Segnalo la voce in oggetto, che a mio avviso è da controllare per copyright come da template inserito. In particolare la voce è quasi interamente composta da uno scritto di tale "Vallone", non meglio individuato, il cui materiale non mi risulta essere stato autorizzato per la copia. --Antiedipo 09:02, 25 giu 2007 (CEST)

kant

Qualcuno conosce l'esempio della colomba di kant? Sono un maturando e la professoressa di filosofia me l'ha chiesto nella 3° prova, so solamente che fa parte della dialettica trascendentale. Potreste aiutarmi mi serve di saperlo per l'orale che ho il 2 luglio e sono disperato!! grazie a chi mi darà una mano

Dall'introduzione alla critica della ragion pura: "La colomba leggiera, mentre nel libero volo fende l’aria di cui sente la resistenza, potrebbe immaginare che le riuscirebbe assai meglio volare nello spazio vuoto d’aria. Ed appunto così Platone abbandonò il mondo sensibile, poiché esso pone troppo angusti limiti all’intelletto; e si lanciò sulle ali delle idee al di là di esso, nello spazio vuoto dell’intelletto puro. Egli non si accorse che non guadagnava strada, malgrado i suoi sforzi, giacché non aveva, per così dire, nessun appoggio sul quale potesse sostenersi e a cui potesse applicare le sue forze per muovere l’intelletto” (trad. it. di G. Gentile e G. Lombardo Radice, Laterza, Roma- Bari, 1985, p. 45)."
Ciò che kant intende dire è che la ragione, quando perde il contatto con la realtà, slanciandosi verso la metafisica, non guadagna certezze, ma anzi, scivola nell'indeterminabile e nell'assenza di senso, che costituisce il suo limite. Occorre all'intelletto la resistenza offerta dalla realtà, ovvero dall'esperienza sensibile, per poter ottenere una conoscenza vera e non pure astrazioni. --Antiedipo 15:56, 28 giu 2007 (CEST)

Messaggio inserito per errore. Cancellato--Gierre 17:39, 30 giu 2007 (CEST)

trascendentale agg. m. e f. [pl. -i] 1 ( filos.) nella terminologia filosofica medievale e precedente a Kant, aggettivo qualificante le proprietà che sono comuni a tutte le cose e trascendono le categorie; nella filosofia di Kant e successiva, sinonimo di a priori (e opposto di empirico) in quanto qualifica le condizioni formali del pensiero che consentono la conoscenza: filosofia trascendentale, la filosofia critica, ovvero il criticismo, in quanto indaga le condizioni trascendentali della conoscenza | io, soggetto trascendentale, la coscienza universale che condiziona l’esperienza | Usato anche come n.m. [pl. -i]: il trascendentale 2 ( estens.) che supera la normalità, eccezionale: risolvere un’equazione non è un problema trascendentale; questo vino non è niente di trascendentale | tecnica trascendentale, ( mus.) quella richiesta per eseguire pezzi di notevole difficoltà ? trascendentalità n.f. invar. ? trascendentalmente avv. in modo trascendentale, dal punto di vista trascendentale

Ergo: 2 (estens.) "Voce trascendentale" si può usare tranquillamente.

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