Contea di Caltabellotta

La Contea di Caltabellotta fu un'entità feudale esistita in Sicilia dal XIV secolo fino agli inizi del XIX secolo, corrispondente all'odierno comune di Caltabellotta, in provincia di Agrigento.

Contea di Caltabellotta
Informazioni generali
CapoluogoCaltabellotta
Popolazione3094[1] (1640)
Dipendente daRegno di Sicilia
Amministrazione
ContePeralta (1338-1453), De Luna d'Aragona (1453-1620), Moncada di Paternò (1620-1727), Alvarez de Toledo (1727-1812)
Evoluzione storica
Inizio1338 con Raimondo Peralta
CausaInvestitura a I Conte di Caltabellotta di Raimondo Peralta da parte del re Pietro II di Sicilia
Fine1812 con Francisco de Borja Álvarez de Toledo
CausaAbolizione del feudalesimo con la promulgazione della Costituzione siciliana
Preceduto da Succeduto da
Val Demone Distretto di Sciacca
Conte di Caltabellotta
Corona araldica
Corona araldica
Data di creazione20 gennaio 1338
Creato daFederico III di Sicilia
Primo detentoreRaimondo Peralta
Attuale detentoreLeoncio Alonso González de Gregorio y Álvarez de Toledo
Confluito nei titoli delDuca di Medina Sidonia
Trasmissioneereditaria

Storia modifica

La Contea di Caltabellotta fu istituita con diploma del 20 gennaio 1338 concesso dal re Federico III di Sicilia al suo ammiraglio Raimondo Peralta - di cui ebbe conferma l'8 aprile 1339 - che lo nominò conte di detto feudo per i servigi da lui resi nella guerra contro gli Angioini.[2] Nel 1404, la Contea passò sotto il dominio dei Luna, poiché Artale de Luna, sposò Margherita Peralta, figlia del Conte Nicola.[3]

Nel 1568, a Caltabellotta ebbe luogo il matrimonio tra Cesare Moncada, principe di Paternò, ed Aloisia de Luna, figlia di Pietro, duca di Bivona, celebrato dal vescovo di Girgenti, che portò lo Stato feudale in dote ai Moncada.[4]

Il dominio dei Principi di Paternò sulla Contea di Caltabellotta durò fino al 1713, alla morte di Ferdinando Moncada Aragona, VI principe di Paternò, che non lasciò discendenza maschile. Gli succedette l'unica figlia femmina Teresa Caterina Fajardo, fatto contestato dal cugino Luigi Guglielmo Moncada Branciforte, duca di San Giovanni, che avviò una lite per la successione nel possesso dei titoli e dei feudi ereditati dal padre, conclusasi nel 1752 con sentenza emanata dal Tribunale della Gran Corte, che investì Federico Vincenzo Alvarez de Toledo Moncada, duca di Ferrandina, figlio di Caterina, della Contea di Caltabellotta e degli altri domini feudali dei Moncada in precedenza appartenuti ai Luna e agli Aragona.[5]

I Duchi di Ferrandina, che in seguito divennero Duchi di Medina Sidonia, furono possessori della Contea di Caltabellotta fino al 1812, quando fu deliberata l'abolizione del feudalesimo in Sicilia con la promulgazione della Costituzione siciliana, concessa dal re Ferdinando III di Borbone in risposta alla rivolta scoppiata nell'isola e all'avanzata napoleonica.

Nel XXI secolo, per morte di Luisa Isabel Álvarez de Toledo y Maura, XXI duchessa di Medina Sidonia nel 2008, sposata con José Leoncio González de Gregorio y Martí, della famiglia dei conti di la Puebla de Valverde, il titolo viene trasmesso per linea di successione a quest'ultima dinastia.

Cronotassi dei Conti di Caltabellotta modifica

Epoca feudale modifica

Epoca post-feudale modifica

Note modifica

  1. ^ M. Trigilia, S. Pellegrino di Caltabellotta. Dalla leggenda alla storia, Trigilia, 2011, p. 90.
  2. ^ Russo, p. 58.
  3. ^ V. M. Amico, Dizionario Topografico Della Sicilia del 1757, vol. 1, Di Marzo, 1885, p. 199.
  4. ^ G. A. della Lengueglia, Ritratti della prosapia et heroi Moncadi nella Sicilia, vol. 1, Sacco, 1657, pp. 567-568.
  5. ^ V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 1, Forni, 1981, p. 367.

Bibliografia modifica

  • F. M. Emanuele e Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, vol. 1, Palermo, Stamperia de' Santi Apostoli, 1757.
  • E. Mazzarese Fardella, I feudi comitali di Sicilia dai Normanni agli Aragonesi, Catania, Giuffrè, 1974.
  • M. A. Russo, I Peralta e il Val di Mazara nel 14. e 15. secolo: sistema di potere, strategie familiari e controllo territoriale, Caltanissetta, Sciascia, 2003, ISBN 8882411745.