Carlotta di Lussemburgo
Carlotta | |
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Granduchessa di Lussemburgo | |
In carica | 14 gennaio 1919 – 12 novembre 1964 |
Incoronazione | 19 gennaio 1919 |
Predecessore | Maria Adelaide |
Successore | Giovanni |
Nome completo | Charlotte Aldegonde Élise Marie Wilhelmine |
Trattamento | Altezza granducale |
Nascita | Colmar-Berg, 23 gennaio 1896 |
Morte | Fischbach, 9 luglio 1985 |
Luogo di sepoltura | Cattedrale di Notre-Dame, Lussemburgo |
Casa reale | Nassau-Weilburg |
Padre | Guglielmo IV |
Madre | Maria Anna di Braganza |
Consorte | Felice di Borbone-Parma |
Figli |
Carlotta di Lussemburgo, nata Charlotte Aldegonde Elise Marie Wilhelmine di Nassau-Weilburg (Colmar-Berg, 23 gennaio 1896 – Fischbach, 9 luglio 1985), è stata granduchessa di Lussemburgo dall'abdicazione della sorella Maria Adelaide, nel 1919, fino alla propria rinuncia al trono, nel 1964, in favore del figlio Giovanni.
BiografiaModifica
GiovinezzaModifica
Carlotta era la secondogenita (di sei figlie) di Guglielmo IV di Lussemburgo e di Maria Anna di Braganza, figlia del re del Portogallo Michele I. Nacque il 23 gennaio 1896 nella residenza estiva di Colmar-Berg durante il regno del nonno Adolfo I, primo granduca indipendente dai Paesi Bassi (1890-1905) della casa Nassau-Weilburg. L'anziano sovrano chiese di imporle un nome assai diffuso in famiglia: la nipote maggiore ed erede al trono, di due anni, era stata denominata Maria Adelaide, come sua moglie.
Le future granduchesse (fu cambiata la legge di accesso al trono per permettere la successione femminile) sarebbero state famose per essere tra le pochissime donne regnanti nel mondo.
Granduchessa di LussemburgoModifica
Di forte temperamento, la giovane Charlotte - 23 anni nel 1919 - ebbe la ventura di guidare il suo piccolo ma importante Stato per 45 anni, tra i più travagliati della storia europea. Salì al trono dopo la rinuncia della sorella Maria Adelaide (1912-19): questa, dopo l'occupazione tedesca del Lussemburgo non sopportò più il peso della corona e abdicò in favore della più energica sorella minore, ritirandosi in un monastero, dove morirà nel 1924 a soli 30 anni.[1]
Nello stesso anno dell'ascesa al trono la nuova granduchessa sposò Felice di Borbone-Parma (1893-1970) - da lei nominato principe consorte -, uno dei tanti figli dell'ultimo duca parmense Roberto I e fratello dell'imperatrice Zita d'Austria. La coppia granducale ebbe sei figli, tra cui l'erede al trono Giovanni, nato nel 1921.
Carlotta, intanto, nel ventennio 1920-40 precedente al secondo conflitto mondiale, contribuì in modo notevole a migliorare la vita dei sudditi e l'aspetto economico-sociale dello Stato; promosse, altresì, l'abbellimento della capitale con ardite modifiche urbanistiche, restauri (come quello del palazzo granducale) e nuovi edifici.
Scoppiata la guerra, il piccolo Lussemburgo, con il Belgio e i Paesi Bassi e a dispetto della neutralità, fu nuovamente occupato dalla Germania. Nel 1940 la granduchessa e la famiglia, per precauzione, dovettero rifugiarsi in Francia, nei pressi di Bordeaux, nel loro castello di Lamonzie-Montastrue, dove accolsero anche l'ex imperatrice Zita d'Austria. Invasa, tuttavia, la Francia dai nazisti, i Nassau-Borbone Parma furono costretti a riparare con il governo a Londra, unitamente ad altri sovrani europei, come la regina Guglielmina dei Paesi Bassi e il re Haakon VII di Norvegia. Il ventenne principe ereditario Jean si arruolò nell'esercito britannico. Carlotta, in questi difficili anni, rappresentò un simbolo di unità nazionale con i suoi discorsi al popolo oppresso trasmessi dalle onde della BBC, trasmessi da radio Londra[La Granduchessa del Lussemburgo parlava a Radio Londra in italiano agli italiani?].[2]
Il granducato subì pesanti bombardamenti, allorché il feldmaresciallo tedesco Gerd von Rundstedt contrattaccò nel 1944/45 gli anglo-americani. Carlotta e famiglia, infine, nel 1945, con la protezione delle forze alleate, rientrarono in Patria accolte trionfalmente dai sudditi.
La cinquantenne granduchessa, ora, dedicò le proprie energie alla ricostruzione effettiva ed economica dello Stato con il sagace utilizzo degli aiuti del Piano Marshall e con un radicale spostamento della tradizionale rotta politica. Il Lussemburgo abbandonò, pertanto, la vana ed umiliata neutralità e Charlotte sottoscrisse e ratificò importantissimi trattati internazionali (Benelux, MEC).
Nell'ambito familiare, nel 1953 fu celebrato nella cattedrale il matrimonio tra l'erede principe Jean e la principessa Giuseppina Carlotta del Belgio, sorella di Baldovino I: nel 1955 alla coppia reale nacque Henri, secondo di cinque figli e futuro granduca.[3]
La granduchessa, nel frattempo, raggiunse nel 1959 i 40 anni di permanenza sul trono. Il temperamento riservato ma deciso di Charlotte contribuì a tenerla lontana dalle esteriorità della vita mondana. Oltre agli impegni ufficiali (nel 1961 ricevette il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy con la moglie), si ricorda la sua partecipazione, nel 1954, alla famosa "crociera dei re" sul panfilo "Agamemnon", organizzata nell'Egeo dalla regina di Grecia Federica di Hannover.
AbdicazioneModifica
Il 12 novembre 1964, dunque, Carlotta firmò nel palazzo granducale l'atto di abdicazione in favore del figlio Giovanni I. L'ex sovrana si ritirò discretamente in uno dei suoi castelli dedicandosi solo ad attività benefiche e culturali. Nel 1970 morì il consorte Felice e nel 1977 il figlio Carlo. Fu presente però alle nozze, nel 1981, del nipote Enrico con Maria Teresa Mestre e vide la nascita del bisnipote Guglielmo, futuro erede al trono.
Carlotta visse l'ultimo periodo della sua vita amata e rispettata dai lussemburghesi, fino al 9 luglio 1985, quando, nel castello di Fischbach, morì ottantanovenne per un male incurabile. Proprio quattro mesi prima aveva incontrato il papa Giovanni Paolo II in visita in Lussemburgo.[4] La sovrana fu tumulata nella cripta granducale della cattedrale di Notre Dame a Lussemburgo, accanto ai suoi familiari e antenati.
Nel 1996, il Lussemburgo celebrò il centenario della nascita di Charlotte con manifestazioni pubbliche e iniziative culturali (tra cui, emissioni filateliche e numismatiche, il monumento in bronzo nella capitale).
DiscendenzaModifica
Dal matrimonio nacquero due figli e quattro figlie:
Nome | Nascita | Morte | Note |
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Giovanni | 5 gennaio 1921 | 23 aprile 2019 | sposa nel 1953 la principessa Giuseppina Carlotta del Belgio (1927-2005) e fu Granduca di Lussemburgo dal 1964 al 2000. |
Elisabetta | 22 dicembre 1922 | 22 novembre 2011 | sposa nel 1956 il duca Francesco di Hohenberg (1927-1977). |
Maria Adelaide | 21 maggio 1924 | 28 febbraio 2007 | sposa nel 1958 Carlo Giuseppe Henckel di Donnersmark (1928-2008). |
Maria Gabriella | 2 agosto 1925 | sposa nel 1951 il conte Knud di Holstein-Ledreborg (1919-2001). | |
Carlo | 7 agosto 1927 | 26 luglio 1977 | sposa nel 1967 Joan Douglas Dillon (n. 1931). |
Alice | 24 agosto 1929 | 11 febbraio 2019 | sposa nel 1950 il principe Antonio de Ligne (1925-2005). |
AscendenzaModifica
OnorificenzeModifica
Onorificenze lussemburghesiModifica
Gran Maestro dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau | |
Gran Maestro dell'Ordine militare e civile di Adolfo di Nassau | |
Gran Maestro dell'Ordine della Corona di Quercia | |
Gran Maestro dell'Ordine al Merito del Granducato di Lussemburgo | |
Onorificenze straniereModifica
Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) | |
— 21 marzo 1955 |
Dama dell'Ordine di Sant'Andrea (Impero Russo) | |
Dama di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo) | |
— 29 settembre 1933 |
Fascia dei Due Ordini (Portogallo) | |
— 27 gennaio 1949 |
Rosa d'Oro (Santa Sede) | |
— 1956 |
Membro dell'Ordine dei Serafini (Svezia) | |
— 14 aprile 1939 |
Dama dell'Ordine della Casata Reale di Chakri (Thailandia) | |
Decorazione di benessere sociale, classe speciale (Germania) | |
NoteModifica
BibliografiaModifica
- AA.VV., Fastes et grandeur des Cours en Europe, ed. Flammarion 2011.
- AA.VV., Grand-Duche du Luxembourg, ed. Renaissance du livre 1999.
- AA.VV., Le ultime monarchie, De Agostini, Novara 1973.
- D. Auzias-J.P. Labourdette, Luxembourg, ed. Le Petit Fute 2008.
- S. Bern, Mon Royaume à moi, ed. Albin Michel 2000.
- L.M. Boschini, Castelli d'Europa, ed. Hoepli 2000.
- P. Delorme, Les Dynasties du monde, ed. L'Express, Paris 2013.
- D. Heal, Invasion du Luxembourg, ed. Ysec 2007.
- J.M. Kreins, Histoire de Luxembourg, ed. Puf 2010.
- E. O'Shaughnessy, Marie Adelaide. Grand Duchess of Luxemburg, New York 1932.
- L.S.R. Seelmann Eggebertludwig, I Regnanti d'Europa, ed. Carma, Milano 1994.
- G. Trausch, Histoire de Luxembourg, ed. Privat 2002.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlotta di Lussemburgo
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Carlotta di Lussemburgo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Carlotta di Lussemburgo, su Find a Grave.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 264499494 · ISNI (EN) 0000 0000 3287 7609 · LCCN (EN) n2001044037 · GND (DE) 119029243 · BNF (FR) cb150553676 (data) · WorldCat Identities (EN) n2001-044037 |
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