Albera Ligure

comune italiano

Albera Ligure (Albera in piemontese, Arbêa in ligure) è un comune italiano di 302 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte, situato in val Borbera.

Albera Ligure
comune
Albera Ligure – Stemma
Albera Ligure – Bandiera
Albera Ligure – Veduta
Albera Ligure – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoRenato Lovotti (lista civica Insieme per Albera) dal 26-5-2014 (3º mandato dal 9-6-2024)
Territorio
Coordinate44°42′12″N 9°04′02″E
Altitudine423 m s.l.m.
Superficie21,23 km²
Abitanti302[1] (31-3-2024)
Densità14,23 ab./km²
FrazioniAstrata, Figino, San Martino, San Nazzaro, Santa Maria, Vendersi, Vigo, Volpara
Comuni confinantiCabella Ligure, Cantalupo Ligure, Fabbrica Curone, Montacuto, Rocchetta Ligure
Altre informazioni
Cod. postale15060
Prefisso0143
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006002
Cod. catastaleA146
TargaAL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 831 GG[3]
Nome abitantialberesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Albera Ligure
Albera Ligure
Albera Ligure – Mappa
Albera Ligure – Mappa
Mappa del Comune di Albera Ligure all'interno della Provincia di Alessandria.
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Situato sulla riva destra del torrente Borbera che dà il nome alla vallata, alle pendici nord-ovest del Monte Ebro (1701 m) che è la vetta più elevata della Provincia di Alessandria. Il nucleo principale del comune è diviso dal Borgo di San Martino dal torrente Albirola, un affluente del Borbera, che prende probabilmente il nome dal comune. Fanno parte della località le frazioni: San Nazzaro, Astrata e Spinola, e si trovano lungo la provinciale che da Arquata Scrivia raggiunge Cabella Ligure. Le frazioni Santa Maria, Vendèrsi, Vigo, Figino e Volpara sono situate ad est, sparse sul territorio comunale che raggiunge i 1 559 metri del monte Pana.

La storia del paese, così come la sua gastronomia si alterna tra Piemonte e Liguria. Le prime notizie del borgo, anche se probabilmente di origini Liguri Dectunine, risalgono al medioevo. Circa mille anni fa, attorno al IX secolo, nella frazione di Vendèrsi venne fondata, sulle vestigia di un insediamento romano un'abbazia benedettina, dove trovarono rifugio i contadini messi in fuga dalle invasioni barbariche. Con i beni dell'Abbazia, decaduta nel XIII secolo venne creato un feudo pontificio signorile ed un'immunità ecclesiastica con a capo un provosto sotto la diretta protezione papale. All'epoca della fondazione di Alessandria nel 1168 il comune di Albera venne menzionato tra quelli che aderirono alla lotta contro Federico Barbarossa. Verso la metà del XV secolo, passò sotto la dominazione dei Feudi imperiali liguri ed amministrata da varie famiglie nobili genovesi e tortonesi, fra cui i Fieschi, Sauli e i Gambara, fino all'abolizione dei feudi imperiali nel luglio 1797.

Nella seconda metà del XVII secolo, dietro mandato del vescovo Carlo Settala, allora vescovo di Tortona, furono coniate a nome di Albera alcune monete. Al dritto era raffigurato lo stemma del casato dei Settala e al rovescio una figura vescovile stante, con mitra e pastorale[4].

Solo nel 1861 venne ad essere compreso nella provincia di Alessandria.

Nel 1863 il comune di Albera assunse la nuova denominazione di "Albera Ligure".[5]

Nel 1929 il paese fu aggregato al comune di Rocchetta Ligure ma riacquistò l'indipendenza amministrativa dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune di Albera Ligure sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 gennaio 1997.[6]

«Semitroncato partito: nel primo, di rosso, alle lettere maiuscole A e L, d'oro; nel secondo, di azzurro, alle due stelle di otto raggi, ordinate in palo, d'oro; nel terzo, d'oro, alla torre di rosso, mattonata di nero, chiusa e finestrata di due dello stesso, merlata alla guelfa di cinque, fondata sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Nella frazione di Vendèrsi si trova la chiesa dei Santi Matteo e Fortunato risalente al IX secolo La precedente abbazia si trovava invece a monte del paese, in località denominata "Pian dei Preti", ancora oggi visibilmente interessata da movimenti franosi che all'epoca distrussero l'abbazia. Dell'importante abbazia di Vendèrsi rimane solo un coperchio di un sarcofago in granito, a sezione, con aggetti angolari, lungo 2 metri e largo 80 cm, addossato al muro esterno della chiesa e forse utilizzato in età medievale come copertura della tomba di un alto prelato o di un benefattore. Dell'antica pieve del capoluogo si conserva, addossato al lato sud della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista un porticato a due piani con volte a vela. Nella sacrestia, la parte più antica del complesso, vi sono volte affrescate con stemmi pontifici e motivi floreali. Nella frazione Figino si possono osservare i resti di una torre antica, forse un osservatorio per segnalare agli abitanti del tempo l'avvicinarsi dei Saraceni provenienti dalla Liguria e dal mare.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere

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Nel paese secondo il censimento ISTAT al 31 dicembre 2007 vivevano nel paese 5 stranieri.

Cultura

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Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antiche. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste. Il dialetto parlato nel paese è un tipo di ligure di transizione fra il genovese e il dialetto della bassa valle, anch'esso di origine ligure.

La manifestazione più importante è la Festa del Pane in località Molino di Santamaria, il cui forno, fin dal 1700, ha prodotto prelibate forme di pane grazie alla forza di un mulino ad acqua. La festa è organizzata dal Comune e dalla Comunità Montana Val Borbera e ha luogo La domenica successiva a Ferragosto. Patrono del paese è San Giovanni Battista la cui ricorrenza cade il 24 giugno.

Economia

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Ad Albera ligure negli ultimi anni si sta profilando un turismo silenzioso e discreto per famiglie e amanti della natura e della pace, ma l'attività principale resta l'agricoltura. Ancora oggi si coltivano cereali, legumi, patate, e foraggi. Importante è l'allevamento, soprattutto degli ovini. La migrazione verso il genovesato e la pianura negli anni passati è sempre stata intensa, e negli ultimi cinquant'anni ha letteralmente spopolato diversi comuni e frazioni della valle.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
3 luglio 1985 25 maggio 1990 Franco Franzante Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [8]
25 maggio 1990 24 aprile 1995 Franco Franzante Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [8]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Franco Franzante centro-sinistra Sindaco [8]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Franco Franzante lista civica Sindaco [8]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Roberto Massacane lista civica Sindaco [8]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Roberto Massacane lista civica Sindaco [8]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Renato Lovotti lista civica Insieme per Albera Sindaco [8]
27 maggio 2019 9 giugno 2024 Renato Lovotti lista civica Insieme per Albera Sindaco [8]
9 giugno 2024 in carica Renato Lovotti lista civica Insieme per Albera Sindaco [8]
  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Promis.
  5. ^ Regio decreto 11 gennaio 1863, n. 1126, in materia di "Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione."
  6. ^ Albera Ligure, decreto 1997-01-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  8. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Bibliografia

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  • Domenico Promis, Albera, in Monete del Piemonte inedite o rare - supplemento, Torino, Stamperia reale, 1861.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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