Gruppo del Catinaccio

massiccio dolomitico
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Il gruppo del Catinaccio (Rosengartengruppe o solo Rosengarten in tedesco, Ciadenac o Vaiolon in ladino) è un gruppo montuoso delle Dolomiti, situato in Trentino-Alto Adige, tra la provincia autonoma di Trento e la provincia autonoma di Bolzano (tra la valle di Tires, la val d'Ega e la val di Fassa, nel Parco naturale dello Sciliar, altre valli interne al massiccio sono (da ovest a est) il Vael, la val di Vajolet, la val di Udai, la val di Dona e la val Duron).

Gruppo del Catinaccio
Rosengartengruppe
Il Catinaccio-Rosengarten come viene visto da Bolzano. Ben in evidenza il piccolo Gartl imbiancato
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleDolomiti (nelle Alpi)
Cima più elevataCatinaccio d'Antermoia (3002 m s.l.m.)
Lunghezza14[1] km
Larghezza8[2] km
Superficie112 km²
Massicci principaliCatinaccio d'Antermoia
Tipi di rocceDolomite

Domina, anche se distante una ventina di chilometri, l'orizzonte orientale di Bolzano, con la caratteristica del gruppo che è la colorazione rosata che assume al tramonto, fenomeno visivo chiamato enrosadira. La prima ascensione alla vetta più alta, il Catinaccio d'Antermoia, risale al 31 agosto 1872 ad opera di Charles Comyns Tucker, T.H. Carson e A. Bernard.

Toponimo modifica

 
Il Gartl, la Croda di Re Laurino
 
Il Rosengarten quale motivo murale

Esistono due nomi originari, relativi ai due versanti della catena che funge da confine linguistico tra il mondo ladino e quello germanofono. Quello ladino, "Ciadenac", costituisce anche la base della forma italiana più recente ("Catenaccio") ed è da riferirsi, secondo Karl Felix Wolff alla ghiaia dolomitica tipica della catena.[3] L'altro nome, quello tedesco di "Rosengarten", in uso dal versante sudtirolese, è attestato già dal XV secolo (1497 Rosengarten, 1506 Kofl am Rosengarten[4]), ed è riferito alla leggenda del mitico Re Laurino e pertanto di carattere eziologico, volendo dare una spiegazione al fenomeno dell'enrosadira. La saga del giardino ha anche dato il nome al cosiddetto piccolo Gartl (lett. giardinetto, la zona ghiaiosa centrale della cima più alta) che da lontano appare come zona bianca, perché spesso imbiancata di neve già nelle stagioni intermedie, mentre Gartl è il nome della conca, ai piedi delle Torri del Vajolet e della Croda di Re Laurino, in cui è situato il rifugio Re Alberto

Geo-morfologia modifica

 
Il gruppo del Catinaccio visto da Col Valvacin

Classificazione modifica

 
Il Rosengarten nel tardo pomeriggio visto da ponte Talvera a Bolzano.
 
Il Catinaccio nord-orientale visto dal sentiero Viel del pan.
 
Gruppo del Catinaccio visto dal rifugio Antermoia.

Secondo la SOIUSA il Gruppo del Catinaccio è un gruppo alpino con la seguente classificazione:

Suddivisione modifica

 
Il Valon del Lausa, subito dopo il passo delle Scalette.

Ancora secondo la SOIUSA il gruppo del Catinaccio è suddiviso in otto sottogruppi[5]

  • Sottogruppo del Principe (a)
  • Sottogruppo Molignon-Antermoia (b)
    • Catena Molignon-Croda del Lago (b/a)
    • Catena d'Antermoia (b/b)
  • Sottogruppo del Larsec (c)
    • Dorsale Larsec-Scalieret (c/a)
    • Dorsale di Lausa (c/b)
    • Dorsale Pope-Cront (c/c)
  • Sottogruppo di Valbona (d)
    • Catena Grande di Valbona (d/a)
    • Catena Piccola di Valbona (d/b)
    • Cresta del Ciamin (d/c)
  • Catinaccio Centrale (e)
    • Catena Torri del Vaiolet-Croda di Re Laurino (e/a)
    • Catena del Catinaccio Centrale (e/b)
  • Dorsale Nigra-Montalto di Nova (f)
  • Sottogruppo Coronelle-Mugioni (g)
  • Catena della Roda di Vael (h)

Cime principali modifica

 
Le Torri del Vajolet con in basso il rifugio Re Alberto
 
Il gruppo del Rosengarten visto da Bolzano

La cima più elevata del gruppo è il Catinaccio d'Antermoia (3.004 m).
Altre cime celebri del gruppo sono:

  • Cima Catinaccio (2.981 m)
  • Croda dei Cirmei (2.902 m)
  • Cima di Larsec (2.891 m)
  • Cima Scalieret (2.887 m)
  • Torri del Vajolet (2.821 m)
  • Croda di Re Laurino (2.813 m)
  • Cima Sforcella (2.810 m)
  • Roda di Vaèl (2.806 m)
  • Pizzo di Valbona (2.802 m)
  • Cima delle Pope (2.768 m)
  • Croda Davoi (2.745 m)
  • Crepe di Lausa (2.719 m)
  • Cima di Mezzo del Principe (2.705 m)
  • Cogolo di Larsec (2.679 m)
  • Punta Emma (2.617 m)
  • Torre Gardeccia (2.483 m).

Le Torri del Vajolet sono un gruppo di sei guglie calcaree che si ergono al centro del gruppo del Catinaccio.

Nome Altezza s.l.m. Prima ascensione
Torre Delago m 2.790 Hermann Delago, il 22 settembre 1895.
Torre Stabeler m 2.805 H. Stabeler e H. Helversen, il 16 luglio 1892.
Torre Winkler m 2.800 Georg Winkler nel 1887 (parete sud-est).
Torre Nord m 2.810 H. Stabeler e H. Helversen, il 12 luglio 1892.
Torre Principale m 2.821 L. Bernard e G. Merzbacher, il 28 agosto 1882.
Torre Est m 2.813 H. Stabeler e H. Helversen, il 12 luglio 1892.

Passi e valichi modifica

 
Passo Antermoia
 
Il Passo delle Scalette
 
Rifugio Passo Santner

Il Catinaccio presenta numerosissimi passi e valichi, dato il gran numero di sottogruppi in cui è divisa la catena montuosa. Sono elencati per altezza nella tabella sottostante.

Nome del valico Altezza Sottogruppo Valli collegate Infrastruttura
Passo di Antermoia 2770 m s.l.m. Molignon-Antermoia Valon de Antermoia e Val di Vajolet sentiero 584
Passo Santner 2734 m s.l.m. Catinaccio Centrale Val di Tires e Val di Vajolet sentiero 542 e Via ferrata del Passo Santner (S)
Passo delle Pope 2720 m s.l.m. Larsec Valon de Larsec e Val di Vajolet sentiero Don Guido
Passo di Lausa 2700 m s.l.m. Larsec Valon de Antermoia e Valon de Lausa sentiero 583
Passo delle Coronelle 2630 m s.l.m. Coronelle-Mugioni Val d'Ega e Val de Vajolet sentiero 550
Passo Principe 2599 m s.l.m. Principe Val di Vajolet e Valon de Antermoia sentieri 584 e 554
Passo di Molignon 2598 m s.l.m. Molignon-Antermoia Val Ciamin e Val Duron sentiero 554/3a
Passo del Vajolon 2560 m s.l.m. Catena della Roda di Vael Vael e Val d'Ega sentiero 551
Passo delle Cigolade 2553 m s.l.m. Coronelle-Mugioni Val di Vajolet e Vael sentiero 541
Passo di Dona 2516 m s.l.m. Molignon-Antermoia Valon di Antermoia e Val di Udai sentiero 580
Passo Alpe di Tires 2443 m s.l.m. Principe Val Ciamin e Val Duron sentiero 594/4
Passo delle Scalette 2348 m s.l.m. Larsec Valon de Lausa e Val di Vajolet sentiero 583
Passo delle Ciaresole 2282 m s.l.m. Molignon-Antermoia Val Duron e Val di Udai sentiero 578
Passo Duron 2204 m s.l.m. Molignon-Antermoia Val Duron e Alpe di Siusi sentiero 594/4
Passo di Costalunga 1752 m s.l.m. Catena della Roda di Vael Val d'Ega e Val di Fassa Strada statale 241 di Val d'Ega e Passo di Costalunga

L'enrosadira modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Enrosadira.
 
L'enrosadira sul Catinaccio

Una delle caratteristiche peculiari del Catinaccio è la colorazione rosata che assume al tramonto. Il fenomeno è dovuto alla composizione delle pareti rocciose delle Dolomiti (formate dalla dolomia contenente dolomite, un composto di carbonato di calcio e magnesio). In ladino il fenomeno prende il nome di enrosadira, che letteralmente significa "diventare di color rosa".

Senza dubbio è più suggestiva la spiegazione offerta da una delle più celebri leggende delle Dolomiti, la “leggenda di Re Laurino”, un re dei nani che aveva sul Catinaccio uno splendido giardino di rose (il significato della parola tedesca Rosengarten è appunto giardino di rose).

Un giorno il principe del Latemar incuriosito dalla presenza delle rose si inoltrò nel regno di re Laurino, ne vide la figlia Ladina, se ne innamorò e la rapì per farne la sua sposa. Laurino, disperato lanciò una maledizione sul suo giardino di rose colpevole di aver tradito la posizione del suo regno: né di giorno, né di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino dimenticò però il tramonto e l'alba quando, ancora oggi, il giardino e i suoi colori divengono visibili.

Rifugi modifica

 
Rifugio Roda di Vaèl
 
Rifugio Ciampedie
 
Rifugio Gardeccia

Il gruppo possiede un numero relativamente alto di rifugi (vista la non eccessiva estensione) giustificato dalla grande affluenza turistica della zona.

Questi due rifugi si raggiungono facilmente con la funivia da Vigo di Fassa:

  • Rifugio Ciampedie (1.998 m) - SAT - 27 posti; aperto dal 15 giugno alla fine di settembre e nella stagione invernale.
  • Rifugio Negritella (1.950 m) - Privato - 35 posti; aperto da metà giugno a fine settembre.

A questi tre rifugi si può arrivare con servizio di bus-navetta da Pera di Fassa:

  • Rifugio Gardeccia (1.949 m) - Privato - 36 posti; aperto dai primi di giugno ai primi di ottobre e da Natale a fine marzo.
  • Rifugio Catinaccio (1.946 m) - Privato - aperto dai primi di giugno ai primi di ottobre.
  • Rifugio Stella Alpina (1.972 m) - Privato - 32 posti; aperto dai primi di giugno ai primi di ottobre.

Questi tre rifugi sono raggiungibili tramite la seggiovia dal passo Costalunga:

Questi altri invece:

 
Il Gruppo del Catinaccio visto dalla Val di Tires

Vie ferrate modifica

Note modifica

  1. ^ Dal Passo di Costalunga al Passo Alpe di Tires.
  2. ^ Da Punta Sola (Val Ciamin) al Ponin (Val de Dona).
  3. ^ Heinz Mariacher, Alpenvereinsführer Dolomiten-Rosengartengruppe, Monaco di Baviera, Bergverlag Rudolf Rother, 1988, p. 17. ISBN 3-7633-1250-1
  4. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 3, Bolzano, Athesia, 2000, pp. 238ss. ISBN 8882660184
  5. ^ Tra parentesi vengono riportati i codici SOIUSA dei vari sottogruppi. Si tenga presente che diversi sottogruppi sono ulteriormente suddivisi in settori di sottogruppo ed è quindi stata aggiunta una lettera nel codice.
  6. ^ Quest'ultimo rifugio è raggiungibile tramite la seggiovia dal passo Nigra.

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