La crociera dei re fu un evento mondano organizzato nel Mediterraneo dalla regina Federica di Grecia e da suo marito il re Paolo durante le estati del 1954 e del 1956.

La regina Federica e il re Paolo di Grecia, ideatori della crociera dei re

Ufficialmente organizzata per promuovere il turismo greco, la prima crociera durò dal 23 agosto al 3 settembre 1954. Essa si svolse a bordo del panfilo Agamemnon di proprietà dell'armatore greco Eugenides, che trasportava quasi cento personalità del Gotha europeo, provenienti da venticinque diverse famiglie regnanti o ex-regnanti. La nave era stata costruita nel cantiere navale di Riva Trigoso, Sestri Levante, e varata il 2 febbraio 1953.

La seconda edizione della crociera dei re era prevista per il mese di agosto del 1956. Tuttavia, la nazionalizzazione del canale di Suez da parte di Nasser e la sua chiusura da parte delle autorità britanniche impedirono lo svolgimento della crociera, che perciò si trasformò in un soggiorno nel palazzo di Mon Repos, a Corfù, residenza estiva dei reali greci.

Obiettivi delle due crociere modifica

Ideata dalla regina Federica, la crociera dei re aveva per scopo ufficiale quello di promuovere il turismo greco dopo la fine della guerra civile. Tuttavia, nelle intenzioni della sovrana, la crociera doveva anche permettere ai membri del Gotha europeo di riannodare i loro rapporti dopo la tragedia della guerra mondiale[N 1].

Riunendo i principi celibi e principesse nubili dell'epoca la crociera dei re è stata spesso descritta come un tentativo appena velato della regina Federica di favorire le occasioni di matrimonio per i suoi figli e gli altri giovani della nobilità europea. Tuttavia, la crociera non portò che a un matrimonio principesco, quello del principe Alessandro di Jugoslavia con la principessa Maria Pia di Savoia, nel 1955.

Programmi delle due crociere modifica

Edizione del 1954 modifica

 
Carta della Grecia

Partito dal porto di Marsiglia, dove fu imbarcata in particolare la granduchessa Carlotta di Lussemburgo e la sua famiglia, il panfilo greco Agamemnon arrivò a Napoli il 23 agosto 1954, alle undici del mattino. Nella città italiana la nave accolse la maggior parte dei passeggeri, fra cui la famiglia reale greca, arrivata a bordo del cacciatorpediniere Navarinos, alle 8.20. Una volta riuniti gli invitati del re e della regina degli Elleni, l'Agamemnon lasciò la città partenopea alle 13.45 e prese la direzione delle Isole Ionie[1].

A bordo del panfilo, come durante le escursioni previste lungo l'itinerario, le regole del cerimoniale di corte erano abolite, cosa che permetteva agli invitati di rango sovrano di essere liberati dal rispetto dell'ordine delle precedenze. I pasti e le visite furono così molto meno formali e gli invitati potevano mescolarsi più facilmente, quale che fosse il loro rango[1].

Il primo scalo dell'Agamemnon fu Corfù, dove i passeggeri trovarono ad aspettarli Umberto II di Savoia e la sua famiglia, che non potevano rientrare in Italia dopo la proclamazione della Repubblica nel 1946. Una volta imbarcati questi ultimi partecipanti, la nave raggiunse Olimpia, Candia (sull'isola di Creta), Rodi, Santorini, Mykonos, Skiàthos, Capo Sunio e poi Atene, passando dal porto del Falero. Il 31 agosto, l'Agamemnon attraccò ad Epidauro, dove i convitati assistettero ad una rappresentazione dell'Ippolito di Euripide. La crociera terminò il 1º settembre a Delfi, dove la famiglia reale greca prese congedo dagli invitati[1].

Infine l'Agamemnon sbarcò i suoi passeggeri a Corfù il 2 settembre e a Napoli il 3 settembre[1].

Edizione del 1956 modifica

Visto il successo della prima edizione, la regina Federica decise di riproporre l'esperienza nel 1956. Questa volta era il panfilo Achilles che doveva accogliere i viaggiatori reali. Tuttavia, la nazionalizzazione del canale di Suez da parte di Nasser e la sua chiusura da parte delle autorità britanniche nell'estate di quell'anno impedirono lo svolgimento regolare della crociera. In tali condizioni i reali greci decisero di trasformare il viaggio in un soggiorno nel palazzo di Mon Repos, a Corfù[2].

Partecipanti alla prima edizione modifica

Stati balcanici modifica

Casa di Glücksburg di Grecia
Casa dei Karađorđević
Casa di Hohenzollern-Sigmaringen di Romania
Casa di Sassonia-Coburgo-Gotha di Bulgaria

Stati del Benelux modifica

Casa di Orange-Nassau
Casa di Nassau-Weilburg

Francia modifica

Casa di Orléans

Stati italiani modifica

Casa di Asburgo-Lorena di Toscana
  • Maria Ileana (1933-1959), principessa di Toscana e arciduchessa d'Austria
Casa di Borbone di Parma
Casa di Borbone di Napoli
  • Antonio (1929), principe delle Due Sicilie
Casa Savoia
Ramo Savoia-Aosta
  • Maria Cristina (1933), principessa d'Aosta

Russia modifica

Casa di Holstein-Gottorp-Romanov
  • Dimitrij (1926-2014), principe di Russia

Stati scandinavi modifica

Casa di Glücksburg di Danimarca
  • Axel (1888-1964), principe di Danimarca
  • Flemming Valdemaro (1922-2002), conte di Rosenborg
  • Ruth Nielsen (1924-2010), contessa di Rosenborg
  • Viggo (1893-1970), conte di Rosenborg
  • Eleanor Margaret Green (1895-1966), contessa di Rosenborg
Casa di Glücksburg di Norvegia
Casa di Bernadotte

Spagna modifica

Casa di Borbone di Spagna

Stati tedeschi modifica

Casa di Baden
Casa di Hannover
Casa d'Assia
Casa di Hohenlohe
Casa di Meclemburgo
  • Cristiano Luigi (1912-1996), pretendente al trono di Meclemburgo-Schwerin
  • Thyra di Meclemburgo-Schwerin (1919-1981), principessa di Meclemburgo-Schwerin
Casa di Schaumburg-Lippe
  • Cristiano (1898–1974), pretendente al trono di Lippe
  • Fedora (1910-1975), principessa di Schaumburg-Lippe
Casa di Schleswig-Holstein
Case di Thurn und Taxis e Radziwiłł
Casa di Wittelsbach e di Toerring-Jettenbach
  • Alberto Leopoldo (1905-1996), principe reale di Baviera
  • Francesco Bonaventura (1933), principe di Baviera
  • Maria Gabriella (1931), principessa di Baviera
  • Carlo Teodoro (1900-1967), conte di Toerring-Jettenbach
  • Giovanni Vito (1935), conte di Toerring-Jettenbach
  • Elena (1937), contessa di Toerring-Jettenbach
Casa di Württemberg

Note modifica

Citazioni modifica

  1. ^

    «Nel 1954 [l'armatore] Eugenides mi chiese di visitare uno dei suoi transatlantici e di chiamarlo col mio nome. Quando si fanno questo tipo di richieste, è consuetudine offrire alla madrina una grossa spilla di brillanti. Tuttavia, in quest'occasione mi venne l'idea di chiedere a Eugenides se, al posto di questo dono tradizionale, mi avesse dato i mezzi necessari per organizzare una crociera durante la quale avrei invitato tutte le famiglie reali d'Europa [...].

    C'erano vari motivi per organizzare questa crociera. Innanzitutto, Paolo ed io desideravamo aprire le porte della Grecia al turismo. [...] Ma la prima cosa di cui avevamo bisogno era di attirare l'attenzione del mondo intero. Dal momento che la stampa mondiale si è incaricata di dare molto risalto all'evento, tutto è andato bene. Immediatamente dopo che era finita la crociera, le compagnie di navigazione hanno cominciato ad organizzare crociere che seguivano esattamente il programma e l'itineriario della nostra e ben presto gli alberghi e gli altri esercizi e servizi terrestri hanno iniziato a far affluire nella nazione il denaro dei turisti.

    Un'altra ragione era che era dalla Prima Guerra mondiale che le famiglie reali non si erano più riunite internazionalmente. [...]

    Il viaggio è stato un grande successo. Eravamo in centodieci, di venti diverse nazioni e parlavamo quindici lingue differenti; malgrado ciò non ci fu la minima difficoltà durante i dieci giorni che durò la crociera. [...]»

    Federica regina degli Elleni, A Measure of Understanding, MacMillan, 1971.

Riferimenti modifica

  1. ^ a b c d Julián Cortes Cavanillas, Los saludos de corte, único detalle protocolario del "Crucero de los Reyes" in ABC, n° 15917 del 28 agosto 1954, p. 11
  2. ^ Darío Silva D'Andrea, La Tragedia griega de una dinastía extranjera, Narrativa, 2011, pp. 2-14.

Bibliografia modifica

Articoli di stampa modifica

Libri modifica

  • AA. VV., Le ultime monarchie, De Agostini, Novara 1993.
  • Darío Silva D'Andrea, Introducción: Un crucero de reyes in La Tragedia griega de una dinastía extranjera, Narrativa, 2011, p. 2-14. (on line)
  • Ricardo Mateos Sainz De Medrano, La familia de la Reina Sofia, La Esfera de los Libros, Madrid 2004.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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