Margherita di Navarra e di Sicilia

regina consorte e reggente di Sicilia
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Margherita di Navarra, nota anche come Margherita di Sicilia (in basco Margarita Iruñekoa; Laguardia, 1128 circa – Palermo, 12 agosto 1183), principessa di Navarra, è stata regina consorte di Sicilia dal 1154 al 1166 e reggente del regno di Sicilia dal 1166 al 1171.

Margherita di Navarra
Pendente raffigurante Margherita nell'atto di ricevere in dono le reliquie di San Tommaso da Canterbury dal vescovo Reginaldo di Bath, 1177 circa
Regina consorte di Sicilia
Stemma
Stemma
In carica26 febbraio 1154 –
7 maggio 1166
PredecessoreBeatrice di Rethel
SuccessoreGiovanna d'Inghilterra
NascitaLaguardia, 1128 circa
MortePalermo, 12 agosto 1183
Luogo di sepolturaDuomo di Monreale
Casa realeJiménez
PadreGarcía IV Ramírez di Navarra
MadreMargherita de l'Aigle
Consorte diGuglielmo I di Sicilia
FigliRuggero
Roberto
Guglielmo
Enrico
ReligioneCattolicesimo
Regno di Navarra
Jiménez

Sancho I
Figli
Jimeno II
Figli
  • García
  • Sancho
  • Dadildis
  • Munia
  • García, figlio naturale
García I
Sancho II
Figli
García II
Figli
Sancho III
Figli
García III
Figli
Sancho IV
Figli
  • García
  • Ramón, figlio naturale
  • Urraca, figlia naturale

Sancho V

Pietro I

Figli
  • Pietro
  • Isabella

Alfonso I

García IV

Figli

Sancho VI

Figli

Sancho VII

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Biografia modifica

Origine modifica

Figlia del re di Navarra, García IV Ramírez e di Margherita de l'Aigle, figlia di Gibert de l'Aigle.[1][2][3]

Nel Chronicon sive annales di Romualdo Guarna, Margherita viene citata come Margaritam filiam Garsie regis Navarre, moglie di Guglielmo il Malo (rex Guillelmus). Sempre Romualdo Guarna, nella sua Cronaca, riferisce che, nel 1150, ci fu il matrimonio di Margherita (Margaritam filiam Garziæ regis Navarræ) col principe di Capua, principe di Taranto, duca di Apulia ed erede al trono di Sicilia, Guglielmo il Malo (1121-1166), figlio del re di Sicilia, Ruggero II e di Elvira Alfonso di Castiglia, figlia del re di Castiglia Alfonso VI il Valoroso e della sua quinta moglie, Isabella di Siviglia[1].

 
Tomba della regina Margherita nel Duomo di Monreale.

Regina di Sicilia modifica

Nel 1154, alla morte del suocero Ruggero II, Margherita divenne regina consorte del regno di Sicilia[1], in un periodo piuttosto travagliato della vita del regno, tra minacce esterne (dell'impero germanico, portata da Federico I Barbarossa, di quella dell'impero di Bisanzio portata da Manuele I Comneno e da quella del papato retto da Adriano IV) e per le insidie dei baroni avversi all'assolutismo stabilito da Ruggero II.

 
Lapide commemorativa per Enrico, principe di Capua figlio della regina Margherita, nel Duomo di Monreale.

Nel 1156, e poi, nel 1160, si ebbero delle rivolte; particolarmente grave fu la seconda, guidata da Matteo Bonello che portò all'uccisione del ministro Maione di Bari, di cui pare fosse innamorata (e contraccambiata) la regina.

Reggente del regno modifica

Nel 1166, alla morte del marito, Margherita ebbe la tutela dell'erede al trono, Guglielmo il buono, ed esercitò la reggenza[1].

Inizialmente, anziché appoggiarsi ai funzionari che reggevano le sorti del regno con suo marito fece venire dalla Navarra il fratellastro, Rodrigo Garcés, che nominò conte di Montescaglioso, il cugino, Stefano du Perché, nominato cancelliere e vescovo di Palermo, ed altri parenti cui affidò il governo del regno. Questo comportamento scontentò sia i baroni che i funzionari, italici e saraceni, e portò ad una rivolta capeggiata da Matteo d'Aiello, che in un primo tempo fu imprigionato, ma in seguito riuscì ad avere la meglio e a fare allontanare i navarresi ed i francesi.

Nel 1168, fu formato quindi un nuovo gabinetto di dieci familiares regis, ovvero di consiglieri, tra cui figuravano Enrico, conte di Montescaglioso (il fratellastro della regina, Rodrigo, cui era stato cambiato il nome), Matteo d'Aiello, Riccardo di Mandra, Riccardo Palmer, Romualdo Guarna e Gualtiero Offamilio (precettore del giovane re). Gualtiero Offamilio, inoltre, fu eletto vescovo di Palermo mentre, nel 1169, Matteo d'Aiello divenne vicecancelliere, infatti compare con tale incarico nei documenti del dicembre dello stesso anno. Il potere della regina madre fu notevolmente ridotto (praticamente fu solo reggente de jure) e Margherita, per la destituzione del cancelliere e vescovo di Palermo, il cugino Stefano du Perché; si appellò al papa Alessandro III, cui aveva versato dei denari per contrastare il Barbarossa, ma senza ottenere risultati. Si rivolse anche all'Arcivescovo di Canterbury, Thomas Becket, con cui tenne una corrispondenza, che gli diede solo appoggio morale, mentre lei lo appoggiava nella controversia che lo opponeva al re d'Inghilterra, Enrico II ma Becket fu ucciso nel 1170. Divenuto maggiorenne, Guglielmo II venne incoronato re nel dicembre 1171.

Gli ultimi anni modifica

Credente ed osservante, Margherita fu la principale sostenitrice della fondazione dell'Abbazia di Santa Maria di Maniace (chiamata successivamente Ducea Maniace o Castello Maniaci di Bronte, abbazia benedettina da lei fondata nel 1172 in onore del generale bizantino Giorgio Maniace, principe e Vicario dell'Imperatore di Costantinopoli, i cui discendenti si erano imparentati con la casa reale d'Altavilla, secondo gli Annales Siculi[4]), dove, si narra, trascorse in clausura gli ultimi anni della sua esistenza, spostandosi a volte nella chiesa di San Marco d'Alunzio, che fu il primo castello di Roberto il Guiscardo, in Sicilia. Tra il 1173 ed il 1178 finanziò il vescovo Gualtiero nella costruzione della Chiesa del Santo Spirito di Palermo.

 
La Chiesa dello Spirito Santo o Chiesa del Vespro

Margherita, secondo lo storico, La Lumia, in età avanzata era ancora bella, superba e leggiadra, morì il 12 agosto 1183, e fu sepolta, nel Duomo di Monreale, fatto costruire dal figlio, Guglielmo II, nel 1174.

Figli modifica

Margherita a Guglielmo diede quattro figli:[4][5][6]

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Sancho Garcés di Navarra García II Jiménez  
 
Dadildis di Pallars  
Ramiro Sánchez di Monzón  
Toda di Navarra Aznar Sánchez  
 
Onneca Fortúnez  
García IV Ramírez di Navarra  
El Cid Diego Laínez  
 
Teresa Rodríguez  
Cristina Rodríguez  
Jimena Díaz Diego Fernández  
 
Cristina Fernández  
Margherita di Navarra e di Sicilia  
 
 
 
Gilbert de L'Aigle  
 
 
 
Margherita de l'Aigle  
 
 
 
Julienne du Perche  
 
 
 
 

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Jacqueline Alio, Margaret, Queen of Sicily, Trinacria Editions, 2017.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica