Senato degli Stati Uniti

ramo del parlamento degli Stati Uniti d'America
(Reindirizzamento da Senato (Stati Uniti d'America))

Il Senato degli Stati Uniti (in inglese: United States Senate) è uno dei due rami del Congresso degli Stati Uniti, essendo l'altro la Camera dei rappresentanti. Ha sede nella capitale federale Washington.

Senato degli Stati Uniti
Emiciclo del Senato
Nome originaleUnited States Senate
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
TipoCamera alta del Congresso
Istituito1789
PresidenteKamala Harris (D)
(dal 20 gennaio 2021)
Presidente pro temporePatty Murray (D)
(dal 3 gennaio 2023)
Ultima elezione2022
Numero di membri100
Durata mandato6 anni (rinnovo di 1/3 ogni 2 anni)
Gruppi politiciMaggioranza (51)

Minoranza (49)

Leader maggioranzaChuck Schumer (D)
(dal 20 gennaio 2021)
Leader minoranzaMitch McConnell (R)
(dal 20 gennaio 2021)
SedeCampidoglio, Washington D.C.
IndirizzoEast Capitol St NE & First St SE
Sito webwww.senate.gov

La sua organizzazione e i suoi poteri sono delineati dall'articolo 1 della costituzione degli Stati Uniti. Il Senato è presieduto dal vicepresidente degli Stati Uniti d'America; condivide con la Camera il potere legislativo e le funzioni di controllo dell'operato dell'esecutivo, ma possiede anche alcuni poteri esclusivi, tra cui la ratifica dei trattati internazionali e l'approvazione delle nomine di molti funzionari e dei giudici federali.

Origini e caratteristiche modifica

Gli autori della Costituzione crearono un Congresso bicamerale, poiché desideravano che ci fossero due camere che si controllassero reciprocamente. Una delle due (la Camera dei rappresentanti) era intesa come "camera del popolo", molto sensibile all'opinione pubblica. L'altra (il Senato) avrebbe dovuto essere un'assemblea di saggi più riflessiva e ponderata, che rappresentasse in modo eguale tutti gli stati.

Rispetto alla Camera dei rappresentanti, il Senato è meno numeroso e i suoi membri hanno un mandato più lungo, e questo consente un'atmosfera più collegiale e meno partigiana, meno influenzata dalla pubblica opinione. Il Senato e i suoi membri hanno generalmente maggior prestigio rispetto alla Camera, poiché il mandato dei senatori è più duraturo, l'assemblea è meno numerosa e i senatori rappresentano interi stati e non singoli distretti come i rappresentanti.

La sua aula si trova nell'ala nord del Congresso a Washington, mentre la Camera dei rappresentanti si riunisce nell'ala sud.

Membri ed elezioni modifica

 
Il Senato degli Stati Uniti d'America si riunisce al Congresso, di Washington

Ogni Stato degli Stati Uniti è rappresentato da due membri, indipendentemente dalla sua popolazione; pertanto il Senato è attualmente composto da cento senatori. Il Distretto di Columbia e i territori non hanno rappresentanza in Senato.

Ciascun senatore è eletto per sei anni, ma le scadenze dei mandati sono distribuite nel tempo con un sistema di classi, in modo che un terzo dei senatori sia rinnovato ogni due anni (così, ad esempio, i senatori eletti nel 2018 scadranno nel 2024; quelli eletti nel 2020 scadranno nel 2026; e quelli eletti nel 2022 scadranno nel 2028). Le elezioni dei due senatori che rappresentano ciascuno Stato hanno luogo in anni diversi (così, ad esempio, i due senatori della California sono stati eletti nel 2004 e nel 2006), e ciascun senatore è eletto dall'intero corpo elettorale dello Stato. Le elezioni si tengono nell'Election Day (cioè il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre) degli anni pari; gli eletti entrano in carica all'inizio di gennaio dell'anno successivo.

In origine i senatori erano eletti dai parlamenti dei singoli stati, ma tale sistema si rivelò essere inadatto, favorendo casi di corruzione e intimidazione. Inoltre, a volte le divisioni politiche all'interno degli stati erano tali da non permettere la nomina di senatori: in alcuni casi i seggi al Senato rimanevano vacanti per diversi anni. Per questi motivi, e anche a seguito di un sempre più alto sostegno popolare in favore di un cambiamento, a partire dal 1913 e dopo l'approvazione dell XVII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, i senatori sono eletti direttamente dal corpo elettorale. Sono eleggibili coloro che hanno compiuto trent'anni di età, sono cittadini americani da almeno nove anni, e alla data di elezione sono residenti nello Stato per il quale sono eletti. In quasi tutti gli stati per l'elezione viene utilizzato il sistema maggioritario semplice (detto plurality: ogni elettore vota per un candidato e viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti), mentre la Louisiana e la Georgia adottano un metodo uninominale a doppio turno[2] (detto majority).

Quando il seggio di un senatore diviene vacante (ad esempio, per morte o dimissioni) prima della scadenza normale di sei anni, si tiene un'elezione suppletiva per scegliere un nuovo senatore, che resta in carica per la parte restante del mandato. Tuttavia in quasi tutti gli stati il governatore ha il potere di nominare un sostituto, che resta in carica fino a quando si tiene l'elezione suppletiva.

Organizzazione interna modifica

Presidenza modifica

Il vicepresidente degli Stati Uniti d'America è il presidente del Senato, ma non ne è membro e non ha diritto di voto, tranne che in caso di parità. Il vicepresidente solitamente non esercita le sue funzioni di Presidente del Senato, tranne che in occasioni cerimoniali. La presidenza dell'assemblea in caso di assenza del vicepresidente spetta al Presidente pro tempore.

Capigruppo e Regolamento modifica

Ciascuno dei partiti rappresentati nel Senato elegge un capogruppo.

I lavori del Senato sono regolati in parte da un regolamento interno, e in parte dalla prassi e dalla tradizione[3]. Molte decisioni procedurali sono prese per consenso unanime. Durante i dibattiti, un senatore può parlare soltanto se colui che presiede la seduta gli concede la parola, ma essa deve sempre essere concessa ai senatori nell'ordine in cui essi la richiedono; tuttavia per prassi viene accordata la precedenza ai capigruppo di maggioranza e di minoranza. Non vi sono limiti alla durata dei singoli interventi, a meno che la stessa assemblea ponga un termine per la discussione. Questa caratteristica della procedura del Senato può essere utilizzata per praticare l'ostruzionismo (filibustering), che consiste nel prolungare indefinitamente il dibattito su una determinata questione[4]: in questo modo una minoranza di senatori può di fatto impedire l'approvazione di una misura a cui è contraria. In questa situazione il dibattito può essere chiuso e l'ostruzionismo superato, solo con l'approvazione di un'apposita mozione (cloture) che - fino al 113º Congresso - richiedeva sempre la maggioranza dei tre quinti dei membri, in un numero fissato a 60[5]. Il regolamento vieta ad un senatore di intervenire più di due volte nello stesso giorno sul medesimo argomento (XXI-"Regola dei due discorsi"[6]): come è tipico in caso di ostruzionismo, ciò richiede di prolungare la durata delle sedute a oltranza, finché i rappresentanti delle minoranze non hanno esaurito il tempo a disposizione per esercitare il loro diritto di parola.

 
Il Senato ha il potere di condurre i processi per impeachment. L'immagine qui sopra raffigura il processo per l'impeachment di Andrew Johnson.

Commissioni modifica

Il Senato comprende sedici commissioni permanenti, ciascuna delle quali competente per una determinata materia:

  • Affari dei veterani;
  • Agricoltura, nutrizione e foreste;
  • Ambiente e lavori pubblici;
  • Attività bancarie, alloggi e affari urbani;
  • Bilancio;
  • Commercio, scienza e trasporti;
  • Energia e risorse naturali;
  • Finanze;
  • Forze armate;
  • Piccole aziende e imprenditoria;
  • Rapporti con l'estero;
  • Regolamento e amministrazione;
  • Sanità, istruzione, lavoro e pensioni;
  • Sicurezza interna e affari governativi;
  • Sistema giudiziario;
  • Stanziamenti.

Ciascuna commissione, nelle materie di sua competenza, esamina preliminarmente le proposte di legge e le nomine presidenziali, e ha funzioni di controllo sulle azioni dell'esecutivo. Le commissioni sono presiedute da un senatore del partito di maggioranza, di solito scelto tra quelli con la maggiore anzianità di servizio.

Esistono anche quattro commissioni speciali:

  • Affari indiani;
  • Etica;
  • Servizi segreti;
  • Terza età.

Nonché quattro commissioni congiunte, che comprendono anche membri della Camera dei Rappresentanti, che tuttavia hanno poteri meno estesi rispetto a quelle permanenti:

Poteri e funzioni modifica

 
Il processo per l'impeachment di Bill Clinton.

Il Senato condivide con la Camera dei Rappresentanti il potere legislativo. I senatori possono presentare proposte di legge; non possono però proporre leggi tributarie (questa funzione spetta in esclusiva ai rappresentanti), anche se possono modificarle senza limitazioni. Ciascuna proposta, per divenire legge, deve essere esaminata e approvata da entrambe le camere. Se le due camere approvano versioni diverse della stessa proposta, di solito viene nominata una commissione congiunta (conference committee) che elabora un testo di compromesso, da sottoporre nuovamente alle due camere per l'approvazione definitiva.

Il Senato ha alcuni poteri esclusivi, di cui la Camera è priva; in particolare, esso ha la facoltà di accettare o respingere le nomine di funzionari e giudici federali effettuate dal Presidente. Inoltre, solo il senato ha il potere di concludere trattati internazionali.

Nel procedimento di impeachment (cioè di rimozione dalla carica del Presidente, di un funzionario o di un giudice federale) alla Camera spetta la formulazione dei capi di accusa nei confronti dell'imputato, che poi viene eventualmente rimosso dal suo incarico da parte del Senato in caso di assenso della maggioranza dei due terzi (mentre per la formulazione dei capi d'accusa è sufficiente la maggioranza assoluta). Se l'accusato è il Presidente degli Stati Uniti, il processo è presieduto dal Giudice Capo della Corte Suprema.

Il Senato ha inoltre il potere di eleggere il Vice Presidente degli Stati Uniti, se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori presidenziali (tuttavia questo si è verificato una sola volta, nel 1837, quando elesse Richard Mentor Johnson).

Composizione modifica

La Presidente è ex-officio la vicepresidente degli Stati Uniti d'America Kamala Harris (democratica); la presidente pro tempore è Patty Murray (democratica, eletta nello Stato di Washington); il leader di maggioranza è Chuck Schumer (democratico, eletto nello Stato di New York); il leader di minoranza è Mitch McConnell (repubblicano, eletto nel Kentucky).

A seguito delle elezioni dell’8 novembre 2022, e del successivo ballottaggio del 6 dicembre 2022 in Georgia, attualmente la composizione del Senato è di 51 democratici (tra cui 3 indipendenti, tutti però affiliati al caucus democratico) e 49 repubblicani.

Composizione attuale (dal 2023) modifica

Stato Senatori Prossima elezione
Alabama Tommy Tuberville 2026
Katie Britt 2028
Alaska Lisa Murkowski 2028
Daniel Sullivan 2026
Arizona Mark Kelly 2028
Kyrsten Sinema 2024
Arkansas John Boozman 2028
Tom Cotton 2026
California Laphonza Butler 2024
Alex Padilla 2028
Carolina del Nord Ted Budd 2028
Thom Tillis 2026
Carolina del Sud Tim Scott 2028
Lindsey Graham 2026
Colorado Michael Bennet 2028
John Hickenlooper 2026
Connecticut Richard Blumenthal 2028
Chris Murphy 2024
Dakota del Nord John Hoeven 2028
Kevin Cramer 2024
Dakota del Sud John Thune 2028
Mike Rounds 2026
Delaware Chris Coons 2026
Thomas Carper 2024
Florida Marco Rubio 2028
Rick Scott 2024
Georgia Raphael Warnock 2028
Jon Ossoff 2026
Hawaii Brian Schatz 2028
Mazie Hirono 2024
Idaho Mike Crapo 2028
Jim Risch 2026
Illinois Tammy Duckworth 2028
Dick Durbin 2026
Indiana Todd Young 2028
Mike Braun 2024
Iowa Chuck Grassley 2028
Joni Ernst 2026
Kansas Jerry Moran 2028
Roger Marshall 2026
Kentucky Rand Paul 2028
Mitch McConnell 2026
Louisiana John Neely Kennedy 2028
Bill Cassidy 2026
Maine Angus King 2024
Susan Collins 2026
Maryland Chris Van Hollen 2028
Ben Cardin 2024
Massachusetts Ed Markey 2026
Elizabeth Warren 2024
Michigan Gary Peters 2026
Debbie Stabenow 2024
Minnesota Tina Smith 2026
Amy Klobuchar 2024
Mississippi Cindy Hyde-Smith 2026
Roger Wicker 2024
Missouri Eric S. Schmitt 2028
Josh Hawley 2024
Montana Steve Daines 2026
Jon Tester 2024
Nebraska Pete Ricketts 2024 (suppletiva), 2026 (generale)
Deb Fischer 2024
Nevada Catherine Cortez Masto 2028
Jacky Rosen 2024
New Hampshire Maggie Hassan 2028
Jeanne Shaheen 2026
New Jersey Cory Booker 2026
Bob Menendez 2024
New York Chuck Schumer 2028
Kirsten Gillibrand 2024
Nuovo Messico Ben Ray Lujàn 2026
Martin Heinrich 2024
Ohio J. D. Vance 2028
Sherrod Brown 2024
Oklahoma James Lankford 2028
Markwayne Mullin 2026
Oregon Ron Wyden 2028
Jeff Merkley 2026
Pennsylvania John Fetterman 2028
Bob Casey 2024
Rhode Island Jack Reed 2026
Sheldon Whitehouse 2024
Tennessee Bill Hagerty 2026
Marsha Blackburn 2024
Texas John Cornyn 2026
Ted Cruz 2024
Utah Mike Lee 2028
Mitt Romney 2024
Vermont Peter Welch 2028
Bernie Sanders 2024
Virginia Mark Warner 2026
Tim Kaine 2024
Virginia Occidentale Shelley Moore Capito 2026
Joe Manchin 2024
Washington Patty Murray 2028
Maria Cantwell 2024
Wisconsin Ron Johnson 2028
Tammy Baldwin 2024
Wyoming Cynthia Lummis 2026
John Barrasso 2024

Elenco dei presidenti modifica

Note modifica

  1. ^ I senatori indipendenti, Angus King del Maine, Bernie Sanders del Vermont e Kyrsten Sinema dell'Arizona sono affiliati al caucus Democratico.
  2. ^ ShowDoc, su senato.it. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  3. ^ Tra le regole di prassi e fair play, il divieto di parlare durante gli interventi altrui, sanzionato "a pena di imprigionamento" secondo l'antico monito che pronuncia ritualmente il sergeant-at-arms: Trump impeachment: Senators play games and nap during trial, BBC news, 23 gennaio 2020.
  4. ^ Bell, Lauren Cohen. Filibustering in the U.S. Senate. Amherst, N.Y.: Cambria Press, 2011.
  5. ^ (EN) Regolamento del Senato degli Stati Uniti - XXII.2, su rules.senate.gov. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2017).
  6. ^ (EN) Una strategia basata su regolamento per superare l'ostruzionismo delle minoranze su una nomina alla Corte Suprema, su heritage.org, 23 gennaio 2017. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato il 6 febbraio 2017).

Bibliografia modifica

  • Rocco ERMIDIO: Le seconde Camere nel Diritto comparato - Aracne Editrice, 2015

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN129637095 · ISNI (EN0000 0004 0507 7242 · LCCN (ENn79022161 · GND (DE1020979-7 · BNF (FRcb12001698w (data) · J9U (ENHE987007269261205171 · NSK (HR000271052 · WorldCat Identities (ENlccn-n79022161