Sancho II Garcés di Navarra
Sancho II Garcés | |
---|---|
Sancho II Garcés di Pamplona ritratto in una miniatura del Codex Vigilanus[1]. | |
Re di Pamplona | |
In carica | 970 - 994 |
Predecessore | García I Sánchez |
Successore | García II Sánchez |
Nome completo | Sancho Garcés Abarca |
Altri titoli | Conte d’Aragona |
Nascita | ca. 935 |
Morte | 994 |
Casa reale | Casa di Navarra |
Padre | García I Sánchez |
Madre | Andregoto Galíndez |
Consorte | Urraca di Castiglia |
Figli | Garcia II Sanchez Ramiro Sanchez, Gonzalo Sanchez Fernando Sanchez Mayor Sanchez Jimena Sanchez |
Sancho Garcés, detto Abarca. Sancho anche in spagnolo, in aragonese, in portoghese e in galiziano, Sanç, in catalano e Antso in basco (935 circa – dicembre 994), fu re di Pamplona della dinastia Jimena e conte d'Aragona dal 970 al 994.
Origine[2]Modifica
Figlio del re di Pamplona, García I Sánchez e della contessa di Aragona, Andregoto Galíndez, figlia del conte di Aragona, Galindo III Aznárez.
BiografiaModifica
Nel 940 il califfo, Abd al-Rahman III, dopo la cocente sconfitta dell'anno prima (939, Battaglia di Simancas), intervenne sul re di Pamplona, García I Sánchez di Navarra, affinché ripudiasse la moglie, la contessa d'Aragona, Andregoto Galíndez, per non avere troppo stretti legami tra i vari regni e contee cristiane[3], per cui il re di Pamplona, García I Sánchez, in quello stesso anno, ottenne l'annullamento del matrimonio da Andregoto che rinunciò al titolo di contessa di Aragona, in favore del figlio Sancho, che, in teoria gli subentrò nel titolo, ma in pratica la contea continuò ad essere governata dal padre, García, che continuò a governare la contea anche quando Sancho divenne maggiorenne.
Tratto dal Codex Vigilanus[1].
Nel 962 sposò la cugina Urraca di Castiglia[4], figlia del conte di Castiglia, Fernan Gonzalez e di Sancha di Pamplona, sorella di suo padre Garcia. Urraca era vedova per la seconda volta, prima del re di León, Ordoño III, nel 956, e poi, in quello stesso anno, di un altro re di León, Ordoño IV il Cattivo dal quale, nel 960, era stata abbandonata a Burgos, per fuggire in al-Andalus, nella guerra civile contro Sanzio I il Grosso.
Nel 970 alla morte del padre, gli subentrò come re di Pamplona ed entrò in possesso della contea di Aragona.
Nel 975, approfittando della malattia che, l'anno prima, aveva colpito il califfo, al-Ḥakam II ibn ʿAbd al-Raḥmān, Sancho, alleatosi con il re di León, Ramiro III, attaccò al-Andalus, ma fu sconfitto, a San Esteban de Gormaz, dal generale Galib, appena rientrato dal Nordafrica.
Nel 976, alla morte del califfo al-Ḥakam II ibn ʿAbd al-Raḥmān, in sintonia con il regno del León e con la contea di Castiglia, con cui era stata sviluppata una politica matrimoniale, che aveva portato ad un coordinamento tra i vari sovrani, i regni cristiani cercarono di trarre profitto dall'avvicendamento in al-Andalus, in quanto il nuovo califfo, Hisham II era solo undicenne. Però il potere, a Cordova, finì nelle mani di Almanzor, che si rivelò ottimo governante ed ottimo generale.
Dopo aver subito due sconfitte ad opera di Almanzor, il re del León Ramiro III cercò allora, insieme a García Fernández e a Sancho Abarca di creare una coalizione anti-islamica fra i regni di León, di Castiglia e di Navarra, ammassando, nel 981, truppe nella valle del Duero.
L'hajib omayyade Almanzor marciò però celermente contro di queste e le sbaragliò nella battaglia di Rueda, 40 km circa a SE di Simancas. Fu dopo questa brillante vittoria che Almanzor si fece attribuire il laqab col quale è noto: al-Mansūr bi-llāh (Colui che è reso vincitore da Dio).
Siccome con le armi non aveva ottenuto alcun risultato, Sancho, si recò a Cordova, come ambasciatore del proprio regno, portando parecchi regali per il vittorioso hajib, Almanzor, da cui riuscì ad ottenere un trattato di pace, dandogli però sua figlia illegittima, Urraca, in moglie. A Urraca fu dato un nuovo nome: Abda e diede ad Almanzor un figlio, soprannominato Abd al-Rahman, detto Sanchuelo, per la sua notevole somiglianza al nonno, Sancho.
Sembra che, nel 987, in un documento si fece riferimento per la prima volta a Sancho come re di Navarra, invece che re di Pamplona, come venivano denominati i suoi predecessori.
Sancho II Garcés, nel 990, dovette subire altri attacchi da parte delle truppe di al-Andalus, per cui, nel 992, si recò ancora una volta a Cordova, dove ottenne ancora una volta un trattato di pace[2].
Sancho morì, nel 994, lasciando i titoli di re di Navarra e conte di Aragona al figlio primogenito García Sánchez.
Discendenza[2]Modifica
Sancho ed Urraca ebbero sei figli:
- García II Sánchez detto il Tremolante (964-1000), re di Navarra e conte di Aragona
- Ramiro Sánchez di Navarra (?-992), signore di Cardenas
- Gonzalo Sánchez di Navarra (?-997), da alcuni documenti sembra che governasse l'Aragona per conto del padre
- Fernando Sánchez
- Mayor Sánchez
- Jimena Sánchez
Sancho ebbe anche una figlia illegittima
NoteModifica
- ^ a b Il Codex Vigilanus o Codex Abeldense è un manoscritto in latino inerente alla storia romana, dei visigoti, della successiva conquista musulmana e della reconquista, sino ad Alfonso III delle Asturie (881), poi estesa dal monaco Vigila (da cui uno dei nomi), sino al 976. Il manoscritto era conservato nel monastero di San Martíno di Albelda, Albelda de Iregua, La Rioja (da cui l'altro nome)
- ^ a b c (EN) Dinastie reali di Navarra
- ^ (EN) Dinastie comitali e reali d'Aragona
- ^ (DE) Sancho II Garcés genealogie mittelalter Archiviato il 15 agosto 2004 in Internet Archive.
- ^ Secondo alcuni storici anche questa figlia era figlia di Urraca Fernandez
BibliografiaModifica
- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pp. 477–515
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sancho II Garcés di Navarra
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Sancho II Garcés di Navarra, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.