Gran Premio di Spagna 1981
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349º GP del Mondiale di Formula 1 Gara 7 di 15 del Campionato 1981 | |||||||||||||
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Data | 21 giugno 1981 | ||||||||||||
Nome ufficiale | XXVII Gran Premio de España Talbot Formula 1 | ||||||||||||
Luogo | Jarama | ||||||||||||
Percorso | 3,312 km | ||||||||||||
Distanza | 80 giri, 264,960 km | ||||||||||||
Clima | Soleggiato | ||||||||||||
Risultati | |||||||||||||
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Il Gran Premio di Spagna 1981 è stata la settima prova della stagione 1981 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 21 giugno 1981 sul Circuito Permanente del Jarama, vicino a Madrid. La gara è stata vinta dal canadese Gilles Villeneuve, su Ferrari; per il vincitore si trattò del sesto, e ultimo, successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra e il britannico John Watson su McLaren-Ford Cosworth.
VigiliaModifica
Sviluppi futuriModifica
La FOCA annunciò la prima bozza del calendario per la stagione 1982. Il campionato sarebbe partito il 24 gennaio in Sudafrica e si sarebbe concluso, dopo 16 gare, a Las Vegas il 3 ottobre. Il Gran Premio del Belgio sarebbe tornato sul Circuito di Spa-Francorchamps, mentre le gare in Austria e Spagna erano sub judice, in vista dei lavori necessari di adeguamento dei circuiti. La gara di San Marino (prevista a Imola o al Mugello) e una gara da tenere sul circuito di Digione (come Gran Premio di Svizzera) erano le gare di riserva. La novità del calendario era una gara su un tracciato cittadino a Detroit.[1]
La Goodyear, che si era ritirata a fine stagione 1980, per l'incertezza che regnava in merito al campionato di Formula 1, annunciò la sua volontà di rientrare nel circus dal successivo Gran Premio di Francia, equipaggiando Brabham e Williams. Tale decisione portò la Michelin (che di fatto aveva rifornito le coperture a tutte le scuderie, tranne Toleman, e per una gara anche la Fittipaldi), a annunciare la sua volontà di limitare il suo impegno a un numero limitato di team, in pratica le quattro case "ufficiali" Ferrari, Renault, Alfa Romeo e Talbot-Ligier. La casa francese, agli altri team, avrebbe fornito solo un numero limitato di gomme. Ciò permetteva però anche alla Pirelli di aumentare il numero di scuderie sue clienti.[2]
Aspetti tecniciModifica
La Fittipaldi abbandonò l'uso degli pneunamtici Avon e ripassò nuovamente alla Michelin. Ora solo la Toleman non era gommata dalle coperture francesi, ma rifornita dalla Pirelli. La Renault impiegò sia per Prost che per Arnoux il modello RE30.
Aspetti sportiviModifica
In una prima lista di 30 iscritti l'argentino Ricardo Zunino prendeva il posto di Marc Surer all'Ensign, mentre il cileno Eliseo Salazar, della March, era iscritto come prima riserva. Non era invece inserito lo spagnolo Emilio de Villota, che avrebbe dovuto affrontare la gara con una Williams privata dell'Equipe Banco Occidental.[3] Il Patto della Concordia fissava in 30 il numero di vetture che potevano essere iscritte a un gran premio: 12 su richiesta della FISA e 18 della FOCA. La scuderia privata di de Villota non faceva parte di nessuno dei due schieramenti. De Villota allora venne avvicinato dalla Fittipaldi (la cui presenza al gran premio era però in dubbio, viste le difficoltà economiche della scuderia brasiliana) e dall'Ensign. Quest'ultima però, che aveva appiedato Marc Surer, e iscritto al suo posto Zunino, chiedeva un pagamento per poter correre, troppo oneroso per lo spagnolo. FISA e FOCA assicurarono comunque che, qualora una delle 30 vetture non si fosse presentata a correre, il suo posto sarebbe stato preso dallo spagnolo.[4]
Giorgio Francia, ottenuta la Superlicenza, sostituì Piercarlo Ghinzani all'Osella. Francia aveva disputato in Formula 1 solo le prove del Gran Premio d'Italia 1977, con una Brabham, senza qualificarsi.[5] Eliseo Salazar abbandonò la March, che così iscrisse il solo Derek Daly, e venne ingaggiato dall'Ensign, che non finalizzò l'accordo con Ricardo Zunino.
Al giovedì sera l'ATS non presentò, per un ritardo del manager, il documento di licenza necessario per poter partecipare alla gara. Il Real Automóvil Club de España (RACE) estromise la scuderia tedesca e al suo posto fece partecipare alla prove libere del venerdì la vettura di de Villota (che compì un solo giro prima che il motore esplodesse). Alle 13 del venerdì la FISA informò il RACE che, qualora de Villota avesse partecipato alle qualifiche, il gran premio avrebbe violato il Patto della Concordia e non sarebbe stato considerato valido per il campionato mondiale. Gli organizzatori spagnoli decisero così di escludere de Villota e riammettere l'ATS.[6]
SponsorModifica
La gara ottenne l'abbinamento con la casa automobilistica francese Talbot, che da inizio stagione supportava la scuderia Ligier. La John Player Special tornò come sponsor del Team Lotus.[7]
QualificheModifica
ResocontoModifica
La mancanza di un elicottero pronto in caso di emergenza rischiò di far saltare la prima giornata di prove, così come si paventò un nuovo sciopero dei meccanici, dopo quanto successo prima della partenza del Gran Premio del Belgio.
Il migliore delle prove del venerdì fu l'australiano Alan Jones, che segnò 1'14"42; precedette il compagno di squadra Carlos Reutemann, distante di quattro decimi. La pista si presentava poco gommata e il grande caldo non agevolava il lavoro delle scuderie. Nelson Piquet, terzo nella classifica del campionato, chiuse solo al diciassettesimo posto. Beppe Gabbiani, dell'Osella, vide cancellati tutti i suoi tempi in quanto la sua vettura non venne considerata regolare.[6]
Al sabato Jacques Laffite strappò la pole position, essendo l'unico pilota a scendere sotto il muro dell'1"14. Per il francese fu la settima partenza al palo in gara valida per il mondiale. Jones completò la prima fila mentre la seconda fila venne conquistata da Reutemann e Watson. Nelson Piquet risalì in nona posizione, mentre Gilles Villeneuve fu settimo.[7]
RisultatiModifica
I risultati delle qualifiche[8] furono i seguenti:
GaraModifica
ResocontoModifica
Jacques Laffite, partito dalla pole position, fece scivolare la frizione: in testa andò così Alan Jones seguito da Carlos Reutemann, Gilles Villeneuve, Mario Andretti e Alain Prost. Il francese della Ligier, al termine del primo giro, si trovò solo undicesimo. Alla prima curva vi furono delle toccate che danneggiarono le vetture di Prost, Pironi e Patrese, che però poterono proseguire. All'inizio del secondo giro, al termine del lungo rettilineo, Villeneuve passò Reutemann.
Jones controllò la corsa fino al giro 14 quando, per un'uscita di pista, cedette innumerevoli posizioni ritrovandosi sedicesimo. In testa andò Gilles Villeneuve, seguito da Reutemann e Alain Prost, che aveva passato Andretti; chiudevano la zona dei punti Nelson Piquet e John Watson. Al venticinquesimo giro Piquet tentò di passare Andretti, entrambi però finirono fuori pista e vennero così passati da Watson e Laffite, che conquistarono il quarto e quinto posto. Sesto era Piquet, che aveva comunque passato l'italoamericano dell'Alfa Romeo. Quattro giri dopo Prost, terzo, si ritirò per un testacoda. Ora la classifica recitava: Gilles Villeneuve, Carlos Reutemann, John Watson, Jacques Laffite, Nelson Piquet ed Elio De Angelis (che aveva appena passato Andretti).
La classifica per le prime posizioni rimase invariata fino al giro 44 quando anche Nelson Piquet si ritirò per un incidente. Cinque giri dopo Jacques Laffite passò Watson e si poneva all'inseguimento di Reutemann. Al giro 62 l'argentino venne passato sia da Laffite che da Watson. Ora dietro a Villeneuve quindi vi era Laffite, seguito da Watson, Reutemann, le due Lotus e Jones.
Villeneuve riusciva a sfruttare a pieno la potenza del suo turbo allungando sul rettilineo per poi resistere tenacemente nel misto. Si formò un trenino composto da cinque monoposto vicinissime. Il canadese resistette per diversi giri agli assalti di Laffite, vincendo la sesta, e ultima, gara valida per il mondiale di Formula 1 della sua carriera. Il canadese precedette Laffite per 211 millesimi, poi Watson (a podio dopo due stagioni) mentre De Angelis, quinto, fu distanziato di un secondo e 231 millesimi. L'arrivo ricordò quello in volata del Gran Premio d'Italia 1971, con Peter Gethin davanti a altre quattro vetture racchiuse in sei decimi.[9]
Grazie alle vittorie di Villeneuve, la Ferrari è riuscita a raccogliere negli ultimi 2 Gran Premi (Monaco e Spagna) più punti di quanti ne avesse ottenuti nei precedenti 19 (21 a 13).
RisultatiModifica
I risultati del gran premio[10] furono i seguenti:
ClassificheModifica
PilotiModifica
Pos. | Pilota | Punti |
---|---|---|
1 | Carlos Reutemann | 37 |
2 | Alan Jones | 24 |
3 | Nelson Piquet | 22 |
4 | Gilles Villeneuve | 21 |
5 | Jacques Laffite | 17 |
6 | Riccardo Patrese | 10 |
7 | Elio De Angelis | 7 |
8 | Nigel Mansell | 5 |
9 | Didier Pironi | 5 |
= | Eddie Cheever | 5 |
11 | John Watson | 4 |
= | Alain Prost | 4 |
13 | Marc Surer | 4 |
14 | Mario Andretti | 3 |
= | Héctor Rebaque | 3 |
16 | René Arnoux | 2 |
17 | Patrick Tambay | 1 |
= | Andrea De Cesaris | 1 |
CostruttoriModifica
Pos. | Team | Punti |
---|---|---|
1 | Williams-Ford Cosworth | 61 |
2 | Ferrari | 26 |
3 | Brabham-Ford Cosworth | 25 |
4 | Ligier-Matra | 17 |
5 | Lotus-Ford Cosworth | 12 |
6 | Arrows-Ford Cosworth | 10 |
7 | Renault | 6 |
8 | McLaren-Ford Cosworth | 5 |
9 | Tyrrell-Ford Cosworth | 5 |
10 | Ensign-Ford Cosworth | 4 |
11 | Alfa Romeo | 3 |
12 | Theodore-Ford Cosworth | 1 |
NoteModifica
- ^ In calendario 16 corse nel torneo '82, in La Stampa, 21 giugno 1981, p. 21.
- ^ Cristiano Chiavegato, Ricomincia la guerra tra Michelin e Good Year, in Stampa Sera, 22 giugno 1981, p. 12.
- ^ (ES) Problemas de iscripcion para Emilio Villota, in El Mundo Deportivo, 6 giugno 1981, p. 30. URL consultato il 20 giugno 2013.
- ^ (ES) Xavier Ventura, Villota, todo son problemas, in El Mundo Deportivo, 18 giugno 1981, p. 29. URL consultato il 20 giugno 2013.
- ^ Una Arrows per il fratello di Villeneuve?, in Stampa Sera, 22 giugno 1981, p. 12.
- ^ a b Cristiano Chiavegato, Il Gran Premio ha rischiato di saltare anche quest'anno, in La Stampa, 20 giugno 1981, p. 21.
- ^ a b Cristiano Chiavegato, In Spagna non è tempo di miracoli per la Ferrari, in La Stampa, 21 giugno 1981, p. 21.
- ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
- ^ Cristiano Chiavegato, Questa volta il merito è del pilota, in Stampa Sera, 22 giugno 1981, p. 12.
- ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
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