Maria Pia Di Meo

attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Maria Pia Di Meo, pseudonimo di Maria Pia Tempestini (Roma, 23 settembre 1939), è un'attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana.

Maria Pia Di Meo nel 1971

Biografia modifica

 
Una dodicenne Maria Pia Di Meo, ritratta in una sessione di doppiaggio accanto alla veterana Lydia Simoneschi nel 1951

Maria Pia Tempestini nasce a Roma il 23 settembre 1939, figlia d'arte degli attori Giotto Tempestini e Anna Di Meo, inizia da bambina nel 1944 a lavorare nel doppiaggio in teatro e alla radio, spesso accanto ai genitori.

Ha dato la voce fra le altre a Meryl Streep, Barbra Streisand, Audrey Hepburn, Julie Andrews, Joanne Woodward, Julie Christie, Ursula Andress, Sandra Dee, Shirley MacLaine, Susan Sarandon, Sally Field, Jane Fonda, Faye Dunaway, Vanessa Redgrave, Mia Farrow, Betty Buckley, Romy Schneider, Catherine Deneuve, Cher, Tippi Hedren, Paula Prentiss, Natalie Wood. Ha doppiato inoltre, per sei stagioni (150 episodi), più due film, il personaggio della Dr.ssa Michaela Quinn, alias Jane Seymour, nella celebre serie tv La signora del West.

Attiva anche nel cinema d'animazione Disney, ha dato la voce ad Aurora ne La bella addormentata nel bosco, ad Anita Radcliff ne La carica dei cento e uno, oltre che al personaggio di Mary Poppins. In questi film è sostituita nelle parti cantate da Tina Centi.

Ha interpretato anche spot pubblicitari e nel 2006 ha fatto una piccola apparizione nella quinta stagione della serie televisiva Un medico in famiglia, nel ruolo della madre di Emilio Villari.

Doppiaggio modifica

Cinema modifica

 
Maria Pia Di Meo in una sala di doppiaggio

Animazione modifica

 
Maria Pia Di Meo in sala doppiaggio

Televisione modifica

Filmografia modifica

 
Maria Pia Di Meo nella prosa televisiva Rai Doppio gioco (1971)

Attrice modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Teatro modifica

Prosa radiofonica Rai modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ SPECIALE LEGGIO D'ORO 2007, su antoniogenna.net. URL consultato il 15 aprile 2015.

Bibliografia modifica

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