Diocesi di Elenopoli di Bitinia

La diocesi di Elenopoli di Bitinia (in latino Dioecesis Helenopolitana in Bithynia) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Elenopoli di Bitinia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Helenopolitana in Bithynia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Elenopoli di Bitinia
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXV secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Elenopoli di Bitinia
Suffraganea diNicomedia
Erettacirca IV secolo
Soppressacirca XII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Elenopoli di Bitinia, identificabile con il villaggio di Hersek (provincia di Yalova) nell'odierna Turchia, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Bitinia nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Nicomedia. La sede è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato fino al XII secolo.[1]

Le Quien indica come primo vescovo di Elenopoli di Bitinia Macrino, che fu tra i padri del primo concilio ecumenico celebrato a Nicea nel 325; tuttavia nell'Index patrum Nicaenorum restitutus di Heinrich Gelzer, l'unico Macrino presente al concilio era vescovo di Jamnia in Palestina, e non di Elenopoli.[2]

Verso il 400 la sede era occupata da Palladio, autore ecclesiastico, che intervenne in difesa di Giovanni Crisostomo, caduto in disgrazia presso l'imperatore; questo gli valse l'esilio nella Tebaide in Egitto; ritornato dall'esilio verso il 412, gli fu assegnata la sede episcopale di Aspona.[3] Mentre Palladio era in esilio, fu nominato vescovo di Elenopoli Alessandro, che in seguito, secondo la testimonianza dello storico Socrate Scolastico, venne trasferito alla diocesi di Adriani.[4] Il vescovo Leonzio prese parte al concilio di Costantinopoli riunito dal patriarca Mena e celebrato nei mesi di maggio e giugno del 536, durante il quale furono condannati Severo di Antiochia e i suoi sostenitori, l'ex patriarca Antimo, il monaco siriano Zoora e Pietro di Apamea.

Teodoro fu tra i padri del concilio di Costantinopoli del 553. Un altro vescovo di nome Leonzio figura tra i padri del concilio di Costantinopoli del 680.[5] Giovanni era presente al concilio in Trullo del 692.[6] Davide assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[7] Un anonimo vescovo di Elenopoli fu il destinatario, nella prima metà del IX secolo, di una lettera di Ignazio di Nicea.[8] Leone partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio.[9] Infine la sigillografia ha restituito il nome del vescovo Sineto, vissuto all'incirca nel IX secolo.[10]

Come molte altre diocesi bizantine dell'Asia minore, anche la diocesi di Elenopoli di Bitinia scomparve in seguito all'occupazione ottomana della regione nel corso del XIV secolo.

Dal XV secolo Elenopoli di Bitinia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 6 febbraio 1967. Il suo ultimo titolare è stato Wojciech Tomaka, vescovo ausiliare di Przemyśl in Polonia.

Cronotassi modifica

Vescovi greci modifica

  • Palladio † (circa 400 - 406 deposto)
  • Alessandro † (circa 406 - dopo il 417 eletto vescovo di Adriani)
  • Leonzio I † (menzionato nel 536)
  • Teodoro † (menzionato nel 553)
  • Leonzio II † (prima del 680 - dopo il 681)
  • Giovanni † (menzionato nel 692)
  • Davide † (menzionato nel 787)
  • Anonimo † (prima metà del IX secolo)
  • Sineto † (prima metà del IX secolo)
  • Leone † (menzionato nell'879)

Vescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 492, voce Hélénopolis.
  2. ^ (LA) Heinrich Gelzer, Patrum Nicaenorum nomina, Leipzig, 1898, p. LX, nº 29 (Makrinos Iamneias); indice p. 224.
  3. ^ v. Palladio dell'Enciclopedia Treccani.
  4. ^ (FR) Jean Darrouzès, Le traité des transferts. Édition critique et commentaire, in «Revue des études byzantines», 42 (1984), pp. 172 (nº 8), 189 e 192 (nº 8). Le Quien assegna il vescovo Alessandro sia alla diocesi di Adriani in Bitinia sia a quella di Adriania in Ellesponto.
  5. ^ Leontios, PmbZ nº 4548.
  6. ^ Ioannes, PmbZ nº 2743.
  7. ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 36.
  8. ^ Anonymus, PmbZ nº 11693.
  9. ^ Leon, PmbZ nº 24333.
  10. ^ (EN) Catalogue of Byzantine Seals at Dumbarton Oaks and in the Fogg Museum of Art, vol. III, 1996, p. 137.
  11. ^ La serie cronologica dei vescovi titolari di Elenopoli è interrotta da questo vescovo. Daniel Stiernon (Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXIII, Paris, 1990, coll. 883 e 1508) propone di correggere Helenopolis in Heliopolis, in riferimento alla sede titolare di Eliopoli di Augustamnica. La stessa indicazione è riportata nella biografia di Jean Louis Berthier nel Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. VIII, Paris, 1935, coll. 1002.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica