Via Montenapoleone (film)
Via Montenapoleone è un film del 1987 diretto da Carlo Vanzina.
TramaModifica
Nella rinomata via Montenapoleone si intrecciano le storie di vari personaggi dell'alta borghesia milanese.
Elena è una fotografa di successo che vive varie avventure amorose ma deve pagare i debiti di un padre fannullone: quando questi muore dopo l'ennesimo eccesso si scopre incinta e decide di tenere il figlio che deve nascerle, sposando un amico.
Margherita è una bella donna borghese, ricca e annoiata, che decide di lavorare in un'agenzia di pubbliche relazioni: innamoratasi di un architetto play-boy viene poi lasciata e scopre che lei era solo una delle sue conquiste, così rientra delusa nei ranghi familiari.
Francesca ha un'agenzia di organizzazione di eventi ed è molto possessiva nei confronti del figlio adolescente, timido con le ragazze: questi è avviato alla scoperta del sesso da Chiara, la socia in affari della madre, che rimane sconvolta dalla scoperta. Solo dopo qualche mese riusciranno a chiarirsi.
Guido è un giornalista omosessuale, riservato e sensibile, che vive con disagio la sua condizione ma che poi riuscirà a farsi accettare per quello che è dai colleghi e soprattutto dalla madre, che inizialmente non capisce la situazione ma che diverrà comprensiva dopo un tentativo di suicidio del figlio.
Luca e Raffaella preparano il loro matrimonio esagerato, lei estremamente snob, lui yuppie rampante; dopo pochi mesi il matrimonio naufraga e si incontrano in via Montenapoleone con i rispettivi nuovi compagni.
RiconoscimentiModifica
- 1987 – David di Donatello
- Candidatura alla migliore attrice non protagonista a Valentina Cortese
- Candidatura alla migliore scenografia a Mario Chiari
- 1987 – Nastro d'argento
- Candidatura alla migliore attrice non protagonista a Valentina Cortese
- 1987 – Ciak d'oro
- Miglior manifesto[1]
CuriositàModifica
Nel film c'è una scena di un concorso di bellezza, in cui il conduttore è Beppe Cuva, presentatore di selezioni regionali a Miss Italia. Tra le concorrenti di questa scena ci sono alcune ragazze che hanno realmente partecipato al concorso.
Nel film, durante la riunione di redazione del giornale per cui lavora Luca Barbareschi, il redattore che pronuncia la battuta omofoba è il futuro scrittore Andrea G. Pinketts, presentato nei crediti con il suo vero nome di Andrea Pinchetti.
NoteModifica
- ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro 1986, su books.google.it. URL consultato il 12 aprile 2020.
BibliografiaModifica
- R. Poppi, Dizionario del cinema italiano vol. 5, Gremese editore, 2000, p. 338.
Collegamenti esterniModifica
- Via Montenapoleone, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Via Montenapoleone, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Via Montenapoleone, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Via Montenapoleone, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Via Montenapoleone, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Via Montenapoleone, su FilmAffinity.
- (EN) Via Montenapoleone, su Box Office Mojo, IMDb.com.