Taranto - Città dei due mari
 


Taranto (Tàrde, Tarde o Tarende in dialetto tarantino) è un comune italiano di 200.718 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Puglia.

È il secondo comune della regione per popolazione. L'area vasta tarantina è costituita da 28 comuni, dei quali Taranto è il capofila. Situata nell'omonimo Golfo sul Mar Ionio, si estende tra due mari: il Mar Grande ed il Mar Piccolo.

Il Mar Piccolo è separato dal Mar Grande da due penisole che lo chiudono a golfo, orientate entrambe verso un'isola che costituisce il nucleo originale della città, e collegate ad essa tramite il Ponte di Porta Napoli ed il Ponte Girevole.
L'isola è divenuta tale in seguito al taglio della penisola eseguito durante la costruzione del fossato del Castello Aragonese, trasformato in seguito nel canale navigabile che mette in comunicazione il Mar Piccolo con il Mar Grande.
Quest'ultimo, chiamato più frequentemente "rada" in quanto vi sostano le navi in attesa, è separato dal Mar Ionio dalle Isole Cheradi di San Pietro e San Paolo e da Capo San Vito.

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In evidenza


La Mappa di Soleto è la più antica mappa geografica occidentale proveniente dall'antichità classica.

La Mappa di Soleto
La Mappa di Soleto

Si tratta del frammento di un vaso attico smaltato di nero, un ostrakon le cui dimensioni sono di appena di 5,9 cm per 2,9 cm, e sul quale è incisa la linea costiera della penisola salentina insieme a due toponimi greci ed undici toponimi indigeni, le cui posizioni sono indicati da punti. Si riconoscono i nomi di Taranto scritto in greco (Τάρας, Taras) e di Otranto, Nardò, Ugento, Soleto e Leuca scritti in messapico, mentre ai lati sono indicati in modo schematico il Mar Ionio ed il Mare Adriatico simboleggiati da sigma a quattro tratti.

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Sapevi che...


La birra Raffo è per antonomasia "la birra dei tarantini".

Il marchio della birra Raffo
Il marchio della birra Raffo

La sua storia cominciò nel 1919, quando Vitantonio Raffo inaugurò lo stabilimento di produzione a Taranto. La gestione familiare si protrasse fino al 1961, quando il marchio fu ceduto al gruppo Peroni, che ne conservò anche la ricetta, lo stabilimento e le maestranze. Negli anni settanta ne furono prodotti circa 48.000 ettolitri, grazie alla sua diffusione anche in Basilicata e Campania oltre che in Puglia, regione che annovera da sempre il maggior numero di estimatori.

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Citazioni


Quinto Orazio Flacco - A Settimio - Odi, II, 6, 10

«Quell'angolo di mondo più d'ogni altro m'allieta,
là dove i mieli a gara con quelli del monte Imetto fanno
e le olive quelle della virente Venafro eguagliano;
dove Giove primavere regala, lunghe, e tiepidi inverni,
e dove Aulone, caro pure a Bacco che tutto feconda,
il liquor d'uva dei vitigni di Falerno non invidia affatto.»

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Immagini


Taranto - Municipio di sera (gentile concessione)
Taranto - Municipio di sera
(gentile concessione)
Bibliografia


  • Giacinto Peluso - Storia di Taranto
    Scorpione Editrice - Taranto, 1991
  • Nicola Caputo - Taranto com'era
    Edizioni Cressati - Taranto, 2001
  • Patrizia De Luca - Il Centro Storico di Taranto: l'Isola
    Scorpione Editrice - Taranto, 2004
  • P. Massafra - F. Carrino - Il Centro Storico di Taranto: il Borgo
    Scorpione Editrice - Taranto, 2004
  • Ettore M. De Juliis - D. Loiacono - Taranto. Il Museo Archeologico
    Mandese Editore - Taranto, 1988
  • Ettore M. De Juliis - Gli Ori di Taranto in Età Ellenistica
    Arnoldo Mondadori Editore - Milano, 1984
  • Giuseppe Mazzarino - Taranto, la sua "vera" storia
    Ink line - Taranto, 1999
  • Bellacicco-Chirico-De Vitis-Ferilli-Mastronuzzi - Il mistero della marchesa
    -recupero di palazzo de Beaumont Bonelli fra storia ed esoterismo

    - Centro Culturale Filonide Editore - Taranto, 2008
  • Enrico Vetrò - Galeso, novecento metri di mito - Taranto, 2005
Taranto che sarà...
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Articoli in Vetrina
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Taranto (2005-2009)
Notte di Taranto (2005-2008)
Dialetto tarantino (2006-2009)

Storia


Eraclea, prima fase
Eraclea, prima fase
Eraclea, seconda fase
Eraclea, seconda fase

Taranto, per resistere alla potenza di Roma, strinse un’alleanza con Pirro, Re dell'Epiro e nipote di Alessandro Magno, il quale inviò il suo luogotenente Milone con un esercito di circa 30.000 uomini e 20 elefanti, obbligando i Tarantini validi ad arruolarsi. Gli scontri tra epiroti e romani furono sempre durissimi e costosi in termini di vite umane: la famosa battaglia di Eraclea del 280 a.C., che vide protagonisti il console romano Publio Valerio Levino e lo stesso Pirro, costò 7.000 morti, 2.000 prigionieri e 15.000 feriti ai romani, mentre 4.000 morti e un gran numero di feriti si contarono tra i greci. I successi degli epiroti furono conseguiti grazie alla presenza in battaglia degli elefanti da guerra, animali tanto imponenti quanto sconosciuti ai legionari romani.

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Economia


Il porto di Taranto ospita numerose imbarcazioni per la pesca. La flotta è costituita principalmente da circa 80 pescherecci, che non superano le 10 tonnellate di stazza lorda e che praticano la pesca a strascico, mentre le rimanenti imbarcazioni della piccola pesca operano con reti da posta. Il mare, ricco e generoso, è popolato da dentici e orate, cernie, triglie e alici, gamberi e calamari.

Un citro nel Mar Piccolo di Taranto
Un citro nel Mar Piccolo di Taranto

Taranto inoltre ha rappresentato la maggiore area di produzione al mondo di mitili allevati, con un stima prossima alle 30.000 tonnellate/anno e i suoi 1.300 addetti. La mitilicoltura caratterizza da secoli l'economia della città, tanto che la cozza rappresenta il simbolo gastronomico per eccellenza di Taranto. Si racconta che i primi vivai di La Spezia, Pola, Olbia e persino di Chioggia siano stati impiantati da mitilicoltori emigrati da questa città. Nel 2011 è stata scoperta una forte contaminazione da diossina e PCB dei fondali del primo seno del Mar Piccolo (il più vicino all'ILVA) e questo ha costituito un duro colpo per l'immagine della cozza tarantina.

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Personalità


Falanto è una figura della mitologia greca, condottiero dei coloni Partheni provenienti da Sparta.

Il mito di Falanto rappresentato nel Borgo Antico di Taranto
Il mito di Falanto rappresentato nel Borgo Antico di Taranto

Secondo la leggenda, la sua figura è fortemente legata alla città di Taranto, in quanto Falanto sarebbe il fondatore dell'antica colonia greca a cui avrebbe dato il nome di Saturo, cioè "città dedicata a Sat" (Sat-Ur). Sparta era una città guerriera per tradizione, e per consentire il mantenimento demografico durante i periodi di lontananza delle milizie, le donne erano autorizzate a procreare figli illegittimi, destinati però a vivere emarginati ed in condizione subalterna.

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Architetture


La chiesa di San Domenico Maggiore (già San Pietro Imperiale) di Taranto è una delle chiese più antiche del Borgo Antico della città.

La chiesa di San Domenico Maggiore
La chiesa di San Domenico Maggiore

Fu costruita nel 1302 dalla nobile famiglia Taurisano, come si può leggere da una iscrizione in latino nello stemma del portale di ingresso: "HOC OPUS FIERI FECIT NOBILIS VIR IOHANNES TAURISANENSIS SUB ANNO DOMINI MCCCII" "QUEST'OPERA FECE COSTRUIRE IL NOBILE GIOVANNI TAURISANO NELL'ANNO 1302". Giovanni Taurisano arrivò in Italia dalla Provenza (Francia), al seguito di Carlo II d'Angiò che lo nominò feudatario di Taurisano (LE). A Taranto si dedicò tra l'altro alla ricostruzione dell'antica chiesa di San Pietro Imperiale, abbandonata dai monaci Benedettini nel 1228, dedicando il nuovo edificio a San Domenico in Soriano.

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Lingua


Il Padre nostro

Táte nuéstre
ca stéje jindr’a le cíjele
cu ssije sandefecáte ’u nóme túve
cu avéne ’u règne túve
cu ssija fatte ’a vulundá’ ttóve
a ccume ’Ngíjele accussíne ’nDèrre.
Dànne ósce a nnúje ’u páne nuèstre e pp’ogne ggiúrne
e llívene a nnúje le díebbete nuèstre
a ccúme nú’ le leváme a lle debbetúre nuèstre
e nnò ffá’ ca n’abbandúne a’ ’ndendazzióne
ma lìbberene d’ô mále.
Àmën.

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Per i lupi dei due mari...


Una vista del Mar del Giappone
Una vista del Mar del Giappone

Il mare, una vasta distesa di acqua salata che copre circa il 70% della superficie del nostro pianeta e fa sì che la Terra, vista dallo spazio, abbia l'aspetto di un "pianeta blu". Questo colore è dovuto alla presenza degli oceani che rappresentano il tipo di ambiente più diffuso sul pianeta: un ambiente fondamentale per l'equilibrio ecologico e per la vita dell'uomo del quale, però, c'è ancora molto da scoprire. Puoi iniziare a farlo leggendo o collaborando alle voci che trovi a partire dal Portale del Mare.

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