Sidney Blackmer

attore statunitense

Sidney Blackmer nato Sidney Alderman Blackmer (Salisbury, 13 luglio 1895New York, 6 ottobre 1973) è stato un attore statunitense.

Sidney Blackmer

Biografia modifica

Sidney Blackmer nacque e trascorse la giovinezza a Salisbury (Carolina del Nord). Dopo essersi laureato alla Università della Carolina del Nord a Chapel Hill[1], esercitò svariati mestieri finché la passione per la recitazione non lo condusse a New York.

Blackmer lavorò come comparsa e generico per vari studios cinematografici di Fort Lee (New Jersey), che era allora la capitale del cinema, e durante gli anni dieci apparve in pellicole delle popolari serie The Perils of Pauline, interpretata da Pearl White, e The Million Dollar Mystery[1]. Nel 1917 fece il suo debutto teatrale a Broadway ma dovette interrompere il prosieguo della sua carriera per prestare servizio militare durante gli anni della prima guerra mondiale.

Terminato il conflitto, Blackmer riprese a recitare sul palcoscenico e, nel 1929, tornò al grande schermo. La sua carriera cinematografica riprese quota e negli anni successivi l'attore si affermò come affidabile e prolifico caratterista[1]: tra le sue interpretazioni durante gli anni trenta sono da ricordare quelle nei film Piccolo Cesare (1931), Il conte di Montecristo (1934), nel ruolo di Mondego, Il piccolo colonnello (1935) e Zoccoletti olandesi (1937), entrambi accanto a Shirley Temple, e L'incendio di Chicago (1938), nel ruolo del generale Phil Sheridan.

Blackmer è inoltre ricordato per aver interpretato in quattordici occasioni il personaggio del presidente statunitense Theodore Roosevelt[1], ad iniziare dal film Sigillo segreto (1937). In seguito tornerà a ricoprire il medesimo ruolo nei cortometraggi The Monroe Doctrine (1939) e Teddy the Rough Rider (1940), quindi nel western Terra nera (1943), accanto a John Wayne e Martha Scott, in Buffalo Bill (1944), dove fece un'apparizione non accreditata, in My Girl Tisa (1948), e nel film per la TV Never Kick a Man Upstairs (1953).

Dall'inizio degli anni cinquanta l'attore intraprese una sempre più intensa carriera televisiva, con apparizioni in numerose serie di successo, e lavorò più sporadicamente per il cinema, dove apparve comunque in celebri film come la commedia musicale Alta società (1956), in cui interpretò il ruolo di Seth Lord accanto a Grace Kelly, Bing Crosby e Frank Sinatra, il poliziesco L'alibi era perfetto (1956) di Fritz Lang, e nuovamente un film commedia, Come uccidere vostra moglie (1965), in cui recitò al fianco di Jack Lemmon e Virna Lisi.

Blackmer rimase attivo anche sui palcoscenici, e nel 1950 vinse un Tony Award come miglior interprete maschile in un lavoro drammatico per la pièce Come Back, Little Sheba.

Nell'ultima parte della sua carriera, dopo la metà degli anni sessanta, l'attore ebbe ancora un ruolo cinematografico di rilievo, quello di Roman Castevet, uno dei vicini di casa di John Cassavetes e Mia Farrow nell'inquietante Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polański.

Blackmer sostenne iniziative umanitarie come la United States Muscular Dystrophy Association, di cui fu vicepresidente, e contribuì a promuovere la North Carolina School of the Arts. Nel 1972, un anno prima della sua scomparsa, gli venne conferito il North Carolina Award per meriti artistici, una delle più alte onorificenze di quello stato.

Vita privata modifica

Nel 1928 Blackmer sposò in prime nozze l'attrice Lenore Ulric, dalla quale divorziò nel 1939. Dal secondo matrimonio con Suzanne Kaaren, sposata nel 1943, l'attore ebbe due figli.

Proprietario dal 1931 di un edificio di interesse storico nella natia Salisbury (North Carolina), Blackmer ne fece la residenza della propria famiglia. Nel 1984 la casa venne distrutta da un incendio, e solo nell'aprile 2013 ha riaperto i battenti al pubblico grazie all'interessamento di Jonathan Blackmer, figlio dell'attore e di Suzanne Kaaren, e del sostegno della Historic Salisbury Foundation.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatori italiani modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Arthur F. McClure, Alfred E. Twomey e Ken Jones, More Character People, The Citadel Press, 1984, pag. 35

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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