Giovanni VI di Bretagna

nobile francese

Pietro di Bretagna il cui nome, per volere del padre, fu cambiato in Giovanni di Bretagna (Vannes, 24 dicembre 1389Nantes, 29 agosto 1442) fu duca di Bretagna, conte di Montfort e titolare del contado di Richmond dal 1399 fino alla sua morte.

Giovanni VI (V)[1] di Bretagna
Sigillo di Giovanni VI di Bretagna
Duca di Bretagna
Stemma
Stemma
In carica2 novembre 1399 –
29 agosto 1442[2]
PredecessoreGiovanni V
SuccessoreFrancesco I
Altri titoliConte titolare di Richmond
Conte di Montfort
NascitaVannes, 24 dicembre 1389
MorteNantes, 29 agosto 1442 (52 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale di Saint-Tugdual, Tréguier
DinastiaDreux
PadreGiovanni V di Bretagna
MadreGiovanna di Navarra
ConsorteGiovanna di Francia
FigliAnna
Isabella
Margherita
Maria
Margherita
Francesco
Caterina
Pietro
Egidio
ReligioneCattolicesimo

Origine modifica

Secondo il Chronicum Britanicum Pietro (Giovanni) era il figlio maschio primogenito del Duca di Bretagna, Conte di Montfort e Conte di Richmond, Giovanni V e di Giovanna di Navarra[3], futura Duchessa reggente di Bretagna e futura regina consorte d'Inghilterra, che ancora secondo il Chronicum Britanicum era la sesta (quarta femmina) figlia del re di Navarra, Carlo II il Malvagio[4] e della moglie, principessa della casa reale francese Giovanna di Francia[5], sorella del re di Francia, Carlo V[5], la settima figlia del re di Francia, Giovanni II il Buono e di Bona di Lussemburgo.
Giovanni V di Bretagna, secondo le Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, era l'unico figlio maschio del Conte di Richmond, duca pretendente di Bretagna e conte di Montfort, Giovanni IV[6] e della moglie, Giovanna, figlia del Conte di Nevers, Luigi I, e della moglie, la Contessa di Rethel, Giovanna[7], come ci conferma la Continuation anonyme de la Chronique de Jean de S. Victor, pur senza nominarla, ricorda che la contessa Giovanna, dopo essere rimasta vedova, rientrò nella contea di Bethel, e ricevette in dote metà della contea di Nevers[8].
Giovanna di Rethel (morta nel 1325), figlia di Ugo IV, Conte di Rethel, e di Isabella di Grandpré[7].

Biografia modifica

Pietro (nominatum fui Petrus) nacque in un castello di Vannes (in castro de Hermina Venetis) il 24 dicembre (in vigilia nativitatis Domini) 1389 da Giovanna di Navarra (Johanna filia regis Navarræ ducissa Britanniæ)[3]. Nel giorno del battesimoo il padre gli conferì il titolo di Conte di Montfort (comitatum Montisfortis)[3]. Pietro era il figlio termogenito, essendo nate prima di lui due femmine (duas filias)[3].

Nel 1396, per rafforzare la rappacificazione tra suo padre, Giovanni V ed il re di Francia, Carlo VI, fu confermato il contratto di matrimonio tra il maschio primogenito di Giovanni, Pietro (che il padre volle ribattezzare col nome di Giovanni[9]), e Giovanna, una delle figlie di Carlo VI[10].

Suo padre, Giovanni V, morì nel 1399; il Chronicon Britanicum riporta la morte di Giovanni (Johannes Britanniæ dux) il 2 novembre (II mensis novembris) 1399 (MCCCXCIX), a Nantes (in castro de turre nova Nannetensi) e fu sepolto nella chiesa di San Pietro a Nantes (in choro ecclesiæ B. Petri Nannetensis)[11].
Dopo la morte di Giovanni V, il re di Francia Carlo VI, ottenne la tutela di tutti i figli di Giovanni, i quali erano tutti ancora minorenni, incluso il nuovo duca Giovanni VI[12].
All'età di circa undici anni, Giovanni (Pietro) fu incoronato duca di Bretagna, nella cattedrale di Rennes col nome di Giovanni VI, sotto la tutela del duca di Borgogna, Filippo II l'Ardito, mentre la madre, Giovanna era reggente del ducato[13]. Diventato duca così giovane egli all'iniziò beneficiò, oltre che della tutela materna, di quella di Filippo II l'Ardito, che compiva razzie fra le isole di Jersey e Guernsey.

Nel 1402, sua madre, Giovanna venne chiesta in moglie dal re d'Inghilterra, Enrico IV di Bolingbroke, il figlio quartogenito del duca di Lancaster e futuro duca d'Aquitania, Giovanni Plantageneto e di Bianca di Lancaster, figlia di Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster e di Isabella di Beaumont, che, da alcuni anni, era vedovo della prima moglie, Maria di Bohun (c.a 1368 – 4 giugno 1394).
Il matrimonio venne celebrato nel 1403, come viene riportato dal Chronicon Adae de Usk, A.D. 1377-1421[14].

Raggiunta la maggior età, governò direttamente il suo ducato, mantenendo buoni rapporti con Olivier V de Clisson, un antico nemico di suo padre, ma che dal 1397 si era trasferito in Bretagna.

A differenza di suo padre Giovanni aveva ereditato un ducato in pace, la Guerra di successione bretone era finita da più di un ventennio e le conquiste militari del padre, oltre che l'uso della diplomazia, promettevano un futuro tranquillo. Tuttavia i nemici storici della sua famiglia, i conti di Penthièvre, continuarono a complottare contro di lui. I conti di Penthiévre erano usciti perdenti dalla guerra di successione nella quale avevano reclamato il ducato per sé, ponendosi contro Giovanni di Montfort, nonno di Giovanni (Pietro); la guerra era finita nel 1364, quando suo padre, Giovanni V, figlio di Giovanni di Montfort, aveva sconfitto il conte Carlo di Blois, che, alla Battaglia di Auray, era morto. La sua vedova Giovanna di Penthièvre fu forzata a firmare il Primo trattato di Guérande del 1365 nel quale i Penthièvre si impegnavano a riconoscere il diritto dei Montfort alla guida del ducato, ma se questi non avessero avuto eredi maschi il ducato sarebbe tornato in mano ai Penthièvre stessi.

Dopo la morte del Duca d'Orléans, Luigi I di Valois-Orléans, fatto uccidere, 1407, dal nuovo duca di Borgogna, Giovanni senza Paura[15], Giovanni si legò al partito degli orleanisti, prima, facendo un'alleanza, nel 1408, col conte d'Armagnac e di Fezensac, Bernardo VII[16] (l'anno precedente il figlio di Bernardo VII, Giovanni aveva sposato Bianca, la sorella di Giovanni), e poi si legò al nuovo duca d'Orléans, Carlo[17].

Inoltre Giovanni doveva assicurare la pace alla sua terra mentre Enrico V d'Inghilterra si apprestava ad invadere la Francia nel 1415.

Quando Enrico invase la Francia Giovanni si alleò inizialmente con i francesi, tuttavia egli non partecipò alla Battaglia di Azincourt dell'ottobre 1415 e la confusione che si generò dopo la sua conclusione gli permise di assediare Saint-Malo che era stata annessa alla Francia. Seguendo poi le orme paterne Giovanni scelse una politica elastica cambiando costantemente alleato dai francesi agli inglesi e viceversa:

  • nel periodo 1417 - 1418, mentre il re d'Inghilterra, Enrico V di Monmouth, conquista tutta la Normandia, Giovanni, chiede ed ottiene da Enrico una tregua speciale[18], di modo che la Bretagna non viene coinvolta nella guerra.
  • Nel 1420 Giovanni firmò il Trattato di Troyes che permetteva a Enrico di dichiararsi erede al trono di Francia, appoggiato dal fratello Arturo III di Bretagna, Conte titolare di Richmond[19], che aveva combattuto per i francesi, ed era stato fatto prigioniero dagli inglesi, ad Azincourt.
    In ogni caso a dispetto dei trattati e delle sconfitte militare i conti di Penthièvre non si erano rassegnati e, sempre in quell'anno, cercarono in ogni modo di conquistare il ducato: essi invitarono Giovanni a una manifestazione presso Loroux e lì lo arrestarono[20]. Essi diffusero poi la voce che egli era morto e gli cambiarono prigione giornalmente per rendere difficile la sua localizzazione. La moglie di Giovanni, Giovanna di Valois, chiamò i nobili bretoni a raccolta, essi risposero e, saputo che era detenuto nel castello di Châtonceaux, lo assediarono e Giovanni fu liberato[20]; Giovanna di Valois aveva costretto la contessa Marguerite de Clisson a liberare suo marito e, dopo che Giovanni era stato liberato la cittadella di Châtonceaux venne distrutta e il suo nome cambiato in Champtoceaux. Quale conseguenza del fallito rapimento, Giovanni, nel 1420, assunse il titolo di conte di Penthièvre[20]. Inoltre i Montfort reagirono asserendo che i termini del trattato di Guérende, concepito per favorire gli eredi dei Penthièvre, non erano più percepiti come validi e non si sarebbero mai sentiti in obbligo di cedere loro il ducato. Questo fece sì che, verso la fine del secolo, esso poté essere ereditato da Anna di Bretagna.
  • Per un certo periodo, nel 1421, Giovanni VI si allineò col delfino di Francia, il futuro re di Francia, Carlo VII[21].
  • Dopo la morte di Enrico V d'Inghilterra (agosto 1422), i rapporti tra il duca di Bretagna e gli inglesi si raffreddarono[22], e Giovanni VI ed il fratello Arturo, si riavvicinarono al delfino, e dopo la morte di Carlo VI, si schierarono apertamente con Carlo VII[22], detto Roi de Bourges, tanto che, nel 1425, Carlo VII, consegnò a suo fratello Arturo la spada di Connestabile di Francia[22].

Nel 1424 Giovanni II d'Alençon venne catturato dagli inglesi e vendette il proprio feudo di Fougères a Giovanni per raccogliere i soldi bastanti per il riscatto. Quando questi venne rilasciato i suoi tentativi di riprendersi le terre condussero a uno scontro, Giovanni assediò la fortezza di Pouancé, appartenente agli Alençon, nel 1432 e la pace venne fatta grazie all'intervento di suo fratello Arturo.

In accordo con il vescovo Jean de Malestroit Giovanni cominciò la costruzione della Cattedrale di Nantes nel 1434.

Giovanni morì il 29 agosto 1442; il Chronicum Britanicum riporta che Giovanni (Johannes dux Britannorum) morì a Nantes (Namnetis), il 28 agosto (die XXVIII Augusti), lasciando tre figli maschi, Francesco, Pietro e Egidio (Francisco, Egidio et Petro), avuti da Giovanna, figlia primogenita del re di Francia Carlo VI (Johanna primogenita Caroli VI, regis Franciae)[23].
Gli succedette il maschio primogenito, Francesco[24].

Matrimonio e discendenza modifica

Giovanni nel 1396 aveva sposato Giovanna di Valois, che secondo le Note sur l'état civil des princes et princesses nés de Charles VI et d'Isabeau de Bavière era figlia del re di Francia, Carlo VI, e di Isabella di Baviera[25], appartenente al casato dei Wittelsbach, era la secondogenita di Stefano III di Baviera-Ingolstadt (Herzog Stephan von Bayern sein Tochter) e di Taddea Visconti, figlia di Bernabò (dieselbe junckfrau war Hern Barnabos von Meyland Enkelin), come ci viene confermato dal Nova Subsidia diplomatica ad selecta juris ecclesiastici ..., Volume 10[26]. Il contratto di matrimonio, riportato nelle Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome II, è datato 1392[27]; il matrimonio fu celebrato due volte, la prima nel 1396, e poi nel 1397, in quanto nella prima dispensa papale non era stato scritto che gli sposi erano minorenni[20].
Giovanna a Giovanni (Pietro) diede sette figli[20][28]:

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Arturo II di Bretagna Giovanni II di Bretagna  
 
Beatrice d'Inghilterra  
Giovanni IV di Bretagna  
Iolanda di Dreux Robert IV, conte di Dreux  
 
Beatrice, contessa di Montfort  
Giovanni V di Bretagna  
Luigi I di Nevers Roberto III delle Fiandre  
 
Iolanda di Borgogna-Nevers  
Giovanna di Fiandra  
Jeanne, contessa di Rethel Hugh IV, conte di Rethel  
 
Isabelle de Grandpré  
Giovanni VI di Bretagna  
Filippo III di Navarra Luigi d'Évreux  
 
Marguerite d'Artois  
Carlo II di Navarra  
Giovanna II di Navarra Luigi X di Francia  
 
Marguerite di Borgogna  
Joana di Navarra  
Giovanni II di Francia Filippo VI di Francia  
 
Jeanne di Valois  
Jeanne di Valois  
Bona di Lussemburgo Giovanni I di Boemia  
 
Eliška di Boemia  
 

Note modifica

  1. ^ la numerazione varia perché non tutta la storiografia considera duca effettivo suo nonno Giovanni IV
  2. ^ Sotto tutela del duca di Borgogna, Filippo II l'Ardito, sino al 1404 e la reggenza di sua madre Giovanna di Navarra, sino al 1403
  3. ^ a b c d e f (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCLXXXIX, colonna 115
  4. ^ (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCLXXXVI, colonna 114
  5. ^ a b (FR) Chronique des règnes de Jean II et de Charles V. Tome 2, pag. 172
  6. ^ (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCXXXXV, colonna 113
  7. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy:conti delle FIANDRE - LOUIS de Flandre
  8. ^ (FR) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 21, Continuation anonyme de la Chronique de Jean de S. Victor, pagina 677
  9. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: DUKES of BRITTANY 1213-1514 (DREUX-CAPET) - JEAN de Bretagne)
  10. ^ A. Coville, "Francia: armagnacchi e borgognoni (1380-1422)", cap. XVII, vol. VI, pag. 650
  11. ^ (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCXCIX, colonna 115
  12. ^ A. Coville, "Francia: armagnacchi e borgognoni (1380-1422)", cap. XVII, vol. VI, pag. 657
  13. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of NAVARRE 1328-1479 (CAPET-EVREUX) - Infanta doña JUANA de Navarra)
  14. ^ (LA) Chronicon Adae de Usk, A.D. 1377-1421, pag- 85
  15. ^ A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (1380-1422), pag 659
  16. ^ (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III, comtes d'Armagnac, XVIII, pagina 421
  17. ^ A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (1380-1422), pag 660
  18. ^ A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (1380-1422), pag 667
  19. ^ Joseph Calmette, Il regno di Carlo VII e la fine della guerra dei cent'anni in Francia, pag 621
  20. ^ a b c d e (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: DUKES of BRITTANY 1213-1514 (DREUX-CAPET) - PIERRE de Bretagne
  21. ^ A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (1380-1422), pag 672
  22. ^ a b c Joseph Calmette, Il regno di Carlo VII e la fine della guerra dei cent'anni in Francia, pag 622
  23. ^ a b c d (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCCXLII, colonne 116 e 117
  24. ^ a b (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCCL, colonna 117
  25. ^ (FR) Note sur l'état civil des princes et princesses nés de Charles VI et d'Isabeau de Bavière, pagg. 476 e 477
  26. ^ (DE) Nova Subsidia diplomatica ad selecta juris ecclesiastici ..., Volume 10, cap. CXVII, pagg. 309 e 310
  27. ^ (FR) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome II, Traitè de mariage..., colonne 590 - 593
  28. ^ (EN) #ES Genealogy : Capet 16 - Jean VI "le Bon"
  29. ^ (LA) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, anno MCCCCLVII, colonna 117

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

Voci correlate modifica

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