Arcidiocesi di Cartagine
Cartagine Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Carthaginensis Chiesa latina | |
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San Cipriano di Cartagine | |
Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | prima del 1519 |
Stato | Tunisia |
Arcidiocesi soppressa di Cartagine | |
Eretta | II secolo |
Soppressa | dopo il 1076 |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
L'arcidiocesi di Cartagine (in latino: Archidioecesis Carthaginensis) è una sede episcopale, in passato residenziale, ma ora titolare, della Chiesa cattolica.



StoriaModifica
La diocesi di Cartagine fu eretta verso la fine del II secolo. In questo periodo visse a Cartagine uno dei massimi scrittori cristiani, Tertulliano. Agrippino è il primo vescovo noto, ma probabilmente non prima degli anni 230[1].
Nel III secolo vi fu un'importante fioritura di martiri, fra cui si stagliano le figure delle sante Perpetua e Felicita e di san Cipriano.
In questo periodo Cartagine era la sede più importante dell'Africa e il vescovo di Cartagine divenne primate e metropolita di fatto dell'Africa proconsolare, Bizacena, Numidia, Tripolitania e Mauritania (anche se nelle singole province il privilegio primaziale spettava al vescovo più anziano della provincia).
A volte fu attribuito al vescovo di Cartagine il titolo di patriarca[senza fonte], che però fu meramente onorifico, perché di fatto Cartagine rimase sempre soggetta all'autorità di Roma, con una significativa eccezione nell'occasione della controversia dei lapsi, in cui Cartagine sostenne il rigorismo.
Nel IV secolo la diocesi fu travagliata dalla diffusione di diverse eresie: donatismo, arianesimo, manicheismo e pelagianesimo. Per un certo periodo i donatisti diedero luogo anche a una gerarchia parallela.
L'invasione dei Vandali verso la fine del secolo segnò un periodo di oppressione della Chiesa, che rifiorì in seguito alla conquista bizantina dell'anno 533. Successivamente gli imperatori appoggeranno le eresie del monotelismo e dell'iconoclastia. I vescovi di Cartagine, strenui sostenitori dell'ortodossia, saranno esiliati.
Cartagine rimase un'importante sede della Chiesa latina fino alla conquista araba di Cartagine nell'anno 698. Dopo la conquista araba la diocesi di Cartagine subì un declino, che si può ipotizzare piuttosto lento, in base ai documenti che tracciano una presenza cristiana dall'VIII al XII secolo e ci restituiscono i nomi di due vescovi dell'XI secolo.
La prima menzione di un vescovo in partibus infidelium con il titolo Carthaginensis risale al 1519. Il titolo rimase in seguito vacante per oltre un secolo, fino alla nomina di Diego Requeséns, futuro vescovo di Mazara del Vallo. Da allora il titolo fu assegnato regolarmente fino al 10 novembre 1884 quando, per effetto della bolla Materna Ecclesiae caritas di papa Leone XIII, fu restaurata l'antica arcidiocesi di Cartagine ed il titolo in partibus fu soppresso. Tuttavia il 9 luglio 1964 in forza della bolla Prudens Ecclesiae di papa Paolo VI l'arcidiocesi di Cartagine fu soppressa e contestualmente fu ristabilita la sede titolare; la sede è vacante dal 30 giugno 1979.
Cronotassi dei vescoviModifica
- San Crescente (? - ~80)[2][3][4][5][6]
- Sant'Epeneto (? - ~115)[2][3][4][5][6]
- San Sperato (? -17 luglio 180)[2][3][4][5][6]
- Ottato † (menzionato nel 203)[7]
- Agrippino † (ca. 240)[1]
- Donato I † (? - 248 deceduto)[8]
- San Cipriano † (248 - 14 settembre 258 deceduto)
- Luciano † (seconda metà del III secolo)
- Carpoforo † (seconda metà del III secolo)[11]
- Ciro † (seconda metà del III secolo)[12]
- Mensurio † (prima del 303 - circa 311 deceduto)[13]
- Ceciliano † (311 - dopo il 325)[14]
- Rufo ? † (menzionato nel 337/340)[17]
- Grato † (prima del 343/344 - dopo il 345/348)[18]
- San Restituto † (menzionato nel 359)[19]
- Geneclio † (prima del 390 - 7 maggio 390/393 deceduto)
- Sant'Aurelio † (prima dell'8 ottobre 393 - dopo il 426)
- Capreolo † (prima del 431 - circa 435 deceduto)[20]
- San Quodvultdeus † (circa 437 - circa 454 deceduto)[21]
- San Deogratias † (24 ottobre 454[22] - fine 457 o inizio 458 deceduto)
- Sede vacante
- Sant'Eugenio † (481[23] - 505 deceduto)
- Sede vacante
- Bonifacio † (523 - circa 535 deceduto)
- Reparato † (535 - 552 deposto)[24]
- Primoso o Primasio † (552 - circa 565 deceduto)
- Publiano † (circa 565 - dopo il 581)
- Domenico † (prima di luglio 592 - dopo il 601)[25]
- Fortunio † (anni Trenta o Quaranta del VII secolo)
- Vittore † (16 luglio 646 - ?)
- ...
- Stefano †[26]
- ...
- Tommaso † (menzionato nel 1054)
- Ciriaco † (menzionato nel 1076)
- ...
Cronotassi degli arcivescovi titolari[27]Modifica
- Bernardino de Monachelli, O.F.M. † (13 maggio 1519 - ?)
- Diego Requeséns † (7 settembre 1637 - 7 ottobre 1647 nominato arcivescovo, titolo personale, di Mazara del Vallo)
- Scipione Costaguti † (6 luglio 1648 - ?)
- Lorenzo Trotti † (11 ottobre 1666 - 12 dicembre 1672 nominato vescovo di Pavia)
- Jacques-Nicolas de Colbert † (29 aprile 1680 - 29 gennaio 1691 nominato arcivescovo di Rouen)
- Cornelio Bentivoglio † (16 marzo 1712 - 15 aprile 1720 nominato cardinale del titolo di San Girolamo dei Croati)
- Pietro Battista di Garbagnate, O.F.M. † (15 giugno 1720 - 11 aprile 1730 deceduto)
- Antonio Balsarini † (26 agosto 1730 - 2 gennaio 1731 deceduto)
- Francesco Girolamo Bona † (18 luglio 1731 - 1750 deceduto)
- Johann Joseph von Trautson † (7 dicembre 1750 - 12 aprile 1751 succeduto arcivescovo di Vienna)
- Cristoforo Migazzi † (20 settembre 1751 - 20 settembre 1756 nominato arcivescovo, titolo personale, di Vác)
- Giuseppe Locatelli † (28 gennaio 1760 - 25 novembre 1763 deceduto)
- Matteo Gennaro Testa Piccolomini † (22 dicembre 1766 - 6 aprile 1782 deceduto)
- Ferdinando Maria Saluzzo † (13 luglio 1784 - 23 febbraio 1801 nominato cardinale del titolo di Santa Maria del Popolo)
- Giovanni Devoti † (29 maggio 1804 - 18 settembre 1820 deceduto)
- Augustin-Louis de Montblanc † (27 giugno 1821 - 26 novembre 1824 succeduto arcivescovo di Tours)
- Filippo de Angelis † (15 marzo 1830 - 15 febbraio 1838 succeduto arcivescovo, titolo personale, di Montefiascone)
- Michele Viale-Prelà † (12 luglio 1841 - 28 settembre 1855 nominato arcivescovo di Bologna)
- Salvatore (Pietro) Saba, O.F.M.Cap. † (25 settembre 1862 - 28 maggio 1863 deceduto)
- Lajos Haynald † (22 settembre 1864 - 17 maggio 1867 nominato arcivescovo di Kalocsa)
- Pietro Rota † (12 maggio 1879 - 4 novembre 1884 nominato arcivescovo titolare di Tebe)
Arcivescovi di Cartagine e primati dell'Africa[28]Modifica
- Charles-Martial-Allemand Lavigerie, M.Afr. † (10 novembre 1884 - 25 novembre 1892 deceduto)
- Barthélemy Clément Combes † (16 giugno 1893 - 20 febbraio 1922 deceduto)
- Alexis Lemaître, M.Afr. † (20 febbraio 1922 succeduto - 16 maggio 1939 deceduto)
- Charles-Albert Gounot, C.M. † (16 maggio 1939 succeduto - 20 giugno 1953 deceduto)
- Paul-Marie-Maurice Perrin † (29 ottobre 1953 - 9 luglio 1964 dimesso[29])
Arcivescovi titolari di Cartagine[27]Modifica
- Agostino Casaroli † (4 luglio 1967 - 30 giugno 1979 nominato cardinale del titolo dei Santi XII Apostoli)
NoteModifica
- ^ a b András Handl & Anthony Dupont, Who was Agrippinus? Identifying the First Known Bishop of Carthage, in Church History and Religious Culture, vol. 98, n. 3-4, pp. 344-366, DOI:10.1163/18712428-09803001.
- ^ a b c Joseph (1859-1922) Auteur du texte Mesnage e Anatole (1852-1907) Auteur du texte Toulotte, Description de l'Afrique du Nord. Musées et collections archéologiques de l'Algérie et de la Tunisie. 17, L'Afrique chrétienne : évêchés et ruines antiques / d'après les manuscrits de Mgr Toulotte et les découvertes archéologiques les plus récentes ; par le P. J. Mesnage,..., 1912. URL consultato il 27 maggio 2019.
- ^ a b c CARTAGINE in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 27 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2019).
- ^ a b c Anatole (1852-1907) Auteur du texte Toulotte e Stefano Antonio (1737-1821) Auteur du texte Morcelli, Géographie de l'Afrique chrétienne. [Par Mgr Toulotte,...]. Numidie, 1892-1894. URL consultato il 27 maggio 2019.
- ^ a b c (LA) Stephanus Antonius Morcelli, Africa Christiana: in tres partes tributa, Betton, 1816. URL consultato il 27 maggio 2019.
- ^ a b c Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae, Graz Akademische Druck- u. Verlagsanstalt, 1857. URL consultato il 27 maggio 2019.
- ^ Negli atti del martirio delle sante Perpetua e Felicita, si fa menzione di Optatus a cui è attribuito il titolo di "padre", proprio dei vescovi: Nonne tu es pater noster? Molti autori lo ritengono vescovo di Cartagine; per Audollent invece (Carthage romaine, p. 447, nota 1) potrebbe essere vescovo di Tuburbo Minore, che forse è stata la città di origine delle due martiri. Circa la sua collocazione prima o dopo Agrippino, le posizioni non sono unanimi.
- ^ Fu il predecessore immediato di san Cipriano; Audollent (Carthage romaine, p. 467) lo colloca tra il 236 ed il 248.
- ^ Sostenitore dell'antipapa Novaziano.
- ^ Il concilio di Cartagine del 252 decise di riammettere nella comunione ecclesiale i lapsi; un gruppo dissidente non accolse queste decisioni, dichiarò deposto il vescovo Cipriano ed elesse un proprio vescovo nella persona di Fortunato. Audollent, Carthage romaine, pp. 485-486. Da questo momento Cartagine ebbe contemporaneamente tre vescovi.
- ^ Luciano e Carpoforo furono i successori immediati di san Cipriano, come è documentato da sant'Ottato di Milevi nel De schismate Donatistarum. I manoscritti di quest'opera tuttavia riportano due versioni, secondo le quali Luciano avrebbe preceduto o sarebbe succeduto a Carpoforo. Gli autori citati tra le fonti bibliografiche preferiscono inserire Luciano tra Cipriano e Carpoforo. Audollent, Carthage romaine, p. 506, nota 1. Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 3.
- ^ Il testo del De schismate Donatistarum parla di Luciano, Carpoforo et ceteri, ossia di altri vescovi, prima di Ceciliano. Tra questi "altri vescovi", alcuni autori inseriscono il nome di Ciro, conosciuto grazie ad un discorso di sant'Agostino, oggi scomparso, il De depositione Cyri episcopi Carthaginensi. Morcelli, Gams e Toulotte inseriscono Ciro tra Agrippino e Donato; Mesnage (pp. 3-4) dopo Carpoforo. Per Audollent la sua cronologia è incerta (p. 467, nota 1).
- ^ Visse durante i difficili momenti della persecuzione di Diocleziano, dell'insorgere del problema dei lapsi e della nascita del movimento donatista.
- ^ Fu l'unico vescovo africano a partecipare al concilio di Nicea del 325.
- ^ Fu consacrato vescovo da Donato di Case Nere.
- ^ Figura controversa, chiamata dalle fonti "Donato il Grande". Secondo Ottato di Milevi, Donato il Grande è il medesimo Donato di Case Nere; sant'Agostino invece distingue i due personaggi. Audollent, Carthage romaine, p. 514, nota 1. Morì in esilio, a cui era stato condannato nel 347; alla sua morte (Audollent, p. 521, nota 8), i suoi sostenitori elessero Parmeniano.
- ^ Pseudo-vescovo di Cartagine, avrebbe preso parte ad un concilio romano sotto papa Giulio I contro gli ariani, celebrato tra il 337 ed il 340. Questo concilio è attestato solo da un falso, composto verso la metà del IX secolo. P. Hinschius, Decretales Pseudo-Isidorianae et Capitula Angilrami, Leipzig 1863, p. 454. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1008.
- ^ Prese parte al concilio di Sardica (343/344) e presiedette ad un concilio cartaginese celebrato in epoca imprecisata tra il 345 e il 348.
- ^ Prese parte al concilio di Rimini del 359.
- ^ A causa dell'occupazione dei Vandali non poté prendere parte personalmente al concilio di Efeso del 431, dove fu rappresentato dal diacono Basula. Nel calendario liturgico di Cartagine era ricordato come sanctus.
- ^ Venne esiliato a Napoli nel 439, dove morì.
- ^ Audollent, Carthage romaine, p. 544.
- ^ Audollent, Carthage romaine, p. 545.
- ^ Esiliato a Eucaita, morì il 7 gennaio 563.
- ^ Menzionato in diverse lettere di papa Gregorio I.
- ^ Un sigillo di piombo scoperto a Cartagine riporta il nome di uno Stephanus archiepiscopus, di difficile collocazione cronologica. Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 7. Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne, pp. 95-96.
- ^ a b Cartagine (Titular See) [Catholic-Hierarchy], su www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 27 maggio 2019.
- ^ Tunis (Latin (or Roman) Archdiocese) [Catholic-Hierarchy], su www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 27 maggio 2019.
- ^ Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Nova.
BibliografiaModifica
Per l'arcidiocesiModifica
- (EN) Cartagine su Catholic Encyclopedia
- v. Cartagine, nell'Enciclopedia Italiana Treccani (1931)
- (FR) Anatole Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Proconsulaire, vol. I, Rennes-Paris, 1892, pp. 73–100
- (LA) Stefano Antonio Morcelli, Africa christiana, Volume I, Brescia, 1816, pp. 48–58
- (FR) Joseph Mesnage, L'Afrique chrétienne, Paris, 1912, pp. 1–19
- (FR) Auguste Audollent, Carthage romaine, Paris, 1901, pp. 435–623 e 827-828
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 463
- (LA, FR) Bolla Materna Ecclesiae caritas, in «Lettres apostoliques de S.S. Léon XIII», vol. II, pp. 2-15
Per la sede titolareModifica
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 3, p. 155; vol. 4 Archiviato il 4 ottobre 2018 in Internet Archive., p. 136; vol. 5, pp. 144–145; vol. 6, pp. 149–150
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org
- (FR) François Decret, Carthage chrétienne, Bibliothèque CLIO
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305311026 · WorldCat Identities (EN) viaf-305311026 |
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